Cronache di Padroni e schiavi episodio I

di
genere
dominazione

La trattativa si sarebbe svolta direttamente nella villa del Marchese, erano passati pochi giorni da quando avevo ricevuto la formale offerta di scambio siglata e sigillata. La schiava oggetto del baratto era inginocchiata ai miei piedi, il bustino stretto intorno alla vita le lasciava scoperti i seni ed il sesso completamente depilato. Alla festa del solstizio aveva attirato le attenzioni del Marchese per le doti non comuni della sua bocca che, nonostante la mia spiccata preferenza per i maschi, avevo più volte apprezzato.
“Portate lo schiavo” il padrone di casa dette l’ordine alle guardie che scortarono nel boudoir il giovane. Indossava una tunica bianca semi trasparente intrecciata sul davanti e molto corta che lasciava scoperte le cosce sorprendentemente muscolose coperte da una leggera peluria brinda che andava scurendosi sui polpacci.
“Ebbene Signoria, come vi avevo accennato per iscritto, non vi sareste pentito del viaggio…”
“Davvero notevole Marchese ma non cantate vittoria molto presto, le doti della mia schiava sono ben notte mentre quelle di questo giovane sono ancora da scoprire”
Controllai la dentatura, che era perfetta e bianca, la bocca carnosa e la mascella ben definita. Feci scorrere la mano lungo le braccia snelle ma muscolose.
“Prego Signoria spogliarello pure e testatelo nei modi che più vi aggradano”
“È stato istruito nel dare piacere?”
“No Signoria, come ben sapete non amo particolarmente prendere piacere dai maschi, piuttosto è stato addestrato per essere un campione di palla al balzo, come potete notare dal corpo muscoloso”
“ vedo vedo…” slacciai la tunica, il petto liscio e sodo era ampio e ben tornito, feci scorrere la mano su un capezzolo turgido e roseo per poi scendere lungo l’addome scolpito, percorsi i muscoli laterali fini ad arrivare alla peluria bionda del pube.
“Ha un pene di notevoli dimensioni noto con piacere”
“Si Signoria, discende da animali molto dotati”
“Si è già riprodotto?”
“No Signoria, è illibato sotto tutto i punti di vista”
“Ma è capace di indurire il pene?”
“Testatelo pure Signoria “
“Dimmi schiavo, se potessi decidere, chi vorresti ti desse piacere una femmina od un maschio?”
“Una femmina Padrone” aveva una voce bassa e profonda.
“Bene” dissi prendendo la schiava per i capelli e avvicinandola al cazzo del servo. La cagna ormai addestrata si stava accingendo a prendere in bocca il grosso membro ma la interruppi con un ceffone.
“Stupida puttana quello è un piacere riservato solo ai Padroni, con la mano!”
La schiava iniziò a masturbare l’asta che iniziò ad irrigidirsi passando poi alla cappella rosa che si inturgidì “
“Basta così “
Il grosso cazzo svettava largo e roseo, lo accarezzai apprezzandone il vigore giovanile e la capacità di rimanere eretto.
“La prego Signoria di apprezzare la parte migliore del giovane…voltati!”
Lo schiavo con un gesto fluido mi dette le spalle per mostrarmi il suo sedere ben tornito. Le natiche grandi e muscolose erano coperte da piccoli peli buondì quasi impercettibili che si andavano infittendo vicino al pertugio del piacere. Soppesai la pesantezza dei lombi e con un dito solcai lo spazio tra le natiche.
“Marchese direi che l’affare è concluso”
Gli occhi del nobile si accesero di lussuria, trionfante si passo la lingua sulle labbra.
Firmammo i contratti di cessione, allo schiavo era stato dato il nome di Nicolas associato poi al codice della sua ascendenza che avrebbe permesso di individuare da chi era stato generato.
“Signoria vi siete aggiudicato un grande giocatore di palla al balzo, per il prossimo torneo la mia squadra ne risentirà della mancanza!”
“Potrete consolarvi ogni volta che le sue labbra toccheranno il vostro cazzo” dissi ridendo e consegnando il guinzaglio della schiava.
“Potere contarci Signoria! Adesso che gli affari sono conclusi posso offrirvi un po’ di ristoro?”

Due schiavi neri servirono frutta fresca e bevande zuccherate e ghiacciate, la femmina con i cappelli cortissimi ed i seni grandi era dedita al Marchese mentre il maschio muscoloso sui 30 anni mi servì un cocktail dallo spiccato sapore di limone e si dispose a 4 zampe perché potessi usarlo come tavolino. Feci sedere il mio nuovo schiavo accanto a me, nudo a gambe aperte esploravo con le mani quel corpo erotico e muscoloso, apprezzandone la pelle liscia come velluto e le zone sensibili che andavo scoprendo. I capezzoli si indurirono con una semplice stimolazione delle dita, ma lo sentii irrigidirsi dal troppo piacere quando passai un cubetto di ghiaccio sulle sue tette.
Poggiai i piedi sul nero mentre Nicolas mi serviva chicchi d’uva bianca succosi direttamente in bocca. Sentivo l’uccello indursi nei pantaloni ma non avrei preso il mio piacere adesso.
“Marchese quante coppie da riproduzione avete al momento?”
“Una decina Signoria, anche se al momento ho un problema di sterilità e le sto incrociando per capire chi sia la mela marcia”
“Capisco bene il problema, se non erro circa 5 anni fa ho avuto lo stesso problema è mi sono dovuto liberare di ben due esemplari che avevano caratteristiche anche interessanti…che spreco”
“Volete fare un giro del mio allevamento?”
“Vi ringrazio Marchese ma mi aspetta un lungo ed eccitante viaggio di ritorno e capite la mia impazienza” dissi accarezzando il ventre dello schiavo.
“Signoria non sapete quanto vi capisco, vi accompagno alla macchina”
scritto il
2024-08-19
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