Daniela

di
genere
gay

Quella sera stavo tornando a casa,come sempre dal ristorante.dove lavoro, quando sento squillare il mio telefonino,leggo Daniela, rimango sconcertata, ella fu la psicologa che fece accettare ai miei genitori, il fatto che io volevo essere donna. Mi chiese se potevo ospitarla a Verona per un po' di tempo, risposi certamente, casa è piccola ma possiamo stare. Andai l'indomani a prenderla alla stazione,( scusate degli errori di ortografia) aveva un viso triste, me ne accorsi, pur lei si sforzava a sorridere. Mi dette un abbraccio bellissimo. Un ragazzo di colore si stava avvicinando, il cuore mi batteva forte, convinta fosse Omar, peccato era molto più giovane, ci chiese se avevamo bisogno di un taxi, risposi che avevo la mia cinquecento ( sono quelle persone che fanno servizio taxi abusivamente senza licenza) " Almeno permettetemi di portare le vostre valigie " lo facemmo contento, in fondo chiedeva di guadagnare qualche spicciolo di euro. Arrivate mostrai la casa. Daniela si fece una doccia, mentre ero in cucina a preparare qualcosa che non consumammo perché la trovai addormentata nel mio letto, mentre la coprivo notai lividi sul suo corpo! Nei giorni che susseguirono mi spiego che era da me per stare lontano dal marito. Divenuto dipendente di uso di cocaina! Mi disse che lo studio medico per il momento lo gestiva altra psicologa. Tremava nel raccontare, aveva tentato di tutto per tirarlo fuori, niente non c'era riuscita, chiedeva soldi in continuazione per comprare la cocaina. Quando gli disse che lo studio lo aveva ceduto, per pagare i debiti, la prese a calci e pugni, ecco la spiegazione dei lividi. La baciai sulle guance la riempii di carezze e ci addormentammo abbracciate! L'indomani ci svegliammo come ci eravamo addormentate, cioè abbracciate, non so cosa mi a preso, uno sguardo e parti un bacio bellissimo, poi un po' di incertezza e poi facemmo l'amore, i nostri seni si toccavano, le nostre lingue si intrecciarono, mentre le nostre mano si strinsero, io stavo sopra, però lei volle comandare il gioco, rotolo sopra me e comincio a scendere con quella lingua di velluto dai seni, alla pancia, al pube, poi scivolo le sue mani sulle mie caviglie, allargando le mie gambe, mi fece mettere il cuscino sotto le natiche. Mi stava possedendo meglio di un uomo. Infilo la lingua nel mio ano facendomi sobbalzare, di piacere. Poi si bagno due dita con le quali mi scopava, mentre con la lingua passo sul pene esclamando è così piccolo, morbido che mi fa impazzire! Ma a me stavano facendo impazzire le sue dita che affondavano sempre più forte, facendomi urlare di piacere! Venni venni il mio ano era largo e umido,. Stavolta rotolai io, il cuscino sotto le natiche volo fuori dal letto aprii il cassetto del comodino presi il cazzone nero in lattice, comprato dopo l'avventura con Omar che usavo ogni qual volta lo pensavo. Me lo infilai in bocca poi avanti fammi vedere come ti scopi, ci rimase male, ma a me l'idea di toccare una fica non mi piace, lo prese e comincio a sbatterlo tutto in figa , la guardavo ed eccitata mi penetrai il pomello del letto, raggiungendo l'orgasmo insieme . Paghe lei mi disse : sei una stronza! Perché non me lai leccata? Guarda ti amo tesoro ma la fica no proprio no! Ridemmo abbraciandoci !
di
scritto il
2024-08-23
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