Una donna con la D maiuscola

di
genere
tradimenti

Sono Marzia sposata da 12 anni con Paolo. Ho sempre considerato il sesso come una pratica pulita, non fatta da perversioni e da stravagante. Mio marito ha sempre cercato di spronarmi, ma il mio pudore mi ha sempre resa legata a certi canoni. Per intenderci non ho mai praticato un rapporto orale, non ho mai fatto sesso in auto, non ho mai visto un film porno, non ho mai urlato per goduria durante rapporto. Qualcuno dirà che la mia è una vita piatta, non fatta da emozioni e coinvolgimento, probabilmente sarà così. Purtroppo l'educazione che ho ricevuto dai miei genitori mi ha condizionato a tal punto che ho avuto molte difficoltà nelle relazioni umane. Voi direte:
"E ora?".
Vi devo confessare che ho vissuto un'esperienza che mi ha cambiato totalmente la vita, non so se in meglio o in peggio. Ecco ora ve lo racconto.
Come tutti gli anni, e come tante altre persone, andiamo in vacanza. Prediligiamo il mare è quindi prenotiamo le tre solite settimane per rilassarci. Entrambi lavoriamo, per cui cerchiamo sempre di conciliare le ferie. Scegliamo, come luogo di villeggiatura, la Versilia. Ogni anno sempre un luogo diverso, per visitare nuovi paesaggi e per non annoiarci. Paolo cerca sempre di stimolarmi mentalmente, cercando nuove situazioni, più intime, per cercare di rendere le giornate un po' più gioiose, ma la corazza che mi sono costruita rende tutto più difficile. Sì, scopiamo un po' di più del solito, ma con l'intensità di cui sono abituata. La cosa più strana che abbiamo fatto è masturbarci a vicenda in acqua, ma l'ho affrontata con quella tensione di chi ha paura di essere scoperti dagli altri bagnanti. Per il resto le solite scopate in camera, facendo attenzione di non fare troppo rumore. Quest'anno, però, abbiamo avuto un piccolo intoppo sulla programmazione delle ferie. Paolo deve rientrare una settimana prima, causa problemi di organizzazione della ditta dove lavora, per cui dovrò restare da sola l'ultima settimana. Ma andiamo al dunque. Paolo si prepara per tornare al lavoro, tornerà il sabato per prendermi e portarmi via. Saluto il mio maritino con un bacio, e gli raccomando di fare attenzione per la strada. Il mattino seguente mi reco in spiaggia per accomodarmi sotto il mio l'ombrellone. C'è lui sotto l'ombrellone accanto al mio! Ma lui chi?
Avevo già notato questo tipo da quando sono arrivata al Resort, non staccava gli occhi da me. In qualsiasi posto incrociavo sempre il suo sguardo, e questo mi dava tremendamente fastidio. Appena giunta alla mia postazione, si alza dalla sdraio e mi fa:
"Mi permetta di aprirgli l'ombrellone"
Non mi da neanche il tempo di ringraziarlo per essersi offerto, e di dirgli:
"Grazie, ma faccio da sola", che lo ha già aperto.
Per educazione lo ringrazio e vado subito a bagnarmi. Quindi esco dal mare e mi stendo sul lettino. Ad un certo punto sento rivolgermi una domanda:
"Ma suo marito non viene?"
Gli rispondo:
"Al momento non può, è dovuto tornare al paese, tornerà il sabato per riprendermi."
Domanda inutile, era un pretesto per attaccare bottone, in quando quando Paolo a caricato i bagagli sull'auto l'ho visto aggirare intorno.
Lui continua:
"È andato via per impegni?"
Rispondo:
"Si per impegni di lavoro".
Poi una domanda dietro l'altra fino a che si presenta:
"Mi chiamo Giuseppe, per gli amici Peppe"
Per educazione rispondo:
"Io Marzia".
Non vedevo l'ora di interrompere questo dialogo, volevo solo stare sdraiata e rilassata.
Mi raccontò tutta la sua vita, dal matrimonio, ai figli, fino alla separazione con la moglie, insomma una tragedia. Con una scusa abbandonai la postazione e mi recai in piscina. Dopo un oretta me lo ritrovai di nuovo nelle vicinanze. Un tuffo, una nuotata e poi l'uscita dall'acqua, mettendo in risalto la sua fisicità. Come ogni sera l'animazione cerca di coinvolgere i vacanzieri per creare un po' di un sano divertimento. Il classico gioco che si fa in vacanza è quello di invitare le coppie per porgli separatamente alcune domande, per poi confrontare le risposte e stabilire il livello di affiatamento. Uno degli animatori si avvicinò a me e mi chiese di partecipare. Gli risposi che mio marito non c'era, che era andato via, quando sentii una voce non troppo distante dire "Se vuoi posso fare il marito virtuale". Mi girai, era sempre lui, Giuseppe" che si offriva a fare provvisoriamente il marito. L'animatore raccolse subito la proposta al balzo, intravvedendo una dinamica del gioco alquanto divertente e imprevista. Fui quindi trascinata sul palco controvoglia, facendo presente, anche davanti al pubblico, che non eravamo una coppia. Ci furono rivolte le solite domande, le cui risposte le dovevamo scrivere su un foglio di carta, in cerca di affinità di coppia, per poi arrivare a quelle più intime, quali: 
"Qual'è la parte del corpo del tuo compagno che più apprezzi?"
"Quale è stato il posto più stravagante dove avete consumato un rapporto?"
"Quante volte al mese vi dedicate al sesso".
Domande alquanto imbarazzanti, nella mia posizione, che non potevano avere riscontro con quelle del signor Giuseppe, in quanto non eravamo una coppia. Decisi di non rispondere, ma fui richiamata dagli animatori, costringendomi a dare comunque una risposta, anche banale, in fondo era solo un gioco.
La parte del corpo, risposi "Torace";
Il posto più stravagante "Sotto il letto";
Quante volte al mese " Una volta e mezzo"
Quando andammo a confronto, la prima risposta concise in quanto era la cosa che più risaltava a prima vista.
Alla seconda domanda, lui rispose "Sul tavolo". E qui gli animatori le solite battutine "Ma con chi stavate facendo sesso".
Alla terza lui rispose "Quando si tratta della moglie di un'altro, anche tutti i giorni".
La risposta dell'animatore fu:
"Ecco perché ti hanno accoppiato con la signora!". 
A me fu chiesto il senso della risposta da me scritta "Una volta e mezzo".
Risposi:
"Ci provo la prima volta e poi alla seconda ci penso se vale la pena".
A questo punto tutti a ridere, ma vi fu un coinvolgimento totale che mi misi a ridere anch'io. Tornai in stanza e elaborai tutto quello che era successo durante la serata . Anche se caratterialmente sono restiva a queste cose non posso dire che non mi sono divertita. Il mattino seguente ritorno in spiaggia, e chi ci trovo? Di nuovo il Giuseppe, solita manfrina, mi apre l'ombrellone ed anche la sdraio. Guardandoci fugacemente negl'occhi ci scappa un sorrisino ricordandoci del giorno precedente, o meglio delle figure di m.... che ho fatto. A dire la verità ero più rilassata a discutere con lui, parlammo di tante cose, del lavoro, della famiglia delle motivazioni che ci spingono a relazionarci con le persone. Non era proprio una persona così brutta e ostile da frequentare. Ma gli occhi con cui mi guardava mostravano un significato più profondo, gli piacevo. Anch'io iniziai ad osservarlo, di solito non lo faccio con le persone sconosciute, e tutto sommato aveva una bella presenza. Accettai la sua amicizia, essendo sicura che oltre a questo non ci sarebbe stato niente tra noi. Sempre molto gentile e pieno di attenzioni nei miei confronti. Non so se era una sensazione, ma in me qualcosa di nuovo scorreva nel mio sangue, qualcosa che mi perseguitava nella mente anche di notte. Credo che lui l'abbia capito, era molto bravo a scardinare i sentimenti repressi delle persone. Una sera volle a tutti i costi invitarmi a cena, una di quelle classiche, semplici che piacciono a me. A seguire due passi a piedi sulla battigia chiacchierando del più e del meno. Guardavo il mare luccicare con i riflessi della luna sullo sfondo, una visione talmente romantica che me lo ritrovai di fronte a me pronto a baciarmi. Appena le nostre labbra si toccarono, ebbi una reazione istintiva di repulsione, che dopo qualche attimo svani nel nulla. Ne scaturì un bacio passionale che in poco tempo fece cadere la corazza che mi ero costruita intorno a me. Peppe, ormai eravamo entrati in confidenza, mi abbracciò in maniera decisa, sentivo un senso di protezione e di calore umano, quel calore che ti fa stare bene. Per quella sera nient'altro, ci ritirammo nelle nostre stanze. La notte diventava lunga, cercavo di elaborare quello che era successo, se era giusto o sbagliato, se era il caso di fare un passo indietro, anche nel rispetto di Paolo, mio marito. Inizia un'altro giorno, chissà oggi come si evolverà la giornata,pensai! I fatti avvenuti, purtroppo, li devo tenere in considerazione, non posso far finta che non siano successo niente. Ritrovo Peppe, questa volta sotto il mio ombrellone, era lì ad aspettarmi. Mi chiede un bacio per il buongiorno, gli faccio segno di nò, ma gli faccio presente che non è un rifiuto, ma la necessità di fare chiarezza nella mia vita. Lui Accetta, mi dice di prendere tutto il tempo di cui ho bisogno. Ho bisogno di riflettere, di rimettere a posto le mie idee, i miei principi, di tornare la Marzia di prima. Incontri fugaci durante la giornata, poi la sera ci rivediamo al solito appuntamento con gli animatori. Dopo la serata ci dilunghiamo con le chiacchiere, arriva il momento del ritirarci. Vuole accompagnarmi, apro la porta della mia camera, mi giro per salutarlo e mi chiede se può entrare un attimo che ha ancora qualcosa da dirmi. Non so perché ma lo faccio entrare. Sicuramente ho fatto la cosa più sbagliata, o giusta non so. Peppe mi prende tra le braccia e mi bacia nuovamente. Provo le stesse sensazioni di quella sera sulla spiaggia. Sono confusa, ho paura di sbagliare, ma forse per una volta nella vita voglio sbagliare. Sento le sue mani accarezzarmi la schiena, un brivido percorre lungo tutto il mio corpo. Un calore smisurato, ma piacevole, mi avvolge. Il contatto umano lascia spazio alla mente di elaborare quelli che sono i miei desideri. Ho deciso, mi scollego dalla routine quotidiana e penso solo a me stessa, ho voglia di lasciarmi andare. Mi ritrovo seminuda davanti ad un uomo che fino a pochi giorni prima neanche conoscevo e ora sono nelle sue mani, mi ha conquistato. Si spoglia anche lui, rimango lusingata dal suo fisico e dai suoi attributi. Anch'io sono nuda, il suo capo si china su di me, mi bacia i seni, mi succhia i capezzoli, le sue mani scendono sui fianchi e mi palpeggiano le natiche. Mi stringe a se, sento il suo pene fare pressioni lì in basso, muoversi cercando la posizione migliore. Mi spinge sul letto, mi distendo supina, lui è sopra di me, mi sussurra parole dolci. Mi bacia sul collo, scende sui seni, ancora più giù, sento la sue labbra solcare il clitoride e raggiungere la vulva, stimolandola dolcemente con la lungua. Mi vengono i brividi, era la prima volta che qualcuno mi faceva ciò, cosa mi sono persa! 10minuti di delizia, la sua lingua che cerca di penetrare all'interno e poi di nuovo sulle grandi labbra e sul clitoride. Rivolgendosi a me mi dice:
"Ora tocca a te". 
Oddio, penso, non ho mai praticato un rapporto orale, non sono capace e mi ripugna prenderlo in bocca. Si accorge del mio disagio e mi dice:
"Liberarti dai pregiudizi e concentrati sul piacere che puoi procurare a te e alle persone, fai come ti dico io e non pensarci".
A malincuore mi avvicinò al suo pene, non sono mai stata così vicina, c'è l'ho tra le mani, l'osservo, chiudo gli occhi e apro la bocca. Lentamente lo accolgo sopra la lingua e chiudo la bocca. Percepisco un sapore strano, un po' acido, sento la sensazione di vomito, ma mi trattengo, cerco di non pensare. Intanto ho il cuore che batte a mille, pensavo di non oltrepassare il limite, e invece stavo andando oltre, chissà cos'altro mi avrebbe proposto. Prendo confidenza con l'arte del pompino, cerco di fare il mio meglio. Alzo gli occhi per scrutare il suo volto, per osservare la sua espressione, si mostra compiaciuto. Penso sarà merito mio? Sento la sua voce che mi dice:
"Sei stata brava, basta così, stenditi sul letto"
E ancora "Ora con le tue dita, masturbati" 
Gli rispondo che mi vergogno farlo davanti a lui. Ma lui insiste dicendomi di chiudere gli occhi e di concentrarmi sulle proprie emozioni. Mi sento così piccola e indifesa e obbedisco. Mi inumidisco le dita con gli umori che mi escono dalla vagina e massaggio il clitoride. Peppe intanto mi bacia, mi accarezza i seni, tutto sommato dolci sensazioni, poi mi sussurra di mettere due dita nella vagina e di simulare una scopata. Mi sento sporca, la mia educazione mi fa sentire a disagio, ma nel contempo sento dei tremiti incontrollati che pervadono tutto il basso ventre. È arrivato il momento di Peppe che più desiderava, possedermi. Vuole sentire da me che lo desidero, vuole sentirlo ad alta voce, ma non so se sarò capace di dirlo. Mi sforzo e sussurro:
"Ti voglio, ti voglio".
Lui replica:
"Voglio sentirlo ad alta voce".
Faccio ricorso a tutte le mie energie, e a voce sostenuta ripeto:
"TI VOGLIO, TI VOGLIO ORA ".
Allargo le gambe, sento il contatto del suo pene sulla vulva e penetrarmi. Ho un sussulto, lo sento bene farsi strada e riempirmi la vagina. Che sensazione meravigliosa, lo stringo tra le braccia e  godo dei suoi affondi. Non credevo di poter tradire mio marito in questo modo ma il coinvolgimento totale con questa persona mi ha fatto scoprire nuovi orizzonti. Mi girava, mi rivoltava come piaceva a lui, imprevedibile in ogni sua iniziativa. L'ultima posizione, quella a pecora, presa per i fianchi, quella che piace a me. Io con il capo chino, trascinata in un coinvolgimento totale, godevo immensamente dei suoi affondi decisi. Ormai sentivo di stare al limite della godimento, mi avviavo verso l'orgasmo finale, quello più coinvolgente. Anche Peppe era pronto a venire. L'ultimo dialogo prima di giungere al termine:
"Peppe sto per venire" 
"Anch'io Marzia" risponde.
Io:
"Più veloce, dai, più veloce! "
Peppe:
"Ecco vengo" 
Io:
"Vengo anch'io, ohhhhhhh..."
Avvertii una quantità di sperma scorrere lungo la vagina, procurandomi una sensazione  di calore e profondo benessere. Restammo abbracciati, in silenzio per un po', per il tempo di riflettere su ciò che era accaduto. Nonostante avessi accettato situazioni che per me erano tabù, avevo un gran voglia di riprovare. Prendemmo appuntamento nel pomeriggio del giorno seguente, avevo preso una decisione, volevo essere io la protagonista, la conduttrice del gioco. È così fu, scopammo alla grande, finalmente ero io a prendere spesso iniziativa, volevo avere, da parte sua, il massimo coinvolgimento. Sembravo un'altra persona, ero diventata una donna diversa, una donna il cui l'unico compito era quello di soddisfare il proprio compagno. Ormai sembravamo una coppia, anche le persone del Resort avevano capito che era nata in noi qualcosa di intimo. Mi premeva fare in modo che quando mio marito Paolo mi raggiungesse, non venisse a conoscenza di questa relazione. Fortunatamente Paolo mi raggiunse la sera del giorno precedente la partenza e pensai bene di evitare che lui avesse contatti con gli vacanzieri, trattenendolo in camera per offrirgli una serata di sesso. Avendo fatto lezione di pompino, ebbene sì in privato, pensai bene di farglielo uno. Rimase meravigliato dalla mia iniziativa e della mia partecipazione attiva. 
La mattina seguente Paolo iniziò a caricare i bagagli nell'auto, ed io volevo ancora dare un ultimo saluto a Peppe. Così mi allontanai, con la scusa di salutare gli animatori, e raggiunsi Peppe, che era ancora in camera sua. Mi aprì la porta, entrai e lo abbracciai, lo ringraziai per quei giorni trascorsi insieme, che avevo imparato a dare e ricevere piacere, grazie a lui. A bassa voce gli dissi: "Voglio farti un ultimo regalo!" Gli abbassai pantaloni, gli slip e lo presi in mano. In un attimo il suo cazzo prese consistenza, e senza perdere tempo lo misi in bocca. Grazie si suoi insegnamenti mi prodigai nel farlo nei migliori di modi. Il suo volto mostrava gradimento e questo mi gratificava molto. Non avevo molto tempo a disposizione, cercavo di stimolarlo nel migliore dei modi affinché venisse nel breve tempo possibile. Iniziai ad avvertire un certo affanno nel suo respiro, era sulla strada giusta per venire. Decisa di liberarmi da ogni pregiudizio presi una decisione, per me, estrema. Quando mi disse: "Marzia sto per venire", mi preparai per accogliere il frutto del suo orgasmo. In poco tempo riversò nella mia bocca tutto lo sperma che aveva nei testicoli. Con sommo piacere, mio e suo, ingoiai tutto. Non ero più una semplice donna, ma una donna con la "D" maiuscola. 
Da quel giorno in poi, Paolo, mio marito, poteva contare su una donna diversa piuù disponibile.
Grazie per la lettura, attendo commenti. 
scritto il
2024-09-17
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