Evandro ed il saio.

di
genere
prime esperienze

Abitavamo a poche decine di metri dal mare, mamma e papà lavoravano, restavo solo a casa.
D'estate il mio tempo trascorreva tra casa e mare, era una zona abbastanza distante dal centro abitato, papà l'aveva acquistata da un suo amico che non sapeva che farsene.
La spiaggia era una pietraia delimitata da vegetazione incolta. Il periodo era quello degli anni novanta. In quella spiaggia spesso si aggirava una persona, come vestito
aveva un saio fatto di iuta, non parlava con nessuno, anche se in quella zona non era facile incontrare qualcuno. Stavo sulla spiaggia seduto su un tronco portato dalla mareggiata, lui mi girava attorno, dopo qualche minuto si è seduto al mio fianco. Un po' sorpreso l'ho guardato negli occhi, mi ha sorriso, mi ha chiesto se andavo a scuola se, mi insegnavano la religione, alle mie risposte affermative ha iniziato a
parlare di vangelo. Parlava molto bene era un piacere ascoltarlo, mi ha preso la
mano mentre parlava portandosela sulla gamba. Sempre più preso dal suo discorsa, la
mano l'avvicinava sempre di più al suo inguine fino a farmi sentire la durezza del
suo cazzo, era anche molto grosso tanto che per scoprire dove arrivava l'ho impugnato.
Lui ha capito che ci stavo ed ha infilato la sua mano nei miei pantaloncini. Il mio era più piccolo del suo, lui ha sollevato la tonaca non portava nulla sotto era nudo, il
cazzo enorme, duro e rigido. Mi ha messo una mano dietro la nuca abbassandomi la testa sul suo cazzo, ho aperto la bocca, riuscivo a coprire solo parte del glande per quanto era grosso. In quel momento ho sborrato nella sua mano, contemporaneamente ha sborrato nella mia bocca, una quantità eccessiva che non sono riuscito a tenerla in bocca riversandola sulle sue gambe. Con la mia mano mi ha fatto spalmare la sua sborra sulla
sua pancia, sul suo petto. Mi ha detto che ero molto bravo, mi ha chiesto dove abitavo.
Eravamo molto vicini, mi ha chiesto dell'acqua, l'ho portato a casa, mi ha detto di chiamarsi Evandro, che aveva fatto un voto per quello indossava il saio. Abitava a qualche chilometro, frequentava la nostra zona quando metteva il saio perché si vergognava farsi vedere dalla gente. Intanto è tornata mamma, lui è stato molto abile
ad intraprendere il discorso del vangelo, anche mamma è rimasta colpita dal suo modo
di parlare. Dopo circa un'ora ci ha salutato ed è andato via, mamma lo ha invitato a venire tutte le volte che voleva perché voleva farlo conoscere a papà. Infatti appena
è rientrato papà subito l'ha messo al corrente. Da quel giorno Evandro è diventato nostro amico, veniva anche a pranzo nei giorni di festa. Quando ero da solo in casa
ripetevamo quello che avevamo fatto il primo giorno, quel cazzo era un trofeo, una volta mentre lo succhiavo mi ha detto che gli piaceva mamma, veramente si è espresso proprio così -A tua mamma piacerebbe succhiare il mio cazzo?- Istintivamente ho risposto di si, avrei voluto vedere un cazzo del genere in bocca a mamma se lo avesse accolto. Quando cercava di espandersi Evandro è stato messo educatamente alla porta
da papà.Da quella volta non si è più visto.
di
scritto il
2024-10-06
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