I dubbi di Sara 2
di
le due cantine
genere
corna
dalla prima parte….
Sara avvocato per una onlus, che aiuta le donne viene a scoprire che probabilmente suo marito, chirurgo l’ ha tradita. Ed è proprio una ragazza nigeriana a dirglielo, una bellissima escort uscita dal giro della prostituzione..
2 – Sviluppo erotico:
Passate la vacanze natalizie con un’ansia insostenibile, con uno stato d’animo in cui milioni di domande si sviluppavano senza sosta inseguendo risposte inarrivabili, Sara faceva di tutto per non far trasparire nulla né in casa né nelle tanta cene con i parenti, di quello che la turbava.
Era vero che suo marito l’aveva tradita con Josefa, ragazza nigeriana salvata da una vita da escort per ricchi senza pudore.? E suo marito quando e perché era caduto così in basso? Doveva vederci chiaro, doveva sapere.
Ha incontrato Josefa in un bar per un caffè un pomeriggio dei primi di gennaio. - Sei proprio sicura che sia quell’uomo, il mio amico? - ( Josefa non sapeva che fosse suo marito ‘quell’uomo’ Sara le aveva detto che il suo migliore amico ).
Lei aveva risposto - tante sere con i clienti cocktail e cocaina mi aiutavano , non sempre ero lucida ma mi sembra sia lui, anche se quel giorno alla festa della vigilia l’ho visto poco e sono andata via subito – le parole messe giù così creavano uno spiraglio di speranza nel cuore di Sara.
Forse Josefa si era confusa? forse suo marito non centrava nulla? poi perché? La loro vita era bellissima sotto tutti i punti di vista i soldi, il bambino, l’amore, il sesso.
-In che hotel vi incontravate e quand’è l’ultima volta che siete stati insieme? - continuava Sara cercando di togliersi i dubbi.
- Ci incontravamo ad una trentina di chilometri da Milano, all’hotel Minerva. L’ultima volta il 21 giugno mi ha violentata, picchiata, umiliata e sono andata al pronto soccorso. Mi hanno messo cinque punti allo zigomo e tre di dietro, hai capito cosa intendo con dietro, vero? Ma non sono riuscita a denunciarlo io lo amavo e anche lui molte volte mi ha promesso che sarebbe cambiato e che mi avrebbe amata -
Sara era allibita ma era quasi certa che Alessio suo marito così dolce e delicato non poteva essere ‘quell’uomo’.
Quando era tornata a casa in assenza di Alessio aveva cercato tra le carte per trovare qualche possibile indizio. Aprendo una agendina aveva notato appuntato a matita “21 giugno: hotel Minerva ore 20:00”.
La vista aveva vacillato, le sue false speranze crollate.. non poteva essere una coincidenza..
Cosa fare, come reagire?
Sara era una donna forte, intelligente , ma se la toccavi sul vivo poteva davvero trasformarsi. Oramai certa dei ripetuti tradimenti, decise di pensare un piano per vendicarsi.
Dal diario di Sara:
22 febbraio
questa sera con Andrea siamo andati a casa di Odette ( la mia amica ganese ) alla festa di compleanno della figlia Eliza, . Ha la stessa età di mio figlio ma sembra più piccola, uno scricciolino scuro piena di tenerezza.
I bambini giocavano felici e noi adulti seduti sul divano sorseggiavamo prosecco. La testa mi girava un po’ quando è entrato Kim il fratello di Eliza. Venticinque anni: nero, fisico d’atleta, occhi chiari ( un ganese con gli occhi quasi verdi ) il mio sguardo non riusciva a staccarsi da lui.
Ho capito che gli piacevo ed anche lui ha capito...il mio corpo era in fibrillazione, lo volevo.( SONO IMPAZZITA?)
Con la scusa del bagno mi sono alzata ho abbassato il vestitino nero sulle gambe e sono uscita dalla stanza. Ero bagnata, sentivo la mia vagina pulsare e non mi aveva neanche toccata. Presa da quello sconvolgimento inaspettato sono andata a fumarmi una sigaretta. E’ arrivato anche lui, gli ho preso la mano siamo scesi in garage, mi sono inchinata, gli fatto scendere jeans e boxer ed ho iniziato a leccargli in cazzo...non ci siamo detti una parola. Era bellissimo, lungo 25 cm circa non grosso con cappella coperta dalla pelle. Sentivo un desiderio fortissimo, tra le mie gambe sentivo una calore enorme che si trasformava in brivido freddo lungo la schiena. Ero in estasi lo facevo andare su e giù lungo la mia bocca, lo sentivo riempirmi fino alla gola. Lui ansimava e mi teneva con le mani la testa e mi spingeva il suo grosso cazzo fino quasi a non farmi respirare. Ho continuato a giocare quando un’esplosione calda che mi ha inondato il palato. Ho ingoiato tutto aveva un sapore dolce e per la prima volta quella sostanza viscosa mi è piaciuta, gli ho leccato tutto fino a pulirlo perfettamente, l’ho rivestito e siamo risaliti.
Nel giardino c’erano un po’ di persone, mi sono messa a parlare con Odette con ancora il gusto dello sperma di suo fratello in bocca..
Sensi di colpa: zero. Ma cosa sono diventata? Non ho mai neppure pensato ad una cosa così? Lo rifarei? Si.
(Fine diario)
Sara era figlia di un grossissimo industriale del tessile, suo padre aveva quasi mille dipendenti in varie ditte sparse nel mondo. Seppur giovane, Sara, aveva un patrimonio tra appartamenti ( in montagna e al mare ) e liquidità notevole, lavorava per 2000 euro al mese ma lo faceva solo per passione.
Quando era tornata a casa dopo il fatto, non aveva avuto troppi fastidi anzi dopo cena voleva sanare quella voglia rimasta a metà.
Dal diario di Sara
22 febbraio
dopo aver messo a dormire Andrea continuando a pensare a Kim mi sono distesa a letto in parte a mio marito, avevo voglia di essere scopata. Ho fatto scendere la mano tra i pantaloni del pigiama di Alessio ed ho iniziato a toccarglielo. Sentivo che mi desiderava, anche perché sono stata molto fredda da quando ho scoperto il suo tradimento, il suo cazzo si ingrossava al contatto con la mia mano. Sono scesa leccandolo sul torace, sui capezzoli e poi giù fino a prenderglielo in bocca. Quanto è piccolo rispetto a Kim, riesco a mettermelo tutto in bocca.
Ho continuato, tra il suo ansimare, fino a farlo diventare duro poi a cavalcioni mi sono messa sopra e me lo sono infilata tra le gambe. Tra le mie grandi labbra bagnate lo sentivo scorrere ero io a dettare i tempi, stavo sentendo che l’orgasmo iniziava a salire e con colpi vigorosi l’ho raggiunto.. Anche dai suoi 20 cm è esploso lo schizzo della passione che mi ha riempito le parti interne .. poi senza una parola mi sono addormentata non rispondendo alle sue domande del perché di quella mia inaspettata voglia.
Ora mi sono alzata, sono le 23,00 in testa solo quel pezzo di carne ebano di Kim che ho posseduto solo con la mia bocca. Sento ancora quel dolce sapore e quel calore mentre la mia vagina fa uscire le ultime gocce di sperma di Alessio.
Un giorno ti cambia la vita? Cosa sono diventata?
(Fine diario)
Un pomeriggio di alcuni giorni dopo si erano rivisti, lei era passata a prenderlo in una piazzetta di Milano, sapeva dove sarebbero andati.
L’avrebbe portato nella sua ‘cuccia’ un piccolo appartamento in centro che lei fin da giovane usava per studiare, riflettere ed a volte anche scopare prima del matrimonio.
Diario di Sara:
4 marzo
Quante balle ho inventato per trovare il suo numero con Odette..
Poi l’ho visto: camicia in lino bianca jeans chiari aderenti a quel corpo meraviglioso..
Non sapevo cosa dire, la vergogna di quel pomeriggio mi paralizzava pensieri e parole.. L’ho portato nella mia ‘cuccia’ salendo velocissimi le scale perché nessuno doveva vederci.
Sempre quasi senza parlarci neppure chiusa la porta blindata, ho iniziato a baciarlo, a toccarlo..ci siamo spogliati e siamo andati in camera. Erano giorni che scopavo Alessio pensando a lui, e questo mi faceva eccitare tantissimo.
Ora era con me, tutto per me. Il suo corpo era un fascio di muscoli tesi, non un pelo in quel torace ampio e forte.
Lo baciavo lo leccavo e lui assorbiva tutto accarezzandomi dovunque, con delicatezza e mentre mi leccava i capezzoli le mie tette sode vibravano ed i capezzoli sembravano vivere e voler scappare dal mio corpo.
Con la mano ha iniziato a toccarmi il pube, poi le grandi labbra, poi le piccole labbra aprendomi pian piano il mio nido umido e caldo. Quando con un movimento circolare tra due dita ha intrappolato il mio clitoride la vista mi si è sfuocata, i brividi, la voglia, quelle carezza annebbiavano completamente la mia mente..
Con la mano ho toccato il suo cazzo, duro, durissimo ed ho iniziato ad andare su e giù in maniera metodica e lenta.
Sentivo la sua potenza erotica, quel suo spasimare..ero rapita.
Ha cominciato a leccarmi, prima le cosce, poi l’inguine, poi quando con la punta mi a toccato il clitoride ho raggiunto l’orgasmo..mi sembrava che piccolo fiume uscisse dagli argini e lui ne assaporava gli umori, i sapori. Poi mi ha inserito le dita dentro, ha alzato lo sguardo sui miei occhi ha alzato la mano bagnata di me e si e leccato le dita…
Sempre guardandomi mi ha aperto le gambe ed è entrato, ho sentito uno spasmo, un senso di riempimento, le nostre membrane a contatto,
Era paradisiaco sentirlo dentro di me convogliare la sua irrefrenabile forza.. ero inebriata, avevo completamente perso la ragione (se mai dopo il 22 febbraio l’avessi avuta)..un’ altro scoppio, un’ altro orgasmo molto più profondo, ho girato la testa all’ indietro cercando di recuperare il respiro..Lui non si è fermato, ha continuato più delicatamente con un ritmo più blando.. poi più forte, poi più piano..
Quando ha iniziato a pompare con più vigore ho capito che anche lui stava per esplodere e siamo venuti insieme gridando quasi in un canto.. Mi è sembrato di morire e rinascere…
E’ stato bellissimo, stupefacente mai nella mia vita, mai così. Non riesco a non pensarlo, non riesco a togliermi quel grosso cazzo nero dalla testa è una droga è la mia ossessione.
P.S: Questo mi vergogno quasi con me stessa a scriverlo:
Dopo aver goduto insieme spossati dal nostro orgasmo ero nel punto di non ritorno..Insomma abbiamo bevuto un caffè nudi in salotto, il suo cazzo scendeva morbido e lungo tra le sue cosce, lo volevo ancora e ancora.
L’ho riportato in camere ero ancora bagnata, mi sono messa a pecorina e gli ho chiesto di entrarmi dentro. In pochi attimi il suo uccello e diventato grosso, l’ho preso in bocca tutto, 25 cm fino in gola, quasi senza respirare andavo su e giù leccandoglielo aspirandoglielo…
Poi mi ha penetrato di nuovo la vagina, ero fradicia stavo di nuovo per venire mi sono girata e gli ho detto – Mettimelo dietro, lo voglio nel culo – poi quasi a bassa voce vergognandomi di me stessa ho aggiunto – fai piano è la prima volta -
Mi ha sorriso, mi ha lubrificato il buchetto e piano piano si è fatto strada.. Quando solo metà era entrato il dolore mi faceva lacrimare, sospiravo sentivo il mio culo dilatarsi.. sempre dolcemente continuato ho sentito la dilatazione del mio sfintere lubrificato fino ad accoglierlo tutto. Lo sentivo fino allo stomaco il dolore e diventato meno intenso quasi a piacermi sempre di più.. Sempre di più il suo andare avanti e indietro mi eccitava, mi destabilizzava. Ha ripreso a toccarmi il clitoride sempre con il suo cazzo nel mio culo, mi sono girata – Si continua non fermarti e bellissimo – poi d’un tratto il calore, un brivido ed i tremori in tutto il corpo, sono venuta analmente e lui e venuto dentro di me…
Cosa ho fatto?, come ho potuto? se penso ad Andrea, se penso a mia madre, se penso anche un po’ ad Alessio a lui queste cose non le ho mai permesse.. Un pompino la prima volta e mi sono fatta scopare tutta, anche il culo da un ragazzo di colore.. ho goduto come mai nella mia vita.. Lo rifaresti? Si
(Fine diario)
Alessio però aveva notato qualcosa negli ultimi mesi forse il suo scopo era stato raggiunto, forse avrebbe vinto la sua guerra..
( manca l’epilogo….)
Sara avvocato per una onlus, che aiuta le donne viene a scoprire che probabilmente suo marito, chirurgo l’ ha tradita. Ed è proprio una ragazza nigeriana a dirglielo, una bellissima escort uscita dal giro della prostituzione..
2 – Sviluppo erotico:
Passate la vacanze natalizie con un’ansia insostenibile, con uno stato d’animo in cui milioni di domande si sviluppavano senza sosta inseguendo risposte inarrivabili, Sara faceva di tutto per non far trasparire nulla né in casa né nelle tanta cene con i parenti, di quello che la turbava.
Era vero che suo marito l’aveva tradita con Josefa, ragazza nigeriana salvata da una vita da escort per ricchi senza pudore.? E suo marito quando e perché era caduto così in basso? Doveva vederci chiaro, doveva sapere.
Ha incontrato Josefa in un bar per un caffè un pomeriggio dei primi di gennaio. - Sei proprio sicura che sia quell’uomo, il mio amico? - ( Josefa non sapeva che fosse suo marito ‘quell’uomo’ Sara le aveva detto che il suo migliore amico ).
Lei aveva risposto - tante sere con i clienti cocktail e cocaina mi aiutavano , non sempre ero lucida ma mi sembra sia lui, anche se quel giorno alla festa della vigilia l’ho visto poco e sono andata via subito – le parole messe giù così creavano uno spiraglio di speranza nel cuore di Sara.
Forse Josefa si era confusa? forse suo marito non centrava nulla? poi perché? La loro vita era bellissima sotto tutti i punti di vista i soldi, il bambino, l’amore, il sesso.
-In che hotel vi incontravate e quand’è l’ultima volta che siete stati insieme? - continuava Sara cercando di togliersi i dubbi.
- Ci incontravamo ad una trentina di chilometri da Milano, all’hotel Minerva. L’ultima volta il 21 giugno mi ha violentata, picchiata, umiliata e sono andata al pronto soccorso. Mi hanno messo cinque punti allo zigomo e tre di dietro, hai capito cosa intendo con dietro, vero? Ma non sono riuscita a denunciarlo io lo amavo e anche lui molte volte mi ha promesso che sarebbe cambiato e che mi avrebbe amata -
Sara era allibita ma era quasi certa che Alessio suo marito così dolce e delicato non poteva essere ‘quell’uomo’.
Quando era tornata a casa in assenza di Alessio aveva cercato tra le carte per trovare qualche possibile indizio. Aprendo una agendina aveva notato appuntato a matita “21 giugno: hotel Minerva ore 20:00”.
La vista aveva vacillato, le sue false speranze crollate.. non poteva essere una coincidenza..
Cosa fare, come reagire?
Sara era una donna forte, intelligente , ma se la toccavi sul vivo poteva davvero trasformarsi. Oramai certa dei ripetuti tradimenti, decise di pensare un piano per vendicarsi.
Dal diario di Sara:
22 febbraio
questa sera con Andrea siamo andati a casa di Odette ( la mia amica ganese ) alla festa di compleanno della figlia Eliza, . Ha la stessa età di mio figlio ma sembra più piccola, uno scricciolino scuro piena di tenerezza.
I bambini giocavano felici e noi adulti seduti sul divano sorseggiavamo prosecco. La testa mi girava un po’ quando è entrato Kim il fratello di Eliza. Venticinque anni: nero, fisico d’atleta, occhi chiari ( un ganese con gli occhi quasi verdi ) il mio sguardo non riusciva a staccarsi da lui.
Ho capito che gli piacevo ed anche lui ha capito...il mio corpo era in fibrillazione, lo volevo.( SONO IMPAZZITA?)
Con la scusa del bagno mi sono alzata ho abbassato il vestitino nero sulle gambe e sono uscita dalla stanza. Ero bagnata, sentivo la mia vagina pulsare e non mi aveva neanche toccata. Presa da quello sconvolgimento inaspettato sono andata a fumarmi una sigaretta. E’ arrivato anche lui, gli ho preso la mano siamo scesi in garage, mi sono inchinata, gli fatto scendere jeans e boxer ed ho iniziato a leccargli in cazzo...non ci siamo detti una parola. Era bellissimo, lungo 25 cm circa non grosso con cappella coperta dalla pelle. Sentivo un desiderio fortissimo, tra le mie gambe sentivo una calore enorme che si trasformava in brivido freddo lungo la schiena. Ero in estasi lo facevo andare su e giù lungo la mia bocca, lo sentivo riempirmi fino alla gola. Lui ansimava e mi teneva con le mani la testa e mi spingeva il suo grosso cazzo fino quasi a non farmi respirare. Ho continuato a giocare quando un’esplosione calda che mi ha inondato il palato. Ho ingoiato tutto aveva un sapore dolce e per la prima volta quella sostanza viscosa mi è piaciuta, gli ho leccato tutto fino a pulirlo perfettamente, l’ho rivestito e siamo risaliti.
Nel giardino c’erano un po’ di persone, mi sono messa a parlare con Odette con ancora il gusto dello sperma di suo fratello in bocca..
Sensi di colpa: zero. Ma cosa sono diventata? Non ho mai neppure pensato ad una cosa così? Lo rifarei? Si.
(Fine diario)
Sara era figlia di un grossissimo industriale del tessile, suo padre aveva quasi mille dipendenti in varie ditte sparse nel mondo. Seppur giovane, Sara, aveva un patrimonio tra appartamenti ( in montagna e al mare ) e liquidità notevole, lavorava per 2000 euro al mese ma lo faceva solo per passione.
Quando era tornata a casa dopo il fatto, non aveva avuto troppi fastidi anzi dopo cena voleva sanare quella voglia rimasta a metà.
Dal diario di Sara
22 febbraio
dopo aver messo a dormire Andrea continuando a pensare a Kim mi sono distesa a letto in parte a mio marito, avevo voglia di essere scopata. Ho fatto scendere la mano tra i pantaloni del pigiama di Alessio ed ho iniziato a toccarglielo. Sentivo che mi desiderava, anche perché sono stata molto fredda da quando ho scoperto il suo tradimento, il suo cazzo si ingrossava al contatto con la mia mano. Sono scesa leccandolo sul torace, sui capezzoli e poi giù fino a prenderglielo in bocca. Quanto è piccolo rispetto a Kim, riesco a mettermelo tutto in bocca.
Ho continuato, tra il suo ansimare, fino a farlo diventare duro poi a cavalcioni mi sono messa sopra e me lo sono infilata tra le gambe. Tra le mie grandi labbra bagnate lo sentivo scorrere ero io a dettare i tempi, stavo sentendo che l’orgasmo iniziava a salire e con colpi vigorosi l’ho raggiunto.. Anche dai suoi 20 cm è esploso lo schizzo della passione che mi ha riempito le parti interne .. poi senza una parola mi sono addormentata non rispondendo alle sue domande del perché di quella mia inaspettata voglia.
Ora mi sono alzata, sono le 23,00 in testa solo quel pezzo di carne ebano di Kim che ho posseduto solo con la mia bocca. Sento ancora quel dolce sapore e quel calore mentre la mia vagina fa uscire le ultime gocce di sperma di Alessio.
Un giorno ti cambia la vita? Cosa sono diventata?
(Fine diario)
Un pomeriggio di alcuni giorni dopo si erano rivisti, lei era passata a prenderlo in una piazzetta di Milano, sapeva dove sarebbero andati.
L’avrebbe portato nella sua ‘cuccia’ un piccolo appartamento in centro che lei fin da giovane usava per studiare, riflettere ed a volte anche scopare prima del matrimonio.
Diario di Sara:
4 marzo
Quante balle ho inventato per trovare il suo numero con Odette..
Poi l’ho visto: camicia in lino bianca jeans chiari aderenti a quel corpo meraviglioso..
Non sapevo cosa dire, la vergogna di quel pomeriggio mi paralizzava pensieri e parole.. L’ho portato nella mia ‘cuccia’ salendo velocissimi le scale perché nessuno doveva vederci.
Sempre quasi senza parlarci neppure chiusa la porta blindata, ho iniziato a baciarlo, a toccarlo..ci siamo spogliati e siamo andati in camera. Erano giorni che scopavo Alessio pensando a lui, e questo mi faceva eccitare tantissimo.
Ora era con me, tutto per me. Il suo corpo era un fascio di muscoli tesi, non un pelo in quel torace ampio e forte.
Lo baciavo lo leccavo e lui assorbiva tutto accarezzandomi dovunque, con delicatezza e mentre mi leccava i capezzoli le mie tette sode vibravano ed i capezzoli sembravano vivere e voler scappare dal mio corpo.
Con la mano ha iniziato a toccarmi il pube, poi le grandi labbra, poi le piccole labbra aprendomi pian piano il mio nido umido e caldo. Quando con un movimento circolare tra due dita ha intrappolato il mio clitoride la vista mi si è sfuocata, i brividi, la voglia, quelle carezza annebbiavano completamente la mia mente..
Con la mano ho toccato il suo cazzo, duro, durissimo ed ho iniziato ad andare su e giù in maniera metodica e lenta.
Sentivo la sua potenza erotica, quel suo spasimare..ero rapita.
Ha cominciato a leccarmi, prima le cosce, poi l’inguine, poi quando con la punta mi a toccato il clitoride ho raggiunto l’orgasmo..mi sembrava che piccolo fiume uscisse dagli argini e lui ne assaporava gli umori, i sapori. Poi mi ha inserito le dita dentro, ha alzato lo sguardo sui miei occhi ha alzato la mano bagnata di me e si e leccato le dita…
Sempre guardandomi mi ha aperto le gambe ed è entrato, ho sentito uno spasmo, un senso di riempimento, le nostre membrane a contatto,
Era paradisiaco sentirlo dentro di me convogliare la sua irrefrenabile forza.. ero inebriata, avevo completamente perso la ragione (se mai dopo il 22 febbraio l’avessi avuta)..un’ altro scoppio, un’ altro orgasmo molto più profondo, ho girato la testa all’ indietro cercando di recuperare il respiro..Lui non si è fermato, ha continuato più delicatamente con un ritmo più blando.. poi più forte, poi più piano..
Quando ha iniziato a pompare con più vigore ho capito che anche lui stava per esplodere e siamo venuti insieme gridando quasi in un canto.. Mi è sembrato di morire e rinascere…
E’ stato bellissimo, stupefacente mai nella mia vita, mai così. Non riesco a non pensarlo, non riesco a togliermi quel grosso cazzo nero dalla testa è una droga è la mia ossessione.
P.S: Questo mi vergogno quasi con me stessa a scriverlo:
Dopo aver goduto insieme spossati dal nostro orgasmo ero nel punto di non ritorno..Insomma abbiamo bevuto un caffè nudi in salotto, il suo cazzo scendeva morbido e lungo tra le sue cosce, lo volevo ancora e ancora.
L’ho riportato in camere ero ancora bagnata, mi sono messa a pecorina e gli ho chiesto di entrarmi dentro. In pochi attimi il suo uccello e diventato grosso, l’ho preso in bocca tutto, 25 cm fino in gola, quasi senza respirare andavo su e giù leccandoglielo aspirandoglielo…
Poi mi ha penetrato di nuovo la vagina, ero fradicia stavo di nuovo per venire mi sono girata e gli ho detto – Mettimelo dietro, lo voglio nel culo – poi quasi a bassa voce vergognandomi di me stessa ho aggiunto – fai piano è la prima volta -
Mi ha sorriso, mi ha lubrificato il buchetto e piano piano si è fatto strada.. Quando solo metà era entrato il dolore mi faceva lacrimare, sospiravo sentivo il mio culo dilatarsi.. sempre dolcemente continuato ho sentito la dilatazione del mio sfintere lubrificato fino ad accoglierlo tutto. Lo sentivo fino allo stomaco il dolore e diventato meno intenso quasi a piacermi sempre di più.. Sempre di più il suo andare avanti e indietro mi eccitava, mi destabilizzava. Ha ripreso a toccarmi il clitoride sempre con il suo cazzo nel mio culo, mi sono girata – Si continua non fermarti e bellissimo – poi d’un tratto il calore, un brivido ed i tremori in tutto il corpo, sono venuta analmente e lui e venuto dentro di me…
Cosa ho fatto?, come ho potuto? se penso ad Andrea, se penso a mia madre, se penso anche un po’ ad Alessio a lui queste cose non le ho mai permesse.. Un pompino la prima volta e mi sono fatta scopare tutta, anche il culo da un ragazzo di colore.. ho goduto come mai nella mia vita.. Lo rifaresti? Si
(Fine diario)
Alessio però aveva notato qualcosa negli ultimi mesi forse il suo scopo era stato raggiunto, forse avrebbe vinto la sua guerra..
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