La purga
di
le due cantine
genere
incesti
Era il giorno del diciottesimo compleanno di mia sorella Giulia e per festeggiarlo, prima saremmo andati al ristorante con i nostri genitori e poi lei e le sue amiche e gli amici si sarebbero incontrati in discoteca. Mia sorella è una gran figa, è alta, il suo corpo è perfetto, terza di tette, sode e all'insù, e culetto alla 'brasiliana' bello rotondo, come solo chi fa atletica può avere. E' mora ha i capelli come 'Cleopatra' e la frangetta mette in risalto i suoi occhi blu, che lei di solito rende ancora più belli e decisi con una sottile linea di eyeliner nero. Quel pomeriggio d'estate eravamo soli in casa e Francesca girava per le stanze senza pace, in attesa del momento fatidico. Indossava un cortissimo vestito nero di cotone, ogni volta che si sedeva sul divano gli vedevo la fica, perché non portava ne le mutandine ne il reggiseno. Io, che ho un anno più di lei, avevo, da qualche mese lasciato la mia morosa e vedermi mia sorella così mi ispirava terribilmente. Quello che mi faceva eccitare che non si depilasse la sua patata del tutto, quei peli neri, curati e morbidi erano la cosa più erotica che ci potesse essere per me. Quando ho visto Francesca che parlava con qualcuno di sotto (abitiamo al secondo piano) per appoggiarsi al muretto a messo in dietro il culetto, e guardando da sotto si vedeva il suo taglietto. Mi sono esposto e mentre lei parlava le ho messo la mano nel culo sotto il vestitino. Ha fatto finta di niente, continuando a discutere con la signora del piano di sotto, cercando di scansarmi con il gomito. Io ho continuato e gli ho infilato le dita nella sua calda fica da dietro, e vedevo che iniziava a piacergli, iniziava però a parlare male, le parole uscivano tra un silenzioso godimento e l'altro. Ho tolto la mano mi sono abbassato dietro di lei le ho divaricato i glutei ed ho iniziato a leccare, bene e piano sia la fica, che era tutta bagnata, che il buco del culo. Francesca ha inarcato il corpo verso di me e ha aperto le gambe. Il mio uccello stava per scoppiare, la tuta a stento riusciva a contenerlo. Stando sempre dietro di lei, mi sono alzato ho inarcato il busto, tirato fuori il pisello e lubrificandolo glielo messo in culo. Mi sorella alla signora diceva solo 'si' o 'no', cercando di non gridare. Quando con un po' di fatica è entrato tutto, ha salutato velocemente la signora, siamo entrati in salotto, sempre con il cazzo dentro, si è messa a pecorina e l'ho pompata, mentre lei si teneva la mano in bocca per non gridare, quando le gocce di sudore mi cadevano sulla sua schiena lei ha goduto gridando 'go..dooooo', la porta si è aperta e Fabio, il suo moroso, è entrato in salotto. Francesca l'ha guardato, io continuavo ad andare avanti e indietro, e ha gridato verso di lui: ― Ti sei scopato Paola la settimana scorsa, adesso purga. Leo continua fammi godere di nuovo è bellissimo ti sento fino allo stomaco. Cavalcami.. siii.. siii... ancora, più forte sii...―, lui era paralizzato che ci guardava, sono venuto dentro il culo di mia sorella, mi sono alzato e sono uscito dalla stanza. In discoteca, c'era anche Fabio e mia sorella mia ha chiesto se andavo a dormire con lei da Fabio che era solo a casa, quando le ho chiesto il ― perché? ― mi ha detto: ― Leo, lui ha dodici centimetri di cazzo, non il tuo uccellone e io per la mia festa lo voglio ancora nel culo, ok?. ―. ― Fra, per la tua festa e per tutte le feste che vorrai inventarti. ―
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