Myrna cap 02
di
Miss Serena
genere
etero
Anche quella mattina mio marito mi aveva svegliata per darmi il buongiorno prima d’andare a lavorare, ringraziandomi per la ‘magnifica serata’ trascorsa, che in realtà era stata una squallida scopata con lui che era venuto fin troppo presto per darmi un minimo di vero piacere.
Ma del resto l’essere un leone a letto non rientrava nelle qualità del mio coniuge, che al limite era un grande manager, con un sostanzioso conto in baca e una bella casa e poco più. Non è che io non lavorassi, ma chi portava il grosso dei soldi era lui, però il piacere era qualcosa che mi davano altri uomini, magari meno intelligenti o ricchi, ma che avevano la loro miglior dote chiusa nei pantaloni.
Quella mattina in particolare ero rimasta ad oziare nel letto un’ora buona non avendo alcuna voglia di lavorare, prima d’alzarmi per andare a farmi una tazza di caffè, quando mi chiamo Leon al cellulare.
Leon era il classico mandingo con una mazza ben sopra la media, ed una rara capacità nel saperla usare, tanto da esser diventato l’amante di più donne, che quasi si contendevano le sue qualità.
“Cosa fa la mia bella Myrna di primo mattino.” mi chiese dopo i convenevoli di rito.
“Nulla di che, mi sono alzata adesso e mi devo ancora vestire.”
“Che ne pensi se sono lì da te fra una mezz’ora, oggi mi sono saltati un paio d’appuntamenti e sono libero.”
“Che allora non mi vesto.” gli risposi ridendo, facendo sorridere anche lui che ben sapeva che avrei mantenuto la parola.
Effettivamente iniziare la giornata con una buona scopata è il massimo, soprattutto se la sera precedente s’è dovuto simulare l’orgasmo per far credere al marito che è un grande amatore. In ogni caso rimasi in baby doll sino all’arrivo di Leon, che feci entrare in casa quasi tirandolo dentro, per paura che qualcuno lo vedesse. Non feci in tempo però a saltargli addosso che suonò il cellulare, e temendo che fosse mio marito che amava controllarmi, anche se con scarsi risultati viste le corna che si portava dietro, andai di corsa a rispondere.
“Caro sei tu ? Come sei solo in ufficio perché t’è saltata la riunione ? Ma se vuoi possiamo passare insieme il tempo, che ne dici di fare un giochino in due ?” gli dissi con dietro Leon che m’aveva afferrata per i fianchi quasi avesse paura che scappassi via.
“Tu fai tutto quello che dico a lui.” sussurrai poi al mio amante dopo aver messo una mano sul microfono del cellulare.
Mio marito, che doveva già essersi eccitato e del resto ci voleva ben poco, accettò la mia proposta così non mi rimase che portare avanti il mio perverso gioco.
“Ti dico subito che sono in cucina con ancora il baby doll di ieri sera, ma non sono più da sola perché dietro ci sei tu che mi stringi a te per farmi sentire il tuo pacco fra le chiappe.” gli dissi spingendo un po’ indietro il sedere contro Leon e mettendo il vivavoce “Sento le tue mani stringermi le tette tanto da sentirmele quasi scoppiare, coi capezzoli che sono giù duri come piace a te, due bei chiodi che sembrano dire succhiami.”
Leon avendo compreso le mie intenzioni iniziò a fare tutto ciò che dicevo a mio marito, cercando solo di non ridere per non farsi scoprire. Sentii le sue mani entrarmi dal basso del mio baby doll, per afferrarmi quasi con forza il seno, che palpò sino a quando i capezzoli non divennero davvero turgidi, tanto che mi scappò un piccolo gemito
“Sì così da bravo palpami tutta, ma adesso fai scendere una mano e vieni a sentire come ho le mutandine bagnate dalla voglia di te.”
L’uomo che stava rendendo mio marito cornuto per l’ennesima volta non solo eseguì il mio ordine, ma poi fece scivolare dentro la passera un dito, facendomi piegare in due dall’eccitazione.
“Mm ma come sei bravo ! Ora però tirami giù le mutandine e leccami la fica, voglio eccitarmi ancora prima di dartela.”
Leon non perse un solo secondo e mi sfilò le mutandine, per poi inginocchiarsi dietro di me, e farmi sentire la sua abile lingua fra le gambe, mentre io dicevo le peggio oscenità a mio marito.
“Oh sì così ! Tu non hai una lingua ma un demonio ! Dai leccamela ancora un po’ però mettici dentro anche due dita, voglio che tu beva il mio piacere prima di scoparmi !”
“Amore me lo fai un pompino ?” mi chiese mio marito con la sua solita voce da scemo.”
Il mio amante fu un fulmine nel mettersi in piedi e tirar giù pantaloni e mutande, facendo uscire la sua mazza già bella dura e pronta a finire fra le mie labbra.
“Certo amore, ora m’abbasso io e te lo tiro fuori, adesso passo la lingua sulle palle in modo che ti diventa duro come piace a me e poi me lo ficco in bocca, senti mm mm.”
Un po’ da bastardo Leon non solo m’infilò in bocca tutta la sua nerchia, ma poi mi mise una mano dietro la testa per poter esser lui a dettare il ritmo, e non ne scelse certo uno blando, col risultato che sbavai in modo osceno, sentendo mio marito che mi parlava di come piaceva che glielo succhiassi.
“Ora basta giochini, adesso scopami !” dissi al telefono mentre mi alzavo per poi piegarmi sul tavolo con le gambe ben aperte.
Il coloured m’impalò con un colpo secco e deciso che mi fece quasi perdere l’equilibro, ma che fu come una scossa che dalla passera arrivò dritta al cervello.
Senza più alcun pudore presi ad incitare Leon, col cretino al telefono che credeva che mi rivolgessi a lui.
“Sì così scopami, sì ancora più forte. Dai sbattimi, voglio essere la tua puttana, dimmi che sono la tua puttana dimmelo !”
“Sei la mia puttana, sì godo…”
In cucina calò un silenzio quasi irreale, tanto eravamo entrambi stupiti di come mio marito fosse arrivato all’orgasmo, masturbandosi in ufficio, poi per fortuna fu lui stesso a venirmi in aiuto.
“Scusa amore ma sta salendo un cliente, ci sentiamo stasera, ciao.”
Non ebbi il tempo di salutarlo che lui chiuse la telefonata, e fu una fortuna perché poco ci mancò che scoppiassi a ridere.
“Ma è sempre così veloce anche dal vivo ?” mi chiese Leon rompendo un silenzio che stava diventando imbarazzante.
“E secondo te perché cerco cazzi in giro.” gli risposi ridendo “Ora però non fare come lui che mi lascia sempre sul più bello e riprendi a scoparmi come prima.”
“Sì però non possiamo metterci più comodi, magari sul divano ?”
Lo presi per mano per poi farlo sedere sul divano del salotto, e finalmente mettermi sopra di lui, ma soprattutto rinfilarmi la sua mazza dentro la passera.
Non so chi dei due spingesse di più tanta era la voglia d’entrambi, e anche quando lui mi fece sdraiare sul divano non cambiò molto. La miglior dote di Leon non era solo l’avere una nerchia ben sopra la norma, e forse neppure il saperla usare come si deve, ma il voler far godere la propria donna almeno quanto lui, mettendola sempre al centro delle sue attenzioni, fosse anche con un bacio in più o una carezza.
Sotto di lui non mi sentivo affatto una donna che tradisce il proprio marito, ma una che cerca il piacere che l’uomo che ha sposato non sa darle, facendo sì che non ci fossero inibizioni o qualunque altro ostacolo per godere con l’amante del momento.
Più Leon mi scopava e più mi sentivo viva, anche quando gli tenevo la mazza in bocca o dentro la passera messa a carponi per poterla sentire in tutta la sua grandezza.
L’orgasmo fu quasi uno spiacevole incidente di percorso che fece finire quei momenti così magici, ma del resto prima o poi doveva arrivare, e poco importa che lui mi venne dentro riempendomi col suo seme.
Lui si era appena alzato quando squillò nuovamente il cellulare, ed era sempre mio marito.
“Ciao amore, scusa per prima, ma non potevo certo far entrare un cliente coi pantaloni aperti…”
“Tranquillo, solo m’è dispiaciuto lasciarti così, sai io ho ancora un certo languorino…”
“Allora ricominciamo ?”
Certo che sì brutto scemo, Leon non vede l’ora di mettermelo nel culo !
“Sì però questa volta lo facciamo in camera come le persone normali.”
Non feci in tempo a finire la frase che il mandingo mi prese in braccio per portarmi in camera mia, che fra l’altro sa benissimo dove si trova.
Stavo per ricominciare il mio giochino telefonico che venni bruscamente interrotta da mio marito, che aveva un altro problema.
“Senti mi spiace ma devo lasciarti, il gran capo ci vuole tutti da lui e non so quando ne usciremo.”
“Oh mi dispiace tanto.” gli dissi più falsa di una moneta da tre euro “Vorrà dire che mi vesto e poi esco per fare un po’ di spesa per preparare una bella cenetta al mio maritino.”
Come lasciai il cellulare Leon mi fece inginocchiare davanti alla sua mazza ancora floscia, e non ci sarebbe bisogno di pronunciare alcuna parola, tanto sapevo bene quello che devo fare.
“Adesso che non hai più il telefonino in mano fammi un pompino come si deve, così dopo te lo metto nel culo come piace a te.”
“Speriamo” pensai mentre gli afferrai la nerchia con una mano in modo da poterla alzare e poter passare la lingua sui testicoli duri come il marmo. Non avevo nessuna fretta, e poi mi piace sentir godere un uomo mentre sono io a comandare il gioco dettando tempi e ritmi nonostante lui pensi il contrario.
Lentamente la sua mazza diventò nella mia mano sempre più turgida, e a quel punto fu un vero piacere farla finire fra le mie labbra carnose, dedicandomi prima alla sola cappella per poi passare a tutta l’asta.
“Sì succhiami il cazzo alla faccia di quel gran cornuto di tuo marito ! Mi sono sempre chiesto cosa farebbe se ci vedesse in un momento come questo.”
“Si farebbe una sega !” gli risposi passandomi una mano sulla passera “O al limite mi leccherebbe fica e culo prima che tu ci metta il cazzo dentro.”
In realtà non ho mai avuto alcun desiderio di sottomettere mio marito facendone un cornuto e contento, nonostante lo potrebbe tranquillamente essere se contano solo le dimensioni del pene. Però a volte mi piacerebbe farmi scopare davanti a lui, fosse solo per dar sfogo ad un istinto esibizionistico che ho sempre avuto, anche se cerco di tenere il più nascosto possibile.
“Dai vai sul letto che ti preparo.”
Sapevo che quella frase vuol dire “Mettiti a pecora che prima ti lecco il culo e poi ti c’infilo dentro il cazzo”, ed era proprio quello che volevo sentirgli dire.
Così mi misi carponi sul letto e subito dopo lui s’inginocchia dietro di me, per poi aprirmi bene le chiappe e poterci così passare la lingua in mezzo. Quando iniziò a fare cerchi sempre più stretti intorno al buchetto capii che era quasi arrivato il momento, infatti poco dopo lui mi penetrò con un dito per prepararmi meglio alla sodomizzazione. Io però avevo fretta, o forse solo voglia di lui, così allungai una mano dietro la schiena per infilarmi anch’io un dito nell’ano.
“E no questo è troppo !” esclamò Leon “Il tuo essere tanto troia merita una punizione, quindi se vuoi il mio cazzo vieni a prendertelo.”
Lui si sdraiò al mio fianco, e così non mi rimase che mettermi sopra di lui, per prendergli la mazza in mano e condurne la punta all’apertura della porta del peccato.
Mi sodomizzai così in pratica da sola, con Leon che non faceva altro che tenermi aperte le chiappe con le sue mani, ed io che salivo e scendevo sul suo palo cercando di godere il più possibile, ma non col risultato che volevo io, al quale non arrivai neanche girandomi per dargli le spalle.
In realtà volevo solo sentirmi sua al centouno per cento, e per riuscirci doveva esser lui a condurre il gioco, facendomi sentire tutto il suo essere maschio.
Leon ben sapeva quel che volevo, così dopo avermi fatto ‘giocare’ mi piazzò carponi e realizzò il mio desiderio, sbattendomi tutta la sua mazza nel retto con colpi forti e decisi.
Presi così a gemere sempre più intensamente, con lui che a volte m’insultava, ma che non mollava mai la presa sui fianchi per potermi scopare senza darmi un attimo di tregua.
Non so perché ma poco prima d’avere l’orgasmo, pensai a mio marito davanti a me, nel vedermi trattata come una troia, lui che era sempre stato fin troppo dolce nei miei confronti.
Venni insieme a Leon che mi fece letteralmente un clistere di sperma, riempendomi col suo seme ogni anfratto del mio sfintere, sino a crollare vicino a me.
Non dissi nulla quando lo vidi alzarsi per andare in bagno per poi rivestirsi e andare via, e solo una telefonata d’una amica mi tolse dallo stato quasi comatoso nel quale ero finita.
La sera mio marito tornò eccitato dal lavoro, così mi tocco soddisfarlo fingendo per l’ennesima volta l’orgasmo, ma ormai ero diventata talmente brava da poter far concorrenza alle attrici porno.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Ma del resto l’essere un leone a letto non rientrava nelle qualità del mio coniuge, che al limite era un grande manager, con un sostanzioso conto in baca e una bella casa e poco più. Non è che io non lavorassi, ma chi portava il grosso dei soldi era lui, però il piacere era qualcosa che mi davano altri uomini, magari meno intelligenti o ricchi, ma che avevano la loro miglior dote chiusa nei pantaloni.
Quella mattina in particolare ero rimasta ad oziare nel letto un’ora buona non avendo alcuna voglia di lavorare, prima d’alzarmi per andare a farmi una tazza di caffè, quando mi chiamo Leon al cellulare.
Leon era il classico mandingo con una mazza ben sopra la media, ed una rara capacità nel saperla usare, tanto da esser diventato l’amante di più donne, che quasi si contendevano le sue qualità.
“Cosa fa la mia bella Myrna di primo mattino.” mi chiese dopo i convenevoli di rito.
“Nulla di che, mi sono alzata adesso e mi devo ancora vestire.”
“Che ne pensi se sono lì da te fra una mezz’ora, oggi mi sono saltati un paio d’appuntamenti e sono libero.”
“Che allora non mi vesto.” gli risposi ridendo, facendo sorridere anche lui che ben sapeva che avrei mantenuto la parola.
Effettivamente iniziare la giornata con una buona scopata è il massimo, soprattutto se la sera precedente s’è dovuto simulare l’orgasmo per far credere al marito che è un grande amatore. In ogni caso rimasi in baby doll sino all’arrivo di Leon, che feci entrare in casa quasi tirandolo dentro, per paura che qualcuno lo vedesse. Non feci in tempo però a saltargli addosso che suonò il cellulare, e temendo che fosse mio marito che amava controllarmi, anche se con scarsi risultati viste le corna che si portava dietro, andai di corsa a rispondere.
“Caro sei tu ? Come sei solo in ufficio perché t’è saltata la riunione ? Ma se vuoi possiamo passare insieme il tempo, che ne dici di fare un giochino in due ?” gli dissi con dietro Leon che m’aveva afferrata per i fianchi quasi avesse paura che scappassi via.
“Tu fai tutto quello che dico a lui.” sussurrai poi al mio amante dopo aver messo una mano sul microfono del cellulare.
Mio marito, che doveva già essersi eccitato e del resto ci voleva ben poco, accettò la mia proposta così non mi rimase che portare avanti il mio perverso gioco.
“Ti dico subito che sono in cucina con ancora il baby doll di ieri sera, ma non sono più da sola perché dietro ci sei tu che mi stringi a te per farmi sentire il tuo pacco fra le chiappe.” gli dissi spingendo un po’ indietro il sedere contro Leon e mettendo il vivavoce “Sento le tue mani stringermi le tette tanto da sentirmele quasi scoppiare, coi capezzoli che sono giù duri come piace a te, due bei chiodi che sembrano dire succhiami.”
Leon avendo compreso le mie intenzioni iniziò a fare tutto ciò che dicevo a mio marito, cercando solo di non ridere per non farsi scoprire. Sentii le sue mani entrarmi dal basso del mio baby doll, per afferrarmi quasi con forza il seno, che palpò sino a quando i capezzoli non divennero davvero turgidi, tanto che mi scappò un piccolo gemito
“Sì così da bravo palpami tutta, ma adesso fai scendere una mano e vieni a sentire come ho le mutandine bagnate dalla voglia di te.”
L’uomo che stava rendendo mio marito cornuto per l’ennesima volta non solo eseguì il mio ordine, ma poi fece scivolare dentro la passera un dito, facendomi piegare in due dall’eccitazione.
“Mm ma come sei bravo ! Ora però tirami giù le mutandine e leccami la fica, voglio eccitarmi ancora prima di dartela.”
Leon non perse un solo secondo e mi sfilò le mutandine, per poi inginocchiarsi dietro di me, e farmi sentire la sua abile lingua fra le gambe, mentre io dicevo le peggio oscenità a mio marito.
“Oh sì così ! Tu non hai una lingua ma un demonio ! Dai leccamela ancora un po’ però mettici dentro anche due dita, voglio che tu beva il mio piacere prima di scoparmi !”
“Amore me lo fai un pompino ?” mi chiese mio marito con la sua solita voce da scemo.”
Il mio amante fu un fulmine nel mettersi in piedi e tirar giù pantaloni e mutande, facendo uscire la sua mazza già bella dura e pronta a finire fra le mie labbra.
“Certo amore, ora m’abbasso io e te lo tiro fuori, adesso passo la lingua sulle palle in modo che ti diventa duro come piace a me e poi me lo ficco in bocca, senti mm mm.”
Un po’ da bastardo Leon non solo m’infilò in bocca tutta la sua nerchia, ma poi mi mise una mano dietro la testa per poter esser lui a dettare il ritmo, e non ne scelse certo uno blando, col risultato che sbavai in modo osceno, sentendo mio marito che mi parlava di come piaceva che glielo succhiassi.
“Ora basta giochini, adesso scopami !” dissi al telefono mentre mi alzavo per poi piegarmi sul tavolo con le gambe ben aperte.
Il coloured m’impalò con un colpo secco e deciso che mi fece quasi perdere l’equilibro, ma che fu come una scossa che dalla passera arrivò dritta al cervello.
Senza più alcun pudore presi ad incitare Leon, col cretino al telefono che credeva che mi rivolgessi a lui.
“Sì così scopami, sì ancora più forte. Dai sbattimi, voglio essere la tua puttana, dimmi che sono la tua puttana dimmelo !”
“Sei la mia puttana, sì godo…”
In cucina calò un silenzio quasi irreale, tanto eravamo entrambi stupiti di come mio marito fosse arrivato all’orgasmo, masturbandosi in ufficio, poi per fortuna fu lui stesso a venirmi in aiuto.
“Scusa amore ma sta salendo un cliente, ci sentiamo stasera, ciao.”
Non ebbi il tempo di salutarlo che lui chiuse la telefonata, e fu una fortuna perché poco ci mancò che scoppiassi a ridere.
“Ma è sempre così veloce anche dal vivo ?” mi chiese Leon rompendo un silenzio che stava diventando imbarazzante.
“E secondo te perché cerco cazzi in giro.” gli risposi ridendo “Ora però non fare come lui che mi lascia sempre sul più bello e riprendi a scoparmi come prima.”
“Sì però non possiamo metterci più comodi, magari sul divano ?”
Lo presi per mano per poi farlo sedere sul divano del salotto, e finalmente mettermi sopra di lui, ma soprattutto rinfilarmi la sua mazza dentro la passera.
Non so chi dei due spingesse di più tanta era la voglia d’entrambi, e anche quando lui mi fece sdraiare sul divano non cambiò molto. La miglior dote di Leon non era solo l’avere una nerchia ben sopra la norma, e forse neppure il saperla usare come si deve, ma il voler far godere la propria donna almeno quanto lui, mettendola sempre al centro delle sue attenzioni, fosse anche con un bacio in più o una carezza.
Sotto di lui non mi sentivo affatto una donna che tradisce il proprio marito, ma una che cerca il piacere che l’uomo che ha sposato non sa darle, facendo sì che non ci fossero inibizioni o qualunque altro ostacolo per godere con l’amante del momento.
Più Leon mi scopava e più mi sentivo viva, anche quando gli tenevo la mazza in bocca o dentro la passera messa a carponi per poterla sentire in tutta la sua grandezza.
L’orgasmo fu quasi uno spiacevole incidente di percorso che fece finire quei momenti così magici, ma del resto prima o poi doveva arrivare, e poco importa che lui mi venne dentro riempendomi col suo seme.
Lui si era appena alzato quando squillò nuovamente il cellulare, ed era sempre mio marito.
“Ciao amore, scusa per prima, ma non potevo certo far entrare un cliente coi pantaloni aperti…”
“Tranquillo, solo m’è dispiaciuto lasciarti così, sai io ho ancora un certo languorino…”
“Allora ricominciamo ?”
Certo che sì brutto scemo, Leon non vede l’ora di mettermelo nel culo !
“Sì però questa volta lo facciamo in camera come le persone normali.”
Non feci in tempo a finire la frase che il mandingo mi prese in braccio per portarmi in camera mia, che fra l’altro sa benissimo dove si trova.
Stavo per ricominciare il mio giochino telefonico che venni bruscamente interrotta da mio marito, che aveva un altro problema.
“Senti mi spiace ma devo lasciarti, il gran capo ci vuole tutti da lui e non so quando ne usciremo.”
“Oh mi dispiace tanto.” gli dissi più falsa di una moneta da tre euro “Vorrà dire che mi vesto e poi esco per fare un po’ di spesa per preparare una bella cenetta al mio maritino.”
Come lasciai il cellulare Leon mi fece inginocchiare davanti alla sua mazza ancora floscia, e non ci sarebbe bisogno di pronunciare alcuna parola, tanto sapevo bene quello che devo fare.
“Adesso che non hai più il telefonino in mano fammi un pompino come si deve, così dopo te lo metto nel culo come piace a te.”
“Speriamo” pensai mentre gli afferrai la nerchia con una mano in modo da poterla alzare e poter passare la lingua sui testicoli duri come il marmo. Non avevo nessuna fretta, e poi mi piace sentir godere un uomo mentre sono io a comandare il gioco dettando tempi e ritmi nonostante lui pensi il contrario.
Lentamente la sua mazza diventò nella mia mano sempre più turgida, e a quel punto fu un vero piacere farla finire fra le mie labbra carnose, dedicandomi prima alla sola cappella per poi passare a tutta l’asta.
“Sì succhiami il cazzo alla faccia di quel gran cornuto di tuo marito ! Mi sono sempre chiesto cosa farebbe se ci vedesse in un momento come questo.”
“Si farebbe una sega !” gli risposi passandomi una mano sulla passera “O al limite mi leccherebbe fica e culo prima che tu ci metta il cazzo dentro.”
In realtà non ho mai avuto alcun desiderio di sottomettere mio marito facendone un cornuto e contento, nonostante lo potrebbe tranquillamente essere se contano solo le dimensioni del pene. Però a volte mi piacerebbe farmi scopare davanti a lui, fosse solo per dar sfogo ad un istinto esibizionistico che ho sempre avuto, anche se cerco di tenere il più nascosto possibile.
“Dai vai sul letto che ti preparo.”
Sapevo che quella frase vuol dire “Mettiti a pecora che prima ti lecco il culo e poi ti c’infilo dentro il cazzo”, ed era proprio quello che volevo sentirgli dire.
Così mi misi carponi sul letto e subito dopo lui s’inginocchia dietro di me, per poi aprirmi bene le chiappe e poterci così passare la lingua in mezzo. Quando iniziò a fare cerchi sempre più stretti intorno al buchetto capii che era quasi arrivato il momento, infatti poco dopo lui mi penetrò con un dito per prepararmi meglio alla sodomizzazione. Io però avevo fretta, o forse solo voglia di lui, così allungai una mano dietro la schiena per infilarmi anch’io un dito nell’ano.
“E no questo è troppo !” esclamò Leon “Il tuo essere tanto troia merita una punizione, quindi se vuoi il mio cazzo vieni a prendertelo.”
Lui si sdraiò al mio fianco, e così non mi rimase che mettermi sopra di lui, per prendergli la mazza in mano e condurne la punta all’apertura della porta del peccato.
Mi sodomizzai così in pratica da sola, con Leon che non faceva altro che tenermi aperte le chiappe con le sue mani, ed io che salivo e scendevo sul suo palo cercando di godere il più possibile, ma non col risultato che volevo io, al quale non arrivai neanche girandomi per dargli le spalle.
In realtà volevo solo sentirmi sua al centouno per cento, e per riuscirci doveva esser lui a condurre il gioco, facendomi sentire tutto il suo essere maschio.
Leon ben sapeva quel che volevo, così dopo avermi fatto ‘giocare’ mi piazzò carponi e realizzò il mio desiderio, sbattendomi tutta la sua mazza nel retto con colpi forti e decisi.
Presi così a gemere sempre più intensamente, con lui che a volte m’insultava, ma che non mollava mai la presa sui fianchi per potermi scopare senza darmi un attimo di tregua.
Non so perché ma poco prima d’avere l’orgasmo, pensai a mio marito davanti a me, nel vedermi trattata come una troia, lui che era sempre stato fin troppo dolce nei miei confronti.
Venni insieme a Leon che mi fece letteralmente un clistere di sperma, riempendomi col suo seme ogni anfratto del mio sfintere, sino a crollare vicino a me.
Non dissi nulla quando lo vidi alzarsi per andare in bagno per poi rivestirsi e andare via, e solo una telefonata d’una amica mi tolse dallo stato quasi comatoso nel quale ero finita.
La sera mio marito tornò eccitato dal lavoro, così mi tocco soddisfarlo fingendo per l’ennesima volta l’orgasmo, ma ormai ero diventata talmente brava da poter far concorrenza alle attrici porno.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
1
1
voti
voti
valutazione
3.2
3.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Tiziano in arte Noemi cap 2/10racconto sucessivo
Myrna cap 03
Commenti dei lettori al racconto erotico