Valerio, il giardiniere e Amed, il mio allievo. (TERZA PARTE)
di
Focosa83
genere
dominazione
Amed aveva iniziato a leccarmi con forza la fica gocciolante della sborra di Valerio. Leccava sempre con più forza tanto che dopo nemmeno un minuto ebbi un orgasmo pazzesco proprio nella sua bocca e urlai come una pazza. A quel punto staccò la bocca dalla mia passerina, mi guardò godere e mi disse: 'Brava la mia Prof.! Quando godi mi fai morì! Senti come c'ho il cazzo duro... dai segalo un po'! Che poi te lo ficco tutto dentro e te faccio avere più orgasmi!' dicendo questo si avvicinò, poi prese la mia mano e la strinse sul sul grosso cazzone, che era gonfio e duro come una roccia e aggiunse 'Dai troia, fammi una bella sega... senti come sto messo? Dai...'. Iniziai a segarlo per bene, stringevo forte quel cazzone nella mia mano destra come fosse un grosso scettro e facevo sù e giù con un movimento delicato ma deciso, ogni tanto gli accarezzavo e stringevo anche le sue grosse palle, gonfie e piene di sperma caldo. 'Mmhh... sii... così... brava la mia Prof. troia... sii... segalo di più... di più... che brava puttana che sei... ancora sii... sii!'. Inziai ad accelerare il movimento, sperando che venisse, perchè dopo due scopate col cazzone di Valerio, mi auguravo che Amed sarebbe venuto magari senza bisogno di penetrarmi... perché la fica iniziava a farmi un po' male. Lo segavo sempre con più ritmo e più veloce finché all'improvviso mi diede una botta sulla mano e si ritirò dicendomi: 'Cazzo Prof. andavi troppo forte... non voglio mica sborrare così?!. Non penssrai mica di cavartela con una sega? Io voglio buttartelo dentro tutto... capito? Te voglio sfondà cazzo... dai mettiti a pecorina!'. Proprio quello che non volevo stava per succedere. 'Amed non so se ci riesco a prendere un altro cazzone questa sera, ti prego! Magari ti rifaccio un bel pompino che ne dici?' ma lui scosse la testa in segno di no: 'No Prof., adesso te giri a pecora, poi te lo prendi tutto per bene... capito? Voglio farti godè come una vera puttana e tu mi devi svuotare le palle per bene, hai capito? O lo fai come ti piace o ce penso io e te faccio male cazzo! Scegli tu!'. A quel punto non avevo scelta, gli risposi 'Va bene Amed va bene... non t'arrabbiare, facciamo come dici tu...' e poi, dopo aver messo il cuscino sotto la pancia, mi misi a pecora cercando di aprire le cosce e il culo più che potevo, sperando sempre che magari, dall'eccitazione di vedere una fica aperta in quella posizione per la prima volta, per la grossa eccitazione sborrasse prima di penetrarmi ma niente. Iniziò a toccarmi fica e culo e a darmi qualche sculacciata. Poi prese un piccolo frustino che stava posato tra gli oggetti sul comodino e con quello iniziò a frustarmi piano, ma con ritmo regolare, la mia passerina. 'Ohi... Amed nooo... mmhh... noooo... ahiii... ahiii... noooooo!' e frustava sempre di più finché stringendomi forte al cuscino, sempre in quella posizione a pecorina, ebbi un grosso orgasmo e insieme mi uscì anche qualche spruzzo di pipì... Lui si eccitò moltissimo e buttato il frustino a terra mi disse: 'Mmhh così, brava Prof. cazzo che porca che sei... ora finalmente...' intanto mi mise due dita dentro la fica '...ora finalmente sei lubrificata per bene! Senti come sei bagnata e calda... ora tocca a mio cazzone! Stai ferma così...'. Detto ciò si aggrappò fortissimo ai miei fianchi con le mani, poi sentii una cosa enorme, gonfia e dura che faceva capolino dentro la mia fica... come già detto mi sembrava una lattina di cola per quanto era largo... e all'improvviso qualcosa entrò di colpo in me 'Nooo Amed noooo basta... nooo... è troppo grosso ti pregooooo noooo!!!!' ma lui non volle sapere nulla! Ansimava come un animale in calore 'Arf... zitta troia zitta che me smonti zitta... fai brava troia puttana e godi... senti che cazzo che c'ho!! Da quando eri a lavagna che sognavo de spaccarti la fica così... arf arf... mmmmmmhhhhh tieniiii tieniiiii... su daiii prendilo tutto!!! Cazzo si così!'... Me l'aveva messo tutto dentro, mi aveva letteralmente aperto la fica in due... 'Nooooo ti prego no..... oddiooooo' ma lui continuava... mi teneva per i fianchi e mi cavalcava come una troia. 'Dai così troia dai così... senti come ti piace mio cazzone marocchino! Senti com'è grosso! Ti piace eh?! Mmhh siii siiiiii... prendilo tutto brava Prof. così si... ancora!!! Arf arf!' e intanto che urlavo di piacere il letto sbatteva forte sul muro e toonf toonf... e ancora toonf toonf... sbatteva sul muro... per i suoi possenti colpi di cazzo. 'Oh si Amed si... amo il tuo cazzone ma è troppo grosso... è più largo di quello di Valerio... oddio vieni presto che non ce la faccio più ti prego!!!! Ahiiiii... mmmhhh odiooo noooo.... che dolore...' 'Brava Prof. godi brava... fammi contento... dai ora facciamo altra cosa' detto questo all'improvviso tolse il suo cazzone dalla mia fica e all'improvviso me lo buttò in culo. 'Noooooo ti prego noooooo odddiooooo fa malissimo...........' cercai di divincolarmi ma ora Amed s'era buttato tutto sopra di me e mi stringeva fortissimo mentre mi sfondava il culo. 'Che bona che sei senti che buchetto stretto che c'hai ora ci penso io... mhhhhh siiiii siiii porca siiiii siiiii così così... tieni... tieni... urla che sei mia porca dai... voglio impazzire dentro tuo stretto culo!!!!'.... io non ce la facevo più mi montava il culo senza tregua... 'basta basta ti pregoooo basta...' 'Prof. quanto sei bona... cazzo io ti sposo se vuoi... e quando la sera torno da lavoro ti scopo tutta forte così!". Dopo Valerio era la secondo che mi voleva sposare per scoparmi... ma in quel momento non ragionavo, mi faceva troppo male il culo. Finché all'improvviso 'Oh si, oh cazzo si, Prof. si si si, cazzo sborrroooooooo siiiii arf
Mmmhhh cazzo siiiiii'. Di colpo sentì quel grosso cazzo gonfiarsi in modo enorme dentro di me e subito dopo lo sentii sborrare come un elefante... non finiva mai di sborrare... poi lo tolse dal mio culo, era moscio ma ancora bello grosso e continuava a sgocciolare. Poi si buttò sul letto. Io avevo un male alla fica e al culo terribile... mi alzai stordita e andai un cucina. Là c'era Valerio che parlava con un omino basso, calvo e grassoccio sulla ottantina. Ero nuda e feci un balzo indietro ma Valerio mio chiamò e mi fece cenno di venire in cucina. 'Marta ti presento un mio vicino, il Dr. Parlanti, che ha un podere qui vicino...'. Il vecchietto mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe e obbedii... poi iniziò a toccarmi i seni e la fica dicendo 'Che bel fiorellino che siete... mamma mia che tettine sode e che passerina bella, sembra fatta col pennello!!! Sentite io sono vedovo da qualche anno, non è che fareste felice un vecchietto come me per una mezz'ora?' non sapevo più che fare e Valerio intervenne 'Certo dottore la mia amica Marta è qui per questo! Questa sera ha già fatto felice me e il mio lavorante Amed... e farà felice anche lei... dai Marta vai in camera, fa uscire Amed e aspetta il dottore in stanza!'. Visto che esitavo il dottore tirò fuori un vecchio portafoglio dal quale tirò fuori 5 banconote da 100 euro l'una e mi disse 'Mio fiorellino ti bastano per fare felice un vecchietto come me?' Visto che l'offerta era molto allettante presi i soldi e feci cenni di sì. Intanto il dottore si stava togliendo la sua vecchia giacca sporca di terra. Continua...
Mmmhhh cazzo siiiiii'. Di colpo sentì quel grosso cazzo gonfiarsi in modo enorme dentro di me e subito dopo lo sentii sborrare come un elefante... non finiva mai di sborrare... poi lo tolse dal mio culo, era moscio ma ancora bello grosso e continuava a sgocciolare. Poi si buttò sul letto. Io avevo un male alla fica e al culo terribile... mi alzai stordita e andai un cucina. Là c'era Valerio che parlava con un omino basso, calvo e grassoccio sulla ottantina. Ero nuda e feci un balzo indietro ma Valerio mio chiamò e mi fece cenno di venire in cucina. 'Marta ti presento un mio vicino, il Dr. Parlanti, che ha un podere qui vicino...'. Il vecchietto mi fece cenno di sedermi sulle sue gambe e obbedii... poi iniziò a toccarmi i seni e la fica dicendo 'Che bel fiorellino che siete... mamma mia che tettine sode e che passerina bella, sembra fatta col pennello!!! Sentite io sono vedovo da qualche anno, non è che fareste felice un vecchietto come me per una mezz'ora?' non sapevo più che fare e Valerio intervenne 'Certo dottore la mia amica Marta è qui per questo! Questa sera ha già fatto felice me e il mio lavorante Amed... e farà felice anche lei... dai Marta vai in camera, fa uscire Amed e aspetta il dottore in stanza!'. Visto che esitavo il dottore tirò fuori un vecchio portafoglio dal quale tirò fuori 5 banconote da 100 euro l'una e mi disse 'Mio fiorellino ti bastano per fare felice un vecchietto come me?' Visto che l'offerta era molto allettante presi i soldi e feci cenni di sì. Intanto il dottore si stava togliendo la sua vecchia giacca sporca di terra. Continua...
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