Il destino di Martina 3

di
genere
dominazione

Martina è sul letto, nuda, con la schiena che le brucia e dorme. Claudia e Alex sono appena entrati in camera, con un bicchiere in mano, sorseggiano l’ultimo whisky della serata. Claudia indossa solo il sotto di un pigiama da uomo celeste e mostra un seno piccolo con i capezzoli piccoli, i capelli corti, chiari, e dimostra meno perfino dei suoi diciassette anni. “Senti come russa”, sussurra. Alex è nudo, il corpo coperto di tatuaggi, il volto da chi comincia ad avere una certa esperienza della vita, un quarantenne che non ha ancora nessuna voglia di arrendersi alla maturità. Stanno insieme da un anno, la figlia di un protagonista della finanza famoso per la sua capacità di scovare start up vincenti e un tatuatore che racconta la sua arte in un programma tv molto seguito.

- Cosa vuoi farci con lei? Dice a Claudia.

- Stasera nulla. Sono stanca anche io. Ho comunque dei progetti su di lei. Questa settimana sono libera e prima di partire per Pasadena vorrei tenermela qui.

- È stata Lorenza a portarla qui. Non puoi rubargliela.

- Non la rubo. La affitto. Mio padre ha dato una bella somma a Lorenza per tenercela un mese.

- Un mese? Ma vuoi portarla con noi in viaggio?

- No, poi per tre settimana se ne occupa Felice e qualche sera la passerà con mio padre. Se avrà tempo,

- Lei?

- Ma che lei, Alex. Mio padre. Non ha un cazzo da fare, lei.

- Magari ha un lavoro. Anzi, mi sembra proprio che lavora in un pub. Non puoi mica tenerla prigioniera.

- Ci penserà Lorenza. Un terzo dei soldi vanno a lei e penso che guadagna molto più qui che al pub. Tu che fai dormi? Io sto crollando.

- Prima vorrei scaricarmi.

Alex indica il corpo di Martina con una mano, mentre con l’altra comincia a masturbarsi lentamente.

- La vuoi svegliare?

- Non più di tanto, giusto il necessario per scoparmela.

È quello che fa. Si avvicina a Martina, le apre le gambe e si distende su di lei con il cazzo pronto. Martina apre gli occhi senza capire bene cosa sta accadendo, grugnisce e mezza addormentata lascia che Alex se la scopi. Bastano pochi minuti e le viene dentro. Poi tutti e tre si addormentano.


Martina ha accettato, più o meno tutto. Le hanno fatto un discorso molto chiaro. Questo mese sono cinquemila euro, ma potranno con il tempo diventare di più. Conta l’esperienza e la fedeltà. Ne ha parlato con il dottor Mantica già la mattina dopo, quando le ha firmato un assegno e poi dato mille euro in contanti per la festa. “Questa settimana starai qui con Claudia e le farai da serva, poi passerai a me e ti farò lavorare e nel tempo libero mi farai divertire”.

Ci si abitua. Claudia sa essere molto dolce e non è viziata come si può pensare. Non è stata una settimana difficile. Di giorno la accompagnava in paese, l’unica cosa che le ha chiesto è di andare in giro con ai piedi le infradito o scalza e di non farle fare brutte figure davanti agli amici, quindi parlare poco e non dire cazzate su argomenti che non conosce. Solo una sera le ha dato una sberla davanti a tutti perché aveva riso su una battuta di un’altra ragazza, amica di Claudia, sulle arie da artista che si dava Alex in tv. “Che cazzo ridi, stronza”. Per Claudia il suo ragazzo, tanto più grande di lei, era sacro. L’altra si è messa a ridere, dicendo: “Ti tocca prendere gli schiaffi per noi quando a Claudia passano i cinque minuti di permalosità. Ti paga per questo, no?”. “Non solo”, precisò Claudia.

Non solo, certo. Martina ha imparato a leccare Claudia in ogni parte del corpo. E a far venire Alex almeno una volta al giorno. Quando invece ci pensava direttamente Claudia lei doveva preoccuparsi solo di ripulire, lui e lei. Niente frustate, però. Una sola volta ha fidato il culo ad Alex, più spesso le veniva dentro nella fica o in bocca. Claudia invece la trattava stranamente sempre come una ragazzina, nonostante avesse dodici anni di meno. A Claudia veniva naturale comandare, ma senza bisogno di imporre ordini. E per Martina ubbidirle era rassicurante, con lei si sentiva in fondo al sicuro.
scritto il
2024-10-30
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