Una coppia inaspettata parte 2, un racconto in Eros
di
Mari01
genere
sentimentali
Dopo aver passato una mezz'ora a rilassarci, ci alziamo ed iniziamo a sistemarci.
"Ormai il danno è fatto"
"Eh già, non si torna indietro"
"Pazienza ahah"
"Mi sento molto in colpa andre"
"Io per niente.. perché ti senti così?"
" Ho tradito .. abbiamo tradito tutti e due"
" Ne sono consapevole. Ma ci siamo desiderati, cosa possiamo fare?"
" Non so, sto valutando. Seriamente, sono confusa, che diamine faccio?"
" Intanto rilassati, stai tranquilla. Dammi un abbraccio"
Lo abbraccio e scoppio a piangere, mi stringe a sé.
"Ei ..ei ei, ti aiuto io, ci penso io a te"
" Ma che stai dicendo?!?"
"Certo... Vuoi che risolviamo questo casino insieme?"
"Mi spieghi cosa vuoi da me? Sai che hai un bel casino anche tu"
"Guardami però, ci vogliamo bene, giusto?"
"Certo...che ti voglio bene"
"Va bene, allora troveremo un modo. Fidati di me"
"Parlerò questi giorni con la mia ragazza, spero tu farai lo stesso"
"Certo. È mio dovere. Non voglio ferirlo, cosa posso fare?"
"Digli che non lo hai tradito ovviamente ma che i tuoi sentimenti per lui stanno cambiando"
"Va bene, è la cosa migliore. Non si meritava una cosa del genere e neanche la tua ragazza"
"No beh...In realtà la mia anni fa mi ha tradito e la ho perdonata. Ma... Da quel momento il mio sentimento è cambiato"
"Ah. Mi dispiace. Dai.. ora devo andare."
Torno a casa in uno stato abbastanza confusionale, mi doccio come a voler lavare via il senso di colpa. Vado in palestra ad allenarmi nella speranza che le endorfine possano farmi stare meglio. Passo una serata abbastanza dura, piango. Cerco di capire cosa succede e come poter aggiustare le cose, mi sento piccola e vigliacca ma al contempo curiosa delle possibilità che si affacciavano all'orizzonte.
in serata parlo con il mio ragazzo, gli spiego che non sento più ciò che sentivo all'inizio e che ero indecisa sul sentimento che nutrivo per lui. Passiamo un paio d'ore al telefono cercando di approfondire il tutto tra una cosa e l'altra e cerchiamo di chiudere con l'intento comune di mantenere i contatti anche se entrambi consapevoli che non sarà una normale amicizia.
passo la serata ad elaborare il tutto, scrivo, cammino...è stata una storia bella ed ora chiuderla così per me è piuttosto difficile ma sono sicura che andrò avanti.
Il giorno dopo come al solito mi sveglio, faccio una colazione proteica e vado in laboratorio. Trovo i dottorandi, il professore e, ovviamente, Andrea. dal giorno prima non ci siamo sentiti, siamo entrambi freddi ma consapevoli di ciò che è successo.
Ci mettiamo a lavorare, ma oggi subentra una novità, andrea mi dice che dobbiamo iniziare l'analisi dei dati. Io non la ho mai fatta, ci mettiamo al pc e devo stare attenta perchè è un processo fondamentale in ogni esperimento. Andre inizia a spiegarmi il tutto, è abbastanza complesso ma cerco di stargli dietro. Siamo entrambi abbastanza distratti e si nota facilmente. Dopo un paio di ore che studiamo mi sussurra a bassa voce
"Andiamo a prenderci un caffè alla macchinetta dai.. riposiamoci un attimo"
ci alziamo ed andiamo verso la macchinetta, siamo abbastanza taciturni
"che silenzioso che sei oggi, tutto bene?"
"ho passato giorni migliori. ieri sera ho parlato con la mia ragazza e le ho spiegato come stanno le cose. Sono stato male ma che ci vuoi fare, è la vita"
"ti capisco, anche io ho fatto lo stesso ieri. Sto un pò cosi così"
"come lo vuoi il caffè?"
"schiumato per favore"
beviamo il caffè e poi torniamo di sopra. Ci rimettiamo al pc per tutto il pomeriggio, ogni tanto ci scambiamo qualche sguardo intenso.
"sto per andare a casa ..."
"già? sono solo le 17 mari"
"ho bisogno di allenarmi, pensare, prendermi un pò di tempo per prendermi cura di me"
"D'accordo. Domani che farai...?"
"domani è sabato, penso che starò con un'amica"
"va bene.."
saluto tutti e mi incammino verso casa. Studio e cerco di capire meglio le cose fatte ad analisi dei dati, il weekend lo passo con la mia migliore amica e con mia sorella e mio fratello passo la domenica a fare un trekking. Con Andrea non ci sentiamo praticamente per niente in questi giorni, probabilmente dobbiamo metabolizzare entrambi quanto successo. Domenica sera però mi scrive:
"Ei, come hai passato il weekend?"
Mi dimentico di rispondere e vado direttamente in studio il lunedì mattina, c'erano tutti tranne Andre. Chiedo agli altri dove fosse e mi spiegano che sarebbe dovuto arrivare a breve. Intanto mi metto al pc a continuare l'analisi, ero iper-concentrata, ad un certo punto prendo uno spavento, sento delle mani sulle spalle
"te lo ho detto che devi stare più rilassata, sei super tesa. Calmati.."
mi dice con fare deciso e con una voce calda e rilassata. Era Andrea, ovviamente.
"ti ho scritto ieri, mi hai totalmente ignorato o sbaglio?"
"non ti ho ignorato, ho visto il messaggio ma ero sovrapensiero e perciò mi sono dimenticata di risponderti, perdonami"
mi lascia un bacio perugina sull tavolo
"Uh, grazie" lo apro e il bigliettino diceva' qualcuno a voi vicino potrebbe essere la persona giusta per voi in questo momento della vostra vita'
"cosa dice il biglietto Maria?"
"Non te lo dico...eheh"
"dai, come no?"
"nono... magari un giorno di questi "
"va bene. dai mettiamoci all'opera. Comunque ho una proposta per te...nel pomeriggio ti va di finire analisi dati insieme magari a casa mia?"
"a casa tua? come no, certo. non mi va. meglio a casa mia che almeno c'è qualcuno in casa"
"chi ti dice che da me non c'è nessuno? ahahah"
"nessuno, lo intuisco"
"dai, scoprilo tu stessa. andiamo verso le 17 così continuiamo con calma a casa. ti prometto che ti sentirai a tuo agio"
"va bene"
Ci prepariamo ed andiamo via. Arriviamo nella sua zona, anch'essa verde, ha una bella villetta a schiera in un comprensorio ben curato.
Entriamo in casa e c'è solo sua sorella.
"piacere di conoscerti, sono Cristina"
"piacere mio, Maria "
andiamo in cucina ed Andrea si propone di cucinare una buona cioccolata calda.
Mi sussurra all'orecchio sospirandomi sul collo
"la cioccolata è un buonissimo afrodisiaco, sai?"
Sussulto e lo guardo con un sorriso leggermente malizioso.
Effettivamente quella cioccolata era davvero cremosa e buona.
ci mettiamo nel suo studio a fare analisi dati come concordato senza perdere troppo tempo, dopo qualche minuto lo vedo imbambolato. Mi fissa mentre digito impacciatamente al computer tutte le formule. me ne accorgo e tenendo lo sguardo al pc gli dico:
"Mi stai fissando, me ne sono accorta"
mi cade lo sguardo e vedo nei suoi pantaloni una certa presenza
"E non sei l'unico che sta sull'attenti"
"Te lo ho detto che il cioccolato ha dei poteri"
"mh,come sei sapiente, pensi di essere uno sciamano che usa le piante a suo favore? ahahah"
"A te piacciono gli sciamani, visto che leggi Castaneda...non dovrebbero esserti estranei"
"gli sciamani sono la vita"
Non riuscivo a togliere gli occhi dal suo viso e dalla sua erezione che i pantaloni facevano fatica a nascondere. Allunga lentamente la mano sui miei jeans, mi sfiora la coscia e si avvicina alla mia cerniera.
"che fai..? non dovevamo studiare?"
"certo"
avvicina la bocca al mio collo, lo sento inspirare rumorosamente, mi annusa, riesco a vedere la sua mascella sporgente sparire affianco alla mia guancia...si mette la mano sul pantalone stringendo la sua eccitazione. Inspira di nuovo, tira fuori la lingua e lambisce la mia pelle con la punta.
"Mio Dio, penso di essere pazzo di te"
Mi inarco sulla sedia e mi godo le sue labbra calde sul collo
"voglio fare una cosa, anche se ti sembrerà strana. Puoi andare in bagno e toglierti le mutandine, rivestirti e tornare qui?"
"ma.... perchè?"
"fidati"
Mi alzo dubbiosa, inizio a spogliarmi davanti a lui, togliendomi lentamente la maglietta, il reggiseno, sfilando i pantaloni che avvolgevano i miei glutei
"preferisco spogliarmi davanti a te, non in bagno. guardami attentamente"
mi sfilo le mutandine, colorate di rosa e con un leggero segno bianco dato dal contatto tra vulva ed il tessuto, del resto sono stata tutto il giorno vicino a lui e sono anche in ovulazione
"cazzo...."
"ecco, tienile, come mi hai chiesto"
"okay... mmh"
Inizia ad aprire la cerniera dei suoi pantaloni, rimanendo vestito e tirando fuori solo il pisello. Prende le mie mutande, le scruta in modo curioso
"ah.... ahah, certo che ti faccio proprio un bell'effetto"
"Puoi odorarle se ti incuriosisce.."
le porta al naso ed inspira delicatamente
"Sono inebriato...piccola dea"
Si sta letteralmente segando con le mie mutandine mentre sono nuda davanti a lui.
Mi avvicino curiosa al suo cazzo, lo guardo chiedendogli con lo sguardo di far finta che non sono lì. sento il rumore della mano bagnata del suo liquido più intimo stringere la sua asta mentre fa su e giù. sento il suo dolce aroma invadermi le narici, i suoi occhi guardarmi intensamente.
"fermati, non venire ancora"
Gli prendo il membro e lo rimetto nei suoi pantaloni, chiudo la zip, mi siedo cavalcioni su di lui iniziando a strusciarmi mentre lo limono.
gemiamo, io nuda che mi struscio sopra di lui mentre è vestito.
"fermati, non facciamo durare troppo questi preliminari, rischio di impazzire se continui a farmela annusare senza darmela. ho voglia di mangiarti"
mi sdraio sul suo letto, cercando di non farmi sentire dalla sorella. si lancia fra le mie gambe, assetato. Mi lecca la fica, in ogni angolo, ricoprendo ogni centimetro con la sua bocca calda. sto per venire, se ne accorge e mi infila due dita dentro scopandomi con la mano.
"aaah...aaahh... aaah mmmm...aaahhh" gemo piano piano, si alza di colpo per mettermi la lingua in bocca, non vuole rischiare di farmi fare rumore. continua a muovere la sua mano dentro la mia patata.
Dopo esser venuta rimango sdraiata a guardarlo
" tu non vuoi venire Andrea?"
"no...non ancora, voglio rimanere tutto il giorno eccitato per te"
si sdraia ed inizia a coccolarmi
"quanto amo coccolarti, piccola. il bello di te è che riesci ad essere erotica e tenera allo stesso tempo. quanto sei rilassata comunque"
"adoro quando mi dici queste cose. effettivamente sono un pò assonnata"
lo abbraccio, metto la testa sul suo petto, sento il suo respiro. sono ormai in dormiveglia, sto per addormentarmi. mi ritrovo qualche ora dopo a svegliarmi, siamo rimasti nella stessa posizione. Rimango con gli occhi socchiusi a godermi ancora il suo calore, finchè non lo sento rompere il silenzio
"penso di amarti..."
"guarda che ti sento, sono in dormiveglia ma ti ascolto"
"beh, ottimo allora te lo ripeto anche volentieri. penso di amarti..."
Non rispondo, sorrido, mi prendo il mio tempo per custodire in me l'energia di ciò che mi è stato detto poco fa. mi emoziono tanto a ripensarci.
Si fanno le 20
“svegliati piccola, hai dormito tutto il pomeriggio praticamente”
“hai ragione, starti vicino mi rilassa”
“vuoi rimanere qui stanotte e domani andiamo insieme in lab?”
“va bene, mi fa piacere restare con te”
“chi lo avrebbe mai detto eh”
Mi alzo dal letto, vado a farmi la doccia e vestirmi. Mi trucco con la pochette che mi porto sempre dietro in borsa e sono pronta.
“Ho una fame assurda Andrew”
“certo, infatti ti volevo giusto proporre di preparare la cena insieme”
Andiamo a fare la spesa, ci mettiamo a cucinare spiedini di carne e verdure. La sorella Cristina cena con noi, ci perdiamo in chiacchiere, anche grazie ad un buon vino rosso. Parlo con Cristina della sua vita, di come sta andando al lavoro… è proprio una ragazza interessante e solare.
Finiamo la cena, sparecchiamo. Io ed Andrea ci mettiamo a vedere un film. Cristina uscirà a breve con delle sue amiche.
Scegliamo il film da vedere e ci ritroviamo accoccolati sotto al plaid in pile, morbido.
“che capelli morbidi che hai”
“è il tuo shampoo che ha i super poteri evidentemente, sono anche usciti luminosi e setosi”
“vero vero” disse continuando a massaggiarmi fra i capelli.
“mi distrai dal film tesora”
“eh, tu neanche guardi verso la televisione”
“ci sei tu, che diamine la guardo a fare”
Lo guardo incantata, che bell’uomo che ho trovato, e soprattutto siamo molto simili nelle reazioni e nei modi di essere. Lo bacio, lo stringo a me. Che grande passione che sento vicino a lui.
“vuoi un massaggio ai piedi?”
“oh, magari. Sono tutta indolenzita”
Si alza e torna con una crema profumata, mi toglie i calzini ed inizia a spalmarla sui piedi, ho uno smalto color prugna molto delicato, massaggia molto bene, mi scioglie tutti i muscoli.
“aaahhh… che benessere”
Inizia ad alzarmi la gamba, prende il piede e se lo avvicina alla bocca, mette la bocca vicino alla pianta del piede, che sensazione unica. Mi sento sciogliere. Prende le dita sottili ed inizia a leccarle guardandomi negli occhi. Mi sorride con quel suo modo erotico e sbarazzino.
Mi alzo, mi ha decisamente fatto venire troppa voglia. Mi metto su di lui e faccio per limonarlo in modo appassionato. Siamo avvinghiati, lui mi stringe a sé, io lo abbraccio. Sento la sua lingua sulla mia, il suo respiro caldo…
Scendo verso il suo petto, baciandolo ovunque, leccandogli i capezzoli, passando la lingua sulla sua pancia… scendendo verso i boxer bianchi. Lo bacio sull’inguine, vicino al pube, sento i suoi peli accarezzarmi il viso. Mi guarda e mentre mi guarda scendo sempre più giù, scosto le mutande e prendo i suoi testicoli in bocca, li circondo con la mia lingua. Inizio a togliergli le mutande, prendo delicatamente l’asta del suo pene, lo sego. Ha un’asta venosa e ben larga, è leggermente curvato verso l’alto, proprio adatto a stare dentro. La cappella è larga e pulsante, leggermente rossa e bagnata. Poverino è tutto il giorno che si eccita senza venire… mi sale una voglia assurda di prenderlo in bocca e così faccio. Metto le labbra sulla punta del pisello, avvolgendo lentamente la cappella, stimolando il frenulo, girando la lingua intorno alla sua eccitazione, ingoiando le gocce di presperma che colano ovunque. Ingoio la sua lunghezza fino a toccare la base dell’asta con le labbra… lo guardo di sfuggita, è in estasi.
“maria… mari… fermati, se continui a giocare così mi farai venire”
mi sposto un attimo per non parlare a bocca piena
“ma io voglio farti venire, amore”
“sisi, ma non così, Sali sopra di me”
Mi tolgo le mutandine fradice ed inizio a passare il suo cazzo fra le grandi labbra, lo lubrifico – come fosse necessario visto quanto è bagnato- me lo infilo lentamente dentro, non lo avevamo ancora mai fatto in quella posizione ma lo sento benissimo.
Mi allarga tutta la fica, lo avvolgo bagnandolo ulteriormente. Faccio su e giù ritmicamente, per un buon quarto d’ora.
“Andrea ... sto per venire… oh dio” tremo.
“veniamo insieme” “aspetta ma io non posso venirti dentro”
“come no, prendo l’anticoncezionale”
“non me lo avevi detto” ed intanto continuo a cavalcarlo
“non ho mai avuto occasione di dirtelo, l’altra volta sei corso nella mia bocca per venire”
“allora oggi te la riempio tutta”
Continua a scoparmi incessantemente, struscio il clitoride sul suo pube ripetutamente, ed inizio a gemere, vengo, lui fa lo stesso avvinghiandosi al mio culo, io affondo le mie unghie sulla sua schiena. Ci perdiamo in urletti e gemiti rumorosi. Il suo fiotto mi riempie, sento il calore farsi strada fino alla mia cervice, mi accascio su di lui e rimaniamo così. Mi addormento sul suo petto, sopraffatta dal godimento.
"Ormai il danno è fatto"
"Eh già, non si torna indietro"
"Pazienza ahah"
"Mi sento molto in colpa andre"
"Io per niente.. perché ti senti così?"
" Ho tradito .. abbiamo tradito tutti e due"
" Ne sono consapevole. Ma ci siamo desiderati, cosa possiamo fare?"
" Non so, sto valutando. Seriamente, sono confusa, che diamine faccio?"
" Intanto rilassati, stai tranquilla. Dammi un abbraccio"
Lo abbraccio e scoppio a piangere, mi stringe a sé.
"Ei ..ei ei, ti aiuto io, ci penso io a te"
" Ma che stai dicendo?!?"
"Certo... Vuoi che risolviamo questo casino insieme?"
"Mi spieghi cosa vuoi da me? Sai che hai un bel casino anche tu"
"Guardami però, ci vogliamo bene, giusto?"
"Certo...che ti voglio bene"
"Va bene, allora troveremo un modo. Fidati di me"
"Parlerò questi giorni con la mia ragazza, spero tu farai lo stesso"
"Certo. È mio dovere. Non voglio ferirlo, cosa posso fare?"
"Digli che non lo hai tradito ovviamente ma che i tuoi sentimenti per lui stanno cambiando"
"Va bene, è la cosa migliore. Non si meritava una cosa del genere e neanche la tua ragazza"
"No beh...In realtà la mia anni fa mi ha tradito e la ho perdonata. Ma... Da quel momento il mio sentimento è cambiato"
"Ah. Mi dispiace. Dai.. ora devo andare."
Torno a casa in uno stato abbastanza confusionale, mi doccio come a voler lavare via il senso di colpa. Vado in palestra ad allenarmi nella speranza che le endorfine possano farmi stare meglio. Passo una serata abbastanza dura, piango. Cerco di capire cosa succede e come poter aggiustare le cose, mi sento piccola e vigliacca ma al contempo curiosa delle possibilità che si affacciavano all'orizzonte.
in serata parlo con il mio ragazzo, gli spiego che non sento più ciò che sentivo all'inizio e che ero indecisa sul sentimento che nutrivo per lui. Passiamo un paio d'ore al telefono cercando di approfondire il tutto tra una cosa e l'altra e cerchiamo di chiudere con l'intento comune di mantenere i contatti anche se entrambi consapevoli che non sarà una normale amicizia.
passo la serata ad elaborare il tutto, scrivo, cammino...è stata una storia bella ed ora chiuderla così per me è piuttosto difficile ma sono sicura che andrò avanti.
Il giorno dopo come al solito mi sveglio, faccio una colazione proteica e vado in laboratorio. Trovo i dottorandi, il professore e, ovviamente, Andrea. dal giorno prima non ci siamo sentiti, siamo entrambi freddi ma consapevoli di ciò che è successo.
Ci mettiamo a lavorare, ma oggi subentra una novità, andrea mi dice che dobbiamo iniziare l'analisi dei dati. Io non la ho mai fatta, ci mettiamo al pc e devo stare attenta perchè è un processo fondamentale in ogni esperimento. Andre inizia a spiegarmi il tutto, è abbastanza complesso ma cerco di stargli dietro. Siamo entrambi abbastanza distratti e si nota facilmente. Dopo un paio di ore che studiamo mi sussurra a bassa voce
"Andiamo a prenderci un caffè alla macchinetta dai.. riposiamoci un attimo"
ci alziamo ed andiamo verso la macchinetta, siamo abbastanza taciturni
"che silenzioso che sei oggi, tutto bene?"
"ho passato giorni migliori. ieri sera ho parlato con la mia ragazza e le ho spiegato come stanno le cose. Sono stato male ma che ci vuoi fare, è la vita"
"ti capisco, anche io ho fatto lo stesso ieri. Sto un pò cosi così"
"come lo vuoi il caffè?"
"schiumato per favore"
beviamo il caffè e poi torniamo di sopra. Ci rimettiamo al pc per tutto il pomeriggio, ogni tanto ci scambiamo qualche sguardo intenso.
"sto per andare a casa ..."
"già? sono solo le 17 mari"
"ho bisogno di allenarmi, pensare, prendermi un pò di tempo per prendermi cura di me"
"D'accordo. Domani che farai...?"
"domani è sabato, penso che starò con un'amica"
"va bene.."
saluto tutti e mi incammino verso casa. Studio e cerco di capire meglio le cose fatte ad analisi dei dati, il weekend lo passo con la mia migliore amica e con mia sorella e mio fratello passo la domenica a fare un trekking. Con Andrea non ci sentiamo praticamente per niente in questi giorni, probabilmente dobbiamo metabolizzare entrambi quanto successo. Domenica sera però mi scrive:
"Ei, come hai passato il weekend?"
Mi dimentico di rispondere e vado direttamente in studio il lunedì mattina, c'erano tutti tranne Andre. Chiedo agli altri dove fosse e mi spiegano che sarebbe dovuto arrivare a breve. Intanto mi metto al pc a continuare l'analisi, ero iper-concentrata, ad un certo punto prendo uno spavento, sento delle mani sulle spalle
"te lo ho detto che devi stare più rilassata, sei super tesa. Calmati.."
mi dice con fare deciso e con una voce calda e rilassata. Era Andrea, ovviamente.
"ti ho scritto ieri, mi hai totalmente ignorato o sbaglio?"
"non ti ho ignorato, ho visto il messaggio ma ero sovrapensiero e perciò mi sono dimenticata di risponderti, perdonami"
mi lascia un bacio perugina sull tavolo
"Uh, grazie" lo apro e il bigliettino diceva' qualcuno a voi vicino potrebbe essere la persona giusta per voi in questo momento della vostra vita'
"cosa dice il biglietto Maria?"
"Non te lo dico...eheh"
"dai, come no?"
"nono... magari un giorno di questi "
"va bene. dai mettiamoci all'opera. Comunque ho una proposta per te...nel pomeriggio ti va di finire analisi dati insieme magari a casa mia?"
"a casa tua? come no, certo. non mi va. meglio a casa mia che almeno c'è qualcuno in casa"
"chi ti dice che da me non c'è nessuno? ahahah"
"nessuno, lo intuisco"
"dai, scoprilo tu stessa. andiamo verso le 17 così continuiamo con calma a casa. ti prometto che ti sentirai a tuo agio"
"va bene"
Ci prepariamo ed andiamo via. Arriviamo nella sua zona, anch'essa verde, ha una bella villetta a schiera in un comprensorio ben curato.
Entriamo in casa e c'è solo sua sorella.
"piacere di conoscerti, sono Cristina"
"piacere mio, Maria "
andiamo in cucina ed Andrea si propone di cucinare una buona cioccolata calda.
Mi sussurra all'orecchio sospirandomi sul collo
"la cioccolata è un buonissimo afrodisiaco, sai?"
Sussulto e lo guardo con un sorriso leggermente malizioso.
Effettivamente quella cioccolata era davvero cremosa e buona.
ci mettiamo nel suo studio a fare analisi dati come concordato senza perdere troppo tempo, dopo qualche minuto lo vedo imbambolato. Mi fissa mentre digito impacciatamente al computer tutte le formule. me ne accorgo e tenendo lo sguardo al pc gli dico:
"Mi stai fissando, me ne sono accorta"
mi cade lo sguardo e vedo nei suoi pantaloni una certa presenza
"E non sei l'unico che sta sull'attenti"
"Te lo ho detto che il cioccolato ha dei poteri"
"mh,come sei sapiente, pensi di essere uno sciamano che usa le piante a suo favore? ahahah"
"A te piacciono gli sciamani, visto che leggi Castaneda...non dovrebbero esserti estranei"
"gli sciamani sono la vita"
Non riuscivo a togliere gli occhi dal suo viso e dalla sua erezione che i pantaloni facevano fatica a nascondere. Allunga lentamente la mano sui miei jeans, mi sfiora la coscia e si avvicina alla mia cerniera.
"che fai..? non dovevamo studiare?"
"certo"
avvicina la bocca al mio collo, lo sento inspirare rumorosamente, mi annusa, riesco a vedere la sua mascella sporgente sparire affianco alla mia guancia...si mette la mano sul pantalone stringendo la sua eccitazione. Inspira di nuovo, tira fuori la lingua e lambisce la mia pelle con la punta.
"Mio Dio, penso di essere pazzo di te"
Mi inarco sulla sedia e mi godo le sue labbra calde sul collo
"voglio fare una cosa, anche se ti sembrerà strana. Puoi andare in bagno e toglierti le mutandine, rivestirti e tornare qui?"
"ma.... perchè?"
"fidati"
Mi alzo dubbiosa, inizio a spogliarmi davanti a lui, togliendomi lentamente la maglietta, il reggiseno, sfilando i pantaloni che avvolgevano i miei glutei
"preferisco spogliarmi davanti a te, non in bagno. guardami attentamente"
mi sfilo le mutandine, colorate di rosa e con un leggero segno bianco dato dal contatto tra vulva ed il tessuto, del resto sono stata tutto il giorno vicino a lui e sono anche in ovulazione
"cazzo...."
"ecco, tienile, come mi hai chiesto"
"okay... mmh"
Inizia ad aprire la cerniera dei suoi pantaloni, rimanendo vestito e tirando fuori solo il pisello. Prende le mie mutande, le scruta in modo curioso
"ah.... ahah, certo che ti faccio proprio un bell'effetto"
"Puoi odorarle se ti incuriosisce.."
le porta al naso ed inspira delicatamente
"Sono inebriato...piccola dea"
Si sta letteralmente segando con le mie mutandine mentre sono nuda davanti a lui.
Mi avvicino curiosa al suo cazzo, lo guardo chiedendogli con lo sguardo di far finta che non sono lì. sento il rumore della mano bagnata del suo liquido più intimo stringere la sua asta mentre fa su e giù. sento il suo dolce aroma invadermi le narici, i suoi occhi guardarmi intensamente.
"fermati, non venire ancora"
Gli prendo il membro e lo rimetto nei suoi pantaloni, chiudo la zip, mi siedo cavalcioni su di lui iniziando a strusciarmi mentre lo limono.
gemiamo, io nuda che mi struscio sopra di lui mentre è vestito.
"fermati, non facciamo durare troppo questi preliminari, rischio di impazzire se continui a farmela annusare senza darmela. ho voglia di mangiarti"
mi sdraio sul suo letto, cercando di non farmi sentire dalla sorella. si lancia fra le mie gambe, assetato. Mi lecca la fica, in ogni angolo, ricoprendo ogni centimetro con la sua bocca calda. sto per venire, se ne accorge e mi infila due dita dentro scopandomi con la mano.
"aaah...aaahh... aaah mmmm...aaahhh" gemo piano piano, si alza di colpo per mettermi la lingua in bocca, non vuole rischiare di farmi fare rumore. continua a muovere la sua mano dentro la mia patata.
Dopo esser venuta rimango sdraiata a guardarlo
" tu non vuoi venire Andrea?"
"no...non ancora, voglio rimanere tutto il giorno eccitato per te"
si sdraia ed inizia a coccolarmi
"quanto amo coccolarti, piccola. il bello di te è che riesci ad essere erotica e tenera allo stesso tempo. quanto sei rilassata comunque"
"adoro quando mi dici queste cose. effettivamente sono un pò assonnata"
lo abbraccio, metto la testa sul suo petto, sento il suo respiro. sono ormai in dormiveglia, sto per addormentarmi. mi ritrovo qualche ora dopo a svegliarmi, siamo rimasti nella stessa posizione. Rimango con gli occhi socchiusi a godermi ancora il suo calore, finchè non lo sento rompere il silenzio
"penso di amarti..."
"guarda che ti sento, sono in dormiveglia ma ti ascolto"
"beh, ottimo allora te lo ripeto anche volentieri. penso di amarti..."
Non rispondo, sorrido, mi prendo il mio tempo per custodire in me l'energia di ciò che mi è stato detto poco fa. mi emoziono tanto a ripensarci.
Si fanno le 20
“svegliati piccola, hai dormito tutto il pomeriggio praticamente”
“hai ragione, starti vicino mi rilassa”
“vuoi rimanere qui stanotte e domani andiamo insieme in lab?”
“va bene, mi fa piacere restare con te”
“chi lo avrebbe mai detto eh”
Mi alzo dal letto, vado a farmi la doccia e vestirmi. Mi trucco con la pochette che mi porto sempre dietro in borsa e sono pronta.
“Ho una fame assurda Andrew”
“certo, infatti ti volevo giusto proporre di preparare la cena insieme”
Andiamo a fare la spesa, ci mettiamo a cucinare spiedini di carne e verdure. La sorella Cristina cena con noi, ci perdiamo in chiacchiere, anche grazie ad un buon vino rosso. Parlo con Cristina della sua vita, di come sta andando al lavoro… è proprio una ragazza interessante e solare.
Finiamo la cena, sparecchiamo. Io ed Andrea ci mettiamo a vedere un film. Cristina uscirà a breve con delle sue amiche.
Scegliamo il film da vedere e ci ritroviamo accoccolati sotto al plaid in pile, morbido.
“che capelli morbidi che hai”
“è il tuo shampoo che ha i super poteri evidentemente, sono anche usciti luminosi e setosi”
“vero vero” disse continuando a massaggiarmi fra i capelli.
“mi distrai dal film tesora”
“eh, tu neanche guardi verso la televisione”
“ci sei tu, che diamine la guardo a fare”
Lo guardo incantata, che bell’uomo che ho trovato, e soprattutto siamo molto simili nelle reazioni e nei modi di essere. Lo bacio, lo stringo a me. Che grande passione che sento vicino a lui.
“vuoi un massaggio ai piedi?”
“oh, magari. Sono tutta indolenzita”
Si alza e torna con una crema profumata, mi toglie i calzini ed inizia a spalmarla sui piedi, ho uno smalto color prugna molto delicato, massaggia molto bene, mi scioglie tutti i muscoli.
“aaahhh… che benessere”
Inizia ad alzarmi la gamba, prende il piede e se lo avvicina alla bocca, mette la bocca vicino alla pianta del piede, che sensazione unica. Mi sento sciogliere. Prende le dita sottili ed inizia a leccarle guardandomi negli occhi. Mi sorride con quel suo modo erotico e sbarazzino.
Mi alzo, mi ha decisamente fatto venire troppa voglia. Mi metto su di lui e faccio per limonarlo in modo appassionato. Siamo avvinghiati, lui mi stringe a sé, io lo abbraccio. Sento la sua lingua sulla mia, il suo respiro caldo…
Scendo verso il suo petto, baciandolo ovunque, leccandogli i capezzoli, passando la lingua sulla sua pancia… scendendo verso i boxer bianchi. Lo bacio sull’inguine, vicino al pube, sento i suoi peli accarezzarmi il viso. Mi guarda e mentre mi guarda scendo sempre più giù, scosto le mutande e prendo i suoi testicoli in bocca, li circondo con la mia lingua. Inizio a togliergli le mutande, prendo delicatamente l’asta del suo pene, lo sego. Ha un’asta venosa e ben larga, è leggermente curvato verso l’alto, proprio adatto a stare dentro. La cappella è larga e pulsante, leggermente rossa e bagnata. Poverino è tutto il giorno che si eccita senza venire… mi sale una voglia assurda di prenderlo in bocca e così faccio. Metto le labbra sulla punta del pisello, avvolgendo lentamente la cappella, stimolando il frenulo, girando la lingua intorno alla sua eccitazione, ingoiando le gocce di presperma che colano ovunque. Ingoio la sua lunghezza fino a toccare la base dell’asta con le labbra… lo guardo di sfuggita, è in estasi.
“maria… mari… fermati, se continui a giocare così mi farai venire”
mi sposto un attimo per non parlare a bocca piena
“ma io voglio farti venire, amore”
“sisi, ma non così, Sali sopra di me”
Mi tolgo le mutandine fradice ed inizio a passare il suo cazzo fra le grandi labbra, lo lubrifico – come fosse necessario visto quanto è bagnato- me lo infilo lentamente dentro, non lo avevamo ancora mai fatto in quella posizione ma lo sento benissimo.
Mi allarga tutta la fica, lo avvolgo bagnandolo ulteriormente. Faccio su e giù ritmicamente, per un buon quarto d’ora.
“Andrea ... sto per venire… oh dio” tremo.
“veniamo insieme” “aspetta ma io non posso venirti dentro”
“come no, prendo l’anticoncezionale”
“non me lo avevi detto” ed intanto continuo a cavalcarlo
“non ho mai avuto occasione di dirtelo, l’altra volta sei corso nella mia bocca per venire”
“allora oggi te la riempio tutta”
Continua a scoparmi incessantemente, struscio il clitoride sul suo pube ripetutamente, ed inizio a gemere, vengo, lui fa lo stesso avvinghiandosi al mio culo, io affondo le mie unghie sulla sua schiena. Ci perdiamo in urletti e gemiti rumorosi. Il suo fiotto mi riempie, sento il calore farsi strada fino alla mia cervice, mi accascio su di lui e rimaniamo così. Mi addormento sul suo petto, sopraffatta dal godimento.
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