Lia Parte 1-2

di
genere
pissing

PARTE 1
Lia è una ninfomane. Fin da giovane questo gli ha creato dei grossi problemi. La sua “incontentabilità” è stata confutata da molti psicologi che però non ne hanno intaccato la voglia, ma hanno comunque aiutato la sua presa di coscienza.
Lia è una bella donna di 45 anni, alta bionda, un fisico proporzionato, gambe lunghe e seno non troppo grosso. Ha un figlio di 22 anni avuto da un precedente matrimonio, finito anche per colpa della sua “voglia”. Ha avuto innumerevoli partner occasionali e non.
Finché non ha incontrato me. Praticamente la sua anima gemella. Mi eccita vederla con molti sconosciuti assieme e a lei fa piacere guardarmi mentre lo fa.
Ma gli sconosciuti sono pericolosi e a me questo non piace, c’è una contraddizione in essere.
Cerco di indirizzare la sua voglia, in modo che non sia pericolosa per se stessa.
Abbiamo trovato la formula perfetta: gli amici di suo figlio: Emilio, Marco e Christian. Sono tre ragazzi non solo dall’aria innocente ma anche dal carattere ancora da ragazzini nonostante i loro 22 anni. Non bulli, non ancora uomini scafati, ma vogliosi di sesso come solo un ventenne può essere, curiosi e ancora con una certa innocenza sessuale da svezzare.

Le regole sono chiare: loro possono fare con Lia tutto quello che vogliono e quando vogliono, non devono neanche chiedere, devono fare ciò che desiderano con lei, ma senza violenza, senza prenderla con la forza e se lei dice “no” o “basta”(mai sentito però da lei queste parole durante giornate intere di sesso con molti uomini) loro devono fermarsi subito. Possono presentarsi a casa nostra a qualsiasi ora del giorno o della notte, insieme o da soli e prendere Lia come meglio credono. Ma soprattutto io ci devo essere sempre o perlomeno deve registrare tutto sul telefonino e poi farmi vedere, o ancora farlo in diretta con videochiamata.
Non deve esserci umiliazione, solo una “leggera sottomissione” (anche se è lei che tiene in mano il gioco) lei deve essere “usata” come si usa un auto o una sedia: quando si vuole e quando serve.

PARTE 2
Per rendere l’idea di cosa possono fare con lei racconto questo aneddoto.
Una mattina si presentò Emilio al ritorno dalla discoteca, suonò, Lia le aprì in accappatoio. Io ero a tavola con il mio caffè. Lui entrò e senza dire niente le infilo la lingua in gola, poi la spinse in ginocchio e tirò fuori il cazzo, barzotto. Lei fece per prenderlo in bocca ma lui cominciò ad orinarle addosso. Lei fece una faccia stupita poi gli sorrise e apri la bocca. Il getto era continuo e potente, chissà della birra che aveva bevuto Emilio, lei bevve quello che poté il resto gli finì sui seni e poi scese fino a creare una pozza di urina sotto attorno alle sue ginocchia. Come Emilio ebbe finito lei glielo prese in bocca e glielo pulì per bene dalle ultime gocce. Poi se lo rimise dentro e chiuse la patta. Gli prese la faccia teneramente sotto il mento, gli alzò il viso verso di lui e gli sputò in pieno volto. Si girò e se ne andò senza dire niente. Lei si rialzò e guardandomi sorridendo mi disse “poteva dirmelo, almeno mi sarei tolta l’accappatoio e lo avrei salvato, adesso devo lavarlo”
scritto il
2024-11-19
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