Come sono diventata un oggetto 6

di
genere
dominazione

Ricordo che per chi volesse contattarmi per commentare la storia scritta mi trova: genio20002.genio20002@gmail.com


Dopo quella sera con i camionisti Mike sparì. Molto più del solito. Sono passati quasi 2 mesi ormai e nonostante tutto in questo periodo non mi sono toccata né niente. Il mio corpo però ha bisogno di attenzioni. Ogni giorno la voglia aumenta.
Presa da questa smania decido di scrivergli io. Sperando in un appuntamento per scopare. La sua risposta però è: "Fatti scopare da qualcuno, io non ho voglia"
Questa cosa mi intristisce però quantomeno ho il suo via libera per provare piacere, di nuovo dopo tutto questo tempo.
Casualmente mi torna in mente il biglietto da visita che mi aveva dato l'inserviente quella volta che mi aveva scopata in bagno. Era stato veramente bravo. Mi metto a cercarlo in maniera quasi ossessiva. Voglio assolutamente contattarlo.
Apro armadio, cassetti della mia stanza, sino a quando non mi accorgo di averlo messo nel mio portaoggetti. Decido di scrivergli un messaggio, anche perché magari si è dimenticato di me.
La sua risposta alla mia richiesta di vederci è: "Accetto domani alle 21 nel motel Stella, ma a 2 condizioni, la prima è che verrai vestita come una puttana con minigonna e autoreggenti, la seconda è che, visto che mi sembri così disperata, sarai tu a pagarmi per farti scopare"
La seconda condizione non me l'aspettavo. Gli rispondo però: "Le do indietro i 20 euro?"
Lui: "No, 50 euro ogni volta che vieni"
Mi fa paura, ho il terrore di finire per pagare un sacco.
Però lui era così rude che non posso fare altro che accettare.
Il giorno successivo faccio come mi è stato detto. Indosso tacchi abbastanza alti, minigonna nera con autoreggenti, un top in pizzo e sopra una giacchetta. Sono convinta che potrei tranquillamente essere scambiata per una prostituta. Per questo esco di casa senza farmi vedere.
Arrivata al luogo dell'appuntamento mi viene incontro una sorta di maggiordomo, o qualcuno che è li di servizio e mi dice: "Lei è Giulia?"
Annuisco e mi risponde: "Mi hanno detto di mandarla nella stanza 24, al secondo piano. Tenga questa è la chiave"
Ringrazio e mi avvio. Entro ed è ancora vuota.
Alle 21 spaccate mi arriva un suo messaggio in cui mi dice di indossare la benda che è sul letto. Eseguo rimanendo seduta.
Passano altri 2 minuti e sento aprire la porta. Non vedo nulla ma ora sono sicura di non essere più sola in stanza. Una voce profonda mi dice: "Ciao Giulia, sono Salvatore. Con me ci sono 2 amici. So che non siamo chi ti aspettavi ma devi sapere che il signor Rossi, l'inserviente, ha un bel po' di debiti di gioco con noi. Abbiamo fatto quindi una specie di baratto, noi annulliamo i suoi debiti, ma lei scoperà con noi come sorta di pagamento. Ci sono problemi?"
Che bastardo. Non so cosa dire mi esce un: "Ma..."
Lui mi interrompe: "Nessun ma, o si o no. Ovviamente vale sempre l'accordo fatto con lui per i 50 euro ogni volta che vieni. Sono sicuro che avrai molto da pagare"
Mi odio, mi odio, mi odio. Queste allusioni sono come al solito benzina nelle mie vene, mi danno fuoco, mi fanno scaldare e perdere la ragione.
Ho perso di nuovo. Sono sempre più vicina ad essere una prostituta, con l'unica differenza che questa volta oltre ad essere usata devo pure pagare per farmi usare. Come mi sono ridotta. Alzo lo sguardo senza vedere nulla dei 3 ragazzi davanti a me e dico: "Va bene".
Uno di loro dice: "Ottimo"
Mi prendono una mano e vengo fatta alzare dal letto. Senza complimenti viene slacciato il top e abbassata la gonna. Iniziano a tirarmi schiaffi sul culo con l'unico effetto di portarmi sin da subito al limite dell'orgasmo.
Quando si sono stancati mi fanno sdraiare a faccia in giù sul letto, mi legano mani e piedi agli angoli, mi piazzano un cuscino sotto al culo, per rialzarlo. Non mi hanno nemmeno tolto mutande o reggiseno. Una volta impacchettata a dovere mi lasciano qualche attimo li, aprono il minifrigo e bevono qualche bottiglia di quella che penso sia birra, o qualcosa del genere.
Quando decidono di tornare a darmi attenzioni riprendono a schiaffeggiarmi il culo. Sento dolore ma soprattutto piacere. Uno mi alza il viso dal materasso e mi tira due schiaffi anche in faccia: "Nono..."
Non l'ho detto perché non voglio, ma perché sono già venuta la prima volta senza nemmeno essere stata toccata sulla figa.
Quello dietro che mi picchia il culo smette e mi sposta le mutandine. Senza complimenti mi inizia a scopare la figa. L'altro che mi schiaffeggiava il viso mi prende per la bocca e inizia a scoparla.
È un paradiso di sensazioni, il tutto amplificato dal fatto che non vedo nulla e non sono completamente immobilizzata.
A giro si scambiano di posto tutti e tre mi scopano bocca e figa, e tutti e 3 mi vengono addosso. Quando hanno finito sento che mi sta arrivando addosso anche un liquido caldo, solo dopo mi accorgo che mi stanno pisciando addosso. Provo a dire: "No vi prego"
Ma intanto non ha effetto. Quando hanno finito mi aspetto di essere slegata, invece sento che si avvicinano di nuovo e li mi impaurisco, sento due bottiglie che sembrano congelate che mi forzano per entrare nella figa e nel culo. Prego che smettano ma non ha effetto. Infilano le due bottigliette dentro di me e ad opera completata si mettono a ridere.
Non saprei se questa cosa mi sia piaciuta, si sicuramente è la più grande umiliazione mai ricevuta. Sento dei flash, sicuramente stanno scattando foto della loro opera d'arte.
Si allontanano lasciandomi legata con le due bottigliette dentro. Provo a muovermi ma non riesco.
Quindi aspetto. Non so quanto tempo sia passato, so solo che ad un certo punto li sento rientrare. Smuovono le bottiglie e le tolgono. Mi toccano lì sotto e sentono il mio essere bagnata. Di tacito accordo fanno il secondo round. Sono più rudi di prima, se possibile. Anziché scoparmi la figa questa volta decidono di usare il buco del culo. Io sono sfinita, ho perso il conto di quante volte sono venuta io.
Quando l'ultimo di loro mi viene addosso, tutti e tre mi sputano sulla schiena e rimettono le bottiglie dentro di me.
Se ne vanno.
Ho il timore non ritornino più, lasciandomi così in attesa che quel maggiordomo mi trovi.
La realtà però è diversa. Si loro se ne sono andati. Ma dopo quella che sembra un eternità entra nella stanza il signor Rossi. Lo riconosco dalla voce quando mi vede e dice: "cazzo che servizietto che hai fatto"
Poco per volta toglie le bottiglie e mi slega. Vado in bagno e mi sciacquo. Rientro nella stanza e mi dice: "Mi devi 400 euro, sei venuta 8 volte a detta loro*
Mi fido, io avevo perso il conto a 5.
Mi sono portata dietro solo 300 euro, glieli do e lui mi risponde: "Allora in futuro quando avrò bisogno dovrai venire a soddisfarmi"
Annuisco e faccio per andarmene ma vengo bloccata dalla sua mano.
Dice: "Sarebbe un peccato non sfruttarti ora vestita così"
Ancora una volta mi ritrovo ad annuire e gli chiedo: "Cosa posso fare?"
Lui risponde: "Fammi venire"
Si siede sella poltrona, mi inginocchio e gli sbottono la patta. Gli faccio una pompa coi fiocchi ma so che non basta e in più mi sto eccitando di nuovo. Mi alzo la gonna e mi metto a cavalcioni sul suo cazzo. Io vengo altre 2 volte, sino a quando non viene anche lui dentro di me. Fortunatamente ho iniziato a prendere la pillola.
Mi guarda e dice: "Mi devi altri 100 euro"
Rispondo: "Lo so"
Apre la porta e se ne và.
scritto il
2024-12-19
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