Il mio oggetto

di
genere
dominazione

Eccomi, ultima storia scritta qualche tempo fa.
Se volete scrivermi come sempre genio20002.genio20002@gmail.com


Oggi come tanti sabati sparsi negli anni, sono uscito con M., una ragazza conosciuta durante il lockdown su instagram. È aprile quindi inizia a fare caldo, e nessuno dei due è vestito particolarmente pesante. Inizialmente non mi stava nemmeno troppo simpatica, a primo impatto sembrava tirasse sentenze a destra e a manca senza un preciso motivo, conoscendola meglio poi ho cambiato idea.
Tra di noi non c'è mai stato nulla a livello sentimentale, ma una forte attrazione fisica.
Esteticamente non è una dea, ma piace, alta 160, magrolina, forme non troppo pronunciate e un viso da farlo venire duro a chiunque.
Come detto tra noi c'è sempre stata questa particolare attrazione, sin dalla prima uscita quando poi mi ha confessato che dietro in macchina mentre guidavo si stava masturbando. Per continuare a fare cose nelle successive uscite.
La cosa che più ci legava erano i nostri gusti sessuali, io sadico e con una personalità dominante a letto, lei viceversa ama farsi controllare, sentirsi completamente controllata, quasi come se non avesse possibilità di fare altro se non quello che le viene imposto.
Non a caso la prima volta che l'abbiamo fatto lei era fidanzata, ma l'idea di avere vicino una persona che la coinvolgesse così tanto, è stato troppo.
La mia mano che poco per volta saliva sulla sua gamba, all'inizio faceva anche finta di non volerlo, cercando di allontanarla. Ma poco per volta la mia mano riusciva ad arrivare sempre più su, prima al ginocchio, poi a metà coscia, poi l'interno coscia....

Nel mentre sentivo i suoi respiri farsi più affannosi, come se fosse sempre più difficile resitermi, sino a quando la mia mano è salita sino alla sua vita e si è infilata nei suoi leggins. L'ho vista prendersi la testa tra le mani, ma poi ha iniziato a sospirare dal piacere. Di mio appena ho inserito le mani nelle mutande ho sentito quanto effettivamente fosse bagnata, tanto che le mie dita scivolavano dentro e fuori senza nessun problema.

Ma questo è solo un ricordo, un ricordo che mi riaffiora in testa ora mentre siamo in macchina parcheggiati lateralmente in una strada piccolina, in cui non passa mai nessuno.

Tutti e due sappiamo già come andrà a finire, ma è giunta l'ora di giocare.
Sull'onda del ricordo le metto una mano sulla gamba:
M: "Cosa fai?"
Mi guarda con sospetto come se questa cosa la stupisse: "lo sai benissimo cosa sto facendo, dimmi, ti dispiace?"
Effettivamente nell'ultimo periodo ci siamo sentiti poco, quindi magari mi viene il dubbio non abbia voglia, ma penso non sia così.
La vedo un po titubante, come se fosse indecisa, magari ha conosciuto qualche ragazzo con cui si sente, ma questo per lei non è mai stato un grosso ostacolo.

Visto che continua a non rispondere faccio avanzare un pochino la mano verso l'alto, fa finta di nulla, ma inizio a vedere sul suo viso che lo vuole anche lei.
Mi capita spesso di pensare a giochi erotici da fare con lei, perchè so che ci starebbe, vista la sua indole. Quindi le propongo: "facciamo un gioco, obbligo o verità, qualsiasi cosa venga proposta la si deve fare"
Scorgo del dubbio nei suoi occhi, ma anche molta eccitazione, quindi continuo io: "obbligo o verità?"
So già che dirà verità, solo perchè è la prima, quindi aggiungo: "dai vabbe fammi pensare a cosa chiederti che tanto sicuramente sceglierai verità"
Questa frase ha l'effetto voluto, vedo una smorfia contrariata sul suo viso, come se credessi che lei non abbia il coraggio di dire obbligo: "no scelgo obbligo"
Bingo

Inizio subito forte, voglio giocare ma farle capire anche le mie intenzioni: "per i prossimi 30 minuti ti obbligo a fare tutto quello che dico io"
Penso alla mia frase e rido: "ahahahahah ho trasformato un singoll obbligo in un obbligo continuo di 30 minuti"
Lei non protesta, mi guarda male ma risponde semplicemente: "va bene"
Allora le dico: "io scelgo verità"
Vedo che fa una faccia stupita: "sei tu che non hai le palle di dire obbligo!"
Allora le rispondo: "è a te che piace essere controllata, a me piace il controllo"
Occhiolino annesso, non ribatte, sa che ho ragione.
Allora mi chiede: "cosa vorresti farmi fare per i prossimi 30 minuti?"
La guardo un po, e ci penso, immaginando nella testa tutto ciò che volevo.
Le rispondo: "vuoi iniziare?"
Mi guarda, la vedo che è presa e sottovoce dice: "si"
Allora continuo: "togliti quella felpa"
Nonostante lo spazio stretto dei posti dietro in macchina riesce a sfilarsela tranquillamente, senza paura di essere vista, dato che siamo anche circondati da alberi, e nessuna persona. Rimane con un paio di jeans e una maglia nera abbastanza larga. Noto comunque che sotto la maglietta è senza reggisseno. Mi domando se abbia le mutande in quanto spesso una nostra fantasia che ci scrivevamo su whatsapp era quella proprio di farla uscire senza ne mutande ne reggisseno. Le chiedo: "le hai le mutande?"
M: "si le ho"
Allora io: "mhhh male"
Per la prima volta è lei che prende l'iniziativa e mi dice: "però se vuoi le tolgo"
Queste sono le frasi che mi fanno impazzire, perfettamente sotto il mio controllo.
Mi limito a rispondere: "per ora no"
Mi prendo ancora qualche secondo per pensare a cosa voglio che faccia per me.
Quando ho deciso inizio a tirare giù il finestrino dal suo lato, e le dico: "metti la testa fuori"
Mi guarda e vedo che ha qualche dubbio, ma nonostante tutto si piega sulle ginocchia mette fuori la testa e piano piano tiro su il finestrino, accertandomi di non farle male, ma anche che non possa muoversi più di tanto, bloccandola con la testa fuori e il resto dentro, piegata.
Scendo e mi avvicino dal suo lato, sussurrandole all'orecchio: "ora dentro ti farò tutto quello che voglio, e tu non avrai possibilità di tirarti indietro"
È una frase quasi di troppo, è evidente sia così ma so che queste cose la fanno impazzire, quindi senza aspettare una risposta torno dentro.
Aspetto un po, mi prendo tutto il tempo che voglio.
Da dietro di lei vedo che la maglietta essendo larga, è a penzoloni, ed essendo senza reggiseno si vedono benissimo le sue tette. La tentazione è troppa, quindi allungo la mano e inizio a stuzzicarle i capezzoli, già turgidi prima di iniziare.
Mi ero portato una molletta da casa, questo lei non lo sa. La prendo e le pinzo un capezzolo, la vedo trasalire ma non protesta, le piace.
È giunto il momento di giocare con il suo culo così esposto.
Armeggio con i jeans, glieli abbasso, sino alle ginocchia. Non le abbasso le mutande ma inizio a giocare con le sue labbra fradice. Sento da fuori i suoi gemiti.
Sposto lateralmente le mutandine e inizio a leccarle il clitoride, poi le labbra inserendo qualche volta la lingua dentro di lei.
Sta impazzendo, le sento.
So che non ha mai provato l'anale, e a me nemmeno piace, ma solo per far sentire ancora di più il mio controllo su di lei, inizio a giocare anche con il suo buchetto di dietro, prendendo un po dei suoi umori e stuzzicandolo.
Sento che un po si irrigidisce, ma dopo un po di lavoro, inizio a infilare un dito e la sento gemere.
È tutto così eccitante, ci vorrebbe solo un altro ragazzo che le infila un cazzo in gola, mentre la scopo, sarebbe perfetto.
Quando sento che è veramente tanto bagnata, decido di fermarmi, tiro giù il finestrino, e la faccio sedere dentro: "ora spogliati"
Si toglie maglia, mi riprendo la molletta, si toglie i jeans buttandoli davanti e si toglie le mutandine, che però prendo io.
Quando finisce mi spoglio anche io, rimanendo in mutande e le dico: "toglimele con la bocca"
Mi alzo leggermente e lei si avvicina e tenta di abbassarle usando la bocca, ovviamente nel mentre capita che mi tocchi il cazzo facendolo diventare ancora più duro.
Quando siamo tutto e due nudi lancio una sfida: "apri le gambe per me, e non toccarti, se per due minuti mi guardi e basta, avrai un premio"
Vedo che apre le gambe in modo osceno, io mi godo lo spettacolo e mi masturbo sulla sua immagine talvolta toccandola. Vedo la sua voglia di darsi piacere ma resiste.
Passati i due minuti le ordino: "mettetelo in bocca"
È delusa voleva scopare ma esegue.
D'altronde però da vero bastardo quello che mi interessa è il mio piacere, forse.
Si abbassa e lo mette in bocca, sensazione fantastica.
Sta facendo un ottimo lavoro, su e giù a un ritmo molto sostenuto, molta saliva, quindi le dico: "cazzo sei migliorata un sacco"
Mi guarda con una luce negli occhi, non faccio altre domande.
Quando sento di essere al limite le dico: "ferma, mettiti tra i due sedili davanti piagata"
Ed esegue, c'è abbastanza spazio perché ci stia, così è a 90, e io ho lo spazio necessario per scoparla.
Ha la figa completamente esposta e fradicia, non mi ci vuole nulla per entrare in lei e iniziare a scoparla a un ritmo forsennato.
La sento gemere e so che entrambi siamo al limite. Sento che si stringe intorno al mio cazzo e viene, continuo sino a quando non sto per venire anche io.
A quel punto tiro fuori le sue mutandine dalla tasca della macchina finisco masturbandomi con quelle e vengo sopra al tessuto.
Mi guarda sconcertata, allora le dico: "ecco il mio regalo, ora tornerai a casa con un mio ricordo, mettitele"
Lei mi risponde: "come farò con mia madre?"
Io: "non è un problema mio"
Le prende ed esegue piano piano, come se non volesse sporcarsi, cosa che intanto succederà prima o poi.
Quando le ha indossate vede che sta per scende una goccia del mio seme, la raccoglie con un dito e la mette in bocca.
Questo controllo su di lei me lo fa venire di nuovo duro. Ma faccio finta di nulla.
La porto sotto casa, ci salutiamo e poi torno indietro, una volta arrivato a casa accendo il telefono e vedo che mi ha mandato un video.
La apro e c'è lei sul bagno senza mutande che la figa sporca di sborra che si masturba. Metto in loop il video e mi masturbo, venendo per la seconda volta grazia a lei.

scritto il
2025-03-09
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