Come sono diventata un oggetto 9

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Sabato, ore 4:34 del mattino. Stavo dormendo, non sono uscita stasera, ho guardato un film a casa. Sento una vibrazione sul comodino, sono mezza rincoglionita e quasi non ci faccio caso. Quando smette ritorno nel buio del sonno.
Passano nemmeno 30 secondi e sento di nuovo la vibrazione. Questa volta il mio cervello si accende e capisce che mi stanno chiamando. Mi stropiccio gli occhi per capire qualcosa. Guardo il telefono e vedo una chiamata da "Mike".
Il mio cervello si attiva subito, che cazzo vuole?
Trascino il pulsante verde e dico "Pronto"
Mike: "Non mi hai risposto"
Io: "Sai com'è sono le 4 di notte"
Mike: "Fa niente, sei a casa?"
Io: "Si stavo dormendo"
Mike: "Visto che abiti in quella specie di villetta, apri la finestra della tua stanza, tra poco arrivo"
Io: "Cos?"
Mike: "Sono da te tra poco"
Io: "Ma ci sono i miei in casa"
Mike: "Allora cerca di non urlare troppo"
Io: "Ma.."
Mike: "Zitta non mi interessa"
Detto questo butta giù la chiamata.
È la volta buona che potrei allontanarmi da lui, in fondo è una richiesta assurda quella che mi sta facendo. Ma invece non ne sono in grado, le mie gambe si muovono da sole verso la finestra della mia stanza e allora la apro.
Mi rimetto nel letto, indecisa se spogliarmi già, togliere il pigiama, mettermi qualcosa di più eccitante. Sono indecisa. Non ho però il tempo di prendere la decisione definitiva perché sento picchettare contro il vetro della finestra, mi alzo, apro la tenda e vedo Mike. Quando capisce che è la stanza giusta, si arrampica sulla finestra, scavalca ed entra.
Corro almeno a chiudere la porta della stanza. Mi ritrovo con lui al buio quasi totale. In compenso ho i sensi molto sensibili per compensare la totale oscurità e sento che puzza di alcol
Io: "Mike sei ubriaco?"
Mike: "Nah non tanto"
Lo dice mezzo sbiascicando le parole.
Io: "Eri in discoteca?"
Lui: "Si ma non sono cazzi tuoi"
Mi squadra dalla testa ai piedi, indosso un pigiama corto, pantaloncini che sono simil shorts ma più larghi, e maglietta leggera a maniche corte. Ovviamente stavo dormendo quindi sono senza reggiseno. Il suo sguardo si sofferma sulle mie gambe, completamente esposte, sale dai miei piedi sino al bordo dei pantaloncini.
Sono un po' imbarazzata dalla situazione e quindi dico una specie di: "Ehm..."
Lui si risveglia: "Zitta e togli quei pantaloncini"
Mi infastidisce che sia entrato in casa mia e senza praticamente salutare o cosa, mi dia subito ordini.
Allora dico: "Mike senti..."
Mi si avvicina di botto e mi schiaccia contro la parete
Dice: "C'è qualcosa che non ti è chiaro in quello che ho detto? Devo ripetere di nuovo?"
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, un po' per lo spavento un po' perché me lo sono ritrovato con il suo corpo che schiaccia il mio contro la parete.
Rispondo: "No no ho capito"
Faccio per abbassarlo quando sento una sua mano che si posa sul mio collo, mi schiaccia ancora più contro la parete e dice: "Sono il tuo cazzo di padrone, mi devi il rispetto che merito"
Mi affretto a rispondere: "Certo padrone mi scusi"
Quando mi lascia boccheggiò in cerca di aria, ma sono già accaldata dal suo modo di fare.
Si allontana e finalmente eseguo il suo ordine togliendo i pantaloncini, rimango con mutande e maglietta. Vedo che si guarda intorno, so avvicina al mio letto e si spoglia totalmente. Vedo il cazzo già duro.
Si siede e mi dice: "Inginocchiati"
Eseguo, sono di fronte a lui, so cosa vuole e quindi avvicino la mia bocca al suo cazzo. Mi arriva uno schiaffo. Lo guardo sorpresa e dice: "So che sei una puttana vogliosa, e ti piacerebbe succhiarmelo, ma devi implorare per poterlo metterete in bocca"
In effetti quel pezzo di carne duro davanti a me mi fa venire l'acquolina in bocca, ma non solo.
Io: "Padrone per favore, mi faccia fare il mio lavoro, le farò un servizio perfetto"
Dopo averlo metto di piego totalmente e gli bacio un piede. Mi sembra soddisfatto e quindi mi dà il permesso per metterlo in bocca. Io eseguo e inizio a pompare al meglio delle mie capacità. Lui sembra apprezzare.
Sento che sposta un piede tra le mie gambe e dice: "Visto che sarai sicuramente bagnata, mentre succhi puoi strusciarti sul mio piede per masturbarti".
Non me lo faccio ripetere, mentre continuo il lavoro di bocca struscio il clitoride sul suo piede, questo mi fa infradiciare le mutande. Mi infastidisce l'assenza di contatto diretto, quindi con la mano sposto di lato le mutande, di modo che la mia figa tocchi direttamente sul suo piede.
Provo sensazioni fortissime, il fatto che abbia qualche paletto sul piede friziona ancora di più sul clitoride, facendomi provare ancora piu piacere. Nemmeno mi rendo conto che ho totalmente bagnato il suo piede.
Mike: "Cazzo sono venuto qui per un motivo, succhia meglio troia, quella in discoteca mi ha fatto venire dopo 2 minuti"
Dentro di me si accende un arcobaleno di emozioni, in primis gelosia e poi la consapevolezza che per luì sono un mero passatempo, quando non ha voglia di segarsi ci sono io.
E a me va bene così. Queste sue parole mi accendono ancora di più.
Mike: "Prossima volta anziché venire da te scrivo a quella tua amica, come si chiama Sara?"
Continuo a lavorare al suo e al mio Piacere ma non capisco cosa c'entri Sara. Lui mi sa che vede o percepisce la mia confusione e dice: "Ah non lo sai? Quella che mi ha succhiato il cazzo in discoteca era lei. Evidentemente le storie che le hai raccontato le hanno fatto venire voglia"
La notizia mi fa quasi perdere il ritmo, ma lui continua: "Beh però ti ringrazio almeno ora se ho voglia posso andare da lei, si è dimostrata molto disponibile"
Il mio stato d'animo è rappresentato bene dal totale buio nella stanza. Nero. Ma viceversa lui coglie sempre nel punto, la mia fica sta grondando di umori, sul suo piede. Si è reso conto come l'essere umiliata mi faccia perdere la testa, dice: "Che troia, ti sto dicendo che la tua amica succhia meglio il mio cazzo e tu sei fradicia"
A queste parole perdo il controllo e mi metto ad ansimare in maniera oscena sul suo cazzo. Nemmeno lui se lo aspettava. Continuo a strisciarmi sempre più forte, l'orgasmo mi sta per esplodere. Gemo senza ritenio, ma lui toglie il piede. Lo guardo disperata. Ma lui mi prende di forza mi mette sul letto piegata a 90, mi sfila le mutande sino alle ginocchia e senza pelreavviso me lo infila direttamente nel culo. Non riesco a smettere di gemere, ho totalmente perso il controllo e ogni freno inibitore, ogni sua spinta dirama scariche di Piacere il tutto il corpo. Per di più che con le dita mi sta pure sfiorando il clitoride già estremamente sensibile. Mi si annebbia quasi la vista. Quando non riesco più a trattenermi esplode un orgasmo che mi sconquassa, per la prima volta in vita mia squirto sulle lenzuola del mio letto. Ma la cosa che lo rende ancora più potente è che sento Mike che continua a spingere nel mio culo. Mi sta girando la testa e quando anche Mike viene nel mio culo, rimango nel letto totalmente senza forze provata. A lui però non basta, sale su di me a cavalcioni e mi mette il cazzo in bocca per pulirlo. Senza più forze faccio del mio meglio. Sento che usa il bagno della mia stanza, poi si veste ed esce. Io mi addormento.
La mattina dopo mi sveglio. È tutto un casino, il letto è bagnato, io ho dormito con le mutande a metà ginocchio e mi rendo conto che nella notte la sborra di Mike è volata fuori dal mio culo. Mi sento una pornostar abusata, ma soddisfatta. Vedere questo spettacolo di personale degrado, mi si bagna ancora la fica. Senza pensarci mi tocco, ancora sporca di sborra. Poco dopo vengo ma il mio orgasmo non mi soddisfa, non come quello di ieri.

scritto il
2025-01-02
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