Samuel dall'istituto a ... Cap.: IV Il sapore
di
Andrea10F09
genere
dominazione
Il sapore
Toc, … toc, … toc-toc. La porta si schiuse dopo una breve attesa e il professore si presentò già in vestaglia, non ben sovrapposta.
“Ohhhh, … sei arrivato! … Cosa chiedi oggi?”
“Il recupero scolastico, farle il resoconto della mattinata per proseguire poi, con il percorso iniziatico, verso la porta della conoscenza.”
“Ossia …”
“Significa che devo imparare a conoscere il sapore dei suoi umori, … che devo eseguire quello che lei ha fatto a me ieri.”
“… e lo farai volentieri?”
“Sì, Professore”
“Mi fai felice, … però, prima, invertendo l’ordine di programma, dedicheremo il tempo necessario allo studio per aumentare la nostra conoscenza, poiché pretendo che tu apprenda a controllarti, conoscendo cosa tu brami in questo momento. Tra i compiti aggiungiamo anche uno scritto della tua quotidiana iniziazione, … dei tuoi desideri, dei tuoi sogni, delle tue apprensioni.”
“Va bene, farò come Lei chiede, ma poi …!” Samuel si impegnò a fondo nel recupero scolastico e nell’apprendimento con l’ausilio del suo precettore e poi …
“Prima che scordi, desidero rammentarti che voglio essere sempre chiamato con l’appellativo: - Professore-. Perché viviamo in un ambiente dove alunni o miei colleghi, facili all’invidia, possono farsi dei sospetti sulle nostre lezioni e malignare, provocando scredito sull’istituto, su di me e meschinità su di te. Potrai aggiungere il nome Alberto. Mi raccomando.” Con le ultime parole il docente sciolse la cintura in stoffa che gli teneva aderente la veste da camera, mostrando quello che il ragazzino desiderava e bramava.
“Oh Professore!” Samuel raggiante ed elettrizzato per quella veduta allungò le braccia cingendo il collo dell’uomo, aderendogli e baciandolo felice per stare un po’ con il suo mentore e guida alla conoscenza dei segreti per capire i bisogni sessuali e per continuare il percorso misterico ed esoterico. Si fidava e per dimostrargli l’attaccamento lo sbaciucchiava su tutto il volto, quasi mangiandolo e poi, preso da travolgente passione, offrì le sue fresche labbra dischiuse per ricevere la reazione.
“Come hai fatto a svestirti e rivestirti nella stanza con gli altri tuoi compagni, visti gli afrori che emanavi?” Samuel rise.
“Anche altri effondono profumi non diversi dai miei, accompagnati da suoni a lei familiari.”
“Hai ragione siete ragazzini!”
“Comunque sono stato attento a non dar motivo di scrutarmi e di dare giudizi.” … e ripresero a baciarsi prima teneramente e poi con irruenza e ardore.
“Che entusiasmo, … che passione e slancio, … e voglia di riprendere la lezione da dove ci siamo lasciati. Il tuo desiderio di apprendimento è straordinario. Lui -indicando- per te si sta scaldando. Alzati e senti come spasima, … Avvicinando e unendo il tuo pube al mio, quasi schiacciando, hai modo di sentirne il turgore, l’ingrossamento. Tra poco sarà tuo e il tuo, mio. Ora, però, uniamo le nostre bocche, che le lingue facciano il loro lavoro. Lasciamoci prendere dalla passione per un po’ e poi, per inalberarlo ancora di più, devi lasciarti scoprire per trasmettermi gli afrori che emani. … Lo sai? … Quei profumi per me sono afrodisiaci, … eccitano le mie voglie, la mia libidine.” Le bocche si erano di nuovo incollate per far agganciare le lingue e queste entravano in una o nell’altra per raspare, asportare, eccitare; non solo, a volte uscivano per leccare, lambire, bagnare il volto dell’altro.
“Basta ora: bramo di vederti completamente, interamente. Ti voglio spogliare, denudare … e gustare con la vista quel culetto che tanto mi ha fatto impazzire e tanto mi fa eccitare, … infiammare.” … e staccato il piccolo, … sedutosi sul bordo del letto con il ragazzino sulle ginocchia, prese a palpeggiare, a tastare, ad impastare i glutei e poi a togliere un indumento dopo l’altro, compresi i calzini. I desideri di entrambi effondevano guazza. … e presagli una goccia, che lesta per la pesantezza scivolava giù per il piccolo glande, gliela porse alle labbra.
“Gustala e succhiami anche il dito, mentre riprendo a stringerti, a farti sentire le mie mani. … Che caldo che sei! … e già fremi e sfrigoli per concederti, … ma … dobbiamo percorrere la via sino in fondo. Ho notato che hai appiccicati, incollati al pube e al popò, a causa dell’attività passata, alcuni peletti biondi che altrimenti sarebbero stati difficili da rilevare. Dovrai essere completamente glabro per quel momento e allora, … beh, … vedremo in seguito come eliminarli. Vieni ora, … aggrappati al collo con entrambe le braccia e cingimi il busto con le gambe, in modo che questo palo si stazioni tra i tuoi glutei. Il tuo sederino deve apprendere a conoscerlo, bramare di riceverlo, fremere di averlo per godere delle sue prestazioni, per appagare i sensi spremendolo, limandolo, lisciandolo, scaldandolo, ungendolo delle tue secrezioni e lui, in cambio, penetrandoti, ti darà l’estasi che il tuo corpo, la tua mente da sempre, da quando sei nato, brama. Devi imparare a venerarlo, baciandolo tutto, leccandolo dalla sacca alla punta del glande e viceversa, tenendolo tra le labbra e aspirandolo sino a condurlo all’ugola. Oggi cercherai di farmi godere senza forzare troppo, ma a breve ti fotterò la bocca sino all’apertura dell’esofago, per farti uscire quelle salive che tanto rendono erotico, libidinoso, spinto sino all’osceno, al turpe, un amplesso.”
“Che vuol dire: “penetrandoti”, significa forse farlo entrare nel mio sederino e questa azione … vuol dire aprire la porta della conoscenza? … ma come fa se il mio anellino è così piccolo che a stento entra un dito … e “ti fotterò” e “omosessualità”?”
“-Penetrandoti- indica che un membro, come il mio, ma potrebbe essere anche di un altro, entrerà nel tuo buchetto e vi starà sino a che non avrà versato nell’intestino il contenuto delle palle a lui ancorate. Ora per farti capire come, ti mostrerò un piccolo elastico, che a prima vista sembra piccolo, ma è un elastico idoneo a dilatarsi per ricevere una massa più grande del suo foro. Vedi … guarda, … ecco, … in questo anellino ti sembra che possa accedere solo un dito, … ma … tre dita forse anche quattro o più se sono cauto; anche il tuo ano si comporta come questo elastico, … e tanto più fresco e nuovo è l’elastico, tanto meglio si espanderà, dando alla persona, che ti penetrerà, piaceri indescrivibili. Un cerchietto come il tuo è quanto mai ambito e se poi è di un ragazzino come te, tenero … dolce … passionale, … con l’attitudine, … con la tendenza all’omosessualità, … beh, allora è il massimo che un uomo possa avere per godere di un fresco, tenero culetto. Ora l’ano e l’intestino sono punti, docili ed elastici che si conformano a ciò che entra, allargandosi quando l’oggetto entra e restringendosi quando esce, ma sempre aderendo e conservando stretto e serrato il passaggio; in questo modo lo sfregamento continuo, violento o delicato, repentino o lento provoca un godimento straordinario all’ospite e all’ospitante, tanto che nessuno dei due sarà più disposto a farne a meno.” Mentre parlava, giocava con l’imberbe, immaturo membro, provocando contrazioni, sussulti e spasmi al suo detentore
“Omosessualità è una predisposizione naturale che la natura riserva a tanti, ma di questi solo pochi riescono a farla propria, poiché le pressioni sociali e religiose, falsamente culturali, obbligano la persona a deviare verso l’eterosessualità, scegliendo, erratamente, l’ideale della procreazione; in questo modo abbiamo nel sociale e nel mondo religioso persone disadattate, infelici, spesso aggressive e brutali. L’omosessualità è una legge della natura e serve a contenere la crescita delle specie viventi, compreso l’uomo. Il così detto sodomita gode anche con il culo. È un prescelto. La natura lo compensa comunque, per non avergli dato l’istinto alla genitorialità, con il piacere anale, che è più forte, più intenso e travolgente dell’altro.”
“Ahhh, … ahhhhhgghh, … siiiiiiiiiiiii, … ohhh, che bello sentire il suo sesso umido e setoso muoversi, scivolare dolcemente tra le mie cosce, puntare il mio anellino; mi fa … e poi la sua mano … ohhhhhhhh,”. Godeva Samuel della masturbazione e del massaggio perianale con il grosso, turgido, eccitante fallo del professore
“-Ti fotterò- quest’espressione significa muovere il membro nella cavità prescelta; essa può essere la bocca, l’ano o la vagina e, di solito, il movimento è energico, determinato, senza cedimenti e condotto anche in profondità. La vagina, la bocca e l’ano quando sono sbatacchiati energicamente emettono fluidi vischiosi che servono a proteggere da lesioni la parte invasa, ma nello stesso tempo sono conduttori eccezionali di godimento per tutti. Quindi la richiesta di fotterti era per farti avere un’altra forte, impetuosa, intensa esperienza di libidine.”
“Io sono omosessuale?”
“Sì e soprattutto passivo. Significa che proverai piacere dall’essere preso. L’ho notato dalla scrittura, dalle riflessioni, dal tuo appartarti alla ricerca del silenzio. Appena ti ho toccato, la prima volta in palestra, hai avuto un riflesso positivo di piacere e anche il mostrarti era come dire: -eccomi, sono tuo … prendimi-.
“-Ha detto che potrebbero essere anche altri, diversi da Lei- mi spiega il concetto?”
“In questo periodo di iniziazione farai, verso i fine settimana, delle verifiche, sempre in mia presenza, che fisseranno il tuo progresso. Ti chiederò di fare ulteriori esperienze con personaggi diversi, oltre a quelle che farai con me. Hai degli esami da superare prima dell’apertura della porta: i primi li farai con un medico e con un collega insegnante di un altro istituto scolastico; gli altri con mio fratello, i suoi familiari nella sua fattoria e con il direttore di questo istituto; l’ultimo con persone anziane e svantaggiate e poi ….
“Il direttore, … anziane e svantaggiate? … ahhhhhhhhhhh, … aaaaaaancoraaaaa, … siiiiiiiiiiiii, ... connnnnnnntinui! … anccccccccccccccc aaaaaaaaaaaahhhhhh!”
“In questo istituto si insegna anche a curare ed assistere le persone non autosufficienti, per cui l’ultimo step sarà loro riservato. Il Professor Leopoldo è a conoscenza della tua inclinazione e della tua scelta, poiché da me viene sempre edotto sui tuoi progressi sia scolastici e soprattutto di quelli del percorso da te, con me, iniziato. Egli vuole la tua disponibilità a conoscere certe persone, poiché questa scuola necessita di benefattori. Immagino e mi auguro che la tua risposta sia affermativa. Ogni anno in questo periodo viene preparato un ragazzino, con o senza le tue stesse inclinazioni, per un incontro con un grande mecenate, che ha la facoltà di aprire la porta e di introdurti al tempio della conoscenza.”
“E’ Lei il mio Professore, non solo per la scuola, ma anche per il percorso da me intrapreso, però, se lei pensa che vada bene, … va bene. Farò sempre quello che mi sarà richiesto. Mi incontreranno qui all’istituto?”
“Sì i primi due; gli altri, andremo noi a fare la loro conoscenza.”
“Io le voglio bene, … farò quello che mi chiederà, ma … aghhhhhhhhh, … mmhhhhhhhhhh, … siiiiiiiiiiiiii!” Sui loro addomi scivolavano dense, cremose strie bianche. L’indice sinistro dell’educatore continuava il suo gradito, delizioso massaggio dondolante o fluttuante o persino violento di entrata ed uscita dal forellino, reso remissivo e lubrificato. “Continui, … ohhhgggh, … ahhhff, …hhhhhfff!”
“Ohhhh, piccolo cucciolo, stringi, … apri e poi vibra. … anch’io ti voglio bene, anzi stravedo per te. … ma ora inspira il profumo del tuo sperma … godilo sulla pelle, … cospargilo come crema balsamica, … ungiti … poiché il vederti fare questo eccita enormemente e induce a chiederti altro. Dopo andremo in bagno a lavarci, dove ti marcherò diversamente.”
“Allora desidero essere portato. Mi piace essere trasportato, … avvertire l’aderenza del suo fisico e tra le natiche la sua umida calda asta, che … e poi …. Farò tutto quello che mi chiederà.” … e sancì queste sue parole baciando e lasciandosi baciare lascivamente dal suo mentore, trascinato e spinto dalle emozioni avute.
“Bene, … son contento della risposta e ora dai: sotto la doccia. Desidero farti provare sotto l’acqua le mani di un altro.” … e così, sistemato il piccolo sotto la doccia, dopo una spruzzata, prese ad insaponarlo dalla testa ai piedi, soffermandosi in particolare nelle aree più sensibili.
Entrambi, uniti sotto il soffione, godevano dello scorrere del getto caldo che, abbinato al sapone e al vapore, ritemprava i fisici. Ai piedi del ragazzino il Prof aveva riservato un trattamento più approfondito. Le sue mani sì mossero con delicatezza su quel bocciolo, titillandone particolarmente i due piccoli, rosei sepali del petto che divennero rigidi per l’eccitazione provocata mentre le sue labbra si posarono su quelle di Samuel per un tenero, dolce bacio.
Per i movimenti, per le contrazioni o per sfuggire a dolci, deliziose sofferenze il nostro adolescente si ritrovò con il mandolino addossato al pube del suo mentore e con gli arti inferiori disgiunti.
“Che emozione osservare e gustare l’ardore e la vivacità di questo sederino. La mia verga si sta trasformando in un bastone nodoso, duro, inquietante nello scorgere il tuo dianthus barbatus che tanto piace ai poeti, agli artisti e alle persone come noi. Impara, mio tenero e diligente allievo, a riconoscere una verga, a rispettarla, ammirarla e ad amarla; essa dovrà esserti viatico, sollievo, sostegno. La mia è come un’anguilla che, accostata la testa alla tua apertura, vorrebbe entrare per guizzare, contorcersi, contrarsi e allungarsi, per prendersi la pienezza del piacere che il tuo intestino certamente saprebbe darle. Ora, non potendo prenderti con il mio randello, per ragioni che conosci, gusta il dito che sotto lo scroscio caldo ti invade, aspiralo all'interno con la muscolatura. … devi imparare ad esercitare la muscolatura, a farla pulsare, vibrare, oscillare, a prendere per strizzare, torcere, mungere in modo che ciò che entra sia costretto ad abbandonare la linfa che custodisce chiusa nei suoi serbatoi. Il tuo pistolino deve essere mondato anche tra glande e prepuzio, come anche i denti o altre parti del corpo che in un amplesso possono essere toccate, succhiate, lavate con la lingua o morsicate.”
“Mi fa … ahhhgfffff; …” La bocca del mentore vagava dal dorso ai glutei, scortata dalle mani che preannunciavano il suo arrivo o procedeva con la lingua ad esplorare anfratti sino a giungere al punto arricciato, vivo, impaziente. “Lui …”
“Lo so, ma non posso; poiché non è preparato a ricevere. Quando lo sarà, allora tutto il tuo fisico parteciperà ad accogliere per violentare l’amato, … tanto anelato e aspettato intruso. Sarà spossato e snervato e allora si aprirà come un fiore al primo raggio di sole, per onorare l’ospite regalandogli calore e piacere.”
“Ohhhf!”
È bellissimo quello che si prova quando altri fanno scivolare le mani sul nostro corpo o ti massaggiano con il loro fisico e se … poi si soffermano a baciare o infilano la lingua nel retto … beh, ti condurrebbero di sicuro alla porta del paradiso, come ti è successo poco fa, quando hai avuto un orgasmo anale con conseguente altra, ma placida effusione dal tuo pisello. Ora rendimi quello che ti ho praticato, addossati e muovi il tuo corpo sul mio, leccami il cerchiello del fondo schiena, entraci con la lingua e dammi godimento. Muovi le mani, usa il baccarell del gusto, come un bastoncino flessibile.” Samuel oltre che eseguire utilizzava anche il corpo per lavare il suo maestro; non solo: spinto dall’istinto erotico, oltre ad utilizzare la lingua e i denti, come gli era stato richiesto, con una mano lo masturbava e con l’altra lo graffiava ai polpacci o alla schiena.
“Stai usando la fantasia come non ho visto nessuno. Inginocchiati e lecca dove il tuo istinto ti porta. Bacia. … e ora miralo, contemplalo, veneralo. Prova ad … avvicinati con le labbra. È pulito e liscio. Brama di essere coccolato. … Guardami negli occhi ed inizia con piccoli bacini sulla punta e poi su tutta la sua superficie. … Leccalo iniziando dalla sacca e vai su. Continua, prosegui. Lecca e succhia. Corteggialo, incensalo, liscialo, struscialo, ungilo con le tue salive. … Mentre un poco del mio fallo è ora nella tua cavità orale, persevera a massaggiarlo con la lingua. Basta strofinarlo avanti e indietro o fare dei movimenti circolari e … tienilo con una mano … muovendola verso la bocca. Alterna pressione e velocità. Ora che ce l’hai dentro, succhialo, aspiralo stringendolo tra palato e lingua. Con l’altra mano, mentre mi osservi, stuzzicami e solleticami i testicoli con il palmo, stringendoli un po’, ma senza esagerare. Segui l’istinto. Godi e ama quello che fai. Non aver paura. Sii te stesso, ossia un ragazzino che ama, venera e vuole essere avvinto, asservito, posseduto e goduto per appagare i suoi sensi. Lasciati guardare negli occhi mentre poppi e aspiri. Impara a controllarti e a sentire. Mi stai facendo una stimolazione orale straordinaria. Sei un discepolo ammirevole, … raro, … che tanti vorrebbero avere. Il mio membro scivola meravigliosamente tra le tue labbra calde. Sento la lingua che accoglie il mio glande come in una danza. La tua testa va avanti e indietro con ritmo regolare. Sto per … gioca con le dita, battilo con la lingua, … sto … i miei muscoli si contraggono e … sono preso da … tremo, … la tua bocca … densa e calda crema bianca cola sulla tua lingua. Ohhhhhhhh, … sìììììììììììììììììì, … bevi, bevi, …beviììì.” Il piccolo studente continuava a succhiare, ad estrarre … ingoiando tutto: … e insisteva per ammosciarglielo, … per renderlo mansueto e docile. Tutto il suo fisico effondeva brezze di contentezza, … di godimento e appagamento
“Sei stato fantastico.” furono le uniche parole che uscirono dalla bocca del Prof dopo l’orgasmo, seguite da teneri baci sulla nuca, sugli occhi e sulle labbra del piccolo, che sorrideva soddisfatto e felice.
“Alzati e infilati questi hot pants e poi siediti sui talloni. Saranno un po’ stretti, ma evidenzieranno molto bene il tuo armonioso, splendido sederino e ti aiuteranno nelle performances atletiche.” … e, anche se bagnato, con l’aiuto dall’uomo, Samuel indossò quell’indumento stretto che lo faceva sembrare un bambino, … un bellissimo fiore, irrorato e grondante rugiada.
“Ti devo marcare, … per accrescere in te il desiderio di attrazione, … la passione, … la voglia di concederti, ma voglio ricordarti che tutto questo sarà possibile solo se tu ritornerai ad essere uno studente modello. … Il profumo che emanerai rammenterà il tuo stato e sarà, per chi ti incontrerà, eccitante e afrodisiaco, principio di pensieri libidinosi, lascivi. Tanti ti vorranno conoscere per possederti, per prenderti oralmente o analmente e tu, quando avrai oltrepassato la porta che ti condurrà alla conoscenza, se accetterai, darai loro i piaceri che brameranno da te, … sarai per loro come un fiore che si raccoglie appena sbocciato, ma pieno di fragranze.” … e presolo, dandogli da stringere la sua asta, dopo averlo nuovamente baciato sugli occhi e sulla nuca, lo fece sedere sui talloni.
“Guardami e … prendi. Non temere, … devi pur iniziare a fare anche questa conoscenza! … che questo liquido ti sia ambrosia, viatico, ristoro. Ricevi e gioiscine del calore e aspirane il profumo. Ecco … sul pube, … sul torace e … sulla testa. Oh, come è bello vederne i rivoli dorati accarezzarti il corpo, … il volto e osservare come il tuo implume fringuello desideri uscire dal nido. Sentine il calore, … il profumo. … e lui si gonfia e si erge. Prendi, … apri la bocca e gustane il sapore. Siiiii, … cosiiii! … lascia che dalla bocca ti scivoli fuori. È difficile per me esporre l’emozione che provo donandoti la mia pipì, come per te sarà arduo descrivere i turbamenti, le voglie che il tuo corpo prova. Ecco, … prendilo in bocca e asciugami delle ultime gocce. Così, bravo … Continuando sulla strada intrapresa rileverai che il tuo retto inizierà a bagnarsi, sarà sempre umido e il tuo intestino avrà desiderio di svuotarsi per essere riempito. È normale: è l’inizio degli struggimenti di godimento e di piacere per il tuo sederino, … per il tuo intestino. In frangenti come questo la tua vescica avvertirà la necessità di svuotarsi, come stai facendo ora. Sono emozioni uniche il percepire le proprie urine scorrere prima sui tessuti del capo di abbigliamento che si indossa per andare in rivoli tiepidi sul forellino e poi giù per le gambe.”
“Ahhhhh, … ahhhfff, … èèèèhhh, … È stato … non so esprimermi o raccontare, … è …!”
“Lo so, ma ora lascia che ti asciughi e ti vesta; … che ti aiuti ad indossare questi pantaloncini sopra gli short intrisi delle mie e tue urine, che terrai anche nel riposo. Il balsamo di cui sono impregnati dovrà entrarti nell’anima e nel cervello, sino a considerarlo un bisogno per te. Dopo la ginnastica andrai a dormire e … sarà fuori orario. Cerca di non disturbare il riposo dei tuoi compagni. È tardi. Buona cena e dopo … volteggia, inarcati, allungati e muoviti senza rimuginare sulle esperienze fatte. A domani.”
Il ragazzino emozionato e avvinto si strinse all’uomo per ringraziarlo come l’edera si attorciglia e si aggrappa alla pianta scelta ed eletta a sua pigione.
Toc, … toc, … toc-toc. La porta si schiuse dopo una breve attesa e il professore si presentò già in vestaglia, non ben sovrapposta.
“Ohhhh, … sei arrivato! … Cosa chiedi oggi?”
“Il recupero scolastico, farle il resoconto della mattinata per proseguire poi, con il percorso iniziatico, verso la porta della conoscenza.”
“Ossia …”
“Significa che devo imparare a conoscere il sapore dei suoi umori, … che devo eseguire quello che lei ha fatto a me ieri.”
“… e lo farai volentieri?”
“Sì, Professore”
“Mi fai felice, … però, prima, invertendo l’ordine di programma, dedicheremo il tempo necessario allo studio per aumentare la nostra conoscenza, poiché pretendo che tu apprenda a controllarti, conoscendo cosa tu brami in questo momento. Tra i compiti aggiungiamo anche uno scritto della tua quotidiana iniziazione, … dei tuoi desideri, dei tuoi sogni, delle tue apprensioni.”
“Va bene, farò come Lei chiede, ma poi …!” Samuel si impegnò a fondo nel recupero scolastico e nell’apprendimento con l’ausilio del suo precettore e poi …
“Prima che scordi, desidero rammentarti che voglio essere sempre chiamato con l’appellativo: - Professore-. Perché viviamo in un ambiente dove alunni o miei colleghi, facili all’invidia, possono farsi dei sospetti sulle nostre lezioni e malignare, provocando scredito sull’istituto, su di me e meschinità su di te. Potrai aggiungere il nome Alberto. Mi raccomando.” Con le ultime parole il docente sciolse la cintura in stoffa che gli teneva aderente la veste da camera, mostrando quello che il ragazzino desiderava e bramava.
“Oh Professore!” Samuel raggiante ed elettrizzato per quella veduta allungò le braccia cingendo il collo dell’uomo, aderendogli e baciandolo felice per stare un po’ con il suo mentore e guida alla conoscenza dei segreti per capire i bisogni sessuali e per continuare il percorso misterico ed esoterico. Si fidava e per dimostrargli l’attaccamento lo sbaciucchiava su tutto il volto, quasi mangiandolo e poi, preso da travolgente passione, offrì le sue fresche labbra dischiuse per ricevere la reazione.
“Come hai fatto a svestirti e rivestirti nella stanza con gli altri tuoi compagni, visti gli afrori che emanavi?” Samuel rise.
“Anche altri effondono profumi non diversi dai miei, accompagnati da suoni a lei familiari.”
“Hai ragione siete ragazzini!”
“Comunque sono stato attento a non dar motivo di scrutarmi e di dare giudizi.” … e ripresero a baciarsi prima teneramente e poi con irruenza e ardore.
“Che entusiasmo, … che passione e slancio, … e voglia di riprendere la lezione da dove ci siamo lasciati. Il tuo desiderio di apprendimento è straordinario. Lui -indicando- per te si sta scaldando. Alzati e senti come spasima, … Avvicinando e unendo il tuo pube al mio, quasi schiacciando, hai modo di sentirne il turgore, l’ingrossamento. Tra poco sarà tuo e il tuo, mio. Ora, però, uniamo le nostre bocche, che le lingue facciano il loro lavoro. Lasciamoci prendere dalla passione per un po’ e poi, per inalberarlo ancora di più, devi lasciarti scoprire per trasmettermi gli afrori che emani. … Lo sai? … Quei profumi per me sono afrodisiaci, … eccitano le mie voglie, la mia libidine.” Le bocche si erano di nuovo incollate per far agganciare le lingue e queste entravano in una o nell’altra per raspare, asportare, eccitare; non solo, a volte uscivano per leccare, lambire, bagnare il volto dell’altro.
“Basta ora: bramo di vederti completamente, interamente. Ti voglio spogliare, denudare … e gustare con la vista quel culetto che tanto mi ha fatto impazzire e tanto mi fa eccitare, … infiammare.” … e staccato il piccolo, … sedutosi sul bordo del letto con il ragazzino sulle ginocchia, prese a palpeggiare, a tastare, ad impastare i glutei e poi a togliere un indumento dopo l’altro, compresi i calzini. I desideri di entrambi effondevano guazza. … e presagli una goccia, che lesta per la pesantezza scivolava giù per il piccolo glande, gliela porse alle labbra.
“Gustala e succhiami anche il dito, mentre riprendo a stringerti, a farti sentire le mie mani. … Che caldo che sei! … e già fremi e sfrigoli per concederti, … ma … dobbiamo percorrere la via sino in fondo. Ho notato che hai appiccicati, incollati al pube e al popò, a causa dell’attività passata, alcuni peletti biondi che altrimenti sarebbero stati difficili da rilevare. Dovrai essere completamente glabro per quel momento e allora, … beh, … vedremo in seguito come eliminarli. Vieni ora, … aggrappati al collo con entrambe le braccia e cingimi il busto con le gambe, in modo che questo palo si stazioni tra i tuoi glutei. Il tuo sederino deve apprendere a conoscerlo, bramare di riceverlo, fremere di averlo per godere delle sue prestazioni, per appagare i sensi spremendolo, limandolo, lisciandolo, scaldandolo, ungendolo delle tue secrezioni e lui, in cambio, penetrandoti, ti darà l’estasi che il tuo corpo, la tua mente da sempre, da quando sei nato, brama. Devi imparare a venerarlo, baciandolo tutto, leccandolo dalla sacca alla punta del glande e viceversa, tenendolo tra le labbra e aspirandolo sino a condurlo all’ugola. Oggi cercherai di farmi godere senza forzare troppo, ma a breve ti fotterò la bocca sino all’apertura dell’esofago, per farti uscire quelle salive che tanto rendono erotico, libidinoso, spinto sino all’osceno, al turpe, un amplesso.”
“Che vuol dire: “penetrandoti”, significa forse farlo entrare nel mio sederino e questa azione … vuol dire aprire la porta della conoscenza? … ma come fa se il mio anellino è così piccolo che a stento entra un dito … e “ti fotterò” e “omosessualità”?”
“-Penetrandoti- indica che un membro, come il mio, ma potrebbe essere anche di un altro, entrerà nel tuo buchetto e vi starà sino a che non avrà versato nell’intestino il contenuto delle palle a lui ancorate. Ora per farti capire come, ti mostrerò un piccolo elastico, che a prima vista sembra piccolo, ma è un elastico idoneo a dilatarsi per ricevere una massa più grande del suo foro. Vedi … guarda, … ecco, … in questo anellino ti sembra che possa accedere solo un dito, … ma … tre dita forse anche quattro o più se sono cauto; anche il tuo ano si comporta come questo elastico, … e tanto più fresco e nuovo è l’elastico, tanto meglio si espanderà, dando alla persona, che ti penetrerà, piaceri indescrivibili. Un cerchietto come il tuo è quanto mai ambito e se poi è di un ragazzino come te, tenero … dolce … passionale, … con l’attitudine, … con la tendenza all’omosessualità, … beh, allora è il massimo che un uomo possa avere per godere di un fresco, tenero culetto. Ora l’ano e l’intestino sono punti, docili ed elastici che si conformano a ciò che entra, allargandosi quando l’oggetto entra e restringendosi quando esce, ma sempre aderendo e conservando stretto e serrato il passaggio; in questo modo lo sfregamento continuo, violento o delicato, repentino o lento provoca un godimento straordinario all’ospite e all’ospitante, tanto che nessuno dei due sarà più disposto a farne a meno.” Mentre parlava, giocava con l’imberbe, immaturo membro, provocando contrazioni, sussulti e spasmi al suo detentore
“Omosessualità è una predisposizione naturale che la natura riserva a tanti, ma di questi solo pochi riescono a farla propria, poiché le pressioni sociali e religiose, falsamente culturali, obbligano la persona a deviare verso l’eterosessualità, scegliendo, erratamente, l’ideale della procreazione; in questo modo abbiamo nel sociale e nel mondo religioso persone disadattate, infelici, spesso aggressive e brutali. L’omosessualità è una legge della natura e serve a contenere la crescita delle specie viventi, compreso l’uomo. Il così detto sodomita gode anche con il culo. È un prescelto. La natura lo compensa comunque, per non avergli dato l’istinto alla genitorialità, con il piacere anale, che è più forte, più intenso e travolgente dell’altro.”
“Ahhh, … ahhhhhgghh, … siiiiiiiiiiiii, … ohhh, che bello sentire il suo sesso umido e setoso muoversi, scivolare dolcemente tra le mie cosce, puntare il mio anellino; mi fa … e poi la sua mano … ohhhhhhhh,”. Godeva Samuel della masturbazione e del massaggio perianale con il grosso, turgido, eccitante fallo del professore
“-Ti fotterò- quest’espressione significa muovere il membro nella cavità prescelta; essa può essere la bocca, l’ano o la vagina e, di solito, il movimento è energico, determinato, senza cedimenti e condotto anche in profondità. La vagina, la bocca e l’ano quando sono sbatacchiati energicamente emettono fluidi vischiosi che servono a proteggere da lesioni la parte invasa, ma nello stesso tempo sono conduttori eccezionali di godimento per tutti. Quindi la richiesta di fotterti era per farti avere un’altra forte, impetuosa, intensa esperienza di libidine.”
“Io sono omosessuale?”
“Sì e soprattutto passivo. Significa che proverai piacere dall’essere preso. L’ho notato dalla scrittura, dalle riflessioni, dal tuo appartarti alla ricerca del silenzio. Appena ti ho toccato, la prima volta in palestra, hai avuto un riflesso positivo di piacere e anche il mostrarti era come dire: -eccomi, sono tuo … prendimi-.
“-Ha detto che potrebbero essere anche altri, diversi da Lei- mi spiega il concetto?”
“In questo periodo di iniziazione farai, verso i fine settimana, delle verifiche, sempre in mia presenza, che fisseranno il tuo progresso. Ti chiederò di fare ulteriori esperienze con personaggi diversi, oltre a quelle che farai con me. Hai degli esami da superare prima dell’apertura della porta: i primi li farai con un medico e con un collega insegnante di un altro istituto scolastico; gli altri con mio fratello, i suoi familiari nella sua fattoria e con il direttore di questo istituto; l’ultimo con persone anziane e svantaggiate e poi ….
“Il direttore, … anziane e svantaggiate? … ahhhhhhhhhhh, … aaaaaaancoraaaaa, … siiiiiiiiiiiii, ... connnnnnnntinui! … anccccccccccccccc aaaaaaaaaaaahhhhhh!”
“In questo istituto si insegna anche a curare ed assistere le persone non autosufficienti, per cui l’ultimo step sarà loro riservato. Il Professor Leopoldo è a conoscenza della tua inclinazione e della tua scelta, poiché da me viene sempre edotto sui tuoi progressi sia scolastici e soprattutto di quelli del percorso da te, con me, iniziato. Egli vuole la tua disponibilità a conoscere certe persone, poiché questa scuola necessita di benefattori. Immagino e mi auguro che la tua risposta sia affermativa. Ogni anno in questo periodo viene preparato un ragazzino, con o senza le tue stesse inclinazioni, per un incontro con un grande mecenate, che ha la facoltà di aprire la porta e di introdurti al tempio della conoscenza.”
“E’ Lei il mio Professore, non solo per la scuola, ma anche per il percorso da me intrapreso, però, se lei pensa che vada bene, … va bene. Farò sempre quello che mi sarà richiesto. Mi incontreranno qui all’istituto?”
“Sì i primi due; gli altri, andremo noi a fare la loro conoscenza.”
“Io le voglio bene, … farò quello che mi chiederà, ma … aghhhhhhhhh, … mmhhhhhhhhhh, … siiiiiiiiiiiiii!” Sui loro addomi scivolavano dense, cremose strie bianche. L’indice sinistro dell’educatore continuava il suo gradito, delizioso massaggio dondolante o fluttuante o persino violento di entrata ed uscita dal forellino, reso remissivo e lubrificato. “Continui, … ohhhgggh, … ahhhff, …hhhhhfff!”
“Ohhhh, piccolo cucciolo, stringi, … apri e poi vibra. … anch’io ti voglio bene, anzi stravedo per te. … ma ora inspira il profumo del tuo sperma … godilo sulla pelle, … cospargilo come crema balsamica, … ungiti … poiché il vederti fare questo eccita enormemente e induce a chiederti altro. Dopo andremo in bagno a lavarci, dove ti marcherò diversamente.”
“Allora desidero essere portato. Mi piace essere trasportato, … avvertire l’aderenza del suo fisico e tra le natiche la sua umida calda asta, che … e poi …. Farò tutto quello che mi chiederà.” … e sancì queste sue parole baciando e lasciandosi baciare lascivamente dal suo mentore, trascinato e spinto dalle emozioni avute.
“Bene, … son contento della risposta e ora dai: sotto la doccia. Desidero farti provare sotto l’acqua le mani di un altro.” … e così, sistemato il piccolo sotto la doccia, dopo una spruzzata, prese ad insaponarlo dalla testa ai piedi, soffermandosi in particolare nelle aree più sensibili.
Entrambi, uniti sotto il soffione, godevano dello scorrere del getto caldo che, abbinato al sapone e al vapore, ritemprava i fisici. Ai piedi del ragazzino il Prof aveva riservato un trattamento più approfondito. Le sue mani sì mossero con delicatezza su quel bocciolo, titillandone particolarmente i due piccoli, rosei sepali del petto che divennero rigidi per l’eccitazione provocata mentre le sue labbra si posarono su quelle di Samuel per un tenero, dolce bacio.
Per i movimenti, per le contrazioni o per sfuggire a dolci, deliziose sofferenze il nostro adolescente si ritrovò con il mandolino addossato al pube del suo mentore e con gli arti inferiori disgiunti.
“Che emozione osservare e gustare l’ardore e la vivacità di questo sederino. La mia verga si sta trasformando in un bastone nodoso, duro, inquietante nello scorgere il tuo dianthus barbatus che tanto piace ai poeti, agli artisti e alle persone come noi. Impara, mio tenero e diligente allievo, a riconoscere una verga, a rispettarla, ammirarla e ad amarla; essa dovrà esserti viatico, sollievo, sostegno. La mia è come un’anguilla che, accostata la testa alla tua apertura, vorrebbe entrare per guizzare, contorcersi, contrarsi e allungarsi, per prendersi la pienezza del piacere che il tuo intestino certamente saprebbe darle. Ora, non potendo prenderti con il mio randello, per ragioni che conosci, gusta il dito che sotto lo scroscio caldo ti invade, aspiralo all'interno con la muscolatura. … devi imparare ad esercitare la muscolatura, a farla pulsare, vibrare, oscillare, a prendere per strizzare, torcere, mungere in modo che ciò che entra sia costretto ad abbandonare la linfa che custodisce chiusa nei suoi serbatoi. Il tuo pistolino deve essere mondato anche tra glande e prepuzio, come anche i denti o altre parti del corpo che in un amplesso possono essere toccate, succhiate, lavate con la lingua o morsicate.”
“Mi fa … ahhhgfffff; …” La bocca del mentore vagava dal dorso ai glutei, scortata dalle mani che preannunciavano il suo arrivo o procedeva con la lingua ad esplorare anfratti sino a giungere al punto arricciato, vivo, impaziente. “Lui …”
“Lo so, ma non posso; poiché non è preparato a ricevere. Quando lo sarà, allora tutto il tuo fisico parteciperà ad accogliere per violentare l’amato, … tanto anelato e aspettato intruso. Sarà spossato e snervato e allora si aprirà come un fiore al primo raggio di sole, per onorare l’ospite regalandogli calore e piacere.”
“Ohhhf!”
È bellissimo quello che si prova quando altri fanno scivolare le mani sul nostro corpo o ti massaggiano con il loro fisico e se … poi si soffermano a baciare o infilano la lingua nel retto … beh, ti condurrebbero di sicuro alla porta del paradiso, come ti è successo poco fa, quando hai avuto un orgasmo anale con conseguente altra, ma placida effusione dal tuo pisello. Ora rendimi quello che ti ho praticato, addossati e muovi il tuo corpo sul mio, leccami il cerchiello del fondo schiena, entraci con la lingua e dammi godimento. Muovi le mani, usa il baccarell del gusto, come un bastoncino flessibile.” Samuel oltre che eseguire utilizzava anche il corpo per lavare il suo maestro; non solo: spinto dall’istinto erotico, oltre ad utilizzare la lingua e i denti, come gli era stato richiesto, con una mano lo masturbava e con l’altra lo graffiava ai polpacci o alla schiena.
“Stai usando la fantasia come non ho visto nessuno. Inginocchiati e lecca dove il tuo istinto ti porta. Bacia. … e ora miralo, contemplalo, veneralo. Prova ad … avvicinati con le labbra. È pulito e liscio. Brama di essere coccolato. … Guardami negli occhi ed inizia con piccoli bacini sulla punta e poi su tutta la sua superficie. … Leccalo iniziando dalla sacca e vai su. Continua, prosegui. Lecca e succhia. Corteggialo, incensalo, liscialo, struscialo, ungilo con le tue salive. … Mentre un poco del mio fallo è ora nella tua cavità orale, persevera a massaggiarlo con la lingua. Basta strofinarlo avanti e indietro o fare dei movimenti circolari e … tienilo con una mano … muovendola verso la bocca. Alterna pressione e velocità. Ora che ce l’hai dentro, succhialo, aspiralo stringendolo tra palato e lingua. Con l’altra mano, mentre mi osservi, stuzzicami e solleticami i testicoli con il palmo, stringendoli un po’, ma senza esagerare. Segui l’istinto. Godi e ama quello che fai. Non aver paura. Sii te stesso, ossia un ragazzino che ama, venera e vuole essere avvinto, asservito, posseduto e goduto per appagare i suoi sensi. Lasciati guardare negli occhi mentre poppi e aspiri. Impara a controllarti e a sentire. Mi stai facendo una stimolazione orale straordinaria. Sei un discepolo ammirevole, … raro, … che tanti vorrebbero avere. Il mio membro scivola meravigliosamente tra le tue labbra calde. Sento la lingua che accoglie il mio glande come in una danza. La tua testa va avanti e indietro con ritmo regolare. Sto per … gioca con le dita, battilo con la lingua, … sto … i miei muscoli si contraggono e … sono preso da … tremo, … la tua bocca … densa e calda crema bianca cola sulla tua lingua. Ohhhhhhhh, … sìììììììììììììììììì, … bevi, bevi, …beviììì.” Il piccolo studente continuava a succhiare, ad estrarre … ingoiando tutto: … e insisteva per ammosciarglielo, … per renderlo mansueto e docile. Tutto il suo fisico effondeva brezze di contentezza, … di godimento e appagamento
“Sei stato fantastico.” furono le uniche parole che uscirono dalla bocca del Prof dopo l’orgasmo, seguite da teneri baci sulla nuca, sugli occhi e sulle labbra del piccolo, che sorrideva soddisfatto e felice.
“Alzati e infilati questi hot pants e poi siediti sui talloni. Saranno un po’ stretti, ma evidenzieranno molto bene il tuo armonioso, splendido sederino e ti aiuteranno nelle performances atletiche.” … e, anche se bagnato, con l’aiuto dall’uomo, Samuel indossò quell’indumento stretto che lo faceva sembrare un bambino, … un bellissimo fiore, irrorato e grondante rugiada.
“Ti devo marcare, … per accrescere in te il desiderio di attrazione, … la passione, … la voglia di concederti, ma voglio ricordarti che tutto questo sarà possibile solo se tu ritornerai ad essere uno studente modello. … Il profumo che emanerai rammenterà il tuo stato e sarà, per chi ti incontrerà, eccitante e afrodisiaco, principio di pensieri libidinosi, lascivi. Tanti ti vorranno conoscere per possederti, per prenderti oralmente o analmente e tu, quando avrai oltrepassato la porta che ti condurrà alla conoscenza, se accetterai, darai loro i piaceri che brameranno da te, … sarai per loro come un fiore che si raccoglie appena sbocciato, ma pieno di fragranze.” … e presolo, dandogli da stringere la sua asta, dopo averlo nuovamente baciato sugli occhi e sulla nuca, lo fece sedere sui talloni.
“Guardami e … prendi. Non temere, … devi pur iniziare a fare anche questa conoscenza! … che questo liquido ti sia ambrosia, viatico, ristoro. Ricevi e gioiscine del calore e aspirane il profumo. Ecco … sul pube, … sul torace e … sulla testa. Oh, come è bello vederne i rivoli dorati accarezzarti il corpo, … il volto e osservare come il tuo implume fringuello desideri uscire dal nido. Sentine il calore, … il profumo. … e lui si gonfia e si erge. Prendi, … apri la bocca e gustane il sapore. Siiiii, … cosiiii! … lascia che dalla bocca ti scivoli fuori. È difficile per me esporre l’emozione che provo donandoti la mia pipì, come per te sarà arduo descrivere i turbamenti, le voglie che il tuo corpo prova. Ecco, … prendilo in bocca e asciugami delle ultime gocce. Così, bravo … Continuando sulla strada intrapresa rileverai che il tuo retto inizierà a bagnarsi, sarà sempre umido e il tuo intestino avrà desiderio di svuotarsi per essere riempito. È normale: è l’inizio degli struggimenti di godimento e di piacere per il tuo sederino, … per il tuo intestino. In frangenti come questo la tua vescica avvertirà la necessità di svuotarsi, come stai facendo ora. Sono emozioni uniche il percepire le proprie urine scorrere prima sui tessuti del capo di abbigliamento che si indossa per andare in rivoli tiepidi sul forellino e poi giù per le gambe.”
“Ahhhhh, … ahhhfff, … èèèèhhh, … È stato … non so esprimermi o raccontare, … è …!”
“Lo so, ma ora lascia che ti asciughi e ti vesta; … che ti aiuti ad indossare questi pantaloncini sopra gli short intrisi delle mie e tue urine, che terrai anche nel riposo. Il balsamo di cui sono impregnati dovrà entrarti nell’anima e nel cervello, sino a considerarlo un bisogno per te. Dopo la ginnastica andrai a dormire e … sarà fuori orario. Cerca di non disturbare il riposo dei tuoi compagni. È tardi. Buona cena e dopo … volteggia, inarcati, allungati e muoviti senza rimuginare sulle esperienze fatte. A domani.”
Il ragazzino emozionato e avvinto si strinse all’uomo per ringraziarlo come l’edera si attorciglia e si aggrappa alla pianta scelta ed eletta a sua pigione.
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