Samuel dall'istituto a ... Cap.:II Il professore

di
genere
guide

Cap.: II
Il professore
Lo si riconosceva subito, anche tra un milione di persone, con l’osservarlo da vicino o da lontano, di fronte o di spalle. Unico, curato, da ammirare da chiunque lo osservasse, con un viso vivace, radioso, capace di affascinare e ghermire. I suoi occhi erano un’armonia di espressione, che lo rendevano ancora più seducente perché vispi, indagatori, attenti e profondi, di colore bruno tendente all’azzurro, dentro ai quali una persona conquistata avrebbe potuto specchiarsi, fino ad esserne completamente rapito, soggiogato, stregato. La sua bocca, con denti bianchi chiusi da labbra calde e morbide, era fatta per prendere. Aveva una vitalità rivelatrice di un fascino misterioso. L’espressione del suo sguardo era severa, ma dava l’impressione di essere rassicurante come quella di un padre nei riguardi del proprio figlio e un modo di osservare vigile ed intenso. Era sempre presente nell’Istituto e tutti si fidavano di lui, delle sue capacità intellettuali, ideologiche, educative ed etiche. Le sue richieste o i suoi suggerimenti, per migliorare il servizio didattico, erano sempre accolti. Spesso gli venivano affidati casi di ragazzini, in difficoltà emotive e dell’apprendere, per la sua pazienza e per le sue capacità di far riprendere a un ragazzo il desiderio di ritornare sui libri; inoltre disponeva nella regione di amici facoltosi che spesso elargivano cospicue offerte per miglioramenti alla struttura o per il mantenimento di giovinetti capaci, che non ricevevano aiuti familiari.
Non programmava mai con lunghe scadenze, gli interessava soltanto il presente, poiché i suoi ragazzi crescevano in fretta e a lui premevano soprattutto quelli, nel periodo in cui rivelavano in embrione il loro futuro affettivo e carnale. Sovente per ragazzini in difficoltà trovava delle soluzioni ricreative, anche estive per meglio recuperarli. Non passava estati senza che qualche giovinetto non trascorresse con lui le vacanze.
Si era insediato all’Istituto dopo la laurea e, là, aveva una stanza con bagno per riposarsi o per sostare quando per motivi diversi non gradiva un ritorno al suo paese, piccolo e tranquillo borgo agricolo piemontese nell’alta montagna, dalle stradine strette. Là, un fratello, curava e guidava una malga di famiglia, al quale sovente affidava con discrezione, per aggiuntive esperienze e per migliorare competenze, quei ragazzini che lui riteneva idonei e pronti a svolgere determinate mansioni nel più assoluto e massimo riserbo; ma Samuel … era speciale, bellissimo, incantevole … e molto sensibile, … pronto, … spontaneo e … sincero; e poi era nel periodo di passaggio tra la preadolescenza e la pubertà e quindi ancora innocente, … puro, … non ancora smaliziato, … facile da preparare e orientare, perché fortemente disposto.
Nessun suo collega aveva mai fatto obbiezioni a dei suoi suggerimenti che non fossero per il recupero dell’apprendimento di qualche ragazzino in momentaneo distacco scolastico, poiché quelli che gli erano affidati, tutti, oltre che essere recuperati, riprendevano con nuovo fervore lo studio; per cui alla richiesta di aiutare nello studio Samuel, dopo uno scambio di opinioni, nessuno obbiettò; anche quando con la giustificazione di una migliore dizione del francese e per una salutare vacanza in alta montagna suggerì e chiese di portarselo appresso per lasciarlo alla malga come stalliere addetto alla sorveglianza delle mandrie di suo fratello, per tutto il periodo della fioritura dei soffioni e oltre.

scritto il
2024-12-17
6 6 4
visite
4
voti
valutazione
2.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.