Per il vicino
di
Plinio
genere
esibizionismo
Abitavo in centro storico in un bilocale al quinto piano senza ascensore.
Una finestra dava su una bella piazzetta, le altre due finestre erano sul vicolo, dove di affacciavano anche le finestre dei vicini di fronte, non erano esattamente davanti le une alle altre ma, volendo, ci vedevamo abbastanza bene dentro casa anch se difatto nessuno lo faceva.
Abitare in centro storico è come abitare in un paesone, si condivide molto delle vite degli altri. Da casa sentivo ligitare i due vecchietti al piano di sotto, la vicina di sopra scopare, ma di rado. I ragazzi di fronte (al piano inferiore al mio) invece scopavano alla grande, li sentivo la notte d'estate con le finestre aperte.
Anche io mi davo da fare in quel periodo. Per qualche mese ho frequenato Dany, una piccoletta che aveva una gran voglia di cavalcare il cazzo, io più di lei, per cui per un po' ando' bene ad entrambi. Mi piaceva il giusto per averlo duro appena si slacciava il reggiseno, ma non mi piaceva davvero. Lei invece ad un certo punto inizio' ad avere pensieri più seri, ma non era per me. A malincuore (parlo per me e per il mio cazzo) interrompemmo la frequentazione. Peccato, il fine settimana scopavamo tutta notte, di certo davamo spettacolo anche noi.
Poi arrivarono tempi duri, tornai alle seghe, finche' non conobbi Nadia, in primavera.
Scopammo alla seconda vota che ci vedemmo da lei.
Poi venne da me, due settimane dopo. A parte le scale, apprezzo' tutto, cazzo compreso.
Mentre la scopavo gemeva fortissimo, mentre stava per venire quasi urlava. Ero tornato a dare spettacolo anche io ai vicini.
Quel sabato mattina preparai la colazione che lei era ancora a letto. Faceva già caldo, era estate, finestre quindi spalancate.
Avevamo fatto sesso la sera prima, ma io apprezzo molto la mattina, mi sveglio col cazzo duro quasi sempre.
Si alzo' anche lei ed indosso' solo la maglietta, ando' in cucina e prese un bicchiere.
Non potei resistere dall'avvicinarmi per baciarla da dietro, sapevo che le piaceva.
Anche io avevo solo la maglietta; la abbracciai e le baciai il collo sul tatuaggio infilando le mani sotto la maglietta, salendo dal ventre piatto per prendere il suo seno abbondante.
Ero stretto a lei, il mio cazzo duro era dritto in mezzo alle sue chiappe, lei lo sentiva benissimo, ansimo'.
Mi staccai da lei, la feci girare e mi inginocchiai per leccarle la fica che era già bagnata.
Mi prese la testa con le mani accompagnandomi nel ritmo.
Io con una mano mi toccavo ma avevo voglia di metterglielo dentro.
Mi alzai, le tolsi la maglietta e lo stesso feci io.
Con la coda dell'occhio mi pareva di aver visto il vicino di fronte alla finestra. Per un attimo feci finta di nulla, baciai il seno di Nadia soffermandomi su capezzoli e tornai a preparami la fica.
Se il tipo fosse stato alla finestra avrebbe avuto la vista delle tette importanti di Nadia e del sottoscritto che la leccavo.
Mi venne il dubbio che fosse ancora li', mi alzai, Nadia allargo' le gambe perche' voleva che la prendessi. Lo volevo anche io ma prima di puntare il cazzo nella fica mi girai e lui era ancora li'. Ok, pensai, diamo spettacolo allora!
Nadia si mise sulle punte dei piedi per aiutarmi a scoparla, mentre cercava anche di sollevarsi un po' sul lavandino. Io stavo un po' piu' basso, ad ogni colpo lei gemeva, sempre piu' forte.
Per fortuna avevamo scopato bene la sera prima, ero venuto due volte e adesso potevo scopare con gusto per un bel po' senza venire subito. In altre condizioni sarei gia' venuto.
Pensai che avrei potuto divertirmi a lungo col suo culo che Nadia mi dava generosamente. Usci' da lei, lei si chino' un attimo per prenderlo in bocca, mi lecco' un po'.
Io preso dalla lingua ebbi ancora la forza di girami e vidi il vicino, che ci guardava, le mani basse. Non vedevo sotto il davanzale, ma secondo me si stava segando.
Le staccai la testa dal cazzo e la feci girare.
Lei non disse nulla ed allargo' le gambe mettendosi a novanta. Forse pensava che l'avrei presa da dietro, non so se pensasse al culo.
Mi chinai, aprii le natiche, gli leccai l'ano, gli lasciai cadere un bel po' di saliva.
Lei gemeva, inizio' subito a toccarsi con forza.
Presi il cazzo e lo puntai al buco del culo. Lo appoggiai e piano piano spinsi. Lei smise di toccarsi per aprirsi il culo con le mani ed aiutarmi nella penetrazione.
Urlo' quando entrai del tutto. Io avevo il cazzo duro come pietra, la situazione mi piaceva un bel po'. Stavo scopando in culo la mia ragazza facendo segare il vicino (con il quale per altro non ci eravamo mai detti nulla, un saluto e nulla di piu').
Un volta dentro mi fermai e continuai io a titillare il clitoride, poi le misi due dita in fica. Non era fradicia, di piu'. E gemeva senza tregua.
Stava venendo, sentivo le contrazioni attorno alle mie dita e attorno al cazzo, mi stringeva, io mi muovevo poco, quel che bastava per sentire ogni millimetro di lei.
Nadia non ha mai squirtato davvero, ma ci andava molto vicino, sembrava che urinasse delle volte.
E anche quella volta, all'improvviso, urlo' rilasciando tutti i suoi umori; si muoveva come in preda al demonio. Mi prese la mano e me la mise in bocca, mi morse le dita.
Io accelerai il ritmo dei miei colpi, ma ne bastarono pochi per venire.
Sentii lo sperma salire piano e poi uscire copioso, evidentemente mi aveva risucchiato quel poco che era ancora nelle mie palle.
Gemetti forte anche io a questo giro.
Ci fermammo cosi'. Lei tremava quasi. Le passai le mani tra le cosce, spalmai i suoi umori ovunque.
Uscii dal culo, il cazzo era ancora eretto, anche se aveva perso vigore. Lei si giro, mi sorrise e si abbasso' per prenderselo in bocca ancora.
Mi succhio' e lecco' per alcuni minuti, sembrava volesse pulire tutto.
Poi si alzo' e mi bacio'. Ci scambiammo gli umori per minuti, le lingue non smettevano di inseguirsi.
Poi mi prese per mano facendomi cenno di voler andare a a letto in camera.
Passando di fronte alla finestra guardai fuori, il vicino era ancora li', mi sorrise.
Noi ci buttammo a letto e ci addormentammo.
Da allora il vicino mi saluta sempre calorosamente.
Una finestra dava su una bella piazzetta, le altre due finestre erano sul vicolo, dove di affacciavano anche le finestre dei vicini di fronte, non erano esattamente davanti le une alle altre ma, volendo, ci vedevamo abbastanza bene dentro casa anch se difatto nessuno lo faceva.
Abitare in centro storico è come abitare in un paesone, si condivide molto delle vite degli altri. Da casa sentivo ligitare i due vecchietti al piano di sotto, la vicina di sopra scopare, ma di rado. I ragazzi di fronte (al piano inferiore al mio) invece scopavano alla grande, li sentivo la notte d'estate con le finestre aperte.
Anche io mi davo da fare in quel periodo. Per qualche mese ho frequenato Dany, una piccoletta che aveva una gran voglia di cavalcare il cazzo, io più di lei, per cui per un po' ando' bene ad entrambi. Mi piaceva il giusto per averlo duro appena si slacciava il reggiseno, ma non mi piaceva davvero. Lei invece ad un certo punto inizio' ad avere pensieri più seri, ma non era per me. A malincuore (parlo per me e per il mio cazzo) interrompemmo la frequentazione. Peccato, il fine settimana scopavamo tutta notte, di certo davamo spettacolo anche noi.
Poi arrivarono tempi duri, tornai alle seghe, finche' non conobbi Nadia, in primavera.
Scopammo alla seconda vota che ci vedemmo da lei.
Poi venne da me, due settimane dopo. A parte le scale, apprezzo' tutto, cazzo compreso.
Mentre la scopavo gemeva fortissimo, mentre stava per venire quasi urlava. Ero tornato a dare spettacolo anche io ai vicini.
Quel sabato mattina preparai la colazione che lei era ancora a letto. Faceva già caldo, era estate, finestre quindi spalancate.
Avevamo fatto sesso la sera prima, ma io apprezzo molto la mattina, mi sveglio col cazzo duro quasi sempre.
Si alzo' anche lei ed indosso' solo la maglietta, ando' in cucina e prese un bicchiere.
Non potei resistere dall'avvicinarmi per baciarla da dietro, sapevo che le piaceva.
Anche io avevo solo la maglietta; la abbracciai e le baciai il collo sul tatuaggio infilando le mani sotto la maglietta, salendo dal ventre piatto per prendere il suo seno abbondante.
Ero stretto a lei, il mio cazzo duro era dritto in mezzo alle sue chiappe, lei lo sentiva benissimo, ansimo'.
Mi staccai da lei, la feci girare e mi inginocchiai per leccarle la fica che era già bagnata.
Mi prese la testa con le mani accompagnandomi nel ritmo.
Io con una mano mi toccavo ma avevo voglia di metterglielo dentro.
Mi alzai, le tolsi la maglietta e lo stesso feci io.
Con la coda dell'occhio mi pareva di aver visto il vicino di fronte alla finestra. Per un attimo feci finta di nulla, baciai il seno di Nadia soffermandomi su capezzoli e tornai a preparami la fica.
Se il tipo fosse stato alla finestra avrebbe avuto la vista delle tette importanti di Nadia e del sottoscritto che la leccavo.
Mi venne il dubbio che fosse ancora li', mi alzai, Nadia allargo' le gambe perche' voleva che la prendessi. Lo volevo anche io ma prima di puntare il cazzo nella fica mi girai e lui era ancora li'. Ok, pensai, diamo spettacolo allora!
Nadia si mise sulle punte dei piedi per aiutarmi a scoparla, mentre cercava anche di sollevarsi un po' sul lavandino. Io stavo un po' piu' basso, ad ogni colpo lei gemeva, sempre piu' forte.
Per fortuna avevamo scopato bene la sera prima, ero venuto due volte e adesso potevo scopare con gusto per un bel po' senza venire subito. In altre condizioni sarei gia' venuto.
Pensai che avrei potuto divertirmi a lungo col suo culo che Nadia mi dava generosamente. Usci' da lei, lei si chino' un attimo per prenderlo in bocca, mi lecco' un po'.
Io preso dalla lingua ebbi ancora la forza di girami e vidi il vicino, che ci guardava, le mani basse. Non vedevo sotto il davanzale, ma secondo me si stava segando.
Le staccai la testa dal cazzo e la feci girare.
Lei non disse nulla ed allargo' le gambe mettendosi a novanta. Forse pensava che l'avrei presa da dietro, non so se pensasse al culo.
Mi chinai, aprii le natiche, gli leccai l'ano, gli lasciai cadere un bel po' di saliva.
Lei gemeva, inizio' subito a toccarsi con forza.
Presi il cazzo e lo puntai al buco del culo. Lo appoggiai e piano piano spinsi. Lei smise di toccarsi per aprirsi il culo con le mani ed aiutarmi nella penetrazione.
Urlo' quando entrai del tutto. Io avevo il cazzo duro come pietra, la situazione mi piaceva un bel po'. Stavo scopando in culo la mia ragazza facendo segare il vicino (con il quale per altro non ci eravamo mai detti nulla, un saluto e nulla di piu').
Un volta dentro mi fermai e continuai io a titillare il clitoride, poi le misi due dita in fica. Non era fradicia, di piu'. E gemeva senza tregua.
Stava venendo, sentivo le contrazioni attorno alle mie dita e attorno al cazzo, mi stringeva, io mi muovevo poco, quel che bastava per sentire ogni millimetro di lei.
Nadia non ha mai squirtato davvero, ma ci andava molto vicino, sembrava che urinasse delle volte.
E anche quella volta, all'improvviso, urlo' rilasciando tutti i suoi umori; si muoveva come in preda al demonio. Mi prese la mano e me la mise in bocca, mi morse le dita.
Io accelerai il ritmo dei miei colpi, ma ne bastarono pochi per venire.
Sentii lo sperma salire piano e poi uscire copioso, evidentemente mi aveva risucchiato quel poco che era ancora nelle mie palle.
Gemetti forte anche io a questo giro.
Ci fermammo cosi'. Lei tremava quasi. Le passai le mani tra le cosce, spalmai i suoi umori ovunque.
Uscii dal culo, il cazzo era ancora eretto, anche se aveva perso vigore. Lei si giro, mi sorrise e si abbasso' per prenderselo in bocca ancora.
Mi succhio' e lecco' per alcuni minuti, sembrava volesse pulire tutto.
Poi si alzo' e mi bacio'. Ci scambiammo gli umori per minuti, le lingue non smettevano di inseguirsi.
Poi mi prese per mano facendomi cenno di voler andare a a letto in camera.
Passando di fronte alla finestra guardai fuori, il vicino era ancora li', mi sorrise.
Noi ci buttammo a letto e ci addormentammo.
Da allora il vicino mi saluta sempre calorosamente.
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