La nuova consapevolezza – episodio 1
di
Redwriter
genere
tradimenti
La seguente opera è puramente di fantasia , tutti i personaggi e i nomi presenti sono casuali. Se ti piace il racconto e vuoi lasciare commenti , suggerimenti o critiche scrivimi a red.writer@hotmail.com o lascia un commento sotto.
Tornare in palestra era stato senza alcun dubbio un vero toccasana. Da mesi ormai, l'esercizio fisico costante era tornato a far parte attivamente della mia vità e i risultati non avevano tardato ad arrivare; oltre ai chili persi potevo nuovamente vantare un fisico quantomeno decente.
La spinta a riprendere era venuta da più parti , ma senza dubbio l'invito più insistente era stato quello di mia moglie Sara che in più occasioni mi aveva punzecchiato sul fatto di essermi lasciato un po' andare.
Mia moglie d'altro canto era una donna molto curata che sua volta amava tenersi in forma frequentando regolarmente corsi di yoga e facendo jogging.
Minuta per natura, non superava il metro e 63, con l'immancabile coda i capelli biondi che ne incorniciavano un volto da adolescente dimostrava meno dei suoi 32 anni. Quando l'avevo vista per la prima volta , quasi dieci anni prima non mi aveva colpito immediatamente , ma poi mi era bastato parlarle per qualche minuto per cambiare idea e rimanere affascinato dal suo sguardo deciso e sensuale con i suoi grandi occhi chiari e profondi; spiccatamente estroversa, indipendente e portata alla socializzazione era una donna che sapeva quello che voleva; in molti avevano cercato di tenerle testa in più di un'occasione, me compreso, ma la sua determinazione era proverbiale, quando voleva una cosa la otteneva. Attituduni che l'avevano portata anni dopo a rilevare e gestire insieme alla sorella il bar di famiglia quando il padre aveva deciso di ritirarsi per la meritata pensione.
La ripresa dell'attività fisica non era stata semplice all'inizio, quello che mi mancava maggiormente era la voglia di faticare; le cose erano cambiate quanto avevo conosciuto Maxime , un ragazzo italofancese di qualche anno piu giovane di me che frequentava assiduamente la palestra da anni.
Inizialmente i nostri incontri erano occasionali e occasionali i nostri scambi di battute, poi però, complice una concordanza di orari, con il tempo la conoscenza si era approfondita e dopo un po' si è trasformata in una sorta di amicizia, al punto di arrivare ad organizzarsi per allenarsi insieme con una certa regolarità; Maxime era riuscito in breve a trasmettermi una certa passione per l'esercizio fisico attraverso il perseguimento di obiettivi semplici ma concreti sprondandomi a dare il meglio di me ogni volta che mi straiavo su una panca o correvo su un tapis roulant.
In più di un'occcasione non avevo potuto fare a meno di provare una certa ammirazione per il fisico scolpito del ragazzo, provandone una certa invidia; non esageratamente sviluppata la sua muscolatura era però ben tornita , risultato di anni di esercizio costante e di un alimentazione controllata.
Alla soglia dei suoi 34 anni, Maxime, aveva raggiunto un equilibrio nella sua vità piuttosto movimentata , decidendo definitvamente di non cercare in alcun modo di farsi una famiglia ne di avere una parner fissa; uno spirito libero come amava definirsi, e poi, come in più occcasioni tendeva a sottolinerare, perchè legarsi a una singola persona quando il mondo era pieno di occasioni; così, durante una delle nostre sessioni di allenamento, mi aveva confidato che in occasione dei suoi numerosi viaggi di lavoro in giro per il paese non perdeva occasione di divertirsi qua e la, in altre parole scoparsi ragazze qua è la, in molti casi anche donne sposate che amavano la trasgressione del tradimento e che a suo dire erano le migliori in termini di prestazione, con una certa esitazione iniziale mi aveva anche confidato che in alcuni casi aveva esteso questi incontri anche a uomini, per provare qualcosa di diverso aveva detto e pur preferendo le donne la cosa non gli era dispiaciuta affatto.
Devo dire che non essendo bigotto, e avendo sempre avuto una fervida immaginazione sessuale che mi aveva sempre predisposto all'apertura mentale, la cosa non mi aveva sconvolto affatto, anzi in un certo senso uno stile di vita del genere, cosi diverso dal mio, mi incuriosiva parecchio e così le occasioni di parlare della cosa erano aumentate di pari passi con la mia curiosità a riguardo.
Una sera dopo aver bevuto un paio birre insieme in un vicino locale dopo l'allenamento, mentre ci apprestavamo a recuperare le nostre macchine al parcheggio, Maxime mi aveva chiesto se avessi voluto vedere qualche foto di uno dei suoi incontri di cui mi parlava di tanto in tanto.
La richiesta mi aveva preso un po' alla sprovvista , ma l'esitazione era durata un attimo e la mia vena voyeristica aveva avuto il sopravvento.
Nella prima di queste immagini compariva il mezzo busto di una donna sulla quarantina con un viso rotondo leggermente paffuto, molto ben truccata con grossi orecchini dorati era seduta a un tavolo di un ristorante mentre sorrideva alla camera: la camicetta elegante blu, sbottonata, poco celava le morbite rotodità di un seno che si presumeva prosperoso; nelle foto successive la donna compariva insieme a Maxime mentre visitavano le vie di un centro città come una normale coppia, in alcune occasioni o due si erano fatti fotografare mano nella mano; poi le foto si interrompevano e venivano sostituite da un video. L'inquadratura si apriva su una stanza di albergo in cui la donna compariva di fronte alla telecamera in piedi davanti al letto: scalza, teneva i lunghi capelli neri ricci raccolti sopra la testa atteggiandosi a musa e danzando lentamente per poi iniziare un lento spogliarello a favore dell'osservatore.
In breve la donna aveva rimosso la parte superiore del suo vestito e aveva slacciato il reggiseno di pizzo nero rilasciando il grosso seno che ora appariva in tutta la sua maestosità: leggermente cascante viste le dimensioni e l'età non più giovanissima , presentava delle grosse areole scure con al centro capezzoli turgidi indice inequivocabile di eccitazione, poco sotto in corrispondenza dell'ombelico e giù fino alla linea della gonna era presente una vistosa cicatrice probabilmente riconducibile a un parto cesareo.
“ Ti piace ?” era stato il commento della donna una volta avvolto e sollevato il seno con entrambe le mani.
“ Adoro le tue tette “ era stata la risposta pronta di Maxime, alchè la donna aveva proseguito la sua lenta rimozione dei vestiti, nello specifico aveva rimosso la gonna per poi ruotare e mettere in vista il suo sedere completamente scoperto attraverso il quale passava la sottile linea del perizoma; il sedere come la restante parte del corpo era piuttosto morbido , non eccessivamente grasso ma pur sempre vistoso.
Il video terminava con l'ultima inquadratura della donna che sfilato il perizoma si mostrava frontalmente nella sua completa nudità: in corrispondenza del pube era chiaramente visibile un folto pelo nero.
La visione di questo video mi aveva decisamente eccitato; stavo per chiedere qualcosa riguardo alla donna , ma Maxime quasi leggendomi nella mente mi aveva anticipato.
“Questa è Isabella, sposata con tre figli, il marito la scopa poco , mentre io lo faccio regolarmente ogni volta che mi trovo dalle sue parti “.
“ E non hai pura che vi possano scoprire ?” avevo replicato.
“ Se una donna vuole metterti le corna non ce nulla che tu possa fare, quindi tanto vale godersela, e poi è improbabile che ci scoprano, ogni volta che scopiamo , il marito è a casa a curare i figli e pensa che la moglie sia a casa di parenti ”.
Quella frase iniziale mi aveva colpito a fondo, seppur nella consapevolezza generale, di base non avevo mai pensato a un eventualità che mi riguardasse direttamente, eppure....
I miei pensieri furono nuovamente interrotti da Maxime che mi invitava a dare un occhio alle foto successive.
La foto foto successiva ritraeva l'immagine riflessa di Maxime a torso nudo in piedi davanti uno specchio a parete, inginocchiata di spalle ai suoi piedi stava Isabella con la testa posizionata in corrispondenza del pube del ragazzo , Maxime impugnava con una mano il cellulare per tenere l'inquadratura , mentre l'altra era appoggiata sulla testa della donna.
La scena aveva un che di maestoso, ricordarva un'immagine mitologica con Maxime nella veste di un un guerriero e Isabella di una schiava ai suoi piedi: il volto del ragazzo mostrava un leggero sorriso palesamdp i segni di apprezzamento del lavoro che si poteva intuire essere in corso. Di nuovo la mia attenzione si sposto sul culo burroso della donna poggiato sulle piante dei piedi; pur essendo totalmente diverso dal culo piccolo e sodo di mia moglie aveva un che di invitante e estermamente erotico.
“Adora succhiarmi il cazzo ” fu il commento di Maxime mentre indulgevo sull'immagine.
“Me lo ha succhiato praticamente ovunque, ogni votlta che la riaccompagno a casa prima di salutarci mi fa un pompino perchè dice vuole sentire il mio sapore ancora per un po' e vuole tenermi le palle vuote per evitare che scopi con altre”
La battuta mi strappò un sorriso , e di nuovo provai un pizzico di invidia per Maxime. Farsi succhiare il cazzo regolarmente non era cosa da tutti, nel mio caso sfortunatamente Sara non ne era appassionata , lo aveva fatto nei primi anni della nostra storia , ma poi le prestazioni erano diventate eccezionali , al contrario io adoravo praticarle sesso orale e non perdevo occasione di farlo.
Scorsi l'immagine successiva, di nuovo un'immagine riflessa nello specchio, Isabella abbracciava da dietro il corpo nudo del ragazzo; il suo volto spuntava dalla sua spalla sinistra e ne baciava il collo; la mano destra della donna lambiva la parte esterna del pettorale del ragazzo , mentre la mano sinistra ne impugnava saldamente il membro eretto quasi ad offrirlo a un ipotetico spettatore.
Non era la prima volta che vedevo Maxime nudo , in alcune occasioni mi era capitato di intravederne la figura negli spogliatoi al termine delle sessioni in palestra, ma i nostri armadietti erano distanti e ovviamente non mi ero mai soffermato a osservarne le parti intime. Tra le cosce muscolose del ragazzo spuntava il suo cazzo in piena erezione; un cazzo tozzo non particolarmente lungo, ma decisamente consistente in termini di circonferenza, la forma era fortemente arcuata verso l'alto e terminava con un grosso glande gonfio, la pelle del prepuzio era assente indice di un intervento di circoncisione, al di sotto del membro in bella vista vista stavano un paio di grossi testicoli contratti nella sacca scrotale. Il membro era particolmente evidente sia per il contrasto tra la piccola mano smaltata della donna che lo afferrava, sia per il fatto che come per le restanti parti del corpo, Maxime era completamente depilato. Un altro particolare colpì la mia attenzione: l'anello nuziale sull'anulare della mano che teneva saldamente il cazzo di Maxime.
Ormai la visione delle immagini mi aveva alquanto eccitato, e ne avrei volentieri continuato la visione, mi sembrava però inopportuno farlo, così con un certo sforzo porsi il cellulare a Maxime indicando che il tempo a disposizione era finito e che avrei dovuto tornare a casa.
Con una certa spontaneita mi usci dalla bocca un “complimenti”; nel momento stesso in cui la parola mi uscii di bocca compresi che poteva essere interpretata in due modi: il riferimento poteva essere alla situazione in generale o nello specifico dell'ultima immagine alle dimensioni del suo cazzo.
Maxime mi levò dall'impaccio con una battuta:“per fare grandi imprese servono strumenti eccezionali” per poi sorridere e salutarmi prima di allontanarsi in direzione della sua macchina.
Mentre mi accingevo a rientrare a casa, non potevo fare a meno di ripensare a quanto avevo appena visto, l'eccitazione era ancora molto forte mentre rivivevo le immagini guidando; mi capitava saltuariamente di vedere materiale pornografico in rete, ma in questo caso la cosa era diversa, era tutto vero e c'era passione e trasgressione , c'era inoltre qualcos'altro che in quel momento non riuscivo a cogliere ma che mi turbava profondamente accrescendo un'eccitazione mista a disagio.
Ormai sulla soglia di casa pensai di sfuttare a pieno il mio stato emotivo facendo sesso con mia moglie; era da un po' di tempo che i nostri rapporti sessuali si erano diradati , e seppur mantenendo una forte attrazione nei suoi confronti, adorarvo letteralmente il suo corpo ,da un po' la consuetudine era subentrata anche nella nostra relazione. Questa serà però mi sentivo particolarmente predisposto a dare il meglio di me e con trepidazione inserii la chiave nella toppa della porta di casa.
Una volta dentro mi ritrovai nel salotto buio per poi ricordare con sgomento che giorno fosse ; già, era martedì, uno dei giorni della settimana in cui mia moglie usciva con gli amici; la libertà di poter frequentare liberamente il suo gruppo di amicizie era stato uno delle condizioni imprescindibili al suo si, quando le avevo chiesto di sposarmi quasi tre anni prima.
Nei primi anni della nostra storia , spesso mi univo anche io a queste uscite di gruppo, poi però avendo un carattere introverso, quasi opposto a quello di mia moglie col tempo mi ero limitato ad alcune uscite occasionali, di solito quelle in cui erano presenti amici comuni o in occasioni particolari.
Di amici mia moglie del resto ne aveva tanti , dagli ex compagni di scuola , al gruppo di yoga , al gruppo di avventori regolari del bar, in qualche caso eccezionalmente organizzava anche alcune escursioni nel fine settimana quando non lavorava.
Devo dire che passare intere serate da solo in casa a guardare qualche serie su Netflix non mi faceva impazzire, ma sapevo benissimo che se avessi fatto pesare la cosa l'argomento sarebbe sfociato in una discussione, d'altra parte da tempo mi ero abituato alla cosa al punto che ormai non mi infastidiva più di tanto; con Sara era cosi, prendere o lasciare e per mia moglie avrei fatto questo ed altro.
Tornare in palestra era stato senza alcun dubbio un vero toccasana. Da mesi ormai, l'esercizio fisico costante era tornato a far parte attivamente della mia vità e i risultati non avevano tardato ad arrivare; oltre ai chili persi potevo nuovamente vantare un fisico quantomeno decente.
La spinta a riprendere era venuta da più parti , ma senza dubbio l'invito più insistente era stato quello di mia moglie Sara che in più occasioni mi aveva punzecchiato sul fatto di essermi lasciato un po' andare.
Mia moglie d'altro canto era una donna molto curata che sua volta amava tenersi in forma frequentando regolarmente corsi di yoga e facendo jogging.
Minuta per natura, non superava il metro e 63, con l'immancabile coda i capelli biondi che ne incorniciavano un volto da adolescente dimostrava meno dei suoi 32 anni. Quando l'avevo vista per la prima volta , quasi dieci anni prima non mi aveva colpito immediatamente , ma poi mi era bastato parlarle per qualche minuto per cambiare idea e rimanere affascinato dal suo sguardo deciso e sensuale con i suoi grandi occhi chiari e profondi; spiccatamente estroversa, indipendente e portata alla socializzazione era una donna che sapeva quello che voleva; in molti avevano cercato di tenerle testa in più di un'occasione, me compreso, ma la sua determinazione era proverbiale, quando voleva una cosa la otteneva. Attituduni che l'avevano portata anni dopo a rilevare e gestire insieme alla sorella il bar di famiglia quando il padre aveva deciso di ritirarsi per la meritata pensione.
La ripresa dell'attività fisica non era stata semplice all'inizio, quello che mi mancava maggiormente era la voglia di faticare; le cose erano cambiate quanto avevo conosciuto Maxime , un ragazzo italofancese di qualche anno piu giovane di me che frequentava assiduamente la palestra da anni.
Inizialmente i nostri incontri erano occasionali e occasionali i nostri scambi di battute, poi però, complice una concordanza di orari, con il tempo la conoscenza si era approfondita e dopo un po' si è trasformata in una sorta di amicizia, al punto di arrivare ad organizzarsi per allenarsi insieme con una certa regolarità; Maxime era riuscito in breve a trasmettermi una certa passione per l'esercizio fisico attraverso il perseguimento di obiettivi semplici ma concreti sprondandomi a dare il meglio di me ogni volta che mi straiavo su una panca o correvo su un tapis roulant.
In più di un'occcasione non avevo potuto fare a meno di provare una certa ammirazione per il fisico scolpito del ragazzo, provandone una certa invidia; non esageratamente sviluppata la sua muscolatura era però ben tornita , risultato di anni di esercizio costante e di un alimentazione controllata.
Alla soglia dei suoi 34 anni, Maxime, aveva raggiunto un equilibrio nella sua vità piuttosto movimentata , decidendo definitvamente di non cercare in alcun modo di farsi una famiglia ne di avere una parner fissa; uno spirito libero come amava definirsi, e poi, come in più occcasioni tendeva a sottolinerare, perchè legarsi a una singola persona quando il mondo era pieno di occasioni; così, durante una delle nostre sessioni di allenamento, mi aveva confidato che in occasione dei suoi numerosi viaggi di lavoro in giro per il paese non perdeva occasione di divertirsi qua e la, in altre parole scoparsi ragazze qua è la, in molti casi anche donne sposate che amavano la trasgressione del tradimento e che a suo dire erano le migliori in termini di prestazione, con una certa esitazione iniziale mi aveva anche confidato che in alcuni casi aveva esteso questi incontri anche a uomini, per provare qualcosa di diverso aveva detto e pur preferendo le donne la cosa non gli era dispiaciuta affatto.
Devo dire che non essendo bigotto, e avendo sempre avuto una fervida immaginazione sessuale che mi aveva sempre predisposto all'apertura mentale, la cosa non mi aveva sconvolto affatto, anzi in un certo senso uno stile di vita del genere, cosi diverso dal mio, mi incuriosiva parecchio e così le occasioni di parlare della cosa erano aumentate di pari passi con la mia curiosità a riguardo.
Una sera dopo aver bevuto un paio birre insieme in un vicino locale dopo l'allenamento, mentre ci apprestavamo a recuperare le nostre macchine al parcheggio, Maxime mi aveva chiesto se avessi voluto vedere qualche foto di uno dei suoi incontri di cui mi parlava di tanto in tanto.
La richiesta mi aveva preso un po' alla sprovvista , ma l'esitazione era durata un attimo e la mia vena voyeristica aveva avuto il sopravvento.
Nella prima di queste immagini compariva il mezzo busto di una donna sulla quarantina con un viso rotondo leggermente paffuto, molto ben truccata con grossi orecchini dorati era seduta a un tavolo di un ristorante mentre sorrideva alla camera: la camicetta elegante blu, sbottonata, poco celava le morbite rotodità di un seno che si presumeva prosperoso; nelle foto successive la donna compariva insieme a Maxime mentre visitavano le vie di un centro città come una normale coppia, in alcune occasioni o due si erano fatti fotografare mano nella mano; poi le foto si interrompevano e venivano sostituite da un video. L'inquadratura si apriva su una stanza di albergo in cui la donna compariva di fronte alla telecamera in piedi davanti al letto: scalza, teneva i lunghi capelli neri ricci raccolti sopra la testa atteggiandosi a musa e danzando lentamente per poi iniziare un lento spogliarello a favore dell'osservatore.
In breve la donna aveva rimosso la parte superiore del suo vestito e aveva slacciato il reggiseno di pizzo nero rilasciando il grosso seno che ora appariva in tutta la sua maestosità: leggermente cascante viste le dimensioni e l'età non più giovanissima , presentava delle grosse areole scure con al centro capezzoli turgidi indice inequivocabile di eccitazione, poco sotto in corrispondenza dell'ombelico e giù fino alla linea della gonna era presente una vistosa cicatrice probabilmente riconducibile a un parto cesareo.
“ Ti piace ?” era stato il commento della donna una volta avvolto e sollevato il seno con entrambe le mani.
“ Adoro le tue tette “ era stata la risposta pronta di Maxime, alchè la donna aveva proseguito la sua lenta rimozione dei vestiti, nello specifico aveva rimosso la gonna per poi ruotare e mettere in vista il suo sedere completamente scoperto attraverso il quale passava la sottile linea del perizoma; il sedere come la restante parte del corpo era piuttosto morbido , non eccessivamente grasso ma pur sempre vistoso.
Il video terminava con l'ultima inquadratura della donna che sfilato il perizoma si mostrava frontalmente nella sua completa nudità: in corrispondenza del pube era chiaramente visibile un folto pelo nero.
La visione di questo video mi aveva decisamente eccitato; stavo per chiedere qualcosa riguardo alla donna , ma Maxime quasi leggendomi nella mente mi aveva anticipato.
“Questa è Isabella, sposata con tre figli, il marito la scopa poco , mentre io lo faccio regolarmente ogni volta che mi trovo dalle sue parti “.
“ E non hai pura che vi possano scoprire ?” avevo replicato.
“ Se una donna vuole metterti le corna non ce nulla che tu possa fare, quindi tanto vale godersela, e poi è improbabile che ci scoprano, ogni volta che scopiamo , il marito è a casa a curare i figli e pensa che la moglie sia a casa di parenti ”.
Quella frase iniziale mi aveva colpito a fondo, seppur nella consapevolezza generale, di base non avevo mai pensato a un eventualità che mi riguardasse direttamente, eppure....
I miei pensieri furono nuovamente interrotti da Maxime che mi invitava a dare un occhio alle foto successive.
La foto foto successiva ritraeva l'immagine riflessa di Maxime a torso nudo in piedi davanti uno specchio a parete, inginocchiata di spalle ai suoi piedi stava Isabella con la testa posizionata in corrispondenza del pube del ragazzo , Maxime impugnava con una mano il cellulare per tenere l'inquadratura , mentre l'altra era appoggiata sulla testa della donna.
La scena aveva un che di maestoso, ricordarva un'immagine mitologica con Maxime nella veste di un un guerriero e Isabella di una schiava ai suoi piedi: il volto del ragazzo mostrava un leggero sorriso palesamdp i segni di apprezzamento del lavoro che si poteva intuire essere in corso. Di nuovo la mia attenzione si sposto sul culo burroso della donna poggiato sulle piante dei piedi; pur essendo totalmente diverso dal culo piccolo e sodo di mia moglie aveva un che di invitante e estermamente erotico.
“Adora succhiarmi il cazzo ” fu il commento di Maxime mentre indulgevo sull'immagine.
“Me lo ha succhiato praticamente ovunque, ogni votlta che la riaccompagno a casa prima di salutarci mi fa un pompino perchè dice vuole sentire il mio sapore ancora per un po' e vuole tenermi le palle vuote per evitare che scopi con altre”
La battuta mi strappò un sorriso , e di nuovo provai un pizzico di invidia per Maxime. Farsi succhiare il cazzo regolarmente non era cosa da tutti, nel mio caso sfortunatamente Sara non ne era appassionata , lo aveva fatto nei primi anni della nostra storia , ma poi le prestazioni erano diventate eccezionali , al contrario io adoravo praticarle sesso orale e non perdevo occasione di farlo.
Scorsi l'immagine successiva, di nuovo un'immagine riflessa nello specchio, Isabella abbracciava da dietro il corpo nudo del ragazzo; il suo volto spuntava dalla sua spalla sinistra e ne baciava il collo; la mano destra della donna lambiva la parte esterna del pettorale del ragazzo , mentre la mano sinistra ne impugnava saldamente il membro eretto quasi ad offrirlo a un ipotetico spettatore.
Non era la prima volta che vedevo Maxime nudo , in alcune occasioni mi era capitato di intravederne la figura negli spogliatoi al termine delle sessioni in palestra, ma i nostri armadietti erano distanti e ovviamente non mi ero mai soffermato a osservarne le parti intime. Tra le cosce muscolose del ragazzo spuntava il suo cazzo in piena erezione; un cazzo tozzo non particolarmente lungo, ma decisamente consistente in termini di circonferenza, la forma era fortemente arcuata verso l'alto e terminava con un grosso glande gonfio, la pelle del prepuzio era assente indice di un intervento di circoncisione, al di sotto del membro in bella vista vista stavano un paio di grossi testicoli contratti nella sacca scrotale. Il membro era particolmente evidente sia per il contrasto tra la piccola mano smaltata della donna che lo afferrava, sia per il fatto che come per le restanti parti del corpo, Maxime era completamente depilato. Un altro particolare colpì la mia attenzione: l'anello nuziale sull'anulare della mano che teneva saldamente il cazzo di Maxime.
Ormai la visione delle immagini mi aveva alquanto eccitato, e ne avrei volentieri continuato la visione, mi sembrava però inopportuno farlo, così con un certo sforzo porsi il cellulare a Maxime indicando che il tempo a disposizione era finito e che avrei dovuto tornare a casa.
Con una certa spontaneita mi usci dalla bocca un “complimenti”; nel momento stesso in cui la parola mi uscii di bocca compresi che poteva essere interpretata in due modi: il riferimento poteva essere alla situazione in generale o nello specifico dell'ultima immagine alle dimensioni del suo cazzo.
Maxime mi levò dall'impaccio con una battuta:“per fare grandi imprese servono strumenti eccezionali” per poi sorridere e salutarmi prima di allontanarsi in direzione della sua macchina.
Mentre mi accingevo a rientrare a casa, non potevo fare a meno di ripensare a quanto avevo appena visto, l'eccitazione era ancora molto forte mentre rivivevo le immagini guidando; mi capitava saltuariamente di vedere materiale pornografico in rete, ma in questo caso la cosa era diversa, era tutto vero e c'era passione e trasgressione , c'era inoltre qualcos'altro che in quel momento non riuscivo a cogliere ma che mi turbava profondamente accrescendo un'eccitazione mista a disagio.
Ormai sulla soglia di casa pensai di sfuttare a pieno il mio stato emotivo facendo sesso con mia moglie; era da un po' di tempo che i nostri rapporti sessuali si erano diradati , e seppur mantenendo una forte attrazione nei suoi confronti, adorarvo letteralmente il suo corpo ,da un po' la consuetudine era subentrata anche nella nostra relazione. Questa serà però mi sentivo particolarmente predisposto a dare il meglio di me e con trepidazione inserii la chiave nella toppa della porta di casa.
Una volta dentro mi ritrovai nel salotto buio per poi ricordare con sgomento che giorno fosse ; già, era martedì, uno dei giorni della settimana in cui mia moglie usciva con gli amici; la libertà di poter frequentare liberamente il suo gruppo di amicizie era stato uno delle condizioni imprescindibili al suo si, quando le avevo chiesto di sposarmi quasi tre anni prima.
Nei primi anni della nostra storia , spesso mi univo anche io a queste uscite di gruppo, poi però avendo un carattere introverso, quasi opposto a quello di mia moglie col tempo mi ero limitato ad alcune uscite occasionali, di solito quelle in cui erano presenti amici comuni o in occasioni particolari.
Di amici mia moglie del resto ne aveva tanti , dagli ex compagni di scuola , al gruppo di yoga , al gruppo di avventori regolari del bar, in qualche caso eccezionalmente organizzava anche alcune escursioni nel fine settimana quando non lavorava.
Devo dire che passare intere serate da solo in casa a guardare qualche serie su Netflix non mi faceva impazzire, ma sapevo benissimo che se avessi fatto pesare la cosa l'argomento sarebbe sfociato in una discussione, d'altra parte da tempo mi ero abituato alla cosa al punto che ormai non mi infastidiva più di tanto; con Sara era cosi, prendere o lasciare e per mia moglie avrei fatto questo ed altro.
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