La nuova consapevolezza – episodio 2

di
genere
tradimenti

Decisi di provare a distrarmi pensando ad altro, ma le immagini di quanto visto si accavallavano nella mia mente e l'eccitazione non passava mentre mi dedicavo a controllare la posta del lavoro sul portatile; dopo un po' pensai di masturbarmi per alleviare la tensione , ma no, volevo fare sesso , sentire il calore della vagina di mia moglie che avvolgeva il mio sesso duro e avrei aspettato il tempo necessario, sperando di trovare Sara in vena al suo rientro.

Alla fine mi sdraiai sul divano e accesi la televisione; di nuovo la cosa non funzionò, i pensieri tornavano a Maxime e la sua amante intenti a scopare come ricci alla faccia di tutte le convenzioni; in realtà, quanto ora stavo visualizzando nella mia mente non lo avevo visto d'avvero, ma la mia immaginazione aveva ormai preso il sopravvento e potevo distintamente vedere i due sul letto proprio davanti a me, avvinghiati e intenti in un amplesso bestiale: la donna a carponi con il ragazzo che da dietro, con le mani saldamente piantate ai bordi del sul suo culo massiccio, la possedeva con colpi decisi, facendole dimenticare qualunque altra cosa al mondo.

Chiusi gli occhi per un istante e questa volta le immagini cambiarono repentinamente: all'improvviso non era più la coppia a fare sesso, ma mia moglie Sara; a cavalcioni su qualcuno a cui non potevo o forse inconsciamente non volevo dare un volto; la vedevo gemere mentre si impalava sul cazzo dell'uomo e lo incitava a scoparla, vedevo il suo corpo esile con il seno appena accennato fremere dal piacere ogni volta che dopo essersi sollevata tornava a riabbassarsi raggiungendo il massimo della penetrazione, potevo sentire perfino il classico suono dello scorrere dell'asta dura dell'uomo nella passera fradicia di mia moglie.

Non era la prima volta che fantasticavo in quel modo su Sara, ma era accaduto raramente e nel contesto di fantasie più articolate dove io stesso avevo rapporti con altre partner, poteva essere per esempio la fantasia di fare sesso con una coppia di amici o con lei e un'altra donna; ora invece l'attenzione era tutta su di lei e sul piacere che provava nell'essere posseduta in quel modo.

Il tempo passava e il rientro di Sara per la prima volta mi sembrava procrastinarsi all'infinito; non ero certo preoccupato, l'abitudine aveva cancellato da tempo quella sensazione, ma ora la volevo a casa, non fuori con gli amici o con chiunque altro. Per un po' provai un po' di gelosia mista a una profonda inquietudine, gelosia per cosa mi domandai subito dopo; non ero mai stato geloso altrimenti non mi sarei mai messo con Sara e non avrei certo iniziato ad esserlo adesso sulla base di qualche fantasia.

Alla fine l'attesa ebbe fine, sentii distintamente il rumore della porta di entrata che si apriva e finalmente vidi mia moglie in carne ed ossa comparire davanti ai miei occhi. Essendo in maggio inoltrato, Sara indossava un mini abito scuro che bene si addiceva ai suoi colori naturali e che ne fasciava il corpo alla perfezione, il trucco sugli occhi appena accennato ne esaltava l'azzurro intenso.

“Ancora sveglio” esordì mentre avvicinandosi al divano si sfilava i sandali neri con tacco che le facevano guadagnare quei preziosi centimetri per renderla più alta.

Provai a dissimulare il piacere per il suo arrivo: “Non potevo fare a meno di vederti prima di dormire“ risposi; la frase aveva ovviamente una sfumatura ironica, ma dietro al tono scherzoso mai come quella sera stavo dicendo la verità.

Nel mentre Sara si era lasciata cadere sul lato opposto del divano e aveva steso le gambe nella mia direzione. Non mi lasciai sfuggire l'occasione, afferrai i suoi piedi tra le mani e cominciai a massaggiarli; sapevo che adorava la cosa e con un po' di fortuna e maestria avrei potuto anche farla eccitare nonostante la stanchezza: il fiore tatuato sulla caviglia destra risaliva lungo il polpaccio e accresceva la sensualità delle sue gambe ben tornite; Sara sapeva di avere gambe e piedi molto belli e pur dichiarando di non comprendere l'interesse generalizzato per le estremità femminili tipica di molti uomini, non perdeva occasione di ostentarli ad ogni occasione con gonne corte e sandali di ogni tipo che ne mettevano in risalto la forma arcuata del piede con dita piccole e la caviglia sottile; da qualche tempo indossava anche la cavigliera dorata che le avevo regalato in occasione del suo compleanno.

La vidi rilassarsi ulteriormente poggiando la testa sul cuscino per godersi a fondo il massaggio; lentamente iniziai a muovere le mani verso l'alto lungo i polpacci per poi con un movimento fluido passare alle cosce; sapevo che se fossi riuscito a raggiungere le sue zone erogene in prossimità del suo sesso il gioco sarebbe stato fatto.


Ormai prossimo alla meta con la chiara visione delle suoi slip, mi ritrovai all'improvviso la sua mano ad arrestare e allontanare dolcemente la mia dall'area tanto agognata. Rialzando lo sguardo incrociai i suo grandi occhi penetranti che mi fissavano.

“ Sono stanca , ho bisogno di fare una doccia e andare a letto, domani devo dare il cambio a Chiara alle nove ” fu il suo commento lapidario.
Chiara era la sorella maggiore con cui condivideva la gestione del bar.

Il disappunto che provai fu consistente, ormai c'ero quasi riuscito, provai un'ondata di frustrazione mista a rabbia, avrei voluto insistere per dissuaderla, ma non ne ebbi la possibilità, perchè poco dopo, mia moglie si era alzata dal divano, mi aveva dato un rapido bacio sulle labbra e con decisione si era diretta verso il bagno chiudendo la porta dietro di se.

Rimasi seduto per qualche minuto imbambolato con uno sguardo da bambino imbronciato determinato ad ottenere il suo scopo. Provai a pensare a qualcosa che potesse volgere la situazione a mio favore, ma non mi venne in mente nulla di preciso cosi mi risolsi a fare la prima cosa che mi passava per la testa, ossia infilarmi nel letto completamente nudo nella speranza che la cosa avrebbe potuto cambiare la situazione una volta che Sara mi avesse raggiunto.

Una decina di minuti più tardi, sdraiato nel letto e coperto parzialmente dalle lenzuola, percepii nell'aria l'armoma del docciaschiuma e vidi la sua siluette entrare nella stanza da letto illuminata dalla luce fioca che proveniva dall'esterno della finestra aperta; indossava il leggero vestito da notte; senza tacchi e con i capelli biondi sciolti sembrava una fata.
La vidi infilarsi sotto il lenzuolo e a quel punto pensai che avrei dovuto agire , altrimenti a breve si sarebbe addormentata.
Girandomi verso di lei, avvicinai il mio corpo al suo, lasciando che il mio pene rigido e libero da impedimenti premesse sulla sua gamba nuda. Per un attimo non accadde nulla e pensai che la stanchezza era tale da averla fatta addormentare sul colpo, poi però percepii la sua piccola mano posizionarsi sul mio torace compiere una lenta rotazione e lentamente scendere verso il basso.
Mi girai supino in modo da agevolare il movimento e abbassai il lenzuolo per scoprire completamente il mio corpo. A quel punto sentii distintamente il tocco leggero delle sue dita raggiungere e passare sopra il mio pene sfiorandolo e facendolo sobbalzare per poi superarlo e fermarsi sui testicoli; con delicatezza la sua mano si strinse sullo scroto applicando una piccola pressione alla base.
Adoravo il modo in cui mia moglie era in grado di stimolarmi con le mani , in questo era senza dubbio una maestra, probabilmente era una dote naturale o forse nel suo passato qualcuno le aveva insegnato a usarle in quel modo.
In breve la sua attenzione si spostò sul mio membro, e un ritmico su e giù con indice e pollice lungo l'asta divenne la mia sublime tortura.
Ruotando il corpo senza mollare la presa, avvicinò il suo visoal mio, per poi sussurrarmi all'orecchio:
“ Come mai cosi eccitato questa sera ?
Non pensavo che mi avrebbe chiesto qualcosa in questo momento, ero completamente rilassato e dedito alla sensazione che stavo provando, non risposi subito; avrei voluto raccontarle l'esito della mia serata con Maxime , delle foto e i video; di Maxime lei sapeva poco se non che avevo un nuovo amico con il quale frequentavo la palestra.
Mi risolsi a raccontare solo una parte della verità, quella in cui Maxime e le sue avventure non comparivano.
“ Ho pensato molto a te , e ho fantasticato su di te”
“E cosa hai fantasticato?” mi chiese aumentando leggermente la frequenza con cui mi stava masturbando
Passarono alcuni secondi , non sapevo se lasciarmi andare completamente a raccontarle in turbinio di fantasie che avevano contraddistinto le ore precedenti , alla fine me ne uscii con:
“ Ho fantasticato di vederti godere “
Di nuovo mi trattenni dal proseguire, una parte di me temeva a lasciarsi andare perchè non sapevo come Sara avrebbe preso la cosa
Sara però non parve mollare il colpo e aumentando la pressione sul mio pene riprese:
“ Come stavo godendo ?”
Mi stavo avvicinando al limite , e a questo punto smisi di preoccuparmi di qualunque implicazione
“ Ho immaginato di vederti scopare con un altro”
Sara rallentò per un attimo il movimento sul mio membro per poi riprenderlo nuovamente.
“ E come stavamo scopando?” mi chiese
“ Lo stavi cavalcando , stavi cavalcando il suo cazzo”
Quanto accadde poi avvenne tutto rapidamente , in modo irreversibile.
La bocca di Sara si avvicinò ulteriormente al mio orecchio prima di sussurrarmi in modo sensuale con voce roca:
“Adoro cavalcare un bel cazzo che mi faccia godere e sentirmi femmina fino in fondo”
Non avevo mai sentito Sara dire una cosa del genere e oltretutto con quella naturalezza , fu come il detonare di una bomba, vidi chiaramente mia moglie impalarsi sul cazzo di Maxime mentre lui la afferrava per i fianchi penetrandola completamente.
Nell'attimo successivo il mio cazzo letteralmente esplose e io mi lasciai andare a un urlo liberatorio: lunghi schizzi di sperma proruppero dalla punta del mio pene come un vulcano in eruzione volando nell'aria per poi ricadere sul mio corpo: sul torace sulla spalla e perfino sul mento.
Quando mi ripresi da uno degli orgasmi più intensi mai avuti, senti il tocco delle labbra di mia moglie sulla guancia che mi baciava e mi augurava la buona notte.

Disteso sul letto senza forze, coperto dal mio stesso sperma e accarezzato dalla brezza della notte mi addormentai quasi istantaneamente.
scritto il
2025-01-17
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