La nuova consapevolezza – episodio 3

di
genere
tradimenti

Passai una notte agitata , ma finalmente il mattino giunse e prima che Sara si svegliasse mi alzai e iniziai a prepararmi per la giornata.

Prima di lasciare la stanza volsi lo sguardo verso mia moglie e fu come se la osservassi per la prima volta dopo molto tempo; sdraiata su un fianco, con le labbra socchiuse mentre avvolgeva il cuscino sembrava una bambola , il volto rilassato senza trucco le dava un che di fanciullesco e indifeso.

Avrei voluto fermarmi e svegliarla a modo mio , con la mia testa tra le sue gambe ad esplorarne il sesso caldo , le piccole labbra e il clitoride turgido, giocando senza fretta fino a farla passare dal sonno alla realtà e coglierla nel piacere mentre ancora nel dormiveglia.

C'era tempo pensai mentre uscivo di casa, c'era tempo mi ripetei mentre entravo in ufficio e iniziavo la mia giornata lavorativa.

Verso mezzogiorno decisi di raggiungere Sara al bar per pranzare insieme; non era una cosa che accadeva frequentement, di solito pranzavo con i colleghi, ma oggi volevo farle una sorpresa, sentivo la necessità di passare del tempo con lei.

Prima di lasciare l'ufficio mandai un messaggio a Maxime, sapevo che a breve si sarebbe assentato per un paio di settimane per lavoro, e gli scrivevo per sapere quando ci saremmo visti di nuovo visto che aspettavo un nuovo piano di training che stava mettendo appunto.

La strada per il bar non era trafficata, impiegai poco a parcheggiare e mi diressi a passo spedito verso il locale; in lontananza riconobbi Chiara che serviva ai tavolini esterni.
Dopo averla incrociata e salutata non potei fare a meno di notare un certo sguardo di stupore nei suoi occhi.

Chiara era molto diversa da Sara nell'aspetto e nel carattere ma non meno interessante: più vecchia di Sara di cinque anni, più alta della sorella, portava i capelli castani corti, gli occhi erano marrone scuro leggermente coperti da una montatura di occhiali alla moda. Divorziata con un figlio, sapevo poco delle sue frequentazioni personali, se non che per un certo periodo si era fatta vedere in giro con una ex collega, un'amica diceva lei; in più di un'occasione avevo espresso a Sara i miei dubbi che potesse non essere una semplice amicizia, Sara aveva glissato e io non avevo mai insistito sulla cosa. Del resto non erano fatti miei.

Tra noi c'era sempre stato un rapporto di reciproca indifferenza senza mai sconfinare nell'ostilità; non ho mai capito realmente perchè non le piacessi e nei primi tempi di frequentazione della sorella avevo provato a migliorare il nostro rapporto ma senza alcun successo; di screzi particolari tra noi non ce ne erano mai stati, probabilmente era come si suol dire un sentimento a pelle, e spesso avevo avuto la percezione che pensasse che la sorella potesse ambire a qualcosa di meglio di uno come me.

Entrato nel bar mi trovai di fronte, oltre il bancone, Cristina, una studentessa universitaria che aiutava nel tempo libero mia moglie e sua sorella per pagarsi gli studi. Cristina, un ragazza riservata, molto capace a detta di mia moglie, mi accolse con un cenno di saluto della mano.

Da un primo sguardo all'interno del locale non vidi Sara; strano pensai subito, forse è in cucina o in bagno; il locale disponeva di una piccola cucinetta per preparare pasti veloci.
Alle mie spalle ricomparve Chiara portando un vassoio con gli avanzi di un pasto concluso.
“ Come mai qui ?” mi chiese in modo diretto
“ Volevo pranzare con Sara “
Di nuovo la sorella parve esitare, come se stesse elaborando una risposta complessa, ma poi mi rispose:
“ Sara è via per delle commissioni , non so quando torna, non so se ti conviene aspettarla”
Rimasi deluso dall'apprendere la notizia, ormai però ero li cosi decisi di sedermi e mangiare sul posto, cosi mi accomodai, sperando di poter comunque incrociare mia moglie.
Dopo aver ordinato provai a chiamarla sul cellulare per capire se avesse potuto raggiungermi, la sorpresa sarebbe saltata ma almeno l'avrei vista; il cellulare suono a lungo a vuoto senza alcuna risposta.
Poco dopo il cellulare si mise a squillare e pensai che fosse lei che mi stava richiamando, sul display comparve invece il nome di Maxime.
In breve Maxime mi informava che il giorno successivo sarebbe partito come mi aveva anticipato e mi invitava a passare da casa sua per lasciarmi il programma che aveva stilato. Non ero mai stato a casa sua, e avrei potuto farmi inviare il programma per mail, ma mi avrebbe fatto piacere salutarlo per cui risposi fissando l'ora dell'incontro.

Disperando ormai di incrociare Sara, mi alzai per andarmene, ma proprio allora mia moglie fece capolino sulla porta di ingresso del bar.
La vidi entra nel locale e non potei fare a meno di notare il rossore palese sul suo viso; accaldata dava l'impressione di aver corso. Dopo aver lanciato uno sguardo veloce alla sorella si rivolse verso di me allargando gli occhi con espressione di sorpresa.
“ Che ci fai qui? “ mi chiese avvicinandosi e baciandomi.
“ Volevo farti una sorpresa “ risposi , ”ma non ho avuto fortuna” aggiunsi.
“ Che amore , sei stato davvero carino. Mi spiace non esserci stata , ma ho dovuto fare un salto da un fornitore e la cosa si è protratta per le lunghe“
“ Spero tutto bene “ ripresi
“ Si si , alla fine ho risolto , mi conosci “
Di nuovo non potei fare a meno di notare un secondo sguardo nella direzione di Chiara, sembrava come se ne cercasse l'approvazione o un intesa di qualche tipo.
Stavo per chiederle se avesse già mangiato , ma questa volta fu Chiara a intervenire, chiedendo alla sorella di darle una mano con le ordinazioni , la cosa parve stranamente non indispettirla.
Salutai le tre donne e lasciai il locale per tornare al lavoro.

Mi presentai a casa di Maxime con un certo ritardo , avevo decisamente sbagliato a calcolare i tempi.
Dopo aver citofonato salii le scale che mi portavano al suo appartamento. Maxime mi accolse sull'uscio e mi fece accomodare. L'appartamento era piccolo ma accogliente; una sala con la cucina a vista , il bagno e la stanza da letto. Il classico appartamento da single pensai.
Non so bene per quale motivo , ma dopo aver discusso brevemente il programma che il ragazzo mi aveva appena consegnato , decisi di tornare sull'argomento che tanto mi aveva turbato nelle ultime ore, l'occasione mi venne offerta quando Maxime mi disse che la sera aspettava una coppia di di amici conosciuti in rete per cena.
“ Be immagino che ti aspetti una serata interessante “ la buttai li, speranzoso di cogliere nel segno.
“L'idea è quella , ogni tanto ci si trova e giochiamo insieme”
Quella frase mi diede il la, sapevo che sarei potuto apparire indiscreto, ma ormai decisi di proseguire, confidando su ll fatto che Maxime non si faceva problemi a parlare liberamente di certe questioni che lo riguardavano.
“Sono una coppia ?” mi feci più audace
“Si , convivono da qualche anno e da quanto mi hanno detto a breve si sposeranno“ rispose Maxime
“ E tu li frequenti da molto ?”
“ Da circa un anno , mi ha contattato lei la prima volta dopo aver visto un mio annuncio su un sito di incontri”
“ Sei su un sito di incontri?”
“Lo ero , ora non lo sono più, e cosi che ho conosciuto molte persone interessanti“ aggiunse sorridendo.

Maxime iniziò a raccontarmi i dettagli del loro primo incontro e di ciò che ne era seguito; un racconto intrigante che avrebbe portato a un'evoluzione inaspettata.

Il primo incontro, quello conoscitivo, cosi almeno lo aveva definito Maxime, era avvenuto presso un ristorante cittadino; una bella coppia, aveva aggiunto, entrambi persone simpatiche che avevano rotto il giaccio fin da subito al punto che dopo poco non pareva più un primo incontro ma uno tra amici di vecchia data. Lei Marina faceva l'insegnate di matematica in un liceo privato. Lui Marco faceva l'elettricista e lavorava nell'azienda del padre, facevano coppia fissa sin da quando erano adolescenti, in pratica erano insieme da sempre.
Dopo i primi convenevoli e aver parlato per quasi un'ora d'altro, Marina la più loquace dei due aveva spiegato il perchè del loro incontro con Maxime.
Per molti anni aveva spiegato la ragazza la nostra attività sessuale era stata frequente ma assolutamente normalissima, aveva aggiunto, poi un giorno qualcosa era cambiato. Marco mentre stavano facendo sesso le aveva confessato che le sarebbe piaciuto essere sottomesso, che lo eccitava terribilmente l'idea di avere una partner sessualmente dominante. All'inizio l'idea l'aveva sconvolta, non sapeva esattamente cosa pensare e soprattutto come comportasi a riguardo, non si sarebbe aspettata una richiesta del genere da parte di qualcuno che conosceva intimamente da anni e a quanto pareva era riuscito a celare la cosa cosi bene. Col tempo però aveva metabolizzato la richiesta e insieme avevano iniziato a lasciarsi andare gradualmente fino a scoprire aspetti della loro sessualità e anche della loro personalità del tutto inaspettati.

Così, mentre per il resto del mondo: amici, familiari e conoscenti, loro rimanevano la solita coppia di fidanzatini di sempre, a letto le cose avevano iniziato a prendere una piega diversa; Marina aveva iniziato a realizzare quanto potere poteva esercitare sul suo compagno con la sua completa collaborazione. All'inizio si trattava di condividere fantasie sempre più spinte dove lui veniva umiliato, ma poi le cose si erano spostate nel mondo reale, cosi mentre era diventato obbligo fare sesso solo quando lei ne aveva voglia, era altresì regola imprescindibile che lei raggiungesse sempre l'orgasmo mentre lui no; in qualche occasione Marco era tenuto a girare per casa nudo con Marina che amava stuzzicarlo mantenendolo in uno stato di eccitazione continua privandolo però del piacere di potersi liberare una volta raggiunto il limite.
Un ulteriore passo avanti era avvenuto quando Marina aveva acquistato un vibratore che aveva iniziato ad usare regolarmente mentre lui la guardava senza potersi masturbare; mentre usava l'oggetto la donna amava raccontare storie fantasione su come le sarebbe piaciuto essere scopata da un cazzo vero , da un uomo che la sapesse soddisfare d'avvero non una mezza sega come lui; in realtà Marco era sempre stato in grado di soddisfarla, ma questo genere di fantasie erano in grado di farlo eccitare all'inverosimile, di conseguenza lei aveva preso regolarmente a raccontare la cosa con sempre maggiore convinzione.
In breve i vibratori erano diventati due e quasi inevitabilmente uno aveva iniziato a frequentare il culo di Marco, che aperto all'esperienza dopo i primi tentativi maldestri ora apprezzava la maestria della compagna nel sodomizzarlo con una certa frequenza; alla fine il vibratore era stato quasi completamente sostituito da un plug anale che rimaneva regolarmente nel suo culo mentre lui le leccava la fica o la scopava con passione.

A distanza di qualche mese dalla prima confessione la loro vita sessuale si era quindi completamente trasformata e per un po' la cosa era continuata cosi, con i due che avevano trovato un nuovo equilibrio. Poi era nata l'idea di coinvolgere qualcun altro nei loro giochi, un idea decisamente stimolate, che però aveva incontrato l'opposizione di Marco; il ragazzo capiva di essere stato il promotore del cambiamento e amava fino in fondo il nuovo ruolo che aveva assunto nei confronti di Marina, coinvolgere qualcuno al di fuori della coppia però, poteva avere dei risvolti inaspettati se non pericolosi.
Innanzitutto c'era la questione sanitaria , coinvolgere altri soggetti avrebbe comportato qualche rischio anche nel caso di sesso praticato con le opportune precauzioni, poi c'era il problema della privacy: cosa sarebbe successo se qualcuno avesse rivelato quello che avveniva al chiuso della loro mura domestiche? Infine e non meno importante c'era l'idea che la sua ragazza potesse cambiare, provando un'attrazione sentimentale nei confronti di qualcun altro, arrivando nel caso peggiore a lasciarlo; Marco sapeva che questa ipotesi era piuttosto remota visto quanto conosceva la sua compagna , ma l'atto sessuale era qualcosa di molto intimo e anche se praticato con un certo distacco avrebbe potuto portare a un coinvolgimento emotivo di qualche tipo nel tempo.
Marina di contro si era proposta di superare le paure del compagno attraverso una serie di assicurazioni che miravano a strapparne il consenso a una nuova evoluzione nel loro percorso di gioco di coppia; era quindi partita stabilendo che in caso di incontri non sarebbe stato necessario arrivare a scambi sessuali con altri, quantomeno non a scambi completi; in altre parole l'idea poteva essere semplicemente di coinvolgere altre persone come osservatori delle loro pratiche; la presenza di qualcuno che li osservasse mentre si divertivano tra loro avrebbe accresciuto il suo livello di esibizionismo e allo stesso tempo di umiliazione del compagno, cosa che sapeva avrebbe di conseguenza accresciuto la sua eccitazione; nella sua testa c'era comunque l'idea di spingersi oltre se ci fossero state le condizioni opportune ma questo ovviamente lo aveva tenuto per se.
Per il problema della privacy , avrebbero coinvolto qualcuno di totalmente sconosciuto che fosse alla ricerca di qualche avventura sessuale senza nessuna velleità di andare oltre a questa.
Infine si era prodigata in ripetute assicurazioni sul fatto che tutto questo non avrebbe mai condotto a cambiare le priorità della sua vita, in capo alle quali stava l'amore che provava per lui.
L'ago della bilancia si spostò definitivamente verso Marina, quando un pomeriggio rientrando a casa, propose a Marco di sposarsi; l'ultima barriera mentale del ragazzo era caduta, l'impegnarsi per la vita avrebbe accresciuto la sua sicurezza nei confronti di chiunque altro.
Si erano quindi iscritti su una app di incontri, iniziando a vagliare i possibili candidati.
Avevano considerato delle coppie, dei singoli e anche delle singole, ma Marina non era dell'idea di provare qualcosa con una donna, nonostante il cambiamento per ora la cosa era ancora un tabù.

Alla fine la scelta si era ridotta a due possibili candidati, uno era un uomo maturo che dava l'impressione da un primo contatto di saperci fare e si definiva un esperto di “coppie in cerca di emozioni”, l'altro era Maxime che a detta di Marina aveva l'indiscusso vantaggio di avere un fisico fantastico e un invidiabile cazzo; la definizione di Marina aveva eccitato Marco che alla fine aveva votato per Maxime.
Il loro primo incontro aveva quindi avuto un esito positivo e la coppia convinta della scelta aveva invitato Maxime a casa loro per un secondo incontro.

Le cose erano andate decisamente meglio del previsto , Marina aveva aperto la porta al ragazzo con un vestito da sera lungo che lasciava poco all'immaginazione; la parte superiore incrociava e avvolgeva i seni sodi della ragazza, lo spacco lungo le gamba ne metteva in mostro le gambe lunghe, mentre le scarpe con tacco alto ne slanciavano la figura facendole raggiungere l'altezza di Maxime.
Maxime era rimasto affascinato da quanto sexy apparisse la ragazza; nel loro primo incontro era apparsa subito come una bella ragazza, ma ora era davvero uno schianto: i bei lineamenti vagamente orientaleggianti erano messi in evidenza da un trucco perfetto che ne evidenziava ulteriormente i tratti delicati del volto.
Marina aveva condotto Maxime in sala dove ad attenderli c'era Marco , anche lui vestito in modo impeccabile, la barba perfettamente rasata e i capelli in perfetto ordine, non sfigurava a fianco della sua donna.
I tre si erano accomodati sul divano e avevano iniziato a bere cocktails appositamente preparati e disposti sul tavolino per l'occasione.
Mentre conversavano, Maxime mi disse che non riusciva a staccare gli occhi da Marina, l'avrebbe scopata li dove si trovava senza alcuna esitazione, ma sapeva che a condurre il gioco sarebbe stata lei, come aveva chiarito nel loro primo incontro.
Dopo un paio di drinks finalmente la donna parve voler dare inizio alla serata chiedendo maliziosamente i due di mostrare i loro corpi ossia di togliersi i vestiti.
A questo punto la narrazione di Maxime si interruppe perchè il telefono del ragazzo si mise a squillare.

Allontanandosi nell'altra stanza, rimasi da solo seduto al tavolo della cucina.
Per la seconda volta in due giorni mi ritrovai in uno stato generale di agitazione ed eccitazione per quanto mi veniva raccontato; questa volta però ero consapevole che questa eccitazione era frutto di una combinazione di due eventi, la narrazione in corso e l'immaginato che in qualche modo includeva mia moglie Sara.

In quel momento mentre attendevo il ritorno di Maxime, decisi che avrei condiviso parte di quei pensieri con il mio amico.

Se vi piace il racconto e volete che proceda con il seguito, sono graditi commenti , critiche o suggerimenti a red.writer@hotmail.com.
scritto il
2025-01-26
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