La sauna
di
CNS
genere
esibizionismo
Erano settimane che con mio marito parlavamo in merito alla possibilità di regalarci un weekend per noi due, lontano dallo stress, dai figli, dalla routine.
Pensavamo da tempo di passare un bel fine settimana sulla neve, venerdì, sabato e domenica, tentati sia dalla possibilità di sciare un po’ che dallo scegliere un hotel con una bella zona relax, con sauna e bagno turco, una bella SPA dove regalarsi momenti di relax e…
Eh si, arrivata a 40 anni avevo scoperto una parte di me attratta da tutta una serie di situazioni erotiche che prima non prendevo neanche in considerazione liquidandole con un “non sono cose da me” mentre adesso mi eccitavo solo al pensiero.
Il fatto che nelle SPA in Trentino fosse obbligatorio stare nudi mi riempiva la mente di fantasie sia sul farmi ammirare da sconosciuti che di “andare oltre” immaginandomi situazioni da film porno.
Certo, Dario, mio marito, era uno che a letto giocava con le fantasie ma fuori dalla parentesi “onirica” non sarebbe mai andato oltre.
Così almeno mi dava l’idea che fosse mentre io…bè…io…ammetto che sapevo bene che se mi fossi trovata nella situazione giusta forse non mi sarei fermata alle sole fantasie.
Dopo una lunga prima giornata passata sulle piste decidemmo di andare a visitare la SPA. Scendemmo in ascensore già avvolti nei teli forniti dall’hotel. Sotto nudi, come da regolamento per l’accesso all’area relax.
Con un filo di imbarazzo andammo verso le docce dove posammo i teli restando nudi. Vicino a noi altre persone, uomini e donne. Un filo di imbarazzo fu immediatamente spazzato via dalla sensazione piacevole della nudità e, soprattutto, dell’esserlo in mezzo ad altre persone.
Altro che “suora laica” come a volte tanti anni fa mi chiamava Dario, in realtà nascondevo un animo da esibizionista che stava prendendo il sopravvento su tutto il resto. Esibizionista e anche discretamente troia per dirla tutta.
Facemmo un giro delle varie zone. Sauna, Sauna finlandese, Biosauna, Bagno Turco, Percorso kneipp, un paradiso di relax durante il quale non mancavo di notare i tanti sguardi che mi si posavano addosso, considerando che a 40 anni sia grazie a madre natura che a tanto sport, ero oggettivamente uno schianto.
Gambe lunghe, un culo scolpito da ore di ginnastica, una quarta che da quando avevo 16 anni faceva voltare la maggior parte dei ragazzi.
In realtà tutto quell’essere osservata nuda aveva acceso molte mie fantasie ma la presenza di Dario mi inibiva, pur se mille volte avevamo fantasticato su certe situazioni.
Avevo voglia di vivere quell’eccitazione da sola.
Sapendo che lui non amava molto il bagno turco provai a giocare quella carta…
“Amore, io vorrei provare il bagno turco, tu che fai?”
“No lo sa che lo detesto, vedo che stanno preparando l’aufguss…io vado li, ti spiace?”
“Ma no amore, figurati, ci ritroviamo al bar ok?”
“Certo, fai la brava eh!”
“Ma certo amore mio” dissi mentre il mio sorriso più smagliante avrebbe dovuto riempirlo di dubbi più che di tranquillità e certezze.
Entrai nella stanza del bagno turco dentro la quale una fitta nebbia rendeva praticamente quasi impossibile vedere chi c’era dentro.
Dopo pochi secondi, abituandomi all’ambiente, vidi che ero sola.
Mi tolsi il telo restando nuda e utilizzandolo per sedermici sopra.
Sinceramente fui un po’ delusa dal fatto che non ci fosse nessuno, speravo di trovarci qualche maschietto per farmi guardare lontano da mio marito e magari viaggiare un po’ con la fantasia…
Neanche il tempo di sedermi che sentì aprirsi la porta.
Sulle prime a causa della fitta nebbia non riuscì a capire neppure se era entrata una persona o più di una, poi invece mi accorsi che era un uomo da solo.
La cosa anomala è che con tutto lo spazio libero che c’era venne a sedersi proprio accanto a me, anomala neanche tanto visto che riconobbi subito uno di quelli che mi aveva mangiato con gli occhi fin da quando ero entrata nella SPA.
Anche lui si tolse il telo e lo appoggiò sulla panca usandolo per sedersi e restando nudo.
La presenza di un perfetto sconosciuto li accanto a me mi mise un po’ di imbarazzo ma solo un po’, in realtà ero estremamente eccitata. Confesso che fugacemente l’occhio era caduto tra le sue gambe. Senza tanti giri di parole quello che pensai fu: “gran bel cazzo”.
Ad ogni modo si era seduto davvero vicino, appiccicato direi, tanto che il suo ginocchio sinistro a volte toccava il mio destro. Mi appoggiai con la schiena e chiusi gli occhi, cercando di trovare calma e relax in quella situazione che a dire il vero mi turbava ed eccitava terribilmente.
Improvvisamente sentì la sua mano accanto alla mia gamba destra. Non era nulla di esplicito, era un contatto, qualcosa che poteva sembrare casuale e disinteressato ma che evidentemente non lo era. Rimasi immobile così come fece lui che reclinando la testa all’indietro simulava di rilassarsi ma sapevo bene che quel contatto non era affatto casuale.
Poco dopo sentì allargare leggermente le sue dita, adesso aveva il mignolo e l’anulare della sua mano sulla mia gamba, poco sopra il ginocchio, fermo, sempre simulando un’improbabile casualità. Anche io rimasi immobile anche se dentro (e tra le cosce) sentivo fremere.
La mia immobilità evidentemente dette coraggio allo sconosciuto che pochi secondi dopo appoggiò tutta la mano sopra la mia gamba, senza voltarsi, senza guardarmi, sempre con gli occhi chiusi e la testa reclinata all’indietro.
Cosa fare adesso? Spostare la sua mano restando comunque lì facendogli capire che non era una cosa gradita? Alzarmi indispettita ed andare via? Restare ferma facendo finta di niente? Tutte queste possibilità turbinavano nella mia testa quando la mano dello sconosciuto inizio a salire passando dal ginocchio alla coscia.
Il mio cuore era a mille e non sapevo davvero come comportarmi, i secondi sembravano ore, la mia bocca era muta ma non il mio corpo e, impercettibilmente, allargai le cosce. Quel micro movimento fu immediatamente percepito dal mio sconosciuto corteggiatore che adesso mi tastava apertamente la coscia risalendo centimetro dopo centimetro.
Cosa stavo facendo? Mio marito era poco lontano e io ero nuda con uno sconosciuto che mi stava toccando le cosce. La verità era che ero eccitata da morire, un lago fra le gambe, e che la mia testa pensava a tutto tranne che al mio povero maritino.
La mano continuava a salire così come le mie cosce ad aprirsi. Entrambi con gli occhi chiusi, le teste all’indietro, come se nulla fosse. In breve tempo sentì le sue dita prima accarezzarmi il clitoride e poi farsi strada fra le mie labbra. Ero fradicia.
Le mie cosce si aprirono ancora e in breve mi ritrovai le sue dita dentro, il mio cuore a mille e la fica così bagnata come mai mi era successo prima.
La cosa davvero strana è che non avevo nessuna paura ne timore, ma solo un’incontrollabile voglia.
Ansimavo senza guardarlo quando lo sentì sportarsi, mentre continuava a masturbarmi con due dita profondamente infilate nella mia fica iniziò a succhiarmi i capezzoli, ero in estasi.
Il piacere era totale, mi stava facendo godere con le dita come raramente mi era capitato e la sua lingua stimolava abilmente i miei capezzoli, stavo davvero godendo e gli sussurrai “…sto venendo..”
Sentì la sua lingua risalire sul collo e cercare la mia bocca, ci baciammo con passione mentre mi sditalava regalandomi un orgasmo devastante, iniziai ad ansimare mentre con l’altra mano lui prese la mia accompagnandola sul suo cazzo.
Aveva l’uccello duro come il marmo, grosso ma soprattutto così largo che riuscivo a malapena ad afferrarlo tutto con la mano. Con la sua lingua in bocca e le dita nella fica, che ormai erano tre, iniziai a segarlo quando all’improvviso si aprì la porta!
“Amore sei qua?” sentì dire da mio marito.
La fitta nebbia rendeva impossibile vedere con chiarezza dentro la stanza e repentinamente io e il mio sconosciuto amante cercammo di rimetterci ognuno al suo posto dissimulando quello che stava accadendo.
“Si amore sono qui” dissi con un filo di voce, col cuore a mille e un mix tra l’imbarazzo e il senso di averla davvero combinata grossa.
Dario si avvicinò e si sedette alla mia sinistra.
“Tutto bene amore?”
“Si tesoro…tutto ok….questo bagno turco mi fa alzare la pressione”
“Eh si ti sento che sei affannata…vuoi uscire?”
“no no…stiamo ancora un po’ qua…”
Dario si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “sai che nuda qua dentro, tutta sudata, sei da far perdere la testa? Hai visto accanto a te? Chissà se quello ti avrà guardata…”
“Mmmm…amore…forse si…io sono sempre stata con gli occhi chiusi…” dissi maliziosamente sorridendo.
Sarà stato il momento, sarà stata quell’esperienza elettrizzante e inattesa, sarà probabilmente per il fatto che in realtà il sentirmi così troia mi aveva eccitata come non mai feci una cosa che mio marito non avrebbe immaginato mai
“ Amore…ti va di fare un gioco?” gli sussurrai all’orecchio
“ehm…ok ma…non siamo soli..”
“Si lo so, non preoccuparti va bene?”
“ok…”
“allora rilassati…”
Presi il telo sopra il quale ero seduta, lo ripiegai e glielo appoggiai sul viso. Iniziai a segarlo mentre gli sussurravo all’orecchio “ti piace il gioco amore?...ora resta così, con gli occhi chiusi e il viso coperto dal telo, immagina quello che vuoi e…godi”
“ehm ma….c’è uno in stanza...e se arriva gente???”
“shhhhhh…zitto”
Ormai ero completamente andata e nella mia mente balenavano le fantasie più porche, mentre segavo mio marito mi piegai lateralmente mostrando il culo al mio sconosciuto amico che non se lo fece dire due volte e cominciò a sditalarmi di nuovo.
Mentre lentamente continuavo la sega a mio marito che ansimava e sussurrava “sei pazza Anna, sei completamente pazza” sentì che le dita del mio nuovo amico si stavano spostando dalla mia fica al culetto.
La mia risposta fu inequivocabile visto che con la mano libera, la destra, allargai il culo.
Lo sconosciuto cominciò a stuzzicarmi il buchetto prima con un dito e poi, dopo che questo era entrato bene a fondo, con due. In brevissimo tempo mi trovai a segare il mio inconsapevole marito mentre uno sconosciuto mi apriva il culo con due dita, sempre con più ritmo.
Avrei davvero avuto voglia di andare oltre, di farmi inculare mentre segavo mio marito, ma vuoi il rischio sanitario, vuoi il rischio di farmi davvero beccare, intensificai la sega mentre godevo delle dita del mio amico, adesso due nel culo e due nella fica.
Sentì mio marito ansimare e dire “Anna…vengooo” così mi chinai su di lui prendendo tre densi fiotti di sperma in gola mentre con la mano destra toglievo le dita dello sconosciuto da dentro i miei orifizi, il che voleva dire “fine del gioco”.
L’uomo capii subito e rapidamente si mise il telo intorno alla vita e se ne andò mentre mio marito si tolse il telo dalla faccia e guardandomi stupito accolse il mio bacio al sapore del suo stesso sperma.
“Anna…ma …che cazzo hai fatto??? Ma il tipo che era qua fino a poco fa avrà visto tutto!”
“Ma nooo…il vapore rende difficile vedere bene e poi stava dormendo…”
“sarà ma…cazzo…stai diventando davvero una gran troia…ti prego, baciami ancora”
Le nostre lingue si incontrarono di nuovo, mischiando saliva e sborra, fino a che la porta si aprì ed entrò un gruppo di tre amiche.
“Andiamo amore?” dissi quindi a mio marito “credo sia il momento di farsi una bella doccia e tornare in camera”
Ci alzammo entrambi salutando il gruppo di ragazze appena arrivate, mio marito con le gambe che tremavano e io con la consapevolezza che la “suora laica” che era in me era adesso ormai un lontano, lontanissimo ricordo.
Graditissimi commenti alla mail cns1975@libero.it
Pensavamo da tempo di passare un bel fine settimana sulla neve, venerdì, sabato e domenica, tentati sia dalla possibilità di sciare un po’ che dallo scegliere un hotel con una bella zona relax, con sauna e bagno turco, una bella SPA dove regalarsi momenti di relax e…
Eh si, arrivata a 40 anni avevo scoperto una parte di me attratta da tutta una serie di situazioni erotiche che prima non prendevo neanche in considerazione liquidandole con un “non sono cose da me” mentre adesso mi eccitavo solo al pensiero.
Il fatto che nelle SPA in Trentino fosse obbligatorio stare nudi mi riempiva la mente di fantasie sia sul farmi ammirare da sconosciuti che di “andare oltre” immaginandomi situazioni da film porno.
Certo, Dario, mio marito, era uno che a letto giocava con le fantasie ma fuori dalla parentesi “onirica” non sarebbe mai andato oltre.
Così almeno mi dava l’idea che fosse mentre io…bè…io…ammetto che sapevo bene che se mi fossi trovata nella situazione giusta forse non mi sarei fermata alle sole fantasie.
Dopo una lunga prima giornata passata sulle piste decidemmo di andare a visitare la SPA. Scendemmo in ascensore già avvolti nei teli forniti dall’hotel. Sotto nudi, come da regolamento per l’accesso all’area relax.
Con un filo di imbarazzo andammo verso le docce dove posammo i teli restando nudi. Vicino a noi altre persone, uomini e donne. Un filo di imbarazzo fu immediatamente spazzato via dalla sensazione piacevole della nudità e, soprattutto, dell’esserlo in mezzo ad altre persone.
Altro che “suora laica” come a volte tanti anni fa mi chiamava Dario, in realtà nascondevo un animo da esibizionista che stava prendendo il sopravvento su tutto il resto. Esibizionista e anche discretamente troia per dirla tutta.
Facemmo un giro delle varie zone. Sauna, Sauna finlandese, Biosauna, Bagno Turco, Percorso kneipp, un paradiso di relax durante il quale non mancavo di notare i tanti sguardi che mi si posavano addosso, considerando che a 40 anni sia grazie a madre natura che a tanto sport, ero oggettivamente uno schianto.
Gambe lunghe, un culo scolpito da ore di ginnastica, una quarta che da quando avevo 16 anni faceva voltare la maggior parte dei ragazzi.
In realtà tutto quell’essere osservata nuda aveva acceso molte mie fantasie ma la presenza di Dario mi inibiva, pur se mille volte avevamo fantasticato su certe situazioni.
Avevo voglia di vivere quell’eccitazione da sola.
Sapendo che lui non amava molto il bagno turco provai a giocare quella carta…
“Amore, io vorrei provare il bagno turco, tu che fai?”
“No lo sa che lo detesto, vedo che stanno preparando l’aufguss…io vado li, ti spiace?”
“Ma no amore, figurati, ci ritroviamo al bar ok?”
“Certo, fai la brava eh!”
“Ma certo amore mio” dissi mentre il mio sorriso più smagliante avrebbe dovuto riempirlo di dubbi più che di tranquillità e certezze.
Entrai nella stanza del bagno turco dentro la quale una fitta nebbia rendeva praticamente quasi impossibile vedere chi c’era dentro.
Dopo pochi secondi, abituandomi all’ambiente, vidi che ero sola.
Mi tolsi il telo restando nuda e utilizzandolo per sedermici sopra.
Sinceramente fui un po’ delusa dal fatto che non ci fosse nessuno, speravo di trovarci qualche maschietto per farmi guardare lontano da mio marito e magari viaggiare un po’ con la fantasia…
Neanche il tempo di sedermi che sentì aprirsi la porta.
Sulle prime a causa della fitta nebbia non riuscì a capire neppure se era entrata una persona o più di una, poi invece mi accorsi che era un uomo da solo.
La cosa anomala è che con tutto lo spazio libero che c’era venne a sedersi proprio accanto a me, anomala neanche tanto visto che riconobbi subito uno di quelli che mi aveva mangiato con gli occhi fin da quando ero entrata nella SPA.
Anche lui si tolse il telo e lo appoggiò sulla panca usandolo per sedersi e restando nudo.
La presenza di un perfetto sconosciuto li accanto a me mi mise un po’ di imbarazzo ma solo un po’, in realtà ero estremamente eccitata. Confesso che fugacemente l’occhio era caduto tra le sue gambe. Senza tanti giri di parole quello che pensai fu: “gran bel cazzo”.
Ad ogni modo si era seduto davvero vicino, appiccicato direi, tanto che il suo ginocchio sinistro a volte toccava il mio destro. Mi appoggiai con la schiena e chiusi gli occhi, cercando di trovare calma e relax in quella situazione che a dire il vero mi turbava ed eccitava terribilmente.
Improvvisamente sentì la sua mano accanto alla mia gamba destra. Non era nulla di esplicito, era un contatto, qualcosa che poteva sembrare casuale e disinteressato ma che evidentemente non lo era. Rimasi immobile così come fece lui che reclinando la testa all’indietro simulava di rilassarsi ma sapevo bene che quel contatto non era affatto casuale.
Poco dopo sentì allargare leggermente le sue dita, adesso aveva il mignolo e l’anulare della sua mano sulla mia gamba, poco sopra il ginocchio, fermo, sempre simulando un’improbabile casualità. Anche io rimasi immobile anche se dentro (e tra le cosce) sentivo fremere.
La mia immobilità evidentemente dette coraggio allo sconosciuto che pochi secondi dopo appoggiò tutta la mano sopra la mia gamba, senza voltarsi, senza guardarmi, sempre con gli occhi chiusi e la testa reclinata all’indietro.
Cosa fare adesso? Spostare la sua mano restando comunque lì facendogli capire che non era una cosa gradita? Alzarmi indispettita ed andare via? Restare ferma facendo finta di niente? Tutte queste possibilità turbinavano nella mia testa quando la mano dello sconosciuto inizio a salire passando dal ginocchio alla coscia.
Il mio cuore era a mille e non sapevo davvero come comportarmi, i secondi sembravano ore, la mia bocca era muta ma non il mio corpo e, impercettibilmente, allargai le cosce. Quel micro movimento fu immediatamente percepito dal mio sconosciuto corteggiatore che adesso mi tastava apertamente la coscia risalendo centimetro dopo centimetro.
Cosa stavo facendo? Mio marito era poco lontano e io ero nuda con uno sconosciuto che mi stava toccando le cosce. La verità era che ero eccitata da morire, un lago fra le gambe, e che la mia testa pensava a tutto tranne che al mio povero maritino.
La mano continuava a salire così come le mie cosce ad aprirsi. Entrambi con gli occhi chiusi, le teste all’indietro, come se nulla fosse. In breve tempo sentì le sue dita prima accarezzarmi il clitoride e poi farsi strada fra le mie labbra. Ero fradicia.
Le mie cosce si aprirono ancora e in breve mi ritrovai le sue dita dentro, il mio cuore a mille e la fica così bagnata come mai mi era successo prima.
La cosa davvero strana è che non avevo nessuna paura ne timore, ma solo un’incontrollabile voglia.
Ansimavo senza guardarlo quando lo sentì sportarsi, mentre continuava a masturbarmi con due dita profondamente infilate nella mia fica iniziò a succhiarmi i capezzoli, ero in estasi.
Il piacere era totale, mi stava facendo godere con le dita come raramente mi era capitato e la sua lingua stimolava abilmente i miei capezzoli, stavo davvero godendo e gli sussurrai “…sto venendo..”
Sentì la sua lingua risalire sul collo e cercare la mia bocca, ci baciammo con passione mentre mi sditalava regalandomi un orgasmo devastante, iniziai ad ansimare mentre con l’altra mano lui prese la mia accompagnandola sul suo cazzo.
Aveva l’uccello duro come il marmo, grosso ma soprattutto così largo che riuscivo a malapena ad afferrarlo tutto con la mano. Con la sua lingua in bocca e le dita nella fica, che ormai erano tre, iniziai a segarlo quando all’improvviso si aprì la porta!
“Amore sei qua?” sentì dire da mio marito.
La fitta nebbia rendeva impossibile vedere con chiarezza dentro la stanza e repentinamente io e il mio sconosciuto amante cercammo di rimetterci ognuno al suo posto dissimulando quello che stava accadendo.
“Si amore sono qui” dissi con un filo di voce, col cuore a mille e un mix tra l’imbarazzo e il senso di averla davvero combinata grossa.
Dario si avvicinò e si sedette alla mia sinistra.
“Tutto bene amore?”
“Si tesoro…tutto ok….questo bagno turco mi fa alzare la pressione”
“Eh si ti sento che sei affannata…vuoi uscire?”
“no no…stiamo ancora un po’ qua…”
Dario si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “sai che nuda qua dentro, tutta sudata, sei da far perdere la testa? Hai visto accanto a te? Chissà se quello ti avrà guardata…”
“Mmmm…amore…forse si…io sono sempre stata con gli occhi chiusi…” dissi maliziosamente sorridendo.
Sarà stato il momento, sarà stata quell’esperienza elettrizzante e inattesa, sarà probabilmente per il fatto che in realtà il sentirmi così troia mi aveva eccitata come non mai feci una cosa che mio marito non avrebbe immaginato mai
“ Amore…ti va di fare un gioco?” gli sussurrai all’orecchio
“ehm…ok ma…non siamo soli..”
“Si lo so, non preoccuparti va bene?”
“ok…”
“allora rilassati…”
Presi il telo sopra il quale ero seduta, lo ripiegai e glielo appoggiai sul viso. Iniziai a segarlo mentre gli sussurravo all’orecchio “ti piace il gioco amore?...ora resta così, con gli occhi chiusi e il viso coperto dal telo, immagina quello che vuoi e…godi”
“ehm ma….c’è uno in stanza...e se arriva gente???”
“shhhhhh…zitto”
Ormai ero completamente andata e nella mia mente balenavano le fantasie più porche, mentre segavo mio marito mi piegai lateralmente mostrando il culo al mio sconosciuto amico che non se lo fece dire due volte e cominciò a sditalarmi di nuovo.
Mentre lentamente continuavo la sega a mio marito che ansimava e sussurrava “sei pazza Anna, sei completamente pazza” sentì che le dita del mio nuovo amico si stavano spostando dalla mia fica al culetto.
La mia risposta fu inequivocabile visto che con la mano libera, la destra, allargai il culo.
Lo sconosciuto cominciò a stuzzicarmi il buchetto prima con un dito e poi, dopo che questo era entrato bene a fondo, con due. In brevissimo tempo mi trovai a segare il mio inconsapevole marito mentre uno sconosciuto mi apriva il culo con due dita, sempre con più ritmo.
Avrei davvero avuto voglia di andare oltre, di farmi inculare mentre segavo mio marito, ma vuoi il rischio sanitario, vuoi il rischio di farmi davvero beccare, intensificai la sega mentre godevo delle dita del mio amico, adesso due nel culo e due nella fica.
Sentì mio marito ansimare e dire “Anna…vengooo” così mi chinai su di lui prendendo tre densi fiotti di sperma in gola mentre con la mano destra toglievo le dita dello sconosciuto da dentro i miei orifizi, il che voleva dire “fine del gioco”.
L’uomo capii subito e rapidamente si mise il telo intorno alla vita e se ne andò mentre mio marito si tolse il telo dalla faccia e guardandomi stupito accolse il mio bacio al sapore del suo stesso sperma.
“Anna…ma …che cazzo hai fatto??? Ma il tipo che era qua fino a poco fa avrà visto tutto!”
“Ma nooo…il vapore rende difficile vedere bene e poi stava dormendo…”
“sarà ma…cazzo…stai diventando davvero una gran troia…ti prego, baciami ancora”
Le nostre lingue si incontrarono di nuovo, mischiando saliva e sborra, fino a che la porta si aprì ed entrò un gruppo di tre amiche.
“Andiamo amore?” dissi quindi a mio marito “credo sia il momento di farsi una bella doccia e tornare in camera”
Ci alzammo entrambi salutando il gruppo di ragazze appena arrivate, mio marito con le gambe che tremavano e io con la consapevolezza che la “suora laica” che era in me era adesso ormai un lontano, lontanissimo ricordo.
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