Anna e Andrea - Terza Parte

di
genere
prime esperienze

Anna rimase immobilizzata, quella nudità che fino a poco fa le sembrava naturale in un attimo si era trasformata in vergogna ed imbarazzo. Avrebbe voluto coprirsi, scappare via, ma la morsa che le chiudeva lo stomaco le rendeva impossibile anche muoversi di un solo centimetro.
“…dai Anna, non prendiamoci in giro…so bene chi sei…”
“…ma…io…ti sbagli…”
“eh eh eh, ma davvero credi che una fica come te resti inosservata? Andrea è entrato in azienda da poco ma se c’è una cosa che sanno tutti è che sua moglie è una fica stellare. Non ricordi quando veniste alla cena aziendale? Bè…magari non ti ricorderai di me…ci siamo pure presentati..”
“…no guarda…ti sbagli…”
“ancora? Anna così mi offendi…”
“Alessio io…..”
“si si lo so, magari adesso verrai a dirmi che è stata la follia di un momento, che non intendi farlo più, mi pregherai di stare zitto, di non sputtanarti, ma guarda, davvero, io non voglio farlo…”
“…gra…grazie…Alessio non so che altro dire…è solo che…”
“non credo ci sia molto da dire ma…”
“ma?” il sorrisetto tornò beffardo sul viso di Alessio.
“ bé no, da dire non c’è molto…semmai ci sarebbe da fare…”
“..cioé?”
“Anna, sai bene di essere un bel bocconcino, diciamo così, e non sai che fantasie ci siamo fatti tutti su di te in azienda. Io non sono né uno stronzo né un ricattatore, al posto mio chiunque altro starebbe già progettando come sfruttare questa situazione nella maniera più perversa possibile…ma io no”
“ah…quindi?”
“Quindi avrei solo due semplicissime richieste, chiamiamole cortesie fra amici. Io non dico niente a nessuno, questo resterebbe un segreto fra noi preservando la tua fama di mogliettina perfetta, e tu non dovresti far altro che fare un paio di piccoli favori a me.”
“Ok, e…quali sarebbero?”
“ Bé, innanzitutto direi sono due piccoli, piccolissimi gesti di cortesia e riconoscenza che dovranno essere fatti in due momenti diversi. Il primo adesso, il secondo poi. Che ne pensi?“
“Mmmm…non so ancora di che si tratta, quindi potrei dire di si o anche no…”
“Certo, vero, ma così mi dimostreresti che in realtà io e te non siamo affatto amici e quindi anche la nostra fiducia reciproca potrebbe scricchiolare…”
“…e?”
“e potrebbe essere senza dubbio una forte tentazione per me quella di andare a raccontare che ho infilato la lingua nella tua fica e nel tuo culo mentre tu mi masturbavi. Si certo, qualcuno magari mi prenderebbe per un racconta balle, ma io le situazioni le so spiegare bene e sono certo che in molti prenderebbero per buona la mia storia, considerando anche ciò che racconta tua marito in merito alla crisi, ai debiti e al tuo negozio ormai chiuso. Ah, a proposito, bello il tuo tatuaggio proprio appena sopra il culo…lo descriverei con grande dovizia di particolari…ad ogni modo non sei obbligata a fare nulla, neanche ad ascoltare quali sono le cose che volevo chiederti…”
“…e meno male che non eri stronzo…ok dai, dimmi il primo”
“molto bene! Allora adesso ti sposterai da dove sei e ti metterai a quattro zampe davanti al mio cazzo. Che ne pensi tesoro?”
Anna aveva già capito che non sarebbe uscita indenne da quella situazione e che Alessio era davvero un vero figlio di puttana.
“Va bene” e così dicendo Anna si spostò davanti ad Alessio, a pochi centimetri dal suo uccello che aveva ritrovato la piena erezione.
“Mmmm…brava… ascoltami bene. Ora inizierai a farmi un lento e profondo pompino, prima leccandomi con cura cazzo e palle e poi succhiandomelo bene e ficcandotelo fino in gola.
Chiaramente dovrà essere un pompino coi fiocchi durante il quale ti dirò quale sarà il secondo piccolo favore che dovrai farmi. A quel punto, se sarò soddisfatto, ci metteremo d’accordo per il nostro secondo incontro, se invece il pompino sarà deludente…bè…allora potrebbe anche venirmi l’idea di far sapere in giro quanto é cornuto il tuo povero Andrea e che la sua mogliettina ciuccia cazzi in un centro massaggi…”
“sei davvero una merda!”
“forse…tu intanto succhia…”
Anna si abbasso, ben cosciente che non c’era altra via d’uscita da quella situazione. L’uccello di Alessio ancora sapeva di sperma e inizio a leccarlo lentamente.
Guardava Alessio negli occhi, come nel tentativo di volergli dimostrare tutto il suo disprezzo, ma la cosa non faceva altro che eccitare ancora di più il ragazzo.
“ però…che pompinara che sei…ora le palle amore…così…brava…lecca bene…”
Nella testa di Anna vorticavano pensieri e sensazioni, pensava al disgusto di quello che stava facendo, ad Andrea, al fatto che non lo avrebbe mai dovuto sapere, pensava a come si era ridotta per soldi e ..
“Anna, mi sembrava di essere stato chiaro no? Basta leccatine adesso, pompami il cazzo come si deve!”
Quasi guidata da un riflesso incondizionato Anna prese a spompinare l’uccello di Alessio alternando profonde succhiate ad abili giochi di lingua. Nella sua testa i pensieri non si arrestavano ma la cosa davvero scioccante era che insieme a quei pensieri adesso c’era anche un certo piacere nel fare quel servizietto.
Non poteva credere a se stessa ma era così…
“Mmmm..che brava che sei…si continua…dio che pompa che mi stai facendo…ora ascoltami bene…voglio riempirti la bocca di sperma e poi voglio che tu venga sopra di me e mi baci. Voglio sentire la tua lingua piena della mia sborra in bocca…”
“Sei un porco bastardo!!”
“già…e tu una gran puttana…dai su! Continua”
Anna aumento il ritmo della pompa accarezzando allo stesso tempo le palle di Alessio che in breve tempo scaricò tutta la sua eccitazione nella bocca di Anna che, fedele al patto, continuò a succhiare l’uccello di quello che fino a poco fa era solo un perfetto sconosciuto.
Anna Alzò la testa e guardò fisso negli occhi Alessio. Il suo sguardo non era solo di rabbia, era anche di sfida e, soprattutto, di lussuria.
Lentamente Anna scivolò sopra il corpo di Alessio e senza dire una parola si avvicino con le labbra al suo viso.
In un attimo le loro lingue si incontrarono e lo sperma passo dalla bocca di Anna a quella di lui.
Le loro lingue vorticavano in un bacio perverso e il sapore di lui si unì a quello della fica di lei, ancora persistente nella bocca di Alessio.
Per fortuna le mani di Alessio non scesero mai ad indagare tra le cosce di Anna che, altrimenti, avrebbero trovato fradice…
“Sei un porco schifoso, lo sai?”
“Si, me lo hai già detto. Comunque brava, pompino da 10 e lode…”
“Stronzo. Ma non finisce qui, te lo giuro”
“Già, proprio così, il primo favore possiamo considerarlo come fatto…mmm…fammi sentire ancora un po’ la tua lingua..”
“basta, stronzo” disse Anna togliendosi da sopra di lui “dimmi cosa altro dovrei fare..”
…e per la seconda volta si dipinse sul volto di Alessio quel sinistro e malevolo sorriso.

…continua…

come al solito graditi commenti alla mail cns1975@libero.it
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scritto il
2023-06-27
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