Giovanna Parte 2
di
Marco Aliberti
genere
tradimenti
Giovanna, una collega che sorride poco ma con un viso ed un corpo che istica sesso violento.
Lei già sposata da anni con una bambina di 6 anni, lavora come segretaria.
nel primo Racconto vi ho narrato la prima volta con lei, in modo molto brusco mentre l'accompagnavo verso casa, la cosa mi piacque molto in quanto lei prima fece un pò di resistenza, ma poco dopo era bagnatissima in mezzo alle gambe, al punto tale che si fece fare tutto quello che volli.
Distanza di mesi, siamo dovuti partire per una riunione fuori città ed alloggiavamo in un albergo con stanze separate. Lei si era portata sua figlia.
Nel tragitto gl lanciavo sguardi che facevano intendere "stasera sesso?", ma lei impassibile spostava lo sguarda prima alla figlia e poi fuori dal treno che ci portava a destinazione.
Dopo la Riunione finita alle 19:00 siamo tornati nelle apposite camere e dopo una doccia, siamo andati a cena io lei e la piccolina, dopo una lunga passeggiata ad scoprire le tradizioni serali di Palermo città bellissima e facendo giocando fino allo sfinimento la piccola Alice, tornammo in albergo, dove Giovanna coricò la bambina nel letto. mentre la Piccola dormiva invitai Giovanna ad andare in camera da me per bere qualcosa tanto, le stanze erano comunicanti dal balcone per tanto se voleva poteva controllare la piccola quando volesse.
Convinta, mi seguì. Giovanna mi eccitava da morire con quell'aria fredda imperterita, poi vestita con quella gonna a palloncino bianca ed una camicietta nera aperta sul seno bello abbondante, le scarpe basse alla schiava che salivano lungo i polpacci sodi, i suoi capelli lunghi neri ed il rossetto rosso me ne stavo andando di testa.
In stanza mentre Jack e Menta con Ghiaccio scaldava l'ambiente, lei guardava in piedi fuori la presi di dietro e l'abbraccai intorno alla vita baciandole il collo, lei non fece opposizione però disse: Marco sono sposata ed è sbagliato" ed io gli dissi che peccare è umano e poi lei aveva più voglia di me...
Con queste parole la voltai verso di me ed iniziammo a baciarci con passione, le lingue che si cercavano dentro la sua bocca calda.
Mentre continuavamo a baciarci, le mie mani frugavano sotto la sua gonna notando un tanga neroche poco dopo le mie mani preso riempendosi le sue chiappe sode e la distesi nel bordo del letto.
gli tolsi il tanga ed osservai la sua figa sun un ciuffo di pelo scuro ma ben curata e le grandi labbra aperte, inizia a leccargliela con gusto e dolcezza, poco dopo i suoi gemiti iniziarono a cresce ribmbando tra le pareti della stanza.
mi accorsi solo dopo che non avevo i preservativi con me, ma con l'estasi della situazione me ne fregai più di tanto poco dopo presi il mio pene duro e lo infilai nella sua figa bagnatissima, dopo 20 minuti di penetrazione, la portai le gambe al seno ormai nudo e continuai a pompare dentro di lei ormai tutta rossa in viso e con il i denti si mordeva il labbro inferiore. A quel punto accellerai le penetrazioni e poco dopo venni senza uscire riempendogli la figa lei non sapendo che ero senza preservativo appena sentì il liquindo entrare in lei spalancò gli occhi senza dire una parola, ma io senza nenanche fermarmi continuai a pompare ritornando nuovamente eccitato, la giari a percosa e continuai a penetrarla da dietro sempre nella figa che ormai grondava tra umori e sperma.
dopo altri 30 minuti di pompature le venni nuovamente dentro la figa che stavolta a differenza di prima rigetto lo sperma in quanto ormai piena.
ma io vedendo il suo corpo sudato non riuscì a fermarmi e senza pensarci molto su, uscì il cazzo dalla sua figa e lo infilai nel suo culo bloccandole polpacci e polsi, la sua faccia su un lato con una voce sottile mi disse: "Piano, fai piano" io alla sua supplica mi eccitai e la penetrai violentemente facendola gridare prima di dolore poi di piacere, sentivo il suo boco di culo prima stretto poco dopo più largo al punto che entravo ed uscivo senza fatica, gli venni stavolta dentro il culo ormai apertissimo. mi fermai per un paio di minuti il tempo di bere un pò d'acqua lei sul letto sempre a pancia in giù,gli dieti un pò d'acqua dalla mia bocca, e poi gli sussurrai al suo orecchio sinistro: Marco "Non pensare che abbiamo finito qui? Stasera sei tutta mia!"
Continuai a prendergli Figa e Culo per tutta la notte rimpendola sempre di più in tutte le posizioni, la più blla venuta fu dentro la figa all'impiedi mentre la tenevo dalle cosce. La sua figa ormai grondante e apertissima si fermo a pompare nelle mattinate, dopo 15 minuti di riposo nel letto tutta nuda a gambe aperte, io andai in doccia quando uscì lei era scomparsa, tornò in camera sua per vedere prima la figlia che continuava a dormire, poi una doccia anche lei per pulirsi dallo sperma.
Tornammo in treno in verso casa tranquillamente. 4 Mesi dopo mi disse che era incinta che sicuramente era stata quella notte in albergo, ma che aveva coperto tutto perchè giorni dopo quella notte l'aveva fatto anche con suo marito per qualsiasi evenienza, così gli sorrisi e gli dissi: Marco"Ma sei proprio una bella troietta" e lei senza rispondere mi sorrise poi aggiunse Giovanna" Dobbiamo fare più spesso trasferte lavorative..."
Lei già sposata da anni con una bambina di 6 anni, lavora come segretaria.
nel primo Racconto vi ho narrato la prima volta con lei, in modo molto brusco mentre l'accompagnavo verso casa, la cosa mi piacque molto in quanto lei prima fece un pò di resistenza, ma poco dopo era bagnatissima in mezzo alle gambe, al punto tale che si fece fare tutto quello che volli.
Distanza di mesi, siamo dovuti partire per una riunione fuori città ed alloggiavamo in un albergo con stanze separate. Lei si era portata sua figlia.
Nel tragitto gl lanciavo sguardi che facevano intendere "stasera sesso?", ma lei impassibile spostava lo sguarda prima alla figlia e poi fuori dal treno che ci portava a destinazione.
Dopo la Riunione finita alle 19:00 siamo tornati nelle apposite camere e dopo una doccia, siamo andati a cena io lei e la piccolina, dopo una lunga passeggiata ad scoprire le tradizioni serali di Palermo città bellissima e facendo giocando fino allo sfinimento la piccola Alice, tornammo in albergo, dove Giovanna coricò la bambina nel letto. mentre la Piccola dormiva invitai Giovanna ad andare in camera da me per bere qualcosa tanto, le stanze erano comunicanti dal balcone per tanto se voleva poteva controllare la piccola quando volesse.
Convinta, mi seguì. Giovanna mi eccitava da morire con quell'aria fredda imperterita, poi vestita con quella gonna a palloncino bianca ed una camicietta nera aperta sul seno bello abbondante, le scarpe basse alla schiava che salivano lungo i polpacci sodi, i suoi capelli lunghi neri ed il rossetto rosso me ne stavo andando di testa.
In stanza mentre Jack e Menta con Ghiaccio scaldava l'ambiente, lei guardava in piedi fuori la presi di dietro e l'abbraccai intorno alla vita baciandole il collo, lei non fece opposizione però disse: Marco sono sposata ed è sbagliato" ed io gli dissi che peccare è umano e poi lei aveva più voglia di me...
Con queste parole la voltai verso di me ed iniziammo a baciarci con passione, le lingue che si cercavano dentro la sua bocca calda.
Mentre continuavamo a baciarci, le mie mani frugavano sotto la sua gonna notando un tanga neroche poco dopo le mie mani preso riempendosi le sue chiappe sode e la distesi nel bordo del letto.
gli tolsi il tanga ed osservai la sua figa sun un ciuffo di pelo scuro ma ben curata e le grandi labbra aperte, inizia a leccargliela con gusto e dolcezza, poco dopo i suoi gemiti iniziarono a cresce ribmbando tra le pareti della stanza.
mi accorsi solo dopo che non avevo i preservativi con me, ma con l'estasi della situazione me ne fregai più di tanto poco dopo presi il mio pene duro e lo infilai nella sua figa bagnatissima, dopo 20 minuti di penetrazione, la portai le gambe al seno ormai nudo e continuai a pompare dentro di lei ormai tutta rossa in viso e con il i denti si mordeva il labbro inferiore. A quel punto accellerai le penetrazioni e poco dopo venni senza uscire riempendogli la figa lei non sapendo che ero senza preservativo appena sentì il liquindo entrare in lei spalancò gli occhi senza dire una parola, ma io senza nenanche fermarmi continuai a pompare ritornando nuovamente eccitato, la giari a percosa e continuai a penetrarla da dietro sempre nella figa che ormai grondava tra umori e sperma.
dopo altri 30 minuti di pompature le venni nuovamente dentro la figa che stavolta a differenza di prima rigetto lo sperma in quanto ormai piena.
ma io vedendo il suo corpo sudato non riuscì a fermarmi e senza pensarci molto su, uscì il cazzo dalla sua figa e lo infilai nel suo culo bloccandole polpacci e polsi, la sua faccia su un lato con una voce sottile mi disse: "Piano, fai piano" io alla sua supplica mi eccitai e la penetrai violentemente facendola gridare prima di dolore poi di piacere, sentivo il suo boco di culo prima stretto poco dopo più largo al punto che entravo ed uscivo senza fatica, gli venni stavolta dentro il culo ormai apertissimo. mi fermai per un paio di minuti il tempo di bere un pò d'acqua lei sul letto sempre a pancia in giù,gli dieti un pò d'acqua dalla mia bocca, e poi gli sussurrai al suo orecchio sinistro: Marco "Non pensare che abbiamo finito qui? Stasera sei tutta mia!"
Continuai a prendergli Figa e Culo per tutta la notte rimpendola sempre di più in tutte le posizioni, la più blla venuta fu dentro la figa all'impiedi mentre la tenevo dalle cosce. La sua figa ormai grondante e apertissima si fermo a pompare nelle mattinate, dopo 15 minuti di riposo nel letto tutta nuda a gambe aperte, io andai in doccia quando uscì lei era scomparsa, tornò in camera sua per vedere prima la figlia che continuava a dormire, poi una doccia anche lei per pulirsi dallo sperma.
Tornammo in treno in verso casa tranquillamente. 4 Mesi dopo mi disse che era incinta che sicuramente era stata quella notte in albergo, ma che aveva coperto tutto perchè giorni dopo quella notte l'aveva fatto anche con suo marito per qualsiasi evenienza, così gli sorrisi e gli dissi: Marco"Ma sei proprio una bella troietta" e lei senza rispondere mi sorrise poi aggiunse Giovanna" Dobbiamo fare più spesso trasferte lavorative..."
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