Vita da serva 3

di
genere
dominazione

Personaggi

Giuliana, detta Lina 37 enne serva di casa da quando ne aveva 13
Cosimo. Il patriarca, 72 enne vedovo da 20 anni
Armando. Suo figlio 51 enne e marito di Luisa
Luisa. Moglie di Armando 41 enne
Simona. La viziatinissima figlia 18 enne
Patrizia 51 enne sindaco del paese, amante di Cosimo.
San Martino, Paesino immaginano dove si svolge la vicenda


Erano circa le dieci del mattino, stavo lavando i pavimenti inginocchiata per terra come sempre, indossavo la divisa grigia a maniche corte il fazzoletto in testa anch’esso grigio, un pesante grembiule di gomma bianco e gli zoccoli di gomma bianchi.
La signora Luisa passò con in mano il vassoio della colazione per la figlia che stava ancora dormendo.
-Vieni con me a svegliare la padroncina Simona mi disse.
Entrammo in camera, mentre io aprivo le finestre, la signora Luisa appoggiò la colazione sul comodino poi tutte e due cominciammo a leccare i piedi della padroncina Simona.
Era questo il modo in qui la svegliavamo da un po’ di tempo.
Simona apri gli occhi, si stiracchiò.
-Brave le mie schiave. Disse sbagliando.
-Lina, dai il tuo grembiule a mia mamma, e legaglielo ben stretto dietro. Ordinò
Poi vieni qui a leccarmi la fighetta mentre lei mi lecca i piedi.
Ormai la signorina Simona era diventata la nostra padrona e la regina di casa.

Ero stata io a costringere la signora Luisa a sottomettersi alla figlia.
Mi era bastato accennare il fatto che avrei potuto raccontare a suo suocero cosa succedeva tra noi due quando le facevo il bagno, di come ci toccavamo e del piacere che ci davamo a vicenda, per ottenere la sua completa obbedienza, cosi le imposi che doveva essere totalmente sottomessa alla figlia come lo ero io.
Quando la signora Luisa ebbe in dosso il pesante grembiule di gomma bianco, la signorina Simona si mise a ridere.
-Sembri proprio una sguattera, guarda Lina, sembra te.
-Si signorina Simona. Risposi
-Lina, ti presento la nuova sguattera di casa, mi raccomando falla trottare.
Luisa era rossa dalla vergogna, teneva lo sguardo basso ed era sul punto di mettersi a piangere.
-Avanti adesso serve, tu vieni qui a leccarmi la fighetta, e tu novella sguattera leccami i piedi.
Ho affondato il viso dentro e ho cominciato ad aspirare e a sfiorale il clitoride.
-Più in fondo più dentro schiava. Disse tra gridolini e sospiri, poco dopo è venuta inondandomi la bocca, con immenso piacere ho ingoiato fino al ultima goccia, poi si è girata sul ventre e ha aperto le chiappe per farsi succhiare il sedere, ho capito subito che non si era pulita bene dopo aver cagato la sera prima.
Naturalmente ho fatto finta di niente e l’ho leccata e pulita con la mia saliva e senza esitare minimamente ad entrare con la lingua nel suo ano sporco.
-Sono soddisfatta della tua obbedienza Lina. Mi ha detto palpandomi le tette e stringendomi i capezzoli tra le dita mentre Luisa continuava a leccarle i piedi.
-Adesso sdraiati per terra di schiena che ho una gran voglia di fare le pipì. Mi ha ordinato.
Ho ubbidito e lei si è liberata la vescica sopra di me sul ventre e sulle tette.
Poi la padroncina Simona ha consumato la colazione mentre io e sua mamma la signora Luisa, attendevamo inginocchiate.
-Oggi io Lina andiamo in giro a fare shopping mentre la nuova sguattera Luisa starà in casa a pulire e preparare il pranzo in più dovrà lucidarmi tutte le mie scarpe.
Disse con aria annoiata Simona.
-Simona non esagerare, la serva è lei, se il nonno o tuo papà dovessero accorgersi cosa le dico? Disse Luisa alzando il tono della voce.
-Come vuoi, finiamola qui, in questo caso però io e Lina andremo subito dal nonno a raccontarle che donna viziosa sei e di come godi quando la nostra serva ti tocca.
Di sicuro ti sbatterà fuori di casa cosi sui due piedi senza neanche una lira.
Ribadì secca Simona.
Luisa abbassò lo sguardo in segno di resa, e con voce tremolante disse.
–Va bene, farò io le pulizie e il pranzo.
-E non dimenticarti di lucidarmi le scarpe.

Passammo una rilassante mattinata in giro per il paese, la signorina Simona entrava in moltissimi negozi e comprava di tutto, io le portavo i pacchetti degli acquisti, indossavo una divisa nuova grigia con un grembiule bianco di cotone piuttosto lungo fino sotto il ginocchio il fazzoletto di tela in testa e gli zoccoli.
Incontrammo diverse sue amiche e ogni volta si fermava a chiacchierare con loro, io attendevo in silenzio che si salutassero e ricominciavamo lo shopping.
Rientrate a casa trovammo Luisa indaffarata a preparare il pranzo, indossava ancora il pesante grembiule di gomma che avevo io per lavare i pavimenti, Qualche secondo dopo di noi entrò in casa il signor Cosimo il patriarca, l’uomo che regnava sulla famiglia e sul paese.
Guardò Luisa con aria sorpresa, Simona, con aria civettuola subito le chiese.
-Nonno quando andiamo dal concessionario a vede per quella mini coooper, ho la patente da de settimane e ancora non ho una auto mia.
-Va bene verso sera passiamo, adesso voglio mangiare, Luisa cosa hai preparato? Speriamo sia buono, non ti ho mai visto cucinare
Luisa arrossi imbarazzata in effetti era la prima volta che preparava un pasto da quando si era sposata.
Armando era via per lavoro e quindi il signor Cosimo, Simona e Luisa si sedettero a tavola , la signora Luisa fece per lavarsi il grembiule la il signor Cosimo la fermò.
-Tienilo su, cosi dopo fai tu i piatti che io devo parlare un po’ con Lina.
Le disse.
Simona fece finta di non capire, e continuò indifferente a mangiare, mentre Luisa mi guardò con aria cattiva, sapeva esattamente cosa succedeva tra me e suo suocero, almeno un paio di volte a settimana.
Questa volta però fare sesso con il signor Cosimo sapendo che la signora Luisa stava lavando i piatti al mio pesto era di certo molto più eccitante.


P.S. I miei racconti erotici sono pubblicati sul mio blog http://kyrracconta.blogspot.com/
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2013-07-06
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