Storia vera
di
califfo
genere
etero
è una storia vera, non metterò ne più ne meno di quello che ricordo. per me è cominciato fine anni settanta, avevo poco più di venti anni, sempre arrapato, come si dice l'avrei messo anche in un muro. lei era del 1923, una donna nata per scopare, alla sua porta miriadi di ragazzi, uomini e anziani, non era bella, anzi, zoppa, senza denti e dimostrava più della sua età ma era una macchina del sesso. il marito era vecchio e sempre ubriaco, la casa ai margini del paese ed un posto buio era povera, sempre con il pavimento di legno, la prima volta che ci sono andato eramo un branco di ragazzi, uno di noi è entrato, tutti noi eramo fuori dalla porta a guardare, si è messa con la schiena sul tavolino e lui ha alzato la sottana e ha cominciato a scoparla, ma il tavolino era malmesso e si è piegato e sono caduti ma non si sono fermati neanche in terra. la cosa mi è rimasta impressa e poche sere dopo ci sono tornato da solo, il marito era in ospedale cosi senza problemi siamo andati a letto, quello che mi piaceva di lei anche se anziana non puzzava e non chiedeva cose strane, massimo me lo prendeva in bocca e senza denti pompava che era un piacere, ma lei voleva solo scopare, le montavo sopra, la fica spelacchiata e si vedeva tutta, lo abboccavo e spingevo, al ritmo mio, sapevo resistere quanto volevo e la mandavo in estasi, stesa la sua grande pancia si appiattiva ma poi la giravo a pecora e allora li la potevo ammirare, le grandi tette e la pesante pancia la tiravano e prendendola per i fianchi e pompando vedevo la forma del violino anche se quando stavo per venire mi appoggiavo su di lei e abbracciavo la sua morbida pancia. altre volte quando c'era il marito che poi era sempre ubriaco guardavo dalla finestra, di solito era vicino alla stufa che dormiva, mi faceva entrare, e si metteva in cucina a lavare i piatti,le alzavo la sottana e la scopavo senza ritegno ma mi tornava male perché era troppo bassa allora avevamo imparato ad andare in cantina sotto la porta di ingresso, ma le luci si accendevano di casa e la prima volta per non far vedere che non c'era nessuno la prima luce la spensi girando la lampadina e rimasi attaccato alla corrente fortuna che feci uno scatto e mi liberai, entravamo nell'altra cantine e c'era una poltroncina tipo discoteca, la facevo montare sopra e appoggiandola con le mani al muro era alla mia misura e li mi scatenavo,potevo metterglielo in culo senza problemi e usando tutti e due i buchi stavamo li anche mezz' ora abbracciando le tette e la pancia o titillando il bottoncino la facevo godere !!continua !!
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