Il tradimento di una madre
di
Skoda77
genere
dominazione
(Laura)
Sì l’ho fatto. Sono una donna discutibile ed una madre indegna: ho scopato il ragazzo di mia figlia. E non è stata una debolezza, ma l’inizio di una relazione clandestina che dura oramai da quasi un mese. Quando guardo negli occhi Stefania dovrei sentire vergogna e impudicizia, ma non ci riesco. Sono travolta dalla passione, dalla gioia sfrenata e non barattabile del sesso. Ho sempre voglia del cazzo di Claudio, lo voglio sentire mentre mi penetra e mi inonda del suo sperma caldo. E ancor di più ho voglia di vedere i suoi occhi vogliosi quando mi può guardare senza la paura di essere scoperto. Lui mi adora e mi scopa come nessun uomo ha mai fatto prima. Mi fa sentire giovane e desiderata quando osserva ogni mio movimento: il sollevarsi della mia gonna fino a metà coscia quando sono seduta in salotto, il muoversi armonioso dei miei fianchi e del mio sedere quando lo specchio riflette i nostri corpi travolti dalla passione, il modo in cui sorrido ad un passante quando mi accorgo che mi sta guardando la scollatura. Mi fa sentire una porca insaziabile. Mi chiamo Laura e ho 45 anni. Lunghi capelli castani scuri contornano un viso ancora molto attraente e dai tratti severi che il mio sorriso ammaliatore addolcisce non poco, rendendolo per molti uomini irresistibile. Non ho mai perso la voglia di curare il mio corpo, tantomeno nell’ultimo mese! Il jogging, la piscina e la sana alimentazione mi dona un fisico generoso e mediterraneo. Le mie cosce sono di marmo eppure morbidissime, il mio culo generoso e sodo. Infine la mia quarta abbondante fa di me la donna più bella dell’ufficio in cui lavoro, e non solo! Mio marito è morto durante la gravidanza della mia unica figlia Stefania. A lei ho dedicato amore ed energia, ma i nostri rapporti sono sempre stati conflittuali. Credo che sia sempre stata gelosa di me. Del mio carattere esuberante e un pizzico malizioso. Certo se ora sapesse cosa le sto facendo alle spalle avrebbe tutte le ragioni per odiarmi. Eppure dovrebbe amarmi incondizionatamente. L’ho cresciuta da sola e nonostante alcune scappatelle occasionali, sono sempre stata molto corteggiata dopo la morte di mio marito, non le ho mai fatto mancare le giuste attenzioni di una madre verso la propria unica figlia. Forse la mia bellezza la mette in competizione con me, e Dio solo sa quanti suoi amici dalle scuole medie fino oggi all’università vengono a casa nostra per ammirarmi! Non è certo una colpa se la mia sensualità è rimasta intatta con il tempo. Gli avvenimenti degli ultimi degli ultimi trenta giorni ne sono l’ennesima prova. Sì lo ammetto, sono una bella cagna in calore!
(Claudio)
Che mese incredibile. Da quando ho cominciato a scoparmi la signora Laura sento finalmente appagata la mia virilità e voglia di sesso. Il suo fascino è pari solo alla sua troiaggine al letto. Si concede generosa ad ogni sfaccettatura dell’amore. Una donna insaziabile e capace di farti godere e dimenticare la clandestinità della situazione. Come fare a troncare? La signora Laura ha un corpo rubato al porno! Labbra carnose e uno sguardo divino quando ti spompina. Potrei non stancarmi mai della sua prorompente carnalità. Affogare tutto me stesso nelle sue calde ed accoglienti cosce, baciare e venire sulle sua quarta prorompente. È diversa come il giorno e la notte se confrontata con Stefania. La mia fidanzata è dolce e simpatica, ma diciamolo…sensualità zero! Sono due anni che siamo fidanzati e oramai è chiaro che ho sbagliato ad investire tempo e denaro in questa relazione. Lei mi ha aiutato in un periodo difficile della mia vita, ma sessualmente ha poche fantasie e per un ventottenne aitante e focoso come me non è certo l’amante ideale a letto! Lei è all'oscuro di tutto ed io non so come fare a gestire questa doppia relazione, ma c’è tempo per preoccuparsi delle conseguenze. Io e la signora Laura vogliamo godere e divertirci ancora e ancora. Stefania mi dispiace, ma tua madre è nata per far godere un uomo come me! Tutto è cominciato una sera di due mesi fa...
Ero in giro con la macchina dopo una cena con i miei compagni di softair (sapete simulazioni di guerra in tuta mimetica e armi giocattolo?) e vidi Laura passeggiare fuori da un centro di massaggi per tornarsene a casa.
“Ehi signora Laura buonasera! Dove se ne va di bello?”
“Ciao Claudio! Faccio una bella passeggiata verso casa. Fa bene sai, devo mantenermi in forma!” – I suoi toni gentili e maliziosi mi hanno eccitato dalla prima volta che Stefania me la presentò.
“Ma lei è una donna bellissima, non ha bisogno di tutti questi sforzi! Venga l’accompagno io a casa”.
Con un raggiante sorriso Laura entrò in macchina. La sua gonna al ginocchio lasciò scoperte le cosce che, nude e senza collant, apparivano ancora più invitanti del solito. La scollatura del vestito non era eccessiva, eppure la sua quarta abbondante non poteva che risaltare, bellissima e proibita!
“Grazie Claudio, ma non era davvero necessario. È così bello passeggiare in queste afose serate di Luglio”.
“Sì ma per me non è certo un disturbo. E poi mi lasci dire che una donna bella come lei non dovrebbe passeggiare di notte da sola”.
“Ma Claudio cosa dici? Pensi che qualcuno potrebbe approfittarsi di me? I maniaci avranno altro da fare piuttosto che seguire me!”
Laura ha sempre cercato di “invitare” il suo interlocutore a farle degli apprezzamenti, le piace ricevere complimenti e la malizia di una chiacchierata non se la lascia mai scappare. Con me poi è stata sempre molto provocante! Ma io non sono certo un ragazzino timido, le rispondo sempre a tono mettendo su con lei dei duetti ammiccanti e molto equivoci. Una risata e una battuta di spirito mettono sempre fine alle nostre “schermaglie erotiche”. Ma quella notte tutto andò diversamente.
(Laura)
“Signora Laura lei è stupenda! Scommetto che, se potessero, metà degli uomini di questa città si trasformerebbero in sadici stupratori se la incontrassero di notte da sola…Ma stia tranquilla, io sono qui per salvarla!”
La parlata sicura di Claudio stuzzicava la mia voglia di provocarlo. Risposi di getto continuando su quel sentiero lastricato di proibito ed erotismo. Lui era il ragazzo di mia figlia, io una bella donna sempre pronta a lanciarmi nel piacere della seduzione.
“Oh mio bel ragazzone. Quindi se un maniaco tentasse di violentarmi, tu salterai fuori dal buio per salvarmi?”
“Certamente. Li farei fuggire e poi la porterò via con me”.
“Ahaah si? Così potrai stuprarmi tu al loro posto?”
“Magari sì, chi può dirlo?”
Una risata fragorosa sigillò lo sgangherato discorso. D’improvviso capì che desideravo portare le nostre chiacchierate maliziose ad un livello più alto.
“Bene allora vienimi a salvare quando vuoi! Io ogni mercoledì esco alle 22.00 dal centro massaggi”.
Mi accarezzai l’interno coscia e dissi:
“Non ci posso rinunciare, voglio essere sempre in forma. Mio marito mi diceva sempre che avevo le gambe più belle di tutta la città!”
Claudio seguì con lo sguardo la mia mano scivolare sensuale tra le mie cosce. Sapevo che lui più volte si era soffermato a guardarle quando portavo gonne un po’ corte, e anche se il mio seno prosperoso è la mia carta vincente, le mie cosce tornite e morbidissime non sono affatto meno apprezzate. La mossa decisa, ma gentile di Claudio mi sorprese totalmente. Eppure era nell’aria! Senza dire una parola mise una mano sulla mia coscia sinistra e cominciò ad accarezzarla. Prima dall’orlo della gonna al ginocchio, poi più audacemente affondò la presa nel mio interno coscia risalento quasi a sfiorarmi con il polso le mutandine. Io lo lasciai fare eccitatissima. Furono due minuti lunghissimi e intensi, sentivo la mia fica bagnarsi e il mio senso del dovere abbandonarmi definitivamente!
“Sono sicuro che le sue gambe sono ancora le più belle” – disse ritrando la mano.
“Sei un tesoro Claudio! Ma puoi consolarti con mia figlia!” - lo incalzai aspettando sicura la sua risposta ad effetto che non tardò ad arrivare:
“Stefania è carinissima, ma lei è cento volte più erotica”.
Ormai il fattaccio era questione di minuti. Il resto del rientro a casa fu silenzioso e Claudio non si fece problemi a rimettere nuovamente la sua mano forte tra le mie cosce marmoree. Le accarezzava cercando di non perdere un centimetro della loro bellezza. Io mi mordevo le labbra e godevo ogni istante di quel momento di soffice erotismo. Ero in macchina con il ragazzo di mia figlia che mi toccava vorace le mie cosce nude, che eccitazione! Arrivati sotto casa non mi diede nemmeno il tempo di parlare. Si avvicinò a me, mi mise una mano sul collo e mi baciò. Un bacio lungo e appassionato reso ancora più indimenticabile dal senso di proibito della situazione. Con la mano salì sotto la gonna fino alle mutandine, quando le scansò la mia fica era già fradicia di umori. Claudio mi sorrise compiaciuto e cominciò un poderoso ditalino mentre continuava a baciarmi ovunque: sulle labbra, sul collo fino a dove arrivava la mia scollatura.
“Sii godo, continua Claudio non ti fermare” – gli dissi senza rimorsi alcuni nei confronti di mia figlia.
Dopo quindici minuti di baci e palpeggiamenti Claudio continuava a stuzzicare la mia fica grondante godimento puro. Arrivai all’orgasmo, il mio nuovo amante era bravissimo, e ancora eravamo vestiti! Lo spinsi verso il suo sportello, le slacciai i jeans e tirai fuori il suo cazzo duro e lungo come me lo ero immaginato. Quante volte l’avevo adocchiato gonfio ed eccitato sotto le sue tute o i jeans stretti! Il pompino che li donai era sicuramente ben diverso da quelli pacati e gentili di mia figlia. Claudio godeva rumorosamente scostandomi i capelli per meglio vedere il mio viso mentre accoglievo nella mia bocca il suo cazzo. Immagino che vedere la bella e provocante madre della sua ragazza spompinarlo in quel modo così coinvolgente e generoso stravolse ogni suo senso del pudore. Il bel fusto era mio!
“Sto venendo Laura, siii. Ti sto per venire in bocca…” – disse ad alta voce. Il suo sperma caldo mi invase la gola, un sapore amaro ma assai piacevole. Profumato come lo sperma di un uomo all’apice della sua virilità deve essere. Non sprecai una goccia, viziata e porca come non mai. Ci baciammo un’ultima volta e rincasai. Mia figlia Laura era mezza addormentata davanti alla tv e così non dovetti affrontare subito i suoi occhi dolci ed ignari di tutto. Mi infilai sotto la doccia e mi masturbai con un trasporto e una voracità d’adolescente. Già immaginavo vogliosa il momento in cui il cazzo di Claudio mi avrebbe posseduta.
(Claudio)
Dopo quella notte non è passato un giorno che io e Laura non ci siamo incontrati da qualche parte. Ogni momento libero è buono per vederci. Lei non può fare a meno delle mie attenzioni e del mio cazzo. Ma anche io non posso non desiderare ogni momento di più il suo corpo da stupro! Laura a letto è meravigliosa. Mi lascia ampia libertà di sbizzarirmi in ogni posizione e, come una ragazzina vogliosa, si diverte a provocarmi e a liberarsi ad ogni piccola perversione. A quaratacinque anni si concede come la più consumata troia d’alto bordo della città. Posso affondare il mio cazzo tra le sue tettone, incularla sul pavimento della cucina alzandole la gonna e afferrando da dietro ogni sua curva, ogni centimetro del suo generoso corpo. Quando abbiamo finito lei si fa la doccia e mi chiama per farsi guardare. La schiuma che si perde tra le sue cosce e le mani che insaponano i suoi fianchi da mamma sono un irresistibile invito ad una nuova porca scopata nel bagno. Passiamo le ore a tarda notte a parlare al telefono. Lei mi provoca raccontadomi la sua giornata, di quando si masturba pensando ad un posto nuovo dove potremmo fare sesso. Mi descrive gli abiti nuovi che vuole comprarsi per apparire ancora più bella e porca. Io non posso far altro che aspettare un nuovo giorno per poterla possedere ancora. Le dico quanto desidero il suo corpo morbido e come fosse lei la più bella della casa. Stefania la mia ragazza è ora solo un peso, la routine. Fare sesso con lei è diventato noioso come un lungo articolo di economia.
(Stefania)
Cristo Santo! Da quanto tempo è che va avanti questa storia? Sono nauseata, ho i nervi a fior di pelle e solo voglia di vomitare. Ho da poco sentito le loro parole al telefono e vorrei morire. Gli ho sentiti sussurrare le loro porcherie e mi sento come se qualcuno avesse lacerato per sempre la mia fiducia nel prossimo. Claudio sei un pezzo di merda! E tu mamma come puoi afermi fatto una cosa del genere? Ma la pagherai. Eccome se la pagherai, la pagherai cara maledetta puttana...
Ho un dolore che soffoca il respiro e penetra come un cancro dentro di me. Mia madre tradisce il nostro legame, la fiducia e l’amore che dovrebbe sostenerci, e alle mie spalle si scopa il mio ragazzo. Non riesco ancora a realizzare la portata della rivelazione, ma la certezza dei fatti mi fa capire quanto assurda e ingiusta sia a volte la vita. I rapporti tra me e mia madre sono sempre stati complicati. Io non mi rimprovero niente, ce l’ho sempre messa tutta. Lei ha rovinato negli anni ogni cosa lasciando primeggiare la sua malizia creandomi più di un complesso di inferiorità. Fin dagli anni delle medie osservavo con rabbia i miei amici mentre se la mangiavano con gli occhi, e lei non ha mai fatto nulla per mettermi a mio agio. Non è mai andata oltre le strette di mano e qualche cenetta preparata con cura, ma non si è mai fatta problemi ad ostentare le sue gonne corte e le sue scollature. Non posso certo negarlo, lei è bellissima. Ha tutto ciò che una donna può desiderare di avere per conquistare un uomo. Io ho ventitre anni, sono minuta e dai modi gentili (tutta il mio povero papà), lei è di una prorompensa mediterranea che capisco quanto sia irresistibile. Ma Dio solo sa come ho sofferto per questo durante la mia adolescenza. Ed ora che pensavo di aver trovato l’uomo giusto, ecco che scopro che la troia (il suo unico nome possibile) si scopa da chissà quante settimane il mio Claudio. Sono le due di notte e fumo nervosa nella stanza. Pochi minuti fa ho alzato la cornetta (ho avuto un incubo e volevo chiamare Claudio, si lo so sono una bambina a volte) e gli ho sentiti:
“Non vedo l’ora di rivederti Laura, sei fantastica. Voglio affondare nelle tue cosce per sempre. Altro che Stefania tu sì che sei una donna!”.
“Oh Claudio sei adorabile! Anche io non vedo l’ora che sia domani”.
Nel baratro della mia disperazione non sono capace di razionalizzare, penso solo a vendicarmi. Ma come? Lasciare Claudio e sputtanare mia madre tra amici e parenti è di certo la cosa più saggia, ma non mi basta. Lei la deve pagare cara. Voglio strapparle via tutta la sua maliziosa sicurezza. Voglio che le accada qualcosa che le impedisca di tornare a fare la troia provocatrice e mangia uomini in breve tempo. Sì mia madre è una puttana, e io una sadica vendicatrice. Lo so. Ma è così che deve andare: organizzerò il brutale stupro di mia madre Laura. Questa sarà la mi vendetta.
(Maurizio)
Non vedevo Stefania da tre anni. Mi è difficile spiegare quello che è successo oggi quindi cercherò di mettere ordine. Sono Maurizio e ho 30 anni. Quando ho avuto la mia breve relazione con Stefania ero appena uscito di galera, lei aveva poco più di diciotto anni. Dolce e ingenua come la ragazzina che era. Ora è sempre mingherlina, ma cazzo! Mai avrei pensato che sarebbe diventata quel tipo di persona capace di progettare un’idea simile. È proprio vero il luogo comune che sotto le persone più buone e generose, se ferite profondamente, può ribollire un cuore di tenebra. Laura è venuta nell’officina dove lavoro durante la pausa pranzo. Non avrei mai pensato di rivederla, ci lasciammo dopo poco tempo. Io ero possessivo e geloso, lei dolce e stupidamente innamorata. Non poteva funzionare. E poi sono un poco di buono, per soldi posso fare qualsiasi cosa. A lei devo comunqe alcuni momenti di serenità nella mia vita di confine. Forse è per questo che ho accettato, ovviamente gratis, di concretizzare la sua folle vendetta. Un gesto d’amore, terribile e malefico. La vita raramente è un banale susseguirsi di azioni, può sorprenderti e scagliarti all’inferno in pochi attimi.
“Te la faccio breve. E ti prego non giudicarmi. Ho scoperto che mia madre scopa con il ragazzo con cui sto da oltre due anni. È l’ultimo e più grave affronto che quella puttana mi ha fatto credimi. Non ne posso più. Voglio che tu e qualcuno dei tuoi amici la segua quando esce dal Centro Benessere dove va ogni mercoledì sera…”
“Vuoi far spaventare di brutto tu madre eh? Certo che non me lo aspettavo da te”.
“No, no. Non hai capito. Non dovete spaventarla, la dovete stuprare. La dovete violentare ed umiliare come volete, in modo che la smetta di fare la primadonna. Me la deve pagare!”
La sua richiesta è shoccante, ma ho accettato. Stefania ha progettato tutto. Quella sera farà in modo di andare al cinema e poi a passare la notte a casa di Claudio. Io e altri due delinquenti seguiremo e violenteremo la signora Laura. Lei non mi ha mai visto, all’epoca i cattivi rapporti tra madre e figlia impedirono anche una sola visita di cortesia. Posso portare a termine lo stupro senza il pericolo immediato di essere riconosciuto.
(Laura)
Dio sia ringraziato per i massaggi! Oh quanto sono rilassanti e poi guardati tesoro sei bellissima! Sorrido alla vista del mio sedere ancora sodo e alto e mi infilo le mutandine. Sono quasi le 22.00 e anche questa seduta al Centro Benessere è terminata. Sono un po’ dispiaciuta perché questa sera non verrà a prendermi Claudio. Stefania l’ha incastrato per una serata romantica, povero il mio focoso amante! Aahahha si starà annoiando a morte! Poco male comunque, posso farmi una bella passeggiata serale e un lungo bagno rilassante al rientro a casa. Mi infilo la nuova bellissima gonna bianca con lo spacco laterale comprato ieri e e uan comoda maglia celeste senza maniche e dalla discreta scollatura. Perfetta per affrontare con eleganza l’afa di questa estate! Pronti via! Le strade degli ricchi quartieri che separano il Centro Benessere dalla mia abitazione sono ben illuminati e il via vai di giovani coppie e di macchine non mi espone a nessun tipo di pericolo nonostante l’ora tarda. L’unico punto poco illuminato è accanto ai vecchi magazzini degli ex mercati generali. Cinquecento metri di strada secondaria che attraverso sempre con un briciolo di timore. Da quella meravigliosa prima notte della mia relazione con Claudio questa è la prima volta dopo cinque settimane, che non passo a piedi per queste strade. Adoro passeggiare la sera ed è bello ritornare alle vecchie e sane abitudini. Certo sarebbe stato meglio passare la notte a scopare con Claudio! Ma non lamentamoci, è un periodo meraviglioso! Appena imbocco la strada dei magazzini mi accorgo che due uomini dalle facce poco raccomantabili sono in piedi accanto ad una saracinesca. Stanno fumando e parlando e al mio passaggio mi squadrano per bene. Ai loro occhi sono la classica bella donna, elegante e ricca, viziata e sicura di sé. Per lo più vestita sexy! Camminando gli spacchi della gonna scoprono generosamente le mie cosce, e le mie braccia nude ed indifes posso capire che facciano venire peccaminosi pensieri in testa. In più c’è la scollatura che esalta la mia quarta abbondante! Tuttavia i due accennano un sorriso gentile, che pur non ricambiando mi rassicura. Dopo averli superati sento che il brivido di paura era tutta ingiustificata. Quando pochi istanti dopo ho sentito una mano cingermi forte la vita e un’altra sfiorarmi il seno e tapparmi con violenza la bocca, la vampata di terrore è pari solo al senso di improvvisa sorpresa.
(Claudio)
Sono da poco passate le 22.30 e sto guidando verso il ristorante. Stefania è stranamente allegra e maliziosa questa sera. Mi manca Laura, ma tutto sommato il buonumore della mia ragazza mi rilassa. A quest’ora Laura sarà quasi tornata a casa. Avrei voglia di sentire la sua voce ammicante, ma abbiamo deciso di non rischiare nessun tipo di telefonata o messaggio. Saggia idea ovviamente!
(Stefania)
Claudio è gentile, ma sottilmente pensieroso. Sono sicuro che sta pensando alla sua Laura, mia madre. La mia peggior nemica. Mentre ci apprestiamo a raggiungere il ristorante guardo l’ora. In questo istante mia madre starà quasi alla stradina dei magazzini. Oppure è già stata aggredita da Maurizio e suoi amici? Qualunque sia la verità da qui a pochi minuti verrà violentata brutalmente. E io avrò la mia spietata vendetta.
(Maurizio)
Laura è bellissima. Sapevo in giro che la madre della mia ex fosse attraente, ma non pensavo fino a questo punto cazzo! Non c’è voluta molta fatica per trascinarla dentro al magazzino abbandonato. Su un lungo tavolo in legno abbiamo sistemato una coperta e non c’è proprio motivo di temere visite inaspettate. Porco giuda Laura è uno spettacolo di donna. Ha due tette pazzesche e delle braccia da mordere tutte. Il suo volto spaventato aumenta la nostra eccitazione:
“Cosa volete da me? Lasciatemi!” – dice cercando di assumere un tono perentorio che poco gli riesce.
“Stai zitta cagna che ora ci divertiamo”.
La prendiamo per i fianchi e la sbattiamo sul tavolo. Una lampada accesa a due metri di distanza ci serve da illuminazione. Una luce sullo stupro più eccitante che si sia mai visto. Lo stupro di Laura, la donna più sexy della città.
Le sue urla servono solo a scaldare l’atmosfera già bollente. Mauro la schiaffeggia per scoraggiarla, ma lei è orgogliosa come ogni cagna ricca e viziata che si rispetti. E noi non la rispettiamo!!! Ahahahah. Fanculo l’etichetta, siamo qui per uno stupro porco mondo. Strapparle la camicietta non è difficile, quello che è quasi impossibile è resistere alla vista di ciò che c’è sotto: due magnifiche tettone che il reggiseno di pizzo stenta a contenere. Mauro e Carmine la tengono ferma e mi getto suoi suoi capezzoli mordendoli e baciandoli con foga. È come se la volessi mangiare. Affondare la faccia in quelle due tettone è paradisiaco. Hai fatto la cattiva mammina eh signora Laura. Ora ne paghi le conseguenze. E io mi diverto! Anzi ci divertiamo tutti. Mauro nemmeno le sfila la gonna, anzi la arrotola in vita strappando poi le mutandine. Penetra la fica di Laura prima con un dito poi con una mano intera. Abusare di quel corpo è la più bella scopata che si possa immaginare. Gli occhi di Laura si riempiono di lacrime che prontamente lecco. Aggiungere sfregio allo sfregio è la mia specialità devo dire! Quando Mauro si stende sopra di lei per scoparla sono già passati venti-trenta minuti. Cosi tanto tempo ci è servito solo per goderci il preliminare di palpeggiamento di quelle tette. Le cosce della signora Laura poi, che ve lo dico a fa. Un mix perfetto di morbidezza e marmo. Ma ora basta preliminari, che la scopata vera e propria abbia inizio!
(Laura)
Ho la vista annebbiata dalle lacrime e dalla paura. Mio Dio cosa sta succedeno? Perché? Non riesco a credere a cosa mi sta succedendo. I tre uomini mi hanno palpata ovunque, leccata e morsa i capezzoli e l’interno coscia. Uno di loro è appena entrato dentro di me e mi sta scopando a ritmo industriale. Mi sento un buco nero che inghiotte la mia anima. Non solo è la prima volta che vengo stuprata, ma è anche la prima volta che un uomo (figuriamoci tre) si permetta di toccarmi in modi cosi violenti e irrispettosi. Bastardi schifosi. Penso a quanto durerà questo schifo, penso a come sarà la mia vita dopo questa notte, penso a Claudio che aveva promesso dolcemente di proteggermi, penso a me e a quanto sono cretina ad andarmene in giro da sola, penso a questi tre figli di puttana che stanno abusando di me. Penso a quanto vorrei vederli sgozzati come maiali. Pensieri che tuttavia non mi allontanano da lì, da quello sporco tavolo di legno in un magazzino in disuso. L’uomo mi penetra aggrappandosi ai miei seni urlando oscenità. Un altro di loro mi sbatte il suo cazzo puzzolente sulla mia faccia, il massimo dell’umiliazione. Non mi sento una donna, ma una schiava nelle loro mani. Accolgo quel cazzo nella mia bocca con la collaborazione di chi vuole che tutto finisca al più presto. Non ho più la forza di lottare e quando sentò lo sperma dell’uomo inondarmi la vagina penso che almeno uno di loro ha finito di violentarmi. Ma ce ne sono altri due, altri due bastardi.
(Maurizio)
È passata un’ora e mezza e ci siamo serviti tutti. La fica di Laura gronda di sperma e sputi e le concediamo un attimo di tregua. La donna piange in silenzio, quasi a voler mantenere la propria dignità. Mi piace questo carattere, si merita un’inculata con i fiocchi! Di colpo la giriamo, lei capisce ma non si ribella più di tanto. È furba spera che finiamo presto, ma quanto si sbaglia. Carmine è il primo ad incularla. La penetra con veemenza, la fa urlare per farle capire chi comanda. Laura urla, piange, ma cerca di mantere un controllo. A quel punto mi incazzo voglio vederla urlare di terrore e quando tocca a me invece di incularla la prendo e la trascino per i capelli giù dal tavolo. Laura sorpresa si desta dalla sua passività e urla:
“Lasciami stronzooo”.
“Pensi che dopo averti fottuta e inculata finiamo con te? Meglio che ti levi questa idea malsana dalla testa”.
I suoi occhi interrogativi e pieni di paura sono un meraviglio spettacolo.
“Avanti facciamo vedere a questa bella signora cosa significa essere stuprate!”.
Capito l’ordine i miei compagni si avvicinano alla donna e la sollevano da terra. A pochi passi da noi c’è un’impalcatura con dei ganci e catene penzolanti. Legarla mò di crocefissione non è un’impresa facile. Laura si ribella con una determinazione ritrovata. Urla ci maledice, ma le nostre risate di scherno rimbobano ancora più forti nel magazzino. Io mi piazzo dietro di lei e comincio ad incularla aggrappandomi ai suoi fianchi da mamma. Carmine tira fuori un dildo di trenta centimetri e lo piazza davanti alla faccia di Laura. Il terrore si impadronisce dei suoi occhi quando si accorge che al dildo abbiamo applicato dei piccoli bastoncini. Niente che la possa ammazzare, ma sufficenti a lacerarle la fica per un bel po’. Mauro le tappa la bocca ma lei riescie ugualmente a liberarsi per urlare tutto il dolore che prova. Il dildo la penetra per quei pochi secondi che occorrono per inonondare di sangue le cosce e il pavimento. Noncurante del sangue prima Carmine e poi Mauro la scopano di nuovo baciandola e leccandola sulle tette e sul collo. Quando la sleghiamo la signora Laura è semisvenuta. L’adagiamo sul tavolo e cominciamo a masturbarci guardando quel meraviglioso corpo umiliato e sconfitto. Le sue tettone sono piene di lividi e morsi. La sua fica gronda sangue e sperma e il suo culo è oscenamente dilatato. Quando dopo dieci minuti rinviene ha giusto il tempo per toccarsi le ferite che noi le veniamo addosso, chi in faccia, chi sulle tette, chi sulle cosce.
(Laura)
I tre bastardi sono andati via da circa mezz’ora quando ho la forza per rivestirmi. La mia fica ha smesso di sanguinare, ma sento dolori e fitte ovunque. Ho perso la cognizione del tempo, potrebbe essere l’una di notte come le tre. Non mi curo nemmeno di guardare l’ora sul cellulare o chiamare la polizia, voglio solo andarmene da quel maledetto magazzino. Nel tragitto che mi separa da casa non incontro nessuno. Non riesco ancora a realizzare cosa mi sia successo. Quando apro la porta di casa ed entro assomiglio di più ad un’automa che alla bella donna di sempre. Avvicinandomi al bagno passo davanti alla camera di mia figlia. Lei starà dormendo per fortuna non si è svegliata. Ora non ho la forza di raccontarle tutto, né di sfogarmi. Domani si vedrà cosa fare. Ora voglio solo lavarmi via lo schifo di quei corpi e dei loro cazzi. Lavarmi via la loro disumanità. Il getto dell’acqua allieva per un attimo i dolori, ma non la mia mente che sembra inghiottita in un burrone senza fine.
(Stefania)
Quando mia madre chiude la porta del bagno mi alzo cercando di non fare il minimo rumore. La stavo aspettando. È tornata. Sono le 3 di notte ed è ovvio che quel che volevo è successo. Mi avvicino alla porta per accertarmene. Dal buco della serratura lo spettacolo che vedo è proprio quello che mi aspettavo. Vedo mia madre in piedi sotto la doccia che si passa con inaudita lentezza il sapone. Il corpo è tutto un livido. Trema. I suoi occhi sono persi nel vuoto. Ho visto abbastanza. Ho avuto la mia vendetta e con un sorriso beffardo mi avvio verso la mia camera.
Commenti e suggerimenti a marco.dionisi@yahoo.com
Sì l’ho fatto. Sono una donna discutibile ed una madre indegna: ho scopato il ragazzo di mia figlia. E non è stata una debolezza, ma l’inizio di una relazione clandestina che dura oramai da quasi un mese. Quando guardo negli occhi Stefania dovrei sentire vergogna e impudicizia, ma non ci riesco. Sono travolta dalla passione, dalla gioia sfrenata e non barattabile del sesso. Ho sempre voglia del cazzo di Claudio, lo voglio sentire mentre mi penetra e mi inonda del suo sperma caldo. E ancor di più ho voglia di vedere i suoi occhi vogliosi quando mi può guardare senza la paura di essere scoperto. Lui mi adora e mi scopa come nessun uomo ha mai fatto prima. Mi fa sentire giovane e desiderata quando osserva ogni mio movimento: il sollevarsi della mia gonna fino a metà coscia quando sono seduta in salotto, il muoversi armonioso dei miei fianchi e del mio sedere quando lo specchio riflette i nostri corpi travolti dalla passione, il modo in cui sorrido ad un passante quando mi accorgo che mi sta guardando la scollatura. Mi fa sentire una porca insaziabile. Mi chiamo Laura e ho 45 anni. Lunghi capelli castani scuri contornano un viso ancora molto attraente e dai tratti severi che il mio sorriso ammaliatore addolcisce non poco, rendendolo per molti uomini irresistibile. Non ho mai perso la voglia di curare il mio corpo, tantomeno nell’ultimo mese! Il jogging, la piscina e la sana alimentazione mi dona un fisico generoso e mediterraneo. Le mie cosce sono di marmo eppure morbidissime, il mio culo generoso e sodo. Infine la mia quarta abbondante fa di me la donna più bella dell’ufficio in cui lavoro, e non solo! Mio marito è morto durante la gravidanza della mia unica figlia Stefania. A lei ho dedicato amore ed energia, ma i nostri rapporti sono sempre stati conflittuali. Credo che sia sempre stata gelosa di me. Del mio carattere esuberante e un pizzico malizioso. Certo se ora sapesse cosa le sto facendo alle spalle avrebbe tutte le ragioni per odiarmi. Eppure dovrebbe amarmi incondizionatamente. L’ho cresciuta da sola e nonostante alcune scappatelle occasionali, sono sempre stata molto corteggiata dopo la morte di mio marito, non le ho mai fatto mancare le giuste attenzioni di una madre verso la propria unica figlia. Forse la mia bellezza la mette in competizione con me, e Dio solo sa quanti suoi amici dalle scuole medie fino oggi all’università vengono a casa nostra per ammirarmi! Non è certo una colpa se la mia sensualità è rimasta intatta con il tempo. Gli avvenimenti degli ultimi degli ultimi trenta giorni ne sono l’ennesima prova. Sì lo ammetto, sono una bella cagna in calore!
(Claudio)
Che mese incredibile. Da quando ho cominciato a scoparmi la signora Laura sento finalmente appagata la mia virilità e voglia di sesso. Il suo fascino è pari solo alla sua troiaggine al letto. Si concede generosa ad ogni sfaccettatura dell’amore. Una donna insaziabile e capace di farti godere e dimenticare la clandestinità della situazione. Come fare a troncare? La signora Laura ha un corpo rubato al porno! Labbra carnose e uno sguardo divino quando ti spompina. Potrei non stancarmi mai della sua prorompente carnalità. Affogare tutto me stesso nelle sue calde ed accoglienti cosce, baciare e venire sulle sua quarta prorompente. È diversa come il giorno e la notte se confrontata con Stefania. La mia fidanzata è dolce e simpatica, ma diciamolo…sensualità zero! Sono due anni che siamo fidanzati e oramai è chiaro che ho sbagliato ad investire tempo e denaro in questa relazione. Lei mi ha aiutato in un periodo difficile della mia vita, ma sessualmente ha poche fantasie e per un ventottenne aitante e focoso come me non è certo l’amante ideale a letto! Lei è all'oscuro di tutto ed io non so come fare a gestire questa doppia relazione, ma c’è tempo per preoccuparsi delle conseguenze. Io e la signora Laura vogliamo godere e divertirci ancora e ancora. Stefania mi dispiace, ma tua madre è nata per far godere un uomo come me! Tutto è cominciato una sera di due mesi fa...
Ero in giro con la macchina dopo una cena con i miei compagni di softair (sapete simulazioni di guerra in tuta mimetica e armi giocattolo?) e vidi Laura passeggiare fuori da un centro di massaggi per tornarsene a casa.
“Ehi signora Laura buonasera! Dove se ne va di bello?”
“Ciao Claudio! Faccio una bella passeggiata verso casa. Fa bene sai, devo mantenermi in forma!” – I suoi toni gentili e maliziosi mi hanno eccitato dalla prima volta che Stefania me la presentò.
“Ma lei è una donna bellissima, non ha bisogno di tutti questi sforzi! Venga l’accompagno io a casa”.
Con un raggiante sorriso Laura entrò in macchina. La sua gonna al ginocchio lasciò scoperte le cosce che, nude e senza collant, apparivano ancora più invitanti del solito. La scollatura del vestito non era eccessiva, eppure la sua quarta abbondante non poteva che risaltare, bellissima e proibita!
“Grazie Claudio, ma non era davvero necessario. È così bello passeggiare in queste afose serate di Luglio”.
“Sì ma per me non è certo un disturbo. E poi mi lasci dire che una donna bella come lei non dovrebbe passeggiare di notte da sola”.
“Ma Claudio cosa dici? Pensi che qualcuno potrebbe approfittarsi di me? I maniaci avranno altro da fare piuttosto che seguire me!”
Laura ha sempre cercato di “invitare” il suo interlocutore a farle degli apprezzamenti, le piace ricevere complimenti e la malizia di una chiacchierata non se la lascia mai scappare. Con me poi è stata sempre molto provocante! Ma io non sono certo un ragazzino timido, le rispondo sempre a tono mettendo su con lei dei duetti ammiccanti e molto equivoci. Una risata e una battuta di spirito mettono sempre fine alle nostre “schermaglie erotiche”. Ma quella notte tutto andò diversamente.
(Laura)
“Signora Laura lei è stupenda! Scommetto che, se potessero, metà degli uomini di questa città si trasformerebbero in sadici stupratori se la incontrassero di notte da sola…Ma stia tranquilla, io sono qui per salvarla!”
La parlata sicura di Claudio stuzzicava la mia voglia di provocarlo. Risposi di getto continuando su quel sentiero lastricato di proibito ed erotismo. Lui era il ragazzo di mia figlia, io una bella donna sempre pronta a lanciarmi nel piacere della seduzione.
“Oh mio bel ragazzone. Quindi se un maniaco tentasse di violentarmi, tu salterai fuori dal buio per salvarmi?”
“Certamente. Li farei fuggire e poi la porterò via con me”.
“Ahaah si? Così potrai stuprarmi tu al loro posto?”
“Magari sì, chi può dirlo?”
Una risata fragorosa sigillò lo sgangherato discorso. D’improvviso capì che desideravo portare le nostre chiacchierate maliziose ad un livello più alto.
“Bene allora vienimi a salvare quando vuoi! Io ogni mercoledì esco alle 22.00 dal centro massaggi”.
Mi accarezzai l’interno coscia e dissi:
“Non ci posso rinunciare, voglio essere sempre in forma. Mio marito mi diceva sempre che avevo le gambe più belle di tutta la città!”
Claudio seguì con lo sguardo la mia mano scivolare sensuale tra le mie cosce. Sapevo che lui più volte si era soffermato a guardarle quando portavo gonne un po’ corte, e anche se il mio seno prosperoso è la mia carta vincente, le mie cosce tornite e morbidissime non sono affatto meno apprezzate. La mossa decisa, ma gentile di Claudio mi sorprese totalmente. Eppure era nell’aria! Senza dire una parola mise una mano sulla mia coscia sinistra e cominciò ad accarezzarla. Prima dall’orlo della gonna al ginocchio, poi più audacemente affondò la presa nel mio interno coscia risalento quasi a sfiorarmi con il polso le mutandine. Io lo lasciai fare eccitatissima. Furono due minuti lunghissimi e intensi, sentivo la mia fica bagnarsi e il mio senso del dovere abbandonarmi definitivamente!
“Sono sicuro che le sue gambe sono ancora le più belle” – disse ritrando la mano.
“Sei un tesoro Claudio! Ma puoi consolarti con mia figlia!” - lo incalzai aspettando sicura la sua risposta ad effetto che non tardò ad arrivare:
“Stefania è carinissima, ma lei è cento volte più erotica”.
Ormai il fattaccio era questione di minuti. Il resto del rientro a casa fu silenzioso e Claudio non si fece problemi a rimettere nuovamente la sua mano forte tra le mie cosce marmoree. Le accarezzava cercando di non perdere un centimetro della loro bellezza. Io mi mordevo le labbra e godevo ogni istante di quel momento di soffice erotismo. Ero in macchina con il ragazzo di mia figlia che mi toccava vorace le mie cosce nude, che eccitazione! Arrivati sotto casa non mi diede nemmeno il tempo di parlare. Si avvicinò a me, mi mise una mano sul collo e mi baciò. Un bacio lungo e appassionato reso ancora più indimenticabile dal senso di proibito della situazione. Con la mano salì sotto la gonna fino alle mutandine, quando le scansò la mia fica era già fradicia di umori. Claudio mi sorrise compiaciuto e cominciò un poderoso ditalino mentre continuava a baciarmi ovunque: sulle labbra, sul collo fino a dove arrivava la mia scollatura.
“Sii godo, continua Claudio non ti fermare” – gli dissi senza rimorsi alcuni nei confronti di mia figlia.
Dopo quindici minuti di baci e palpeggiamenti Claudio continuava a stuzzicare la mia fica grondante godimento puro. Arrivai all’orgasmo, il mio nuovo amante era bravissimo, e ancora eravamo vestiti! Lo spinsi verso il suo sportello, le slacciai i jeans e tirai fuori il suo cazzo duro e lungo come me lo ero immaginato. Quante volte l’avevo adocchiato gonfio ed eccitato sotto le sue tute o i jeans stretti! Il pompino che li donai era sicuramente ben diverso da quelli pacati e gentili di mia figlia. Claudio godeva rumorosamente scostandomi i capelli per meglio vedere il mio viso mentre accoglievo nella mia bocca il suo cazzo. Immagino che vedere la bella e provocante madre della sua ragazza spompinarlo in quel modo così coinvolgente e generoso stravolse ogni suo senso del pudore. Il bel fusto era mio!
“Sto venendo Laura, siii. Ti sto per venire in bocca…” – disse ad alta voce. Il suo sperma caldo mi invase la gola, un sapore amaro ma assai piacevole. Profumato come lo sperma di un uomo all’apice della sua virilità deve essere. Non sprecai una goccia, viziata e porca come non mai. Ci baciammo un’ultima volta e rincasai. Mia figlia Laura era mezza addormentata davanti alla tv e così non dovetti affrontare subito i suoi occhi dolci ed ignari di tutto. Mi infilai sotto la doccia e mi masturbai con un trasporto e una voracità d’adolescente. Già immaginavo vogliosa il momento in cui il cazzo di Claudio mi avrebbe posseduta.
(Claudio)
Dopo quella notte non è passato un giorno che io e Laura non ci siamo incontrati da qualche parte. Ogni momento libero è buono per vederci. Lei non può fare a meno delle mie attenzioni e del mio cazzo. Ma anche io non posso non desiderare ogni momento di più il suo corpo da stupro! Laura a letto è meravigliosa. Mi lascia ampia libertà di sbizzarirmi in ogni posizione e, come una ragazzina vogliosa, si diverte a provocarmi e a liberarsi ad ogni piccola perversione. A quaratacinque anni si concede come la più consumata troia d’alto bordo della città. Posso affondare il mio cazzo tra le sue tettone, incularla sul pavimento della cucina alzandole la gonna e afferrando da dietro ogni sua curva, ogni centimetro del suo generoso corpo. Quando abbiamo finito lei si fa la doccia e mi chiama per farsi guardare. La schiuma che si perde tra le sue cosce e le mani che insaponano i suoi fianchi da mamma sono un irresistibile invito ad una nuova porca scopata nel bagno. Passiamo le ore a tarda notte a parlare al telefono. Lei mi provoca raccontadomi la sua giornata, di quando si masturba pensando ad un posto nuovo dove potremmo fare sesso. Mi descrive gli abiti nuovi che vuole comprarsi per apparire ancora più bella e porca. Io non posso far altro che aspettare un nuovo giorno per poterla possedere ancora. Le dico quanto desidero il suo corpo morbido e come fosse lei la più bella della casa. Stefania la mia ragazza è ora solo un peso, la routine. Fare sesso con lei è diventato noioso come un lungo articolo di economia.
(Stefania)
Cristo Santo! Da quanto tempo è che va avanti questa storia? Sono nauseata, ho i nervi a fior di pelle e solo voglia di vomitare. Ho da poco sentito le loro parole al telefono e vorrei morire. Gli ho sentiti sussurrare le loro porcherie e mi sento come se qualcuno avesse lacerato per sempre la mia fiducia nel prossimo. Claudio sei un pezzo di merda! E tu mamma come puoi afermi fatto una cosa del genere? Ma la pagherai. Eccome se la pagherai, la pagherai cara maledetta puttana...
Ho un dolore che soffoca il respiro e penetra come un cancro dentro di me. Mia madre tradisce il nostro legame, la fiducia e l’amore che dovrebbe sostenerci, e alle mie spalle si scopa il mio ragazzo. Non riesco ancora a realizzare la portata della rivelazione, ma la certezza dei fatti mi fa capire quanto assurda e ingiusta sia a volte la vita. I rapporti tra me e mia madre sono sempre stati complicati. Io non mi rimprovero niente, ce l’ho sempre messa tutta. Lei ha rovinato negli anni ogni cosa lasciando primeggiare la sua malizia creandomi più di un complesso di inferiorità. Fin dagli anni delle medie osservavo con rabbia i miei amici mentre se la mangiavano con gli occhi, e lei non ha mai fatto nulla per mettermi a mio agio. Non è mai andata oltre le strette di mano e qualche cenetta preparata con cura, ma non si è mai fatta problemi ad ostentare le sue gonne corte e le sue scollature. Non posso certo negarlo, lei è bellissima. Ha tutto ciò che una donna può desiderare di avere per conquistare un uomo. Io ho ventitre anni, sono minuta e dai modi gentili (tutta il mio povero papà), lei è di una prorompensa mediterranea che capisco quanto sia irresistibile. Ma Dio solo sa come ho sofferto per questo durante la mia adolescenza. Ed ora che pensavo di aver trovato l’uomo giusto, ecco che scopro che la troia (il suo unico nome possibile) si scopa da chissà quante settimane il mio Claudio. Sono le due di notte e fumo nervosa nella stanza. Pochi minuti fa ho alzato la cornetta (ho avuto un incubo e volevo chiamare Claudio, si lo so sono una bambina a volte) e gli ho sentiti:
“Non vedo l’ora di rivederti Laura, sei fantastica. Voglio affondare nelle tue cosce per sempre. Altro che Stefania tu sì che sei una donna!”.
“Oh Claudio sei adorabile! Anche io non vedo l’ora che sia domani”.
Nel baratro della mia disperazione non sono capace di razionalizzare, penso solo a vendicarmi. Ma come? Lasciare Claudio e sputtanare mia madre tra amici e parenti è di certo la cosa più saggia, ma non mi basta. Lei la deve pagare cara. Voglio strapparle via tutta la sua maliziosa sicurezza. Voglio che le accada qualcosa che le impedisca di tornare a fare la troia provocatrice e mangia uomini in breve tempo. Sì mia madre è una puttana, e io una sadica vendicatrice. Lo so. Ma è così che deve andare: organizzerò il brutale stupro di mia madre Laura. Questa sarà la mi vendetta.
(Maurizio)
Non vedevo Stefania da tre anni. Mi è difficile spiegare quello che è successo oggi quindi cercherò di mettere ordine. Sono Maurizio e ho 30 anni. Quando ho avuto la mia breve relazione con Stefania ero appena uscito di galera, lei aveva poco più di diciotto anni. Dolce e ingenua come la ragazzina che era. Ora è sempre mingherlina, ma cazzo! Mai avrei pensato che sarebbe diventata quel tipo di persona capace di progettare un’idea simile. È proprio vero il luogo comune che sotto le persone più buone e generose, se ferite profondamente, può ribollire un cuore di tenebra. Laura è venuta nell’officina dove lavoro durante la pausa pranzo. Non avrei mai pensato di rivederla, ci lasciammo dopo poco tempo. Io ero possessivo e geloso, lei dolce e stupidamente innamorata. Non poteva funzionare. E poi sono un poco di buono, per soldi posso fare qualsiasi cosa. A lei devo comunqe alcuni momenti di serenità nella mia vita di confine. Forse è per questo che ho accettato, ovviamente gratis, di concretizzare la sua folle vendetta. Un gesto d’amore, terribile e malefico. La vita raramente è un banale susseguirsi di azioni, può sorprenderti e scagliarti all’inferno in pochi attimi.
“Te la faccio breve. E ti prego non giudicarmi. Ho scoperto che mia madre scopa con il ragazzo con cui sto da oltre due anni. È l’ultimo e più grave affronto che quella puttana mi ha fatto credimi. Non ne posso più. Voglio che tu e qualcuno dei tuoi amici la segua quando esce dal Centro Benessere dove va ogni mercoledì sera…”
“Vuoi far spaventare di brutto tu madre eh? Certo che non me lo aspettavo da te”.
“No, no. Non hai capito. Non dovete spaventarla, la dovete stuprare. La dovete violentare ed umiliare come volete, in modo che la smetta di fare la primadonna. Me la deve pagare!”
La sua richiesta è shoccante, ma ho accettato. Stefania ha progettato tutto. Quella sera farà in modo di andare al cinema e poi a passare la notte a casa di Claudio. Io e altri due delinquenti seguiremo e violenteremo la signora Laura. Lei non mi ha mai visto, all’epoca i cattivi rapporti tra madre e figlia impedirono anche una sola visita di cortesia. Posso portare a termine lo stupro senza il pericolo immediato di essere riconosciuto.
(Laura)
Dio sia ringraziato per i massaggi! Oh quanto sono rilassanti e poi guardati tesoro sei bellissima! Sorrido alla vista del mio sedere ancora sodo e alto e mi infilo le mutandine. Sono quasi le 22.00 e anche questa seduta al Centro Benessere è terminata. Sono un po’ dispiaciuta perché questa sera non verrà a prendermi Claudio. Stefania l’ha incastrato per una serata romantica, povero il mio focoso amante! Aahahha si starà annoiando a morte! Poco male comunque, posso farmi una bella passeggiata serale e un lungo bagno rilassante al rientro a casa. Mi infilo la nuova bellissima gonna bianca con lo spacco laterale comprato ieri e e uan comoda maglia celeste senza maniche e dalla discreta scollatura. Perfetta per affrontare con eleganza l’afa di questa estate! Pronti via! Le strade degli ricchi quartieri che separano il Centro Benessere dalla mia abitazione sono ben illuminati e il via vai di giovani coppie e di macchine non mi espone a nessun tipo di pericolo nonostante l’ora tarda. L’unico punto poco illuminato è accanto ai vecchi magazzini degli ex mercati generali. Cinquecento metri di strada secondaria che attraverso sempre con un briciolo di timore. Da quella meravigliosa prima notte della mia relazione con Claudio questa è la prima volta dopo cinque settimane, che non passo a piedi per queste strade. Adoro passeggiare la sera ed è bello ritornare alle vecchie e sane abitudini. Certo sarebbe stato meglio passare la notte a scopare con Claudio! Ma non lamentamoci, è un periodo meraviglioso! Appena imbocco la strada dei magazzini mi accorgo che due uomini dalle facce poco raccomantabili sono in piedi accanto ad una saracinesca. Stanno fumando e parlando e al mio passaggio mi squadrano per bene. Ai loro occhi sono la classica bella donna, elegante e ricca, viziata e sicura di sé. Per lo più vestita sexy! Camminando gli spacchi della gonna scoprono generosamente le mie cosce, e le mie braccia nude ed indifes posso capire che facciano venire peccaminosi pensieri in testa. In più c’è la scollatura che esalta la mia quarta abbondante! Tuttavia i due accennano un sorriso gentile, che pur non ricambiando mi rassicura. Dopo averli superati sento che il brivido di paura era tutta ingiustificata. Quando pochi istanti dopo ho sentito una mano cingermi forte la vita e un’altra sfiorarmi il seno e tapparmi con violenza la bocca, la vampata di terrore è pari solo al senso di improvvisa sorpresa.
(Claudio)
Sono da poco passate le 22.30 e sto guidando verso il ristorante. Stefania è stranamente allegra e maliziosa questa sera. Mi manca Laura, ma tutto sommato il buonumore della mia ragazza mi rilassa. A quest’ora Laura sarà quasi tornata a casa. Avrei voglia di sentire la sua voce ammicante, ma abbiamo deciso di non rischiare nessun tipo di telefonata o messaggio. Saggia idea ovviamente!
(Stefania)
Claudio è gentile, ma sottilmente pensieroso. Sono sicuro che sta pensando alla sua Laura, mia madre. La mia peggior nemica. Mentre ci apprestiamo a raggiungere il ristorante guardo l’ora. In questo istante mia madre starà quasi alla stradina dei magazzini. Oppure è già stata aggredita da Maurizio e suoi amici? Qualunque sia la verità da qui a pochi minuti verrà violentata brutalmente. E io avrò la mia spietata vendetta.
(Maurizio)
Laura è bellissima. Sapevo in giro che la madre della mia ex fosse attraente, ma non pensavo fino a questo punto cazzo! Non c’è voluta molta fatica per trascinarla dentro al magazzino abbandonato. Su un lungo tavolo in legno abbiamo sistemato una coperta e non c’è proprio motivo di temere visite inaspettate. Porco giuda Laura è uno spettacolo di donna. Ha due tette pazzesche e delle braccia da mordere tutte. Il suo volto spaventato aumenta la nostra eccitazione:
“Cosa volete da me? Lasciatemi!” – dice cercando di assumere un tono perentorio che poco gli riesce.
“Stai zitta cagna che ora ci divertiamo”.
La prendiamo per i fianchi e la sbattiamo sul tavolo. Una lampada accesa a due metri di distanza ci serve da illuminazione. Una luce sullo stupro più eccitante che si sia mai visto. Lo stupro di Laura, la donna più sexy della città.
Le sue urla servono solo a scaldare l’atmosfera già bollente. Mauro la schiaffeggia per scoraggiarla, ma lei è orgogliosa come ogni cagna ricca e viziata che si rispetti. E noi non la rispettiamo!!! Ahahahah. Fanculo l’etichetta, siamo qui per uno stupro porco mondo. Strapparle la camicietta non è difficile, quello che è quasi impossibile è resistere alla vista di ciò che c’è sotto: due magnifiche tettone che il reggiseno di pizzo stenta a contenere. Mauro e Carmine la tengono ferma e mi getto suoi suoi capezzoli mordendoli e baciandoli con foga. È come se la volessi mangiare. Affondare la faccia in quelle due tettone è paradisiaco. Hai fatto la cattiva mammina eh signora Laura. Ora ne paghi le conseguenze. E io mi diverto! Anzi ci divertiamo tutti. Mauro nemmeno le sfila la gonna, anzi la arrotola in vita strappando poi le mutandine. Penetra la fica di Laura prima con un dito poi con una mano intera. Abusare di quel corpo è la più bella scopata che si possa immaginare. Gli occhi di Laura si riempiono di lacrime che prontamente lecco. Aggiungere sfregio allo sfregio è la mia specialità devo dire! Quando Mauro si stende sopra di lei per scoparla sono già passati venti-trenta minuti. Cosi tanto tempo ci è servito solo per goderci il preliminare di palpeggiamento di quelle tette. Le cosce della signora Laura poi, che ve lo dico a fa. Un mix perfetto di morbidezza e marmo. Ma ora basta preliminari, che la scopata vera e propria abbia inizio!
(Laura)
Ho la vista annebbiata dalle lacrime e dalla paura. Mio Dio cosa sta succedeno? Perché? Non riesco a credere a cosa mi sta succedendo. I tre uomini mi hanno palpata ovunque, leccata e morsa i capezzoli e l’interno coscia. Uno di loro è appena entrato dentro di me e mi sta scopando a ritmo industriale. Mi sento un buco nero che inghiotte la mia anima. Non solo è la prima volta che vengo stuprata, ma è anche la prima volta che un uomo (figuriamoci tre) si permetta di toccarmi in modi cosi violenti e irrispettosi. Bastardi schifosi. Penso a quanto durerà questo schifo, penso a come sarà la mia vita dopo questa notte, penso a Claudio che aveva promesso dolcemente di proteggermi, penso a me e a quanto sono cretina ad andarmene in giro da sola, penso a questi tre figli di puttana che stanno abusando di me. Penso a quanto vorrei vederli sgozzati come maiali. Pensieri che tuttavia non mi allontanano da lì, da quello sporco tavolo di legno in un magazzino in disuso. L’uomo mi penetra aggrappandosi ai miei seni urlando oscenità. Un altro di loro mi sbatte il suo cazzo puzzolente sulla mia faccia, il massimo dell’umiliazione. Non mi sento una donna, ma una schiava nelle loro mani. Accolgo quel cazzo nella mia bocca con la collaborazione di chi vuole che tutto finisca al più presto. Non ho più la forza di lottare e quando sentò lo sperma dell’uomo inondarmi la vagina penso che almeno uno di loro ha finito di violentarmi. Ma ce ne sono altri due, altri due bastardi.
(Maurizio)
È passata un’ora e mezza e ci siamo serviti tutti. La fica di Laura gronda di sperma e sputi e le concediamo un attimo di tregua. La donna piange in silenzio, quasi a voler mantenere la propria dignità. Mi piace questo carattere, si merita un’inculata con i fiocchi! Di colpo la giriamo, lei capisce ma non si ribella più di tanto. È furba spera che finiamo presto, ma quanto si sbaglia. Carmine è il primo ad incularla. La penetra con veemenza, la fa urlare per farle capire chi comanda. Laura urla, piange, ma cerca di mantere un controllo. A quel punto mi incazzo voglio vederla urlare di terrore e quando tocca a me invece di incularla la prendo e la trascino per i capelli giù dal tavolo. Laura sorpresa si desta dalla sua passività e urla:
“Lasciami stronzooo”.
“Pensi che dopo averti fottuta e inculata finiamo con te? Meglio che ti levi questa idea malsana dalla testa”.
I suoi occhi interrogativi e pieni di paura sono un meraviglio spettacolo.
“Avanti facciamo vedere a questa bella signora cosa significa essere stuprate!”.
Capito l’ordine i miei compagni si avvicinano alla donna e la sollevano da terra. A pochi passi da noi c’è un’impalcatura con dei ganci e catene penzolanti. Legarla mò di crocefissione non è un’impresa facile. Laura si ribella con una determinazione ritrovata. Urla ci maledice, ma le nostre risate di scherno rimbobano ancora più forti nel magazzino. Io mi piazzo dietro di lei e comincio ad incularla aggrappandomi ai suoi fianchi da mamma. Carmine tira fuori un dildo di trenta centimetri e lo piazza davanti alla faccia di Laura. Il terrore si impadronisce dei suoi occhi quando si accorge che al dildo abbiamo applicato dei piccoli bastoncini. Niente che la possa ammazzare, ma sufficenti a lacerarle la fica per un bel po’. Mauro le tappa la bocca ma lei riescie ugualmente a liberarsi per urlare tutto il dolore che prova. Il dildo la penetra per quei pochi secondi che occorrono per inonondare di sangue le cosce e il pavimento. Noncurante del sangue prima Carmine e poi Mauro la scopano di nuovo baciandola e leccandola sulle tette e sul collo. Quando la sleghiamo la signora Laura è semisvenuta. L’adagiamo sul tavolo e cominciamo a masturbarci guardando quel meraviglioso corpo umiliato e sconfitto. Le sue tettone sono piene di lividi e morsi. La sua fica gronda sangue e sperma e il suo culo è oscenamente dilatato. Quando dopo dieci minuti rinviene ha giusto il tempo per toccarsi le ferite che noi le veniamo addosso, chi in faccia, chi sulle tette, chi sulle cosce.
(Laura)
I tre bastardi sono andati via da circa mezz’ora quando ho la forza per rivestirmi. La mia fica ha smesso di sanguinare, ma sento dolori e fitte ovunque. Ho perso la cognizione del tempo, potrebbe essere l’una di notte come le tre. Non mi curo nemmeno di guardare l’ora sul cellulare o chiamare la polizia, voglio solo andarmene da quel maledetto magazzino. Nel tragitto che mi separa da casa non incontro nessuno. Non riesco ancora a realizzare cosa mi sia successo. Quando apro la porta di casa ed entro assomiglio di più ad un’automa che alla bella donna di sempre. Avvicinandomi al bagno passo davanti alla camera di mia figlia. Lei starà dormendo per fortuna non si è svegliata. Ora non ho la forza di raccontarle tutto, né di sfogarmi. Domani si vedrà cosa fare. Ora voglio solo lavarmi via lo schifo di quei corpi e dei loro cazzi. Lavarmi via la loro disumanità. Il getto dell’acqua allieva per un attimo i dolori, ma non la mia mente che sembra inghiottita in un burrone senza fine.
(Stefania)
Quando mia madre chiude la porta del bagno mi alzo cercando di non fare il minimo rumore. La stavo aspettando. È tornata. Sono le 3 di notte ed è ovvio che quel che volevo è successo. Mi avvicino alla porta per accertarmene. Dal buco della serratura lo spettacolo che vedo è proprio quello che mi aspettavo. Vedo mia madre in piedi sotto la doccia che si passa con inaudita lentezza il sapone. Il corpo è tutto un livido. Trema. I suoi occhi sono persi nel vuoto. Ho visto abbastanza. Ho avuto la mia vendetta e con un sorriso beffardo mi avvio verso la mia camera.
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