La sposina 2
di
monellina89
genere
etero
L'incontro tutta la notte atteso e bramato finalmente stava arrivando, ero davanti alla porta dell'albergo, leggermente in anticipo, fremevo dal desiderio e non vedevo l'ora d'incontrarlo.
Il cellulare mi squillò era un messaggio:
"Ti attendo in camera, vai dal portiere e chiedigli del signor belvedere"
Andai dal portiere e feci ciò che mi aveva detto,lui mi fece accompagnare fino alla sua camera, ogni passo che mi avvicinava a lui,mi rendeva impaziente e piena di voglia di scoprire quel piacere da tempo negato, davanti alla sua porta bussai e non ci fù risposta fu l'uomo che mi aveva accompagnata fin lì a consegnarmi la chiave per entrare, appoggiai la chiave sul lettore e mi ritrovai in un corridoio in terra ben visibile c'era una busta che raccolsi e lessi:
"Se vorrai proseguire in questa avventura sappi che qua dentro tu sarai tutto ciò che io voglio, qui sono il tuo padrone e tu la mia sottomessa,quindi vai in bagno e preparati per il tuo padrone con ciò che io voglio vederti addosso"
La situazione mi eccitava ancora di più, adoravo che lui mi dicesse cosa fare mi eccitava da matti.
In bagno ad attendermi c'era un'altra lettera che spiegava come mi dovevo vestire e truccare.
Mi denudai di tutti i miei abiti e rimasi completamente nuda, presi il reggicalze nero e rosso in pizzo é lo indossa poi le calze velate color carne e le agganciai ad esso, il corpetto steccato di raso e pizzo nero e rosso che mi stringeva quasi torgliendomi il fiato e faceva strabuzzare fuori gran parte dei miei seni generosi e infinito indossai quei tacchi a spillo vertiginosi di colore rosso lucido con un leggero plato, presi i trucchi ombretto nero e grigio per gli occhi con la mattina nera molto pronuciata e sulla mia bocca un rossetto rosso come il fuoco lucido,capelli sciolti e mossi come già avevo,adesso ero pronta potevo andare da lui, aprìi la porta che portava alla camera era buia e dentro sembrava non esserci nessuno anche se sapevo che non era così perché sentivo i suoi occhi che mi osservavano desideroso e bramoso di possedermi, la sua voce si fece spazio nell'oscurità e in quell'aria già tersa dell'odore del sesso,la sua era una voce autoritaria roca e terribilmente sexy e il solo udirla mi faceva eccitare, mi chiese di girarmi e così feci,fù allora che sentii le sue mani esperte e delicate toccarmi ovunque prima il viso poi la bocca, poi mi palparono i seni, una mano rimase lì e cominciò a giocare con uno dei miei capezzoli già induriti sotto il suo tocco esperto, mentre l'altra scese nella mia intimità ormai pulsante e bagnata solo per lui,si fece spazio tra le grandi labbra e con il pollice incominciò ad accarezzare il mio clitoride con disegni circolari, premendolo e strizzandolo, facendomi ansimare di piacere ad ogni suo tocco,dietro di me sentivo la sua erezione spingermi sul culo, non potevo resistere fù allora che lui si fermò, "decido io quando puoi venire, e questo non il momento"
Mi mise una banda sugli occhi e mi guidò verso il letto,mi fece adagiare a bordo letto mi allargo le gambe e poi si allontanò da me, anche se non sentivo più il suo tocco, sentivo i suoi occhi su di me e ciò mi bastava per continuare ad essere così desiderosa di lui; "toccati per il tuo padrone"
È così feci, andai subito al sodo troppo desiderosa di toccare la mia intimità che fremeva e pizzica nell'attesa del piacere, feci scivolare le mie dita sul clitoride e lo carezzai provocandomi ansimi di piacere, stavo per venire non riuscivo più a controllare il piacere, fù allora che lui mi levò la mano dalla mia intimità e la portò alla mia bocca facendomi assaporare i miei fluidi, poi bacio le mie labbra, mi fece alzare dal letto e inginocchiare, ero bramosa di averlo, sentii il rumore dei suoi pantaloni che cadevano a terra e di lì a poco mi spinse il suo membro duro sul viso, carerezzandomelo con il suo glande, io d'istinto aprii la bocca e lui infilò tutta la sua lunghezza nella mia bocca, facendomi rimanere quasi soffocata dal piacere e con movimenti decisi del bacino lo muoveva dentro facendo su e giù gli piaceva avere il controllo, mi teneva per la testa saldamente e io mi aggrappavo al suo sedere tonico e scolpito, con la lingua mentre mi penetrava la bocca leccavo e la muovevo, continuava a tenermi saldamente per i capelli ma fermò il bacino sentivo il suo pene eretto fremere dentro la mia bocca, fù allora che decisi di fare a modo mio leccai le palle il suo pene il suo il glande e poi di nuovo dentro la mia bocca, quasi non riuscissi a fare a meno di possederlo, succhiavo e leccavo, lo sentivo era vicino al piacere.
Violentemente mi allontanò da lui, facendomi cadere distesa a terra, e con altrettanta violenza e ardore mi prese e mi mise a 90, "sei proprio la mia puttanella,ma non ti avevo chiesto di farmi venire, cosa volevi fare,lo sai qual'è la punizione per le puttanelle irriverenti", cominciò a scullaccairmi prima delicatamente e poi sempre più forte, sentivo il sedere pizzare, ma ciò mi provocava un piacere assurdo annebbiato solo da un leggero dolore che anch'esso mi eccitava, stavo impazzendo dal piacere non potevo più resistere volevo essere scopata, la mia fica fremeva e colava, chissà se alla fine il mio signore mi avesse dato ciò che volevo....
Continua....
Il cellulare mi squillò era un messaggio:
"Ti attendo in camera, vai dal portiere e chiedigli del signor belvedere"
Andai dal portiere e feci ciò che mi aveva detto,lui mi fece accompagnare fino alla sua camera, ogni passo che mi avvicinava a lui,mi rendeva impaziente e piena di voglia di scoprire quel piacere da tempo negato, davanti alla sua porta bussai e non ci fù risposta fu l'uomo che mi aveva accompagnata fin lì a consegnarmi la chiave per entrare, appoggiai la chiave sul lettore e mi ritrovai in un corridoio in terra ben visibile c'era una busta che raccolsi e lessi:
"Se vorrai proseguire in questa avventura sappi che qua dentro tu sarai tutto ciò che io voglio, qui sono il tuo padrone e tu la mia sottomessa,quindi vai in bagno e preparati per il tuo padrone con ciò che io voglio vederti addosso"
La situazione mi eccitava ancora di più, adoravo che lui mi dicesse cosa fare mi eccitava da matti.
In bagno ad attendermi c'era un'altra lettera che spiegava come mi dovevo vestire e truccare.
Mi denudai di tutti i miei abiti e rimasi completamente nuda, presi il reggicalze nero e rosso in pizzo é lo indossa poi le calze velate color carne e le agganciai ad esso, il corpetto steccato di raso e pizzo nero e rosso che mi stringeva quasi torgliendomi il fiato e faceva strabuzzare fuori gran parte dei miei seni generosi e infinito indossai quei tacchi a spillo vertiginosi di colore rosso lucido con un leggero plato, presi i trucchi ombretto nero e grigio per gli occhi con la mattina nera molto pronuciata e sulla mia bocca un rossetto rosso come il fuoco lucido,capelli sciolti e mossi come già avevo,adesso ero pronta potevo andare da lui, aprìi la porta che portava alla camera era buia e dentro sembrava non esserci nessuno anche se sapevo che non era così perché sentivo i suoi occhi che mi osservavano desideroso e bramoso di possedermi, la sua voce si fece spazio nell'oscurità e in quell'aria già tersa dell'odore del sesso,la sua era una voce autoritaria roca e terribilmente sexy e il solo udirla mi faceva eccitare, mi chiese di girarmi e così feci,fù allora che sentii le sue mani esperte e delicate toccarmi ovunque prima il viso poi la bocca, poi mi palparono i seni, una mano rimase lì e cominciò a giocare con uno dei miei capezzoli già induriti sotto il suo tocco esperto, mentre l'altra scese nella mia intimità ormai pulsante e bagnata solo per lui,si fece spazio tra le grandi labbra e con il pollice incominciò ad accarezzare il mio clitoride con disegni circolari, premendolo e strizzandolo, facendomi ansimare di piacere ad ogni suo tocco,dietro di me sentivo la sua erezione spingermi sul culo, non potevo resistere fù allora che lui si fermò, "decido io quando puoi venire, e questo non il momento"
Mi mise una banda sugli occhi e mi guidò verso il letto,mi fece adagiare a bordo letto mi allargo le gambe e poi si allontanò da me, anche se non sentivo più il suo tocco, sentivo i suoi occhi su di me e ciò mi bastava per continuare ad essere così desiderosa di lui; "toccati per il tuo padrone"
È così feci, andai subito al sodo troppo desiderosa di toccare la mia intimità che fremeva e pizzica nell'attesa del piacere, feci scivolare le mie dita sul clitoride e lo carezzai provocandomi ansimi di piacere, stavo per venire non riuscivo più a controllare il piacere, fù allora che lui mi levò la mano dalla mia intimità e la portò alla mia bocca facendomi assaporare i miei fluidi, poi bacio le mie labbra, mi fece alzare dal letto e inginocchiare, ero bramosa di averlo, sentii il rumore dei suoi pantaloni che cadevano a terra e di lì a poco mi spinse il suo membro duro sul viso, carerezzandomelo con il suo glande, io d'istinto aprii la bocca e lui infilò tutta la sua lunghezza nella mia bocca, facendomi rimanere quasi soffocata dal piacere e con movimenti decisi del bacino lo muoveva dentro facendo su e giù gli piaceva avere il controllo, mi teneva per la testa saldamente e io mi aggrappavo al suo sedere tonico e scolpito, con la lingua mentre mi penetrava la bocca leccavo e la muovevo, continuava a tenermi saldamente per i capelli ma fermò il bacino sentivo il suo pene eretto fremere dentro la mia bocca, fù allora che decisi di fare a modo mio leccai le palle il suo pene il suo il glande e poi di nuovo dentro la mia bocca, quasi non riuscissi a fare a meno di possederlo, succhiavo e leccavo, lo sentivo era vicino al piacere.
Violentemente mi allontanò da lui, facendomi cadere distesa a terra, e con altrettanta violenza e ardore mi prese e mi mise a 90, "sei proprio la mia puttanella,ma non ti avevo chiesto di farmi venire, cosa volevi fare,lo sai qual'è la punizione per le puttanelle irriverenti", cominciò a scullaccairmi prima delicatamente e poi sempre più forte, sentivo il sedere pizzare, ma ciò mi provocava un piacere assurdo annebbiato solo da un leggero dolore che anch'esso mi eccitava, stavo impazzendo dal piacere non potevo più resistere volevo essere scopata, la mia fica fremeva e colava, chissà se alla fine il mio signore mi avesse dato ciò che volevo....
Continua....
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