Ricordi 23 bisex
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bisex
Ricordi 23
Dobbiamo organizzarci – mi aveva detto stefania alla fine dei racconti sui gemelli. Ma per pomiciare, farsi un ditalino o una sega o un bocchino bastava nascondersi un po’, ma per poter fare quello che volevamo, e cioè farle provare le sensazioni di prenderlo nel culetto, occorreva un po’ di tempo e soprattutto un posto adeguato. La cabina giù alla spiaggia, dove l’avevo fatto con mio cugino, non mi sembrava proprio adatta per l’impossibilità di sapere quanto tempo avevamo a disposizione. Ed essendo la prima volta per lei volevo poter avere la tranquillità di farlo con calma.
La fortuna ci aiuta. I nostri genitori decidono di andare un pomeriggio a visitare un paese poco distante dove si svolge anche un mercatino dell’antiquariato. Naturalmente noi ci rifiutiamo di andare visto l’argomento e guardandoci con un sorriso complice già pregustiamo le almeno due o tre ore a disposizione.
Nel primo pomeriggio, appena partiti i nostri genitori, cerco di capire cosa ha intenzione di fare mio fratello. Per fortuna decide di andare in spiaggia e mi chiede cosa penso di fare io. Gli dico che con R. abbiamo deciso di prendere un tandem a noleggio e di fare un giro prima di scendere al mare.
Comunque non mi fido di andare a pomiciare in camera nostra, lui potrebbe tornare da un momento all’altro per una ragione qualsiasi. L’unica soluzione è la camera dove lei dorme con i suoi. E così facciamo. Appena chiusa la porta ci togliamo subito i costumi e sdraiati sul suo letto cominciamo a pomiciare. La voglia accumulata durante i racconti sembra venir fuori tutta insieme. Mi abbasso a leccarle le tette e poi scendo giù fino alla sua fica già tutta bagnata. La lecco a lungo e mi viene in bocca gemendo forte. Poi mi dice che vuole leccarmi anche lei e girandosi si mette a “69”. Continuiamo così finchè non sento che sto per venire. La fermo e glielo dico e mi risponde che vuole sentirlo dentro ora.
Cerchiamo una crema idratante e gliela spalmo sul buchetto facendo scivolare il dito anche dentro cercando di lubrificare tutto ben bene. Sento che si sta rilassando e allora c’infilo anche un altro dito con una facilità che mi sorprende. Certo gli allenamenti che l’amica le aveva fatto con tutti quegli oggetti qualcosa hanno fatto!!!
Ora, dopo averla fatta mettere in ginocchio sul letto, vicino alla sponda, mi piazzo in mezzo alle sue gambe e avvicino la cappella al suo ano che si contrae continuamente. Spingo piano ma con decisione e non mi sorprende vedere la cappella sparire lentamente dentro il suo buchetto. Ora è tutta dentro e lo sfintere si stringe sotto il cornicione con contrazioni ripetute che provocano rigonfiamento della cappella e gemiti suoi di piacere. Non sente dolore, mi dice, ma solo un po’ di tensione che però le piace.
Ora – mi dice – spingilo tutto dentro, ma piano. L’accontento e lentamente lo faccio entrare tutto fino a sentire le mie palle a contatto con la sua fica bagnatissima.
È bellissimo, mi sento tutta piena, è caldo e mi da un gusto incredibile – mi dice.
Per tutta risposta lo sfilo quasi del tutto e poi lo spingo di nuovo tutto fino in fondo. Poi continuo così, come piace a me quando me lo stanno facendo, dentro e fuori regolarmente ma senza farlo troppo in fretta. Mi piace anche quando lo tirano fuori del tutto e dopo un attimo, quando ancora il buco non si è ristretto, me lo spingono di nuovo dentro fino in fondo.
Lei sta mugolando di piacere e toccandole la fica la sento sempre più bagnata.
Sto per venire – le dico, e i primi schizzi di sburro cominciano ad uscire. Da come si muove ruotando il bacino, capisco che sta sburrando anche lei e continuiamo a farlo insieme per un bel po’.
Alla fine, senza farlo uscire, si sdraia sul letto con me sopra e girando la testa e baciandomi mi dice che avevo proprio ragione, è una sensazione piacevolissima ed eccitante, molto più di quanto potesse immaginare. E non finisce qui – aggiunge sorridendo.
Purtroppo dobbiamo alzarci, lavarci ed andare in spiaggia prima che si accorgano gli altri.
Nei giorni successivi comunque non è finita lì e anche se a volte un po’ in fretta e senza tanti preamboli l’ha voluto riprovare ancora con soddisfazione di entrambi. E alla mia domanda perché non volesse provare anche a scopare rispondeva non tanto per la verginità cui non dava nessuna importanza e che comunque pensava fosse ormai andata con tutto quello che si era messo dentro sia da sola che con L., ma solo perché aveva paura di rimanere incinta e l’esperienza di una sua compagna di scuola a cui era successo l’aveva sconvolta.
Purtroppo anche le ultime due settimane di vacanza finirono. Ci tenemmo in contatto scrivendoci ma poi non ci furono più occasioni di rincontrarci. La mia vita cambiò con il passaggio al liceo, cambiarono gli amici e anche il modo di pensare al sesso. Per molti anni non ho più avuto voglie omosessuali, mi sono fidanzato e poi sposato.
Solo dopo tanti anni, in occasione di un soggiorno di una settimana all'estero per lavoro, un pomeriggio andai in un cinema a luci rosse e………..continua
Dobbiamo organizzarci – mi aveva detto stefania alla fine dei racconti sui gemelli. Ma per pomiciare, farsi un ditalino o una sega o un bocchino bastava nascondersi un po’, ma per poter fare quello che volevamo, e cioè farle provare le sensazioni di prenderlo nel culetto, occorreva un po’ di tempo e soprattutto un posto adeguato. La cabina giù alla spiaggia, dove l’avevo fatto con mio cugino, non mi sembrava proprio adatta per l’impossibilità di sapere quanto tempo avevamo a disposizione. Ed essendo la prima volta per lei volevo poter avere la tranquillità di farlo con calma.
La fortuna ci aiuta. I nostri genitori decidono di andare un pomeriggio a visitare un paese poco distante dove si svolge anche un mercatino dell’antiquariato. Naturalmente noi ci rifiutiamo di andare visto l’argomento e guardandoci con un sorriso complice già pregustiamo le almeno due o tre ore a disposizione.
Nel primo pomeriggio, appena partiti i nostri genitori, cerco di capire cosa ha intenzione di fare mio fratello. Per fortuna decide di andare in spiaggia e mi chiede cosa penso di fare io. Gli dico che con R. abbiamo deciso di prendere un tandem a noleggio e di fare un giro prima di scendere al mare.
Comunque non mi fido di andare a pomiciare in camera nostra, lui potrebbe tornare da un momento all’altro per una ragione qualsiasi. L’unica soluzione è la camera dove lei dorme con i suoi. E così facciamo. Appena chiusa la porta ci togliamo subito i costumi e sdraiati sul suo letto cominciamo a pomiciare. La voglia accumulata durante i racconti sembra venir fuori tutta insieme. Mi abbasso a leccarle le tette e poi scendo giù fino alla sua fica già tutta bagnata. La lecco a lungo e mi viene in bocca gemendo forte. Poi mi dice che vuole leccarmi anche lei e girandosi si mette a “69”. Continuiamo così finchè non sento che sto per venire. La fermo e glielo dico e mi risponde che vuole sentirlo dentro ora.
Cerchiamo una crema idratante e gliela spalmo sul buchetto facendo scivolare il dito anche dentro cercando di lubrificare tutto ben bene. Sento che si sta rilassando e allora c’infilo anche un altro dito con una facilità che mi sorprende. Certo gli allenamenti che l’amica le aveva fatto con tutti quegli oggetti qualcosa hanno fatto!!!
Ora, dopo averla fatta mettere in ginocchio sul letto, vicino alla sponda, mi piazzo in mezzo alle sue gambe e avvicino la cappella al suo ano che si contrae continuamente. Spingo piano ma con decisione e non mi sorprende vedere la cappella sparire lentamente dentro il suo buchetto. Ora è tutta dentro e lo sfintere si stringe sotto il cornicione con contrazioni ripetute che provocano rigonfiamento della cappella e gemiti suoi di piacere. Non sente dolore, mi dice, ma solo un po’ di tensione che però le piace.
Ora – mi dice – spingilo tutto dentro, ma piano. L’accontento e lentamente lo faccio entrare tutto fino a sentire le mie palle a contatto con la sua fica bagnatissima.
È bellissimo, mi sento tutta piena, è caldo e mi da un gusto incredibile – mi dice.
Per tutta risposta lo sfilo quasi del tutto e poi lo spingo di nuovo tutto fino in fondo. Poi continuo così, come piace a me quando me lo stanno facendo, dentro e fuori regolarmente ma senza farlo troppo in fretta. Mi piace anche quando lo tirano fuori del tutto e dopo un attimo, quando ancora il buco non si è ristretto, me lo spingono di nuovo dentro fino in fondo.
Lei sta mugolando di piacere e toccandole la fica la sento sempre più bagnata.
Sto per venire – le dico, e i primi schizzi di sburro cominciano ad uscire. Da come si muove ruotando il bacino, capisco che sta sburrando anche lei e continuiamo a farlo insieme per un bel po’.
Alla fine, senza farlo uscire, si sdraia sul letto con me sopra e girando la testa e baciandomi mi dice che avevo proprio ragione, è una sensazione piacevolissima ed eccitante, molto più di quanto potesse immaginare. E non finisce qui – aggiunge sorridendo.
Purtroppo dobbiamo alzarci, lavarci ed andare in spiaggia prima che si accorgano gli altri.
Nei giorni successivi comunque non è finita lì e anche se a volte un po’ in fretta e senza tanti preamboli l’ha voluto riprovare ancora con soddisfazione di entrambi. E alla mia domanda perché non volesse provare anche a scopare rispondeva non tanto per la verginità cui non dava nessuna importanza e che comunque pensava fosse ormai andata con tutto quello che si era messo dentro sia da sola che con L., ma solo perché aveva paura di rimanere incinta e l’esperienza di una sua compagna di scuola a cui era successo l’aveva sconvolta.
Purtroppo anche le ultime due settimane di vacanza finirono. Ci tenemmo in contatto scrivendoci ma poi non ci furono più occasioni di rincontrarci. La mia vita cambiò con il passaggio al liceo, cambiarono gli amici e anche il modo di pensare al sesso. Per molti anni non ho più avuto voglie omosessuali, mi sono fidanzato e poi sposato.
Solo dopo tanti anni, in occasione di un soggiorno di una settimana all'estero per lavoro, un pomeriggio andai in un cinema a luci rosse e………..continua
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