Mia madre Carla 2
di
Biancaneve
genere
incesti
Carla mi confida di avere un rapporto lesbico con mia nonna. Le due sono amanti ed a loro volta si fanno cavalcare da mio padre. Sono delle bisex. Una è la moglie di mio padre e l’altra pur essendo la madre di mio padre ne è anche l’amante. Mia nonna si fa chiavare da suo figlio. Il gioco a tre sta per trasformarsi in un gioco a quattro. Il quarto giocatore sono io. Devo solo stare attento a non irritare mia madre. “Mamma, il passaporto per visitare la tua sorgente di vita quando hai intenzione di darmelo?” “Ti ho appena permesso di visitare la mia bocca che è quello che mi hai chiesto l’altro giorno. Ti ho già succhiato il cazzo ed ho bevuto il tuo sperma. Non avere fretta. La notte è lunga. Dai, andiamo a letto.” Mi prende per mano e mi conduce sul letto. Mi stendo e lei si stende sul mio corpo. Poggia le sua labbra sulle mie e mi bacia. “Mamma mi fai succhiare le tue mammelle.” “Mi stavo domandando quando me l’avresti chiesto.” Si solleva e striscia sul mio corpo quel tanto che basta affinché i suoi capezzoli sfiorino le mie labbra. “Eccoti servito. Su apri la bocca che il mio capezzolo è pronto per essere ospitato.” Dischiudo le labbra ed apro la bocca. Mamma guida il suo grosso capezzolo fra le mie labbra che serro intorno a quella deliziosa e rosea ciliegia. La mia lingua entra in azione. La punta si muove veloce. Avviluppo il capezzolo e lo schiaccio contro il palato. Incomincio a succhiare. Che meravigliosa sensazione. Mi sembra di essere tornato bambino quando la mia bocca si attaccava a quelle bianche mammelle e mi alimentavo succhiando il latte che mia madre produceva per me. Purtroppo ora da quei splendidi seni latte non ne esce. “Dai piccolino. Mi stai facendo morire. Mi dispiace di non avere latte da farti bere ma è bello lo stesso sentire la tua bocca che mi succhia le tette. Oh Dio! E questo che sento fra le natiche cosa è? Il mostro si è svegliato. Si è rimesso in piedi. Prima che si arrabbi dobbiamo farlo entrare in casa e tenerlo al caldo.” Solleva il bacino quel tanto che basta affinché la sua mano agganci il mio cazzo e ne indirizzi il glande contro lo spacco che divide in due le sue grandi labbra. “Ecco. Sono pronta a ricevere il tuo cazzo. Dai spingi. Sentirai com’è calda.” Mamma mi ha dato il passaporto. Posso finalmente entrare in lei. Il mio cazzo è pronto a varcare il confine dell’agognato terra promessa. Sollevo il bacino ed il mio pene incomincia ad avanzare verso l’interno. Il giardino dell’eden ha spalancato le sue porte. Sono nel condotto vaginale. Continuo a spingere. Mia madre incomincia mugolare. Ha gli occhi chiusi. Si sta godendo la penetrazione. Il cazzo, favorito dagli umori di cui è piena la “pucchiacca” di mia madre, affonda lentamente fino a che il glande raggiunge il collo dell’utero. Sono dentro il ventre di mia madre. Sono ritornato nel luogo da cui sono uscito. Pongo fine alla spinta. Cingo le spalle di Carla con le braccia e la stringo contro il mio petto. La guardo. Sta sorridendo. “Contento? È questo quello che agognavi? Il tuo sogno si è realizzato. Ti piace.” “Mamma è meraviglioso quello che sto vivendo. Non credevo fosse cosi bello. Il mio cazzo è dentro la tua fanny.” Do una spinta al mio corpo ed entrambi rotoliamo su di un lato. Sono sopra il suo corpo. “Non ti piace farmi stare sopra.” “Carla non devi essere tu a cavalcarmi. Il sogno è mio. Io sono quello che deve chiavarti. Io sono quello che deve possederti. Quindi spetta a me stare sopra.” “Oh! Oh! Il mio piccolino si sente uomo.” “Non sfottere. Ti chiaverò fino a farti svenire dal piacere.” “Ti prendo in parola. Su, fammi vedere quello che sai fare.” La bestia che è in me incomincia a spaziare nel rigoglioso giardino. Dentro, fuori. Lentamente il mio amico entra ed esce dalla fulgida vagina di mamma. Mentre le stantuffo il cazzo nella fica la guardo negli occhi. Li ha lucidi. Vi leggo il suo desiderio di avermi. “Figlio mio sei fantastico. Continua così. Mi piace il modo in cui mi stai chiavando.” Un piccolo grido mi annuncia che sta per avere un orgasmo. Le sue dita mi artigliano il petto. La sua testa dondola sul cuscino. Viene e gode. Continuo a pomparle il cazzo nella fica. I suoi gemiti di piacere si intensificano. Porta le gambe sulla mia schiena e mi imprigiona. Un secondo orgasmo le esplode subito seguito da un terzo. Eppoi giunge il finale. Un tremore si impossessa del suo corpo. la stratta delle sue gambe diventa più forte. Il suo respiro si fa pesante. I gemiti si tramutano in nitriti. Poi un urlo rompe il silenzio della stanza. Carla solleva il bacino e blocca il mio pompaggio. Uno sconvolgente orgasmo si è impossessato del suo corpo. Mamma sta godendo. Anche per me è giunto il momento. Smetto di trattenermi e lascio che il mio piacere salga lungo il condotto uretrale e vada a riversarsi nella calda ed accogliente fica di mia madre. il mio caldo sperma a fiotti abbondanti riempie la vagina di Carla. “Mamma. Sono stato bravo? Ti è piaciuto?” La guardo. Ha gli occhi chiusi. Non mi vede. Ha perso conoscenza. Tiro fuori il cazzo dalla sua fica e mi distendo il suo fianco. Aspetto. Dopo un po mia madre ritorna in sé. “Sei stato di parola. Mi hai fatto svenire. Dio! Che chiavata. Tuo padre non mi ha mai portato a tanto.” “Mamma, mi dispiace.” “Di cosa?” “Non sono stato attento. Ho scaricato il mio sperma nel tuo ventre.” “Oh! Amore. Non ti angustiare. Va tutto bene. Non sono nel mio periodo fecondo. Anche se ….. Ora devo lasciarti. Fra poco tuo padre rientrerà e non voglio che ci sorprenda in questo stato. Devo prepararlo. Tu domani vai da tua nonna.” “Mamma sono pazzo di te. Non posso starti lontano.” “Figliolo anch’io sono pazza di te. Non preoccuparti non ti staro lontana. Verrò spesso a farti visita dalla nonna.” “Carla sarò in trepidante attesa.” Si alza dal letto raccoglie la sua vestaglia ed esce dalla stanza. Il mattino dopo, su richiesta di mamma, è mio padre ad accompagnarmi da sua madre. Raggiungiamo la villa della nonna dopo due ore d’auto. Si trova in aperta campagna. Nonna, avvisata da mia madre, sta aspettandoci seduta su una sdraio sotto al porticato. Indossa un jeans ed un leggero pullover bianco con un ampia scollatura a V. Il jeans mette in evidenza le linee del suo bacino. Deve avere un gran bel culo. Il pullover le aderisce come se fasciasse il suo prosperoso seno. Non deve avere il reggiseno. Lo si denota dalla spinta che i suoi grossi capezzoli esercitano contro il pullover. È una gran bella donna. Mi riceve abbracciandomi e baciandomi. “Entra pure in casa. Saluto tuo padre e ti raggiungo.” Entro in casa. Sento la voce di mio padre che parla alla nonna. “Mamma sei arrapante. Peccato che debba andar via. Altrimenti….” “ Altrimenti cosa? C’è tuo figlio. Anch’io sento la tua mancanza. Vieni con tua moglie. così mentre lei si occupa di tuo figlio noi due ci daremo ai giochini che ci piacciono tanto.” “Hai ragione. Vado via. Tornerò presto con Carla. A proposito cosa avete fatto l’altra sera?” “Oltre che parlare ci siamo anche divertite. Lo sai quando io ami tua moglie.” Babbo dopo averle palpato il seno le da un bacio sulle labbra. poi sale in auto e riparte. La nonna entra in casa.
continua
P. S.: Questo è un racconto di pura fantasia. Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente occasionale.
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P. S.: Questo è un racconto di pura fantasia. Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente occasionale.
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