Silenzio
di
C_
genere
masturbazione
Finalmente C_ aveva la casa tutta per sé.
Tutti gli altri membri della sua famiglia erano altrove, ma lei era più che mai presente a se stessa.
Alimentata nuovamente la propria carica erotica, si spogliò del tutto e si sistemò sul suo trono del piacere: le cosce che aderivano ai due braccioli del trono, la schiena sempre più inarcata, man mano che la libidine aumentava. Niente più saliva, solo il piacere già traboccante del suo giovane e dolce riparo degli uccelli più monelli...Ed ecco, la mente inizia a distaccarsi dalla dimensione del qui e ora, mettendo al centro unicamente la fortissima sensazione di calore che accompagna il liberante orgasmo. Un gemito, unico e prolungato, spezza il silenzio della sua dimora.
Si specchia, ancora nuda e ansante, meravigliosa nel proprio candore che cela, malgrado tutto, una purezza d'animo.
Ma C_ non è ancora paga, stavolta entra nella stanza della pulizia e della cura del corpo, si posiziona sul basso trono bianco e ripete il magico rito. Stavolta con indosso la veste, ma ogni tanto scopre i seni, un gesto che l'ha sempre eccitata. Arriva ancora la gioia della carne, ancora più intensa, una goduria che la sconvolge, la scuote forte.
Pensava di aver terminato, ma mentre un membro della famiglia è intento a docciarsi laddove lei prima aveva rilasciato i propri gemiti, si siede sul bordo bianco latteo della vasca e apre voluttuosamente le gambe. Col braccio sinistro sfiora o fa pressione sul marmo, che le fa da alto bracciolo.
Lo sente, il cazzo che più la soddisfa, si sente penetrata sotto lambi infuocati, di nuovo l'immaginario sconvolgersi dei filamenti d'erba che circonda i corpi degli amanti, mentre piove su braci roventi, ecco...
L'ultimo gemito di quella splendida giornata.
Tutti gli altri membri della sua famiglia erano altrove, ma lei era più che mai presente a se stessa.
Alimentata nuovamente la propria carica erotica, si spogliò del tutto e si sistemò sul suo trono del piacere: le cosce che aderivano ai due braccioli del trono, la schiena sempre più inarcata, man mano che la libidine aumentava. Niente più saliva, solo il piacere già traboccante del suo giovane e dolce riparo degli uccelli più monelli...Ed ecco, la mente inizia a distaccarsi dalla dimensione del qui e ora, mettendo al centro unicamente la fortissima sensazione di calore che accompagna il liberante orgasmo. Un gemito, unico e prolungato, spezza il silenzio della sua dimora.
Si specchia, ancora nuda e ansante, meravigliosa nel proprio candore che cela, malgrado tutto, una purezza d'animo.
Ma C_ non è ancora paga, stavolta entra nella stanza della pulizia e della cura del corpo, si posiziona sul basso trono bianco e ripete il magico rito. Stavolta con indosso la veste, ma ogni tanto scopre i seni, un gesto che l'ha sempre eccitata. Arriva ancora la gioia della carne, ancora più intensa, una goduria che la sconvolge, la scuote forte.
Pensava di aver terminato, ma mentre un membro della famiglia è intento a docciarsi laddove lei prima aveva rilasciato i propri gemiti, si siede sul bordo bianco latteo della vasca e apre voluttuosamente le gambe. Col braccio sinistro sfiora o fa pressione sul marmo, che le fa da alto bracciolo.
Lo sente, il cazzo che più la soddisfa, si sente penetrata sotto lambi infuocati, di nuovo l'immaginario sconvolgersi dei filamenti d'erba che circonda i corpi degli amanti, mentre piove su braci roventi, ecco...
L'ultimo gemito di quella splendida giornata.
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