Mercenaria - Vacanze finite
di
Enotica34
genere
saffico
La voce del comandante annuncia che il viaggio di ritorno sta per terminare. Sono tornata a casa. Nella mia citta' eterna e meravogliosamente piena di contraddizioni, ho sospeso la mia vita per qualche tempo. Ma ora eccomi di ritorno alla vita di sempre. Al mio lavoro che, in effetti un vero lavoro non e'. Alle mie amicizie, ai miei vizi e virtu'. Ai miei clienti. A Pat. Gia', Pat. Sono partita senza neppure avvertirla. Del resto, non ero tenuta a farlo. Tra me e lei non c'e' alcun tipo di relazione affettuosa. Tutt' al piu', adesso, dall'ultima volta, lavorativa. Anche se qualcosa dentro mi dice che in effetti Pat sia qualcosa di piu', soffoco ogni tipo di sensazione che puo' anche solo avvicinarsi a un sentimento. Sono una puttana, una di quelle che ha orgasmi a pagamento e che soddisfa ogni qual si voglia desiderio mi aggradi e mi appaghi. I sentimenti non trovano spazio in questo corpo lussurioso. Sa come scoparmi, lo ammetto. Sa cosa mi piace e mi travolge. Mi appaga vedere il suo viso che si esibisce in smorfie goduriose, vero. Ma non posso farmi coinvolgere .
Ci avra' dato sotto come una maiala st' estate. Mi ha raccontato qualcosa dei suoi amichetti e delle sue amichette. Povero marito cornuto! Se solo sapesse come lo so io che Pat e' una vera maialina e che e' talmente brava ad ispirare sensazioni animalesche, bhe', forse avrebbe piu' fantasie nell' atto sessuale. Accidenti! Mi ritrovo con gli slip appiccicati a dosso adesso! Pat Pat Pat.... Che diavolo! Scendo dall' aereo e la chiamo.
Tre squilli. "Pat, sono io"
" Ehi, che sorpresa, pensavo fossi ...si...sparita!" " No sono qui... E.."abbassando il tono di voce in tono roco e suadente " ti pensavo, si, mi sei venuta in mente e mi sono eccitata. Voglio scopare con te, Pat... O per meglio dire..Klizia!"
" Dove sei adesso, sento certi rumoriii"... " dai, non perdere altro tempo... Ci vediamo a casa mia tra un paio d' ore. Ti aspetto nuda, sul mio letto. Lascio le chizvi sotto lo zerbino. E tu non tardare. O dovro' fare qualche chiamata e a quest' ora...non mi va... Mettiti quell' impermeabile rosso che mi fa bagnare tutta e sotto non azzardarti a mettere nulla" " E, cosa devo dirti, ci vediamo a casa tua, non vedo l' ora"!
Lungo la strada del ritorno, quell' eccitazione non scema affatto. Anzi, cresce, ricordando la sensazione calda e avvokgente della lingua della mia amica dentro il mio profondo. Ricordando quel piccolo seno muoversi freneticamente sopra di me, mentre sul suo viso fine espressioni di piacere tingono le sue guance di rosso. Sono totalmente in preda alla voglia, inizio a non capirci piu' nulla. Premo il piede sull' acceleratore, mentre il buio avvolge la citta' le cui luci sono fiocamente accese. Le famiglie sono riunite intorno ai tavoli per la cena. Le televisioni emettono suoni familiari , che si espandono tra le vie grazie alle finestre delle case spalancate per via di questo afosissimo caldo che attanaglia la citta' pur essendo meta' settembre. Un caldo che rende i contorni delle mie fantasie di Pat piu' calde e violente. Non resisto. Mi tiro leggermente su la mini di jeans leggerissimo. Scosto quel lembo microscopico di stoffa che si appoggia sul mio sesso contribbuendo alla tortura. Mi guardo intorno. Sembrano tutti svaniti nell' obblio. Approfitto del semaforo rosso per portare il mio dito medio a stuzzicare il mio clitoride trovando un fiume di umori . Lo inizio a muovere veloce dentro di me, sperando invano che quel semaforo rosso duri in eterno, ma cosi non e'. Semaforo verde. Aumenta la tortura. Pat, scopami forte, penso, scopami fino a farmi morire tra gli spasmi dei miei orgasmi. Voglio morire tra le tue anche. Tra le tue labbre. Con i miei grossi e sodi seni che pigiano sui tuoi. I tuoi capezzoli nella mia bocca sono miele dolcissimo. Vedo una piazzola. Mi fermo. Sto impazzendo. Devo godere. Non mi tengo per Pat. Non mi tengo per nessuno. Accosto. Ibtorno a me nessuno. Allargo un po la gamba appoggiando il ginocchio destro un po sul cambio e penso che se non fossi in mezzo ad una strada, se pur isolata, potrei usufruirne. La mia mano trova aperte tutte le porte e si muive forsennatamente divenendo completamente inzuppata del mio improvviso desiderio. Si muove in ogni modo, le onde del piacere mi travolgono. La mia testa ricade all'indietro e nella mia mente immagino ci sia lei in mezzo alle mie gambe. Impazzisce anche lei dalla voglia di succhiarmi tutto e tutta quanta , quanta sono io. Troia come lei, nessuno mi ha mai fatto sentire. Finalmente il mio orgasmo esplode molto violento. Mi squassa e mi travolge. La mia mano ritorna al suo posto. Ma non mi basta. Voglio lei dentro di me. Sopra di me, dietro di me. Ovunque e comunque voglia godere con e di me.
Speriamo solo non tardi ad arrivare...
Ci avra' dato sotto come una maiala st' estate. Mi ha raccontato qualcosa dei suoi amichetti e delle sue amichette. Povero marito cornuto! Se solo sapesse come lo so io che Pat e' una vera maialina e che e' talmente brava ad ispirare sensazioni animalesche, bhe', forse avrebbe piu' fantasie nell' atto sessuale. Accidenti! Mi ritrovo con gli slip appiccicati a dosso adesso! Pat Pat Pat.... Che diavolo! Scendo dall' aereo e la chiamo.
Tre squilli. "Pat, sono io"
" Ehi, che sorpresa, pensavo fossi ...si...sparita!" " No sono qui... E.."abbassando il tono di voce in tono roco e suadente " ti pensavo, si, mi sei venuta in mente e mi sono eccitata. Voglio scopare con te, Pat... O per meglio dire..Klizia!"
" Dove sei adesso, sento certi rumoriii"... " dai, non perdere altro tempo... Ci vediamo a casa mia tra un paio d' ore. Ti aspetto nuda, sul mio letto. Lascio le chizvi sotto lo zerbino. E tu non tardare. O dovro' fare qualche chiamata e a quest' ora...non mi va... Mettiti quell' impermeabile rosso che mi fa bagnare tutta e sotto non azzardarti a mettere nulla" " E, cosa devo dirti, ci vediamo a casa tua, non vedo l' ora"!
Lungo la strada del ritorno, quell' eccitazione non scema affatto. Anzi, cresce, ricordando la sensazione calda e avvokgente della lingua della mia amica dentro il mio profondo. Ricordando quel piccolo seno muoversi freneticamente sopra di me, mentre sul suo viso fine espressioni di piacere tingono le sue guance di rosso. Sono totalmente in preda alla voglia, inizio a non capirci piu' nulla. Premo il piede sull' acceleratore, mentre il buio avvolge la citta' le cui luci sono fiocamente accese. Le famiglie sono riunite intorno ai tavoli per la cena. Le televisioni emettono suoni familiari , che si espandono tra le vie grazie alle finestre delle case spalancate per via di questo afosissimo caldo che attanaglia la citta' pur essendo meta' settembre. Un caldo che rende i contorni delle mie fantasie di Pat piu' calde e violente. Non resisto. Mi tiro leggermente su la mini di jeans leggerissimo. Scosto quel lembo microscopico di stoffa che si appoggia sul mio sesso contribbuendo alla tortura. Mi guardo intorno. Sembrano tutti svaniti nell' obblio. Approfitto del semaforo rosso per portare il mio dito medio a stuzzicare il mio clitoride trovando un fiume di umori . Lo inizio a muovere veloce dentro di me, sperando invano che quel semaforo rosso duri in eterno, ma cosi non e'. Semaforo verde. Aumenta la tortura. Pat, scopami forte, penso, scopami fino a farmi morire tra gli spasmi dei miei orgasmi. Voglio morire tra le tue anche. Tra le tue labbre. Con i miei grossi e sodi seni che pigiano sui tuoi. I tuoi capezzoli nella mia bocca sono miele dolcissimo. Vedo una piazzola. Mi fermo. Sto impazzendo. Devo godere. Non mi tengo per Pat. Non mi tengo per nessuno. Accosto. Ibtorno a me nessuno. Allargo un po la gamba appoggiando il ginocchio destro un po sul cambio e penso che se non fossi in mezzo ad una strada, se pur isolata, potrei usufruirne. La mia mano trova aperte tutte le porte e si muive forsennatamente divenendo completamente inzuppata del mio improvviso desiderio. Si muove in ogni modo, le onde del piacere mi travolgono. La mia testa ricade all'indietro e nella mia mente immagino ci sia lei in mezzo alle mie gambe. Impazzisce anche lei dalla voglia di succhiarmi tutto e tutta quanta , quanta sono io. Troia come lei, nessuno mi ha mai fatto sentire. Finalmente il mio orgasmo esplode molto violento. Mi squassa e mi travolge. La mia mano ritorna al suo posto. Ma non mi basta. Voglio lei dentro di me. Sopra di me, dietro di me. Ovunque e comunque voglia godere con e di me.
Speriamo solo non tardi ad arrivare...
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Wow (grazie Sanna)
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