Orgasmo per tre. A casa di B.

di
genere
trio

Quello che sto per raccontare è un altro capitolo della mia storia con B.
Ho già avvisato, nei miei racconti precedenti, che chi si urta per l'uso delle brutte parole, non dovrebbe leggerlo. Per cui, torno a ripetere, se siete suscettibili a racconti descritti con una certa "enfasi", siete pregati di leggere i meravigliosi altri racconti che questo sito eccezionale ci offre.
Detto ciò , negli episodi che precedono questo, ho cercato di rendere l'idea di come B avesse rapito la mia mente. Era abbastanza chiaro che mi avesse stregata con il suo corpo. Sono sempre stata sensibile al seno femminile. Mi è capitato spesso, prima di B, ma anche dopo, di andare a letto con donne non proprio dal viso e dal corpo piacevole, ma con delle tette grandi. Anche non proprio giovani "architettonicamente", ma le tette devono avere determinati standard. Mentre, per gli uomini, standard non ne ho mai avuti. Se mi eccitano e mi piacciono, basta. Quello era , comunque, un periodo durante il quale gli uomini non li guardavo neppure. Pur non essendo mai stata innamorata di un esemplare di sesso maschile, mi disgustavano. O meglio, non era loro che volevo. Il calore che riusciva ad offrirmi una donna, se pur fosse solo sesso sfrenato, era di gran lunga di qualità superiore a quello che riusciva a trasmettermi un uomo. Fosse stato anche il più fico della terra. Cmq B. possiede tutte le qualità a me necessarie per mandare in tilt la mia testolina bacata. E la mia passera. E credo che questo lei lo abbia capito sin dalla prima scopata nel cesso di quel ristorante. Se prima la mia fantasia faceva di lei un'attrice di film porno, ora ne era la regina indiscussa. Dopo quell'episodio, sono stata una settimana a bramare ancora le sue mani sul mio corpo. La sua testa rossa in mezzo alle mie gambe, le sue dita affusolate dentro me. In ufficio Mi salutava maliziosamente, un po' mi sembravamo complici. La sorprendevo guardarmi mentre lavoravo, ma nulla più di questo. Tanto che ad un certo punto mi sono chiesta se la mia fervida immaginazione non mi stesse facendo brutti scherzi. La sera tornavo sconsolata nel mio appartamento, e spesso cercavo in chat erotiche qualcuna che potesse aiutarmi a smaltire la "sbornia". Ma era così freddo guardare quelle signore eccitate masturbarsi, che il mio desiderio cresceva e si alimentava, invece che smorzarsi. E comunque lei continuava ad uscire con Alberto, o meglio, a scopare con Alberto. Le voci in ufficio erano molto insistenti, risate soffocate quando entrava lui, sguardi arrapati dei maschi quando arrivava lei. Anche se, durante le ore lavorative, i pochi momenti in cui erano insieme in ufficio, si limitavano a scambiare sguardi indecenti e nulla più. Era un sabato mattina freddo e piovoso, quando B. Si accosta alla mia scrivania, si siede di fronte a me e incrocia le mani sotto il mento. Con fare sicuro, le sue labbra carnose laccate di rosso ciliegia,i suoi occhi neri come la profondità degli abissi dell'oceano, i suoi lunghi capelli rossi raccolti in una crocchia improvvisata, ma curata. Quei denti bianchi e un sorriso che strega. - Elisa, stasera ti farebbe piacere cenare con me?- la sua voce bassa e suadente. Il mio cuore palpita all'impazzata.
- ho invitato un amico. Ci divertiamo, ti ho trovato tesa questa settimana- mette la sua mano sulla mia intrecciando le sue dita con le mie. - Che ne dici?ti va porcellina?- me lo dice portandosi al mio orecchio. Il suo fiato caldo vibra sul lobo del mio orecchio. Allungandosi verso me mostra la spaccatura non accentuata delle tette, aaaa le sue tette perfette!! È senza reggiseno, intravedo il capezzolo meraviglioso che struscia con il tessuto blu della sua camicetta troppo sbottonata. Lo ha fatto di proposito. Torna a sedersi ,mi rendo conto di essere rimasta muta come una cretina. Penso di non doverle più far vedere quanto mi eccito quando solo mi sfiora. Devo prendere in mano il gioco e non dimostrare di essere una decerebrata. Qualcosa finalmente, in me si attiva. La voglia di giocare, di dimostrarle che anche io so il fatto mio in quanto a seduzione. - D'accordo B., la cosa sembra essere promettente! Dammi l'indirizzo, scrivimelo su un post it. Ma, scusa , mica sarà Alberto il tuo amico!?- ,-ahahah no, ti prego, Alberto basta! Visto e rivisto! Stai tranquilla non ti faccio annoiare, parola di B.!-
Scrive il suo indirizzo su un post it colorato, me lo porge sfiornadomi di proposito la punta del dito. Intorno a noi la piena frenesia di un'agenzia immobiliare. Per me il tempo si ferma. Di nuovo. B. Svanisce per recarsi ad un Open day in un appartamento semicentrale , indossa quell'impermeabile color sabbia, sotto il quale vorrei fosse nuda. Ed invece è fasciata da pantaloni bianchi, che le segnano i fianchi generosi, ma non esagerati e due natiche da far invidia ad una sedicenne. Stacco alle 13 quella mattina, è sabato. Saluto i pochi colleghi rimasti e corro verso la mia auto parcheggiata non proprio vicinissimo, bagnandomi completamente di pioggia. I vestiti appiccicati alla pelle. La mia camicetta aderente è diventata un tutt'uno con il mio reggiseno nero a bancolcino. I monti del mio seno imperlati di acqua. I capelli umidi come le mie labbra e il mio viso. Sospiro pensando a B. E a quanto vorrei che stasera fosse "adesso". Stavo decisamente trascurando che ci sarebbe stato un intruso, quella sera, e che certo B. Non aveva intenzione di farmici fare una chiacchierata. Ma avrei fatto qualunque cosa. Mi sarei fatta sfondare dal mondo, per stare solo 5 minuti pelle contro pelle con la mia dea. Mi era venuta una voglia incredibile di masturbarmi, a quel pensiero, ma ero in mezzo ad una strada e poi volevo che tutta la mia Potenza sessuale fosse dedicata a quella sera. Che tutta me stessa fosse dedicata a B.
Il pomeriggio trascorre lento. Riesco a fare un sonnellino, poi una doccia. Alle 19 è 30 sono già in auto. Truccata come una prostituta, vestita dello stretto necessario per non essere arrestata. Gonna inguinale, autoreggenti nere, ovviamente sprovvista di mutandine. Spesso non le indosso, specialmente in occasioni come questa, per la felicità altrui, ma soprattutto per la sensazione perversa che questa cosa genera in me;camicetta aderente sbottonata molto più del dovuto, reggiseno di pizzo trasparente rosso con apertura sul davanti di una taglia più piccola della mia : Mi piace che quando sono a cavalcioni su qualcuno o qualcuna, possa far esplodere la mia terza ora strizzata in una seconda. I miei capelli castani profumati di lavanda lasciati sciolti sulle spalle.
Mi sento una vera zoccola. Sono eccitata. Già pronta all'uso.
Parcheggio con non poche difficoltà, nel centro della città i parcheggi si fanno desiderare come B! Scendendo dalla macchina un ragazzo mi vede e mi spoglia con gli occhi, io sono entrata nella parte e lo lascio fare, sorridendo. Balbetta qualcosa, ma non lo sto ad ascoltare. Citofono, il portone si apre senza che nessuno risponda. Ricordo che sul foglietto B si era premurata di scrivere il piano. Nell'ascensore mi guardo nello specchio. Non c'è che dire! Mi eccito da sola. Mi sfioro le gambe con le unghie colorate di rosso fuoco. La porta di B. è semi aperta. Chiedo permesso, una musica jazz arriva da una stanza mischiata a suoni gutturali ovattati. Entro e seguo quei suoni. Il rumore dei miei tacchi vertiginosi scandisce la velocità dei miei passi. Mi affaccio nella sala da pranzo dalla quale provengono note e suoni confusi. La scena che mi si para davanti mi costringe ad appoggiarmi allo stipide della grande porta che separa il salone dal lungo corridoio : un uomo a me sconosciuto con indosso la camicia, sbottonata, mostrando addominali scolpiti minuziosamente, dai capelli chiari cortissimi, siede sul divano mentre B. Sta avidamente masturbando il suo grosso cazzo, tra le sue grosse , perfette, meravigliose,tette. Lo cattura alternando, nella sua capiente bocca, mostrando un glande violaceo che sembra pronto ad esplodere. Lei accovacciata tra le grosse e muscolose cosce dello sconosciuto, con in dosso solo una guepierre,rossa fuoco che reggono un paio di calze dello stesso colore. I capelli legati con una coda di cavallo, occhi dal trucco stropicciato. Chissà da quanto si stavano fottendo! Lui godeva moltissimo, occhi chiusi, testa appoggiata alla spalliera del divano in pelle nera. "Dai B., così, da brava puttana, succhiamelo!". Noto che sul tavolino di fronte al divano era appoggiata una bustina con dentro una polvere bianca. Ma ero quasi sicura, per esperienza, non fosse cocaina. B.alza gli occhi e li posa su di me, mentre continuava a fare godere il manzo, credo mi abbia sorriso con quel cazzone tutto bagnato che le entrava e le usciva dalla sua bella bocca da sgualdrina mai paga. Anche lui si accorge di me, e sta per dirmi qualcosa quando le viene in bocca, poi un po'sulle tette, un po' sotto il mento di B, che non si ferma, lo masturba ancora con le tette prepotentemente. Io sono eccitatissima. Ho le cosce che mi chiedono di essere allargate. La fica che sbrodola incontrollatamente. I capezzoli duri come marmo. Quasi mi fanno male. - Cos'è quella roba sul tavolino?-
-Mdma, squagliala nel vino.- mi dice il tipo con voce stanca e roca
-E poi avvicinati, ti stavamo aspettando- aggiunge languida come al suo solito.
Eseguo dettagliatamente. Squaglio bene la polverina nel vino bianco, alterandone il sapore altrimenti squisito e butto giù tutto d'un fiato. Vecchi ricordi salgono dalle viscere delle mia mente, ma li ricaccio da dove stanno tentando di uscire. Mi voglio godere questi momenti, di puro piacere, con uno sconosciuto nerboruto e la mia sirena ammaliatrice. Mi avvicino alla coppia ,ficco la lingua in bocca a b e prendo a massaggiare il membro del maschio. La pelle che copre quel muscolo così prorompente è umida, quasi bagnata. Entrambe siamo adesso genuflesse sotto di lui. - prendimelo in bocca , bella- Ce l'ha con me, ed io eseguo. Accolgo quel caldo fallo nella
Mia bocca, roteo la lingua lungo tutto il glande, per poi risucchiarlo dentro. Ha già un dolce sapore di femmina sopra, deve essere già entrato in B. Lecco e succhio ancor più avidamente, forse proprio per questo, non vorrei perdermi nulla di lei. B. Lecca sotto le sue palle, poi risale lungo l'asta dura e dritta, incontrando la mia bocca ci riattacchiamo come sanguisughe in una danza mentre entrambe le nostre mani lavorano il cazzo del fortunatissimo maschione. B. Mi increspa la mini gonna sui fianchi, liberato la mia fica grondante, gioca e sgrilletta il mio clitoride e onde di intenso piacere avvolgono non solo me, ma tutta la stanza. I sospiri si scontrano in una spirale di atavico piacere trascendentale. L'odore del sesso si propaga nella stanza come fosse incenso. Sensazioni a me note, pervadono la parte più nascosta di me. Quella parte che pensavo di aver messo a tacere, in un angolo del mio subconscio. Sbottono la mia camicetta mostrando le mie fette strizzare, un pezzetto di capezzolo fuoriesce, come stanco di essere rinchiuso a forza. B lo vuole prendere in bocca , ma la blocco. Mi alzo in piedi, mi giro di schiena , allargo le gambe sopra di lui , afferro con presa decisa il suo cazzo e mi ci calo sopra, sentendo onde di energia che partono dalla mia passera trasformandosi in scosse elettriche. Inizio a saltare come fossi una ballerina acrobatica, conscia che , con la droga che ho assunto, il piacere non sarà facile da raggiungere. E intanto, da brava, sta facendo effetto. Mi sento invorticata! B. Si insinua tra le nostre gambe e alterna spennellate di lingua che passano dal mio clitoride alle sue palle che ballano in una danza oscena. Le mani di lui mi hanno presa dalle tette, anch'esse in movimento. B. Si masturba con tutta la sua mano. Con cattiveria e passione, stiamo cercando il massimo del piacere all'unisono, ma sembra una tortura perché sembra non giungere mai! Dopo 10 minuti di tutto ciò, il tipo mi prende nel culo. Sento il suo pene giungermi nelle viscere. Bruciore, poi il desiderio ritorna a comandare. B si para davanti a me e spinge la mia testa di puttana in calore sulla sua fica. La mangio. Ci sputo, le entro con le dita. Sto impazzendo. Sono come indemoniata, tramortita, trasportata in un altro mondo. Esistiamo solo noi. Il tipo si stanca , mi fa alzare ed io e B. Approfittiamo del momento e ci incastriamo a forbice sui cuscini del divano. Io mi aggrappo ad un suo seno, caldo, Madido di sudore, mi ancoro bene e iniziamo a strusciarci come gatte in preda ad una crisi isterica. Dalla sua bocca escono oscenità di ogni specie. Sembra indemoniata. I suoi splendidi occhi neri sono iniettati di sangue, ai lati della sua bocca , residui delle prestazioni precedenti, vorrei leccarla ma non ci arrivo. Lui seduto accanto che ci guarda libidinoso, nel frattempo si è spogliato tutto mostrandoci di quanti muscoli è capace di contenere un corpo maschile. Di tanto in tanto afferra i miei capelli,li tira, poi si tocca, sospira e assiste estasiato ai nostri tentativi disperati di raggiungere l'orgasmo. Siamo nel limbo tra il paradiso e l'inferno, questo penso, questo mi sta accadendo. Se è davvero così, voglio rimarvi intrappolata per l'eternità insieme a B!
Il bacino mi duole, la fica anche, questo maledetto orgasmo non arriva, ma mi sento colma di desiderio, leggera come fossi un angelo. B. Si alza, fruga nel cassetto del tavolino di legno nero posto all'angolo del salone. Quanto è devastante in questo frangente, vederla completamente nuda, muoversi annaspando in cerca del suo orgasmo! Ne estraee una cintura, con un fallo di plastica rosa, perfetta riproduzione di quella del nostro compagno di giochi,la indossa veloce...Mi sento leggera, leggera e pronta a tutto. B. Mi chiede di rimpalarmi sul cazzo, quello vero del nostro amico. Obbedisco veloce dopo averglielo succhiato un po'notando con estremo piacere che non aveva affatto perso il suo vigore. Tutto dentro. Un Po e un altro po. B. Mi fa alzare, questa volta è il suo turno. Ci si siede sopra lei, sul cazzo vero, la sua figura seduta su di lui che rotea le anche mi manda in visibilio. Prendo a spompinare il cazzo finto, un rivolo di saliva, ci sputo e mi trafiggo. La scena , vista dall' esterno, doveva essere spettacolare! Tre affamati di piacere, seduti gli uni sugli altri, con movimenti sincronizzati. Le mani di B. Sul mio seno che lo tormentano creando spasmi di puro piacere. La sua lingua e il suo alito sul mio collo, le parole di lui, tra suoni confusi, la musica finita. La mano del manzo sulla mia spalla che lo aiuta a penetrare meglio. Mi tormento il clitoride aspettando di venire. Ma niente. Sposto, allora, il dildo nel culo ormai allargato, pompo veloce, diabolica, disperata! I loro urli rabbiosi Mi confermano che anche per loro non giunge ancora ciò che forsennatamente stiamo cercando. Dopo qualche minuto mi giro verso B., penetrando nuovamente la mia passera slabbrata, ridotta ad un groviglio di umori mischiati, succosi, profumati. B.Mi stringe e si aggrappa a ad un seno, succhiandomi quell'altro. E dopo un po' di questa danza oscena sincronizzata, tra parole disgustosamente oscene, mugolii, suoni gutturali, schizzi di sperma veniamo. Tutti e 3.
Credo di essere svenuta. Perché non ricordo molto altro. Non ricordo come e quando il tipo ci abbia lasciate sole. Non ricordo come sono finita nel letto di B.
So che ho riaperto gli occhi con quella mia adorata testa rossa in mezzo alle gambe. Che mi voleva ancora.
Ed io ancora, pronta a soddisfarla.
scritto il
2017-09-09
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