Sei dentro di me

di
genere
saffico


Sperduto fra i monti, dopo faggi e castagni, nascosto oltre i confini del sogno, abbandonato l'ultimo sterrato e persa la vista del borgo e della verticale del suo campanile, resta adagiato in una piccola conca un laghetto.

-Parole sussurrate e sguardi innocenti.

Nell'occhio blu, ricamato sul verde del bosco, una catena di salti scende, fra fumanti vapori, da una rupe coperta di larici e tuffa la linfa trasparente.

-Baci timidi ed impacciati e lievi carezze.

L'aria, ancora frizzante del mattino, assapora la luce e le ore più calde regalano tepore alla radura sulla riva, protetta da un odeon di pietre, mute spettatrici della gioia baccanale che s'appresta.

-Vesti scivolate e battiti violenti.

Guizzi d'iridee trote nell'acqua, orchestra di fondo col gorgoglio fra i ciottoli del loro idrico ambiente.

-Tocchi delicati e sospiri intensi.

Un coro s'erge spontaneo e selvaggio, nell'eco delle gocce copiosamente fitte su graniti consunti ed erosi dal fluire liquido del tempo, misto al soffio vitale di un'Eolo perduto fra le frasche e le foglie sottili.

-Seni turgidi e gemiti trattenuti.

Volteggiano i rapaci che, lasciate alla loro vita le prede, silenti s'inoltrano a cercar posto sui loggioni arborei, da dove rimirare il sabba saffico delle giovani amanti.

-Labbra umide e grida fradice.

Nude, sode nella freschezza degli anni, si stagliano candide sul prato, disciolte l'una nell'altra a regalarsi piaceri profondi.

-Bianco nettare e sapori donati.


autore: ❤️❤️❤️





scritto il
2023-10-24
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