Le prime volte III ( incesto gay)

di
genere
incesti

Son passati tre anni, e Alessandro nel frattempo e diventato maggiorenne, in quel arco di tempo, aveva sperimentato varie cose.
Segarsi nella sua camera, con la porta aperta, mentre Tom era in casa, e stava guardando la televisione in sala, sperava tanto che lo scoprisse ma non fu mai così.
Oppure sperimentò, di leccarli la cappella, una volta che glielo fece diventare duro, e il suo cazzo fuoriusciva dai suoi slip aderenti. Tutte cose che però non ebbero mai il piacere che suo padre si svegliasse, e lo colse in flagrante, anche se sapeva benissimo, che non avrebbe reagito bene, anzi sicuramente lo avrebbe creduto un maniaco sessuale, con seri problemi mentali.
E Alessandro lo sapeva bene, che non era normale quello che faceva, ma lo eccitava troppo, e continuava a farlo. Amava l’adrenalina e il puro divertimento di essere scoperto, a fare cose che non avrebbe dovuto fare.
Un’anno prima che diventasse maggiorenne però…. ( passato)
Alessandro sperimentò la sua prima amicizia, con un suo coetaneo, Marco, un bel ragazzetto, occhi nocciola, capelli neri corti ai lati e sopra leggermente più lunghi, e un fisico abbastanza muscoloso, visto che faceva calcio e palestra.
Divennero amici da subito, e Alessandro per la prima volta non si sentiva più così tanto solo.
E Alessandro vide in lui, una bellezza impressionante, ma mai quanto a suo padre, che per lui era il sua divinità greca, da amare e venerare fino allo sfinimento.
Alessandro e Marco si erano conosciuti a scuola, un’anno prima, entrambi all’epoca avevano sedici anni.
Si erano trasferiti a Tolfa, da una periferia romana, insieme a lui c’era suo padre Antonio, anche lui molto simile a Tom, solamente leggermente meno peloso, e con un fisico più tonico e muscoloso. E un’anno in meno rispetto a Tom.
Antonio era originario di Tolfa, ma andò ad abitare nella grande città, per lavoro, ma poi rimase li anche per amore. Ma quando sua moglie e la madre di Marco, scappò di casa, lasciandoli per un ragazzo di sedici anni più giovane.
Antonio prese la drastica decisione di abbandonare tutto, il lavoro, la sua vita nella grande città e tornare a Tolfa, li a sua grande sorpresa, rincontrò i suoi vecchi amici, tra cui anche Tom.
•••••••
( presente)
Le vacanze natalizie erano in corso, e il paesino di Tolfa era tutto ben illuminato da luci e addobbi.
Alessandro e Marco, entrambi diciottenni, quest’ultimo ebbe un fisico ancora più definito e scolpito.
Mentre Alessandro aveva una tenera pancetta.
Si stavano facendo una passeggiata tra le vie del paesino, tra le bancarelle natalizie per trovare qualche regalino per i loro genitori.
Alessandro trovò un bel portafoglio per sua madre, e per suo padre un paio di calzini lunghi fino alle ginocchia, per quando andava al lavoro, se li metteva per non sentire freddo.
Marco invece, le prese un porta sigaretta in acciaio e un accendino vintage, in oro con sopra disegnato da entrambi i lati, un drago.
Dopo essersi fatto un’altro giro tra le bancarelle, i due amici si salutarono.
E tornarono a casa propria.
Alessandro arrivato a casa, corse subito verso camera sua, e nascose i suoi regali dentro l’armadio.
In quel momento arrivò suo padre.
“ Che stai facendo?”. Chiese lui,
Alessandro si giro, e lo vidi vestito con abiti da lavoro. “ nulla”, rispose il giovane ragazzo.
“ okay! Io sto andando a lavoro, stasera tua madre non c’è, che va con delle amiche a cena fuori, quindi siamo solo io e te!” disse Tom, “ va bene, allora preparerò qualcosa”, “ no non ti preoccupare, prenderò due pizze, prima di tornare dal lavoro.” Disse suo padre, “ d’accordo a dopo.”
Il padre le sorrise ampiamente e andò via.
Alessandro appena senti la porta chiudersi, andò subito in bagno di corsa, si chiuse in bagno
E prese dal cestino della biancheria, le mutande che suo padre si era appena tolto, le iniziò ad annusare mentre si faceva crescere il pene nelle mutande, quando le diventò duro, lo tirò fuori e iniziò a segarsi.
Si passò anche la sue mutande sporche e con sapore di uomo, sul suo cazzo, voleva sentire quella sensazione anche addosso.
Dopo momenti di piacere, annusate e gemiti, poco prima che venisse, posò le mutande sporche del cestino.
Ed uscì dal bagno, andando nella camera dei genitori, mentre in mano aveva ancora il suo pene in erezione, e per la prima volta, fece una nuova cosa.
Prese dal cassetto della biancheria intima del padre dei slip e ci sborrò all’interno, nella parte davanti, venne in quantità industriale, per fortuna finì tutta all’interno dello slip, le diede una immischiata, per far assorbire allo slip bianco, il suo seme e lo ripose nel cassetto.
Immaginando che il padre lo avesse indossato, non appena si sarebbe fatto la prossima doccia.
•••••••
Alessandro aveva apparecchiato la tavola, con la tovaglia e bibite gassate e acqua.
Stava aspettando con trepidazione la pizza aveva una fame, che si sarebbe mangiato anche il tavolo.
Sentì il tintinnio delle chiavi della serratura, e poco dopo, entro suo padre con due pizze fumanti.
“ mmmh, finalmente avevo una fame”, disse Alessandro, andando verso suo padre e prendere le pizze, e metterle sul tavolo.
“ buon appetito!”, disse Tom, seduto difronte a suo figlio, e prese un pezzo della sua pizza alla diavola, mentre suo figlio, un pezzo margherita, salsiccia e patatine fritte.
E rispose con la bocca piena, all’appetito di suo padre.
“ mhm che buona, questa pizza, anche Attilio questa volta si è superato”, disse Alessandro leccandosi anche i baffi, per quella pizza deliziosa, “ e vero! Ti devo dare ragione.” Rispose suo padre.
La serata continuò, con loro due sul divano a guardare una commedia su un servizio di streaming.
Tra risate e divertimento, padre e figlio, si stavano proprio divertendo, Alessandro era contento che stavano passando del tempo insieme, non lo facevano da un sacco di tempo, solamente loro due, davanti al televisore a vedere un film.
Tom verso le nove e mezza, iniziò a russare, molto pesantemente mentre suo figlio, continuò a vedere il film, ad un certo punto, suo padre si smosse, e l’occhio di Alessandro andò verso il suo intimo, e le venne duro poco dopo, quando realizzò che era l’intimo sui cui aveva sborrato, suo padre lo aveva indossato, proprio come immaginava, facesse.
Eccitato dalla situazione, sperimentò la sua seconda depravazione, ovvero segarsi accanto a lui, a pochi centimetri, si abbassò pantaloni e boxer, e iniziò a segarsi con molto piacere ma rimanendo in silenzio, per non svegliarlo, i gemiti erano molto soffocati ma intensi, era una emozione immensa, farsi una sega com accanto suo padre che dormiva.
Allungo una mano verso il suo pantalone della tuta grigia, e iniziò a toccarlo come faceva un tempo, era un’anno, che non ebbe più questa fortuna, non erano mai soli.
E questa finalmente, era la sua occasione.
Il pene del padre, diventò duro nelle palmo del figlio, e la tuta grigia lo metteva ancora più in risalto quelle misure abnormi.
Si sentiva eccitando, immaginando ad occhi chiusi, la mano del padre sul suo pene, che faceva su e giù. Nel tempo, era riuscito a distinguere bene le sue fantasie, e immaginare con molta attenzione, ogni minimo dettaglio, di quelle sue scopate insieme a suo padre.
La mano del padre, di colpo, si posò su quella del figlio, Alessandro sgranò gli occhi, per quel gesto inaspettato, e vide suo padre sveglio.
Cazzo! Finalmente lo aveva scoperto, il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, le sembrò gli stesse uscendo dal petto, ma aveva anche paura della sua reazione, che non tardò ad arrivare; “ cosa cazzo stai facendo? Ti è andato di rivolta il cervello?” disse suo padre vedere il figlio a cazzo in mano e il palmo della mano sul suo di cazzo.
“ s-scusa… i-io.. non so cosa mi è preso” disse Alessandro balbettando dall‘’agitazione, ma anche con eccitamento, continuandosi a segare in modo molto involontario.
“ sei uno schifoso! Ancora ti stai segando… sei una sporca checca depravata!” disse suo padre.
Alessandro a quel punto senza neanche accorgersene, emise gemiti di puro piacere, soprattutto dopo quei insulti da parte del padre, e venne.
Dei schizzi del suo seme, schizzarono sulla sua faccia, sulla sua maglia e sul volto del padre, ad altezza barba, che nei ultimi tre anni, se la fece crescere, tipo boscaiolo.
Il figlio, guardò con stupore, ciò, non pensando che potesse sborrare così tanto, un’altra volta. Ma forse quell’adrenalina e quelle parole del padre, lo avevano caricato al tal punto da fare la sue seconda enorme sborrata. Il padre lo guardo disgustato mentre si alzò dal divano, per andarsi a pulire la faccia.
“ cazzo” esclamò Alessandro sussurrando, “ cosa diavolo ho fatto”, aggiunse.
Realizzando la enorme cazzata che aveva appena fatto, suo padre lo guardo con vero disgusto, ora lo dirà sicuramente a sua moglie, a sua madre.
Di quanto fosse depravato e chicca suo figlio, voleva sprofondare dalla vergogna.
Si alzò e andò in bagno per pulirsi, quando sentì la porta del camera da letto dei suoi genitori, chiudersi e dire; “ ehi tesoro, come sta andando la tua serata”,
“merda, spero vivamente che non lo dirà a mia madre… non potrei sopportare tale umiliazione”. Disse lui, arrivare in bagno e pulirsi dallo sperma che aveva sulla mano, sulla cappella e in faccia.
scritto il
2024-02-07
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