Padre e figlio stuprati dal fattorino della pizza ( incesto gay)

di
genere
incesti

Questo racconto contiene scene molto forti ( stupro, sesso violento, umiliazione e piscio)
Se non siete appassionati di questo genere, vi sconsiglio di non leggerlo.
Per tutti gli altri, buona lettura, spero vi possa piacere.
•••••••••••
Raffaele è un ragazzo di appena vent’anni. Era rimasto a casa, insieme a suo padre, Blerim, e un uomo di origini albanesi, di quasi quarant’anni.
La madre di Raffaele, era partita per un po’ di giorni a casa di sua madre, in Sicilia.
A Raffaele gli venne in mente di prendere una pizza, non aveva molta voglia di cucinare, quella sera.
Prese il bigliettino della pizzeria, attaccato al frigorifero con una calamita e digitò il numero sul suo telefono.
“ buonasera, pizzeria le delizie del palato”
“ sì buonasera, vorrei ordinare delle pizze” disse Raffaele mentre stava andando da suo padre, e vedere che pizza voleva.
Lo vide beatamente addormentato nel letto, con addosso solo un pantaloncino nero, e decise di non svegliarlo, anche perché aveva lavorato tutto il giorno, nei cantieri.
“ Che pizze desidera, signore?” Disse la voce femminile dall’altra parte del telefono.
“ Vorrei ordinare due pizze, una capricciosa e una marinara e due supplì, ah se possibile, potreste già tagliarla?”
“ certo signore nessun problema… una decina di minuti e arriverà il fattorino!”
“ grazie, buona serata!”
Apparecchiò il tavolo, con Fanta e acqua frizzante, e accese la televisione, e Raffaele dopo una lunga giornata di sessione universitaria, decise, di mettersi piu comodo con dei pantaloncini e una canottiera e nient’altro (nemmeno sotto) e si mise a guardare un quiz.
Poco dopo, la porta suonò, e Raffaele andò ad aprire alla porta.
Si ritrovò davanti un fattorino che non aveva mai visto prima.
Era un giovanissimo ragazzo di origine arabe avrà avuto la stessa età di Raffaele.
Il ragazzo lo fece accomodare, nel mentre lui andò a prendere il portafoglio.
Il giovane fattorino entrò, in casa e non potete non notare quel culone sodo e rotondo, che era completamente aderito al pantaloncino, con la mano libera, si diede una strizzata molto vigorosa al suo cazzo, ed aspetto che Raffaele tornasse.
Raffaele ritornato, e decisamente affamato, lo ignorò quasi, prendendo il cartone e aprendolo sul tavolo.
“ Quanto è?” Chiese Raffaele.
“ Sono trenta euro e cinquanta”
Il fattorino stava osservando le curve del ragazzo così maschili e leggermente villose, il suo culetto si poteva “vedere” bene tra le pieghe dei pantaloncini, sodo e sicuramente vergine.
Intanto Raffaele addentava felice la pizza fumante, il fattorino allora gli si rivolse minaccioso:
“hey allora, mi vuoi pagare?” Disse il ragazzo con forte accento arabo.
“certo, scusami è stata una lunga giornata”
Aprendo il portafoglio che aveva messo sul tavolo, notò con sorpresa che non raggiungeva la cifra chiesta, si scusò con il fattorino e corse subito in camera sua e quella di suo padre a cercare altri soldi, riuscì a recuperare altri sei euro, più qualche moneta da cinquanta centesimi.
“ Mi dispiace, sono riuscito a recuperare solo venticinque euro e settanta centesimi.
Il fattorino allora cominciò a innervosirsi, e ad alzare la voce.
“ Ho detto che sono trenta euro e cinquanta.”
“ Lo so, scusami davvero, non ho altro“
“ e va bene, allora intanto prendo questi, e per il resto…”
“per il resto?”
“pagherai in natura!”
Raffaele sgranò gli occhi, sconvolto nel aver sentito come avrebbe dovuto pagare.
Il giovane ventenne, non ebbe il tempo di reagire, che il fattorino, lo piegò a novanta sul tavolo e lo bloccò.
“ti piace la pizza eh? Allora finiscilia! La volevi tanto e allora adesso te la do io la pizza!”
La mano del ragazzo era sulla faccia di Raffaele, e il suo viso ben spinto nei condimenti della pizza.
Il suo volto era piena di pomodoro, aglio, origano e olio extravergine d'oliva.
“ La prego la smetta!”
“l’hai ordinata? E adesso la mangi, avanti mangiala come una cagna! Devi finirla tutta!”
In quella posizione Raffaele dovette obbedire tristemente, prendendo a morsi la pizza, intanto il pacco del fattorino cresceva sempre di più, e andava a premere sul culo da sopra i pantaloncini.
Una volta che il ragazzo finì tutta la pizza, la mano del fattorino, lo tirò indietro ammirando il volto sporco di Raffaele.
Il fattorino si avvicinò al viso e diede una leccata a quei condimenti, mentre Raffaele fece un’espressione molto disgustata.
Il ragazzo delle consegne lo prese per le spalle e lo obbligò a inginocchiarsi, lo guardò dominante:
“Adesso mi divertirò con te!”
“Se stai pensando che te lo succhio..puoi anche scordartelo”
“non mi interessa la tua bocca, tu hai da darmi di meglio! Ma scommetto che la pizza ti ha messo sete vero?”
“ Beh sì, molta”
“ bene, allora chiudi gli occhi e non gli aprire finché non te l’ho dico io”
“ perché?”
“ Tu fallo! O altrimenti ti riempio di botte, cagna” disse lui con aria molto intimidatoria
“ Ok!”, ripose Raffaele impaurito.
Raffaele umiliato e deriso, da quel suo coetaneo, chiuse gli occhi.
“ bene! Inizia ad aprire la bocca!”
“ cosa vuoi fare?”
“ tu apri sta cazzo di bocca!”
Raffaele l’aprì, nel mentre il fattorino arabo felice si sbottonò i pantaloni e tirando fuori il suo cazzo duro e circonciso si mise in posizione della sua bocca, pronto per urinare.
“sei pronto?”
“si!” Ripose lui deciso ma impaurito.
Il ragazzo orinò, e il piscio centrò la bocca di Raffaele che inghiotti avidamente, con gran sete,
Sentì subito un sapore molto dolciastro, molto simile a quello della Fanta, ne bevette ogni singolo goccio,
“aaaah si bevila tutta stronzetto avido!”
Il ragazzo arabo, dopo aver finito di pisciare in bocca del suo coetaneo, lo guardo per qualche minuto, lì a terra umiliato, e si tocco il suo arnese di 20 cm, con una breve sega.
Lo eccito da impazzire.
“ ora puoi riaprire gli occhi”
Raffaele quando apri gli occhi, si riempirono di disperazione, capendo realmente cosa avesse appena bevuto.
“Ma cosa mi hai fatto fare!!”
“Hai bevuto tutta la mia urina! Sei contento piccolo bastardo?”
“No!! Ma che cazzo di schifo e mai questo!”
“Buona vero? Non ne hai lasciata nemmeno un goccio!”
Il ventenne si mise a piangere umiliato, ma il fattorino ancora non aveva finito, voleva la sua vittoria, prese Raffaele per la gola, stendendolo sul tavolo a pancia in su, poi gli strappò via la canottiera, lasciandolo con solo i pantaloncini.
“che fai! No fermo!”
“il tuo debito non è ancora saldato bastardo! Adesso mi divertirò a violentarti!”
“Ti prego io…io…”
“cosa?”
“io…sono..”
“sei? Cosa, avanti dillo!”
“S..sono v…ergine”
“ahahah meglio! Almeno ti farà molto male! Vedrai come mi divertirò a sfondarti sul tavolo di cucina dei tuoi genitori! Ahah!”
“no ti prego! Non puoi farlo!”
“ Oh sì, che posso farlo, e l’ho farò!”
Il fattorino lo prese per la gola, piantandolo al tavolo e con l’altra mano cominciò a fargli scendere i pantaloncini, lentamente
“no no nooo” urlava disperato Raffaele.
“zitto voglio umiliarti lentamente ahah!”
I pantaloncini caddero a terra, molto lentamente, il fattorino era in preda all’eccitazione sessuale, prese dalla tasca un lubrificante stick, e lo mise sul dito e cominciò una lenta penetrazione anale.
“ Vedrai come godrai, puttanella” disse lui, farsi una grossa risata.
Raffaele mugugnava come una femminuccia, e qualche lacrima compariva per l’abuso.
“ooh si, ora è ben lubrificato questo bel culetto! Vedrai quando ti penetrerò come scivolerà bene dentro!“
“non voglio farlo! Chiamerò la polizia!”
“A sì! Allora io ti riempierò di botte, finché non perderai i sensi, e…
“ Ti prego, noo! Per favore, abbi pietà di me… farà tutto quello che vuoi, non voglio che mio padre si svegli.”
“ aaah! Un’altro bel culetto da scopare… padre e figlio, un’ammucchiata vincente!”
Il fattorino, non scherzava a quella affermazione, e andò alla ricerca della porta della camera dei genitori.
La trovò subito, vide l’uomo di quarantasei anni, disteso in posizione prona a dormire.
A quella vista, il fattorino arabo si eccitò ancora di più.
Peloso, muscoloso è un culo ben allenato e sodo.
Dietro di lui arrivò di corsa Raffaele che con un sussurro disse:
“No la prego! V..va bene mi faccia quello che vuole ma non molesti anche mio padre!”
“Bene adesso si ragiona! Ma ti avverto ci andrò giu pesante!”
“va bene! Ritorniamo in sala”
“quale sala eheh? Io ti chiaverò proprio qui, dove non potrai nemmeno gridare” disse il fattorino con perversione e risate.
“ C..cosa?” Disse lui sbigottito.
Detto questo il fattorino, lo prese con violenza, e lo gettò sul letto.
“ rimani qui, e non ti muovere!” Disse lui.
Raffaele obbedì come una troietta obbediente e non emise una parola.
Il fattorino arabo, si guardò un’attimo attorno, e poi vide sul comò una cintura.
L’andò a prendere e legò i polsi del padre alla spalliera del letto, facendo piano per non svegliarlo.
Dopo aver legato per bene, Blerim.
Il fattorino ritornò alla sua vittima, e lo guardò con perversione.
Raffaele invece voleva solo piangere a quella situazione, voleva fuggire, il più lontano possibile, o almeno gridare per chiamare qualcuno.
Ma quella situazione lo aveva immobilizzato, aveva una fottuta paura di fare qualsiasi cosa, così si lascio al suo tragico destino.
“e adesso mia cara troietta! Prova gridare! Se si sveglia tuo padre lo stupro legato alla spalliera del letto, mentre tu guardi, quindi ti conviene chiudere la bocca! E prendere questo bel cazzone arabo”
Detto questo la cappella cominciò a entrare nello sfintere vergine di Raffaele che strinse i pugni nelle coperte e chiuse gli occhi, il ventenne emise alcuni acutissimi gemiti di dolore, l’arabo lo guardò con godimento e estasi.
Poi ci fu un affondo che portò il membro dell’arabo a metà.
Raffaele voleva gridare dal dolore, ma non voleva svegliare suo padre, così soffrì in silenzio, ma il dolore era davvero troppo forte.
il gigantesco membro cominciava a entrare con piu facilità, poi un affondo fortissimo e fu tutto dentro.
Raffaele emise un gemito molto forte e acuto, intriso di dolore e piacimento.
“ssssh! Stai in silenzio ! Sennò sveglierai il tuo caro papino! Che dovrà assistere allo stupro del suo caro figliolo!”
“ no, sarebbe umiliante”
“oltre che troietta, sei pure altamente stupido! Non vedi che sei già ampiamente umiliato!“
Il membro entrò violentemente, ancora e ancora, il viso di Raffaele era molto provato, e il suo culetto si allargava ad ogni affondo sempre di piu, le lacrime sgorgavano e la foga dell’arabo era fortissima, rideva e continuava, ad aumentare sempre di più il ritmo
Raffaele sentendolo ridere così forte cercava di dirgli di abbassare la voce e di andare più piano, mentre guardava suo padre, e sperando che non si svegliasse. Intanto il membro entrava ancora e riusciva, fino in fondo.
Raffaele alla fine non la vide più come una violenza, stava iniziando a provare piacere, ma ci mise molto tempo, prima di assimilare il tutto.
Il letto si muoveva sempre di più, finché Blerim non si svegliò dal sonno, e sorpreso di vedere il viso del figlio tra mix di lacrime, dolore e godimento.
“che fai facendo?”
L’arabo accorgendosi solo dopo che anche il padre si era svegliato disse:
“ il tuo caro figliolo lo sta prendendo in culo! Perché è gay e gli piace tanto, vero?”
E sussurrando all’orecchio di Raffaele disse:
“assecondami altrimenti stupro anche lui!”
“ sì papà, m..mi piace tanto prenderlo in culo!” Rispose lui.
Blerim non voleva credere a quello che stava assistendo e non credeva ad ogni singola parola del figlio, sapeva che stava mentendo e cercò di aiutarlo, ma si accorse che era bloccato.
Cerco di liberarsi ma era tutto inutile, la stretta era troppo forte.
Il fattorino se la rideva di gusto mentre si stava scopando il figlio sotto ai occhi impotenti del padre.
“ Se mi libero, ti ammazzo cazzo!” Disse Blerim, infuriato.
Il fattorino rise di nuovo e cominciò a dare affondi sempre piu duri e violenti, mentre Blerim lo pregava di smettere, nel mentre vedeva suo figlio, piangere dal dolore.
“ Non ti preoccupare, papino, il tuo figlioletto una vera troietta, si che gli piace, gode come un maiale, non vedi? Gli piace invitare la gente a casa sua per farsi scopare accanto al papino! Vero torietta?
Raffaele piagnucolante dal dolore e con gemiti di piacere, annuì dicendo: “ é..é vero, ho chiamato questo mio amico… proprio per farmi scopare in questo modo, mi piace eccitava da morire”
“ non ci credo! Tu non sei gay… per favore smettila! Non lo vedi che sta soffrendo”
“ facciamo decidere a lui… vuoi che la smetto?!”
“ No! Ti prego, continua, rompimi il culo!” Disse lui, inebriato.
“ ecco, vedi? Non vuole che la smetta, quindi continuerò!” Disse lui andando più forte.
“ Bastardo! Io ti ammazzo, lo giuro! Ti farò soffrire lentamente!” Disse Blerim.
“ e come farai, se sei legato” disse lui ridendo.
“ Papà, m-mi.. aaah.. dispiace!” Disse lui urlando di godimento.
“ Tranquillo, amore, tutto si risolverà! Ti prometto, che questo bastardo la pagherà carissima per ciò che ti sta facendo!” Disse lui con puro odio verso il carnefice che stava facendo del male a suo figlio.
Continuava a cercare di liberarsi ma non ci riusciva, era impotente e questo lo distruggeva.
“ Lascialo andareee! Cazzo!”
“ Ancora non l’hai capito, più urli per questa troietta, è più me lo scopo violentemente… se non vuoi che li sventri, stai zitto e guarda come lo scopo!” Disse il fattorino, a quel punto Blerim, si azzitti, e cercò di avvicinarsi il più possibile a suo figlio, per cercare di consolarlo e fargli sentire il suo calore.
“Aaaah si, sto per venire, ma ho voglia di cambiare culo” disse lui
Detto questo, diede un affondo micidiale, una grossa risata e uscì dallo sfintere del giovane ventenne.
“ Cosa hai detto?” Chiese il ragazzo.
“ Che ho voglia di scopare questo culo sodo” disse il ragazzo arabo dare una pacca sul culo di Blerim.
“ No, ti prego! Non lo fare!” Disse l’uomo, e stesso implorò Raffaele, lo
Imploro di continuare a scopare lui.
“ Mi sono stancato dei vostri continui lamentele… per punizione, per entrambi… mi scoperò questo culo a pelle, senza neanche lubrificante!” Disse l’arabo, tiro giù i pantaloncini e slip dell’uomo e notò un culo molto peloso.
“ mhmmm! Che bel culetto peloso, papino!” Disse l’arabo.
“ Non chiamarmi papino! Bastardo, sei solo un fottuto bastardo, senza alcun minimo di umanità.. giuro che…. Aaaaah cazzoooo, fa malissimooo!” Disse Blerim urlando dal dolore.
L’arabo entrò con molta prepotenza nello sfintere vergine e stretto di Blerim.
“ Ora mettiti in quell’angoletto del letto, e guarda come mi scopo tuo padre” disse con aria autoritaria, Raffaele obbedì e si rannicchiò, in un angoletto e guardò suo padre essere penetrato con molta più durezza.
Blerim a differenza del figlio, si stava lamentando molto, del dolore.
Non gli stava piacendo per niente, le sue lacrime erano molto più intese.
Stava cercando di ribellarsi con tutte le sue forze, essendo più muscoloso dell’arabo, avrebbe avuto più chance.
Ma invece ad ogni sua ribellione, l’arabo gli tirava pugni molto violenti sulla schiena.
“ Fermati, cazzo! Più ti muovi e più diventa difficile.”
Blerim, si sentiva umiliato e deriso, da un ragazzino insolente, non aveva mai provato tale umiliazione, in tutta la sua vita.
Pian piano anche lui si lasciò andare, ma contro la sua volontà, lui non aveva accettato di farsi scopare, a differenza del figlio che si era lasciato andare completamente.
Raffaele, guardando l’arabo scopare il padre, iniziò a provare un morboso ed inquietante interesse.
Tanto che, iniziò ad avere una reazione nelle parti basse.
Infatti, il cazzo di Raffaele era cresciuto a dismisura.
E iniziò a toccarselo, con la sua mano, iniziando a segarsi.
Blerim incrociò lo sguardo del figlio e del gesto che stava facendo, ed esclamò con molto stupore:
“ che cazzo stai facendo? Ti stai segando mentre vengo violentato!”
L’arabo a quel punto, non accorgendosi di nulla, si diresse verso loro due.
“ Porca troia!” “ te l’avevo detto, che avevi un figlio puttana!”
“ Mi dispiace, papà…” disse lui mentre continuava a segarsi.
“ Smettila, cazzo!” Disse Blerim, con ancora più umiliazione anche da parte del suo stesso figlio.
“ Non posso, papà! Mi è venuta troppa voglia” disse lui perdere il suo pudore ed essere senza inibizioni.
“ oooh siii! Cazzo, ora si che si fa intrigante la cosa!” Esclamò l’arabo, eccitato.
Il fattorino diede dei affondi molto duri e dolorosi per Blerim.
E venne nel culo ormai sverginato di Blerim, quella scena lo aveva talmente eccitato che non resistete.
“ Cazzoo! Sto venendo!” Disse Raffaele, emettendo dei gemiti molto acuti.
“bene” disse l’arabo uscire dal culo slabbrato di Blerim, e andare ad aprirgli la bocca con forza, mentre dal culetto inizio ad uscire a quantità industriale, lo sperma del fattorino.
“ Bene, ora voglio che gli schizzi in gola, a qusta cagna di tuo padre!”
“ Non credo, che io possa!” Disse lui, fermarsi dal farsi la sega, e guardare l’arabo.
“ Certo che tu puoi! Te lo do io, il permesso! Avanti sborragli in gola”
Blerim si lamentava di non farlo, stava implorando il figlio, di non farlo mentre lo stava guardando con occhi lucidi e pieni di compassione.
Chiedevano pietà e un po’ di onore, nel lasciarli almeno quell’unica volontà.
“ FALLOOOOOO! Oppure ammazzerò questa cagna di tuo padre!” Disse l’arabo urlando con molta rabbia e autorità.
Raffaele si spaventò da morire, si mise in ginocchio ed iniziò a segarsi di nuovo, con molta paura e agitazione.
Blerim si lamentava e si agitava, mentre dai lati della bocca iniziò ad uscire della saliva.
Raffaele stava gemendo, con molta fatica, ma non voleva che lui, uccidesse suo padre, quindi lo fece, contro la sua volontà.
“ M-mi dispiace… papà…” disse lui, guardare suo padre negli occhi.
In quei occhi pieni di umiliazione e mortificazione.
Il figlio fece dei gemiti molto acuti e dei fiotti di sborra entrarono dritta nella sua gola.
L’arabo se la rise mentre rilasciò la bocca di Blerim, e lui tossi molto rumorosamente. Disgustato da quanto successo.
“Bene, bene… bene.. devo dire che mi sono molto divertito.. il tuo debito è stato saldato, mia cara puttanella.. addio, è stato un vero piacere!” Disse lui, dare una pacca rumorosa sul culo indolenzito di Blerim.
Il fattorino, si rimise i pantaloni e prima di andare via, si fermò sulla porta.
“ Se mi arriverà una denuncia per ciò che è successo, tornerò! E vi scoperò ancora, con più violenza..: ricordatevi che so dove abitate!” Disse lui, andare via.
Raffaele guardò suo padre, e la sua espressione era devastata e mortificata.
“ Mi dispiace tantissimo… é tutta colpa mia… è la mia la colpa se è successo tutto questo, ti prego papà, perdonami… ti scongiuro”
Blerim guardò suo figlio, con le lacrime agli occhi, e lo implorò di liberarlo.
Raffaele lo fece subito, e non appena libero, Blerim, corse subito in bagno con molta fretta.
Si chiuse all’interno, e sborro appena dentro il lavandino, molto del suo liquidò seminale, cadette a terra.
Non capì perché sborrò, non gli era neanche piaciuto. Ma quella forzatura è quel cazzo che aveva premuto molto violentemente nel suo sfintere, lo fece sborrare in modo molto copioso.
scritto il
2024-12-09
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