E Nell'ultima luce del meriggio
di
Biblioteca di Macondo
genere
poesie
E nell’ultima luce del meriggio
Quando cielo e terra si confondono e si abbracciano
Dove notte e giorno indugiano
Che la stella di Harkasym appare
Nella sua immane e fulgida luce
Essa prende il corpo di una donna maestosa
Con i fianchi che sembrano montagne, i seni e i glutei dolci colline
Il ventre piatto una vasta pianura
Il pube una rigogliosa foresta
Ove la vita sorge spontanea
E io, Adelmin Koor, che vide molti inverni
Piango innumerevoli volte a quella visione
Ogni volta, nudo, a braccia aperte
Attendo il miracolo di lei
Fino alla fine dei tempi
Suprema Dea della Creazione
Vandal
Quando cielo e terra si confondono e si abbracciano
Dove notte e giorno indugiano
Che la stella di Harkasym appare
Nella sua immane e fulgida luce
Essa prende il corpo di una donna maestosa
Con i fianchi che sembrano montagne, i seni e i glutei dolci colline
Il ventre piatto una vasta pianura
Il pube una rigogliosa foresta
Ove la vita sorge spontanea
E io, Adelmin Koor, che vide molti inverni
Piango innumerevoli volte a quella visione
Ogni volta, nudo, a braccia aperte
Attendo il miracolo di lei
Fino alla fine dei tempi
Suprema Dea della Creazione
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