Amici immaginari part1

di
genere
pulp

AMICI IMMAGINARI

Oh,cavoli" Sandy dai mille colori mi osserva il sesso con aria imbronciata. Sembra una bambina ma non lo è. Capelli rossi e ondulati,occhi azzurri,aria da innocente. Indossa una lingerie trasparente con sotto reggiseno e mutandine esigue.
Io non so che dire. Fisso anche io sconsolato il pene floscio che non accenna a riprendersi.
Lei,mento preso tra indice e pollice,aria pensierosa,commenta "Forse non sono il tuo tipo"
"In effetti,non so perché mi sei venuta in mente tu. Neanche ti guardavo io"
Lei allunga la mano e mi afferra lo straccetto che era il mio pene,ci gioca un po',lo tira,lo arriccia. Ma lui,niente,rimane li come un palloncino sgonfio "Peccato,ci avrei fatto volentieri un giro" ancora quell'aria da bambina imbronciata "Voglio dire,da quello che mi han detto le altre" sospira,afferra la sua bacchetta magica,salta fuori dal letto e puff,svanisce. Perfetto,anche i miei amici immaginari mi voltano le spalle.
Sono li3,nudo,a fissare il soffitto,a chiedermi quanto mi durerà ancora questa impasse,quando la porta si apre e fa capolino Margot grandi tette insieme ad Emi la magica,vestita dei soli guanti bianchi che indossa nei suoi concerti. Due addirittura! La mia mente lavora alacremente. Margot si sdraia su di me,soffocandomi con le sue tette,mi fa una spagnola sulla mia faccia.
Sotto sento Emi che mi afferra lo straccio e mi masturba. Ci si mettono d'impegno ma,nulla di nulla. Lui resta floscio e le due Van via poco dopo.
Lo afferro e cerco di rivitalizzarlo senza successo. Chi mai potrà farlo delle mie amiche?
Mi alzo e mi sposto nella stanza,verso le vetrine dove sono esposte le mie action figure. Mazinga Z,boss robot,Venus,La regina Himika,etc. I miei eroi e le mie eroine,le mie icone sexy. La mia fantasia è talmente viva che,mi rifugio nel loro Mondo da parecchio tempo. Da quando Kristal se n'è andata lasciandomi lì,come un pirla,a fissare il vuoto.
Masturbazione. E poi mi capitava di fissare i miei eroi e pensare..pensare..pensare.
E una sera,pensando troppo, mi sono visto a fissare Akane in lingerie,che si avvicinava a me e si strusciava contro di me. E io,che mi meravigliavo di quell'apparizione,che assecondavo i suoi gesti,che mi lasciavo trascinare dai suoi movimenti. E,diavolo se ci sapeva fare. Dopo di lei era arrivata Lamù,cosi come me la ricordavo,con le tette di fuori. Mi dava dei piccoli colpetti elettrici sulla punta del pene,facendomi eccitare di più. Rideva,poi volteggiava sopra di me e poi scompariva
"Sembrate cosi reali" dissi
"Ma noi siamo reali"aveva risposto June "La tua mente è cosi forte che è in grado di renderci reali alla vista e al tatto"
"Cosi disperata è la mia solitudine?" Mi son chiesto "Sento cosi tanto la mancanza di Kristal che mi rifugio on questa irrealtà?"
"Chi ha detto che noi non siamo reali?" Aveva chiesto Margot "O Kristal. Lei era reale?"
“Certo che lo era”
“Allora anche noi lo siamo”
“Voi siete frutto della mia mente. Nella realtà, voi non siete qui, io sto parlando da solo e lui me lo sto masturbando con la mia mano”
June, nuda, con la sua pelle color caramello, si avvicina e preme il suo corpo contro il mio. Sento il suo calore, il suo respiro, il suo tocco “Ti sembro finta?”
E con lei, lui rinasce, diventa duro nelle mie mani. June, il mio sogno erotico di sempre. Lei che cavalca sulle mie gambe, nuda, lo cerca e lo afferra, lo guida dentro di se. Lo sento premere, affondare, dilatarsi. E lei con le mani appoggiate alle mie spalle che comincia a muoversi e saltellare, con le tette che mi sfregano la faccia “Fammi godere”

Fammi godere
“Signor Varone” la voce del dottor Madripasi mi riporta alla realtà. Sogno ad occhi aperti. Sono nel suo studio, sdraiato sul lettino e lui mi osserva con aria preoccupata. Subito abbasso lo sguardo temendo di essermelo tirato fuori davanti a lui ma, per fortuna, non è accaduto
“Dottore, mi scusi. Credo di essermi appisolato”
“Sicuro che non era in uno dei suoi trip?”
“Oddio, ho fatto qualcosa di sconcio?”
“No, niente di preoccupante”
Sospiro di sollievo “Bene”
“Crede di avere un altro crollo nervoso?”
“Sì”
“Mi parli dell’incidente”
“Credevo di averlo giù raccontato”
“Sì, ma è sempre meglio ripetere. Cercare di capire il perché, l’origine”
“Ero in auto con Kristal”
“Stavate parlando?”
“Sì, parlavamo, non ricordo di cosa”
“Dove eravate?”
“Una strada collinare”
“Mi dica cos’è accaduto”
“Lei mi ha toccato”
“In che modo?”
“Ha messo la mano sulla gamba e ha cominciato ad accarezzare. Poi ha tirato giù la zip dei pantaloni e me lo ha tirato fuori”
“Vada avanti”
“Si è abbassata per succhiarmelo e.. beh, ho perso il controllo e sono finito fuori strada. Credo di avere perso i sensi perché, mi sono risvegliato in ospedale”
“E Kristal?”
“Lei, non è stata trovata”
“Non è stata trovata perché non c’era”
“Non c’era” ammetto
“Il rapporto della Stradale dice che è stato estratto dall’auto con i genitali esposti stretti dalla sua mano”
“Sì”
“Quindi, Kristal non esiste”
“No”

Kristal non esiste.
Seduto sulla panchina del parco dell’ospedale, mi ritrovo a fissare il resto dei pazienti che camminano, sorvegliati dagli infermieri.
“Tu credi di essere pazzo” mi dice June sedendosi accanto a me. E’ in bikini e, le sue generose forme sembrano voler schizzare fuori da quell’esile costume
“Lo sono. Non sarei qui altrimenti”
“Ma tu non lo sei”
“Ho inventato Kristal. Non so neanche da dove l’ho tirata fuori, non è una vostra collega”
“Kristal è reale come lo sono io o gli altri” mi indica i degenti davanti a noi “Guarda là, su quella panchina” aguzzo lo sguardo e vedo una biondina con la faccia pitturata da clown e un grosso martello poggiato accanto “La riconosci?”
“Harley Quinn” la psicopatica fidanzata di Joker
“E’ una tua fantasia?”
“Finora non mi è mai apparsa”
“Perché non è tua” sorride June
Una ragazza bionda, riccia, di neanche vent’anni, si avvicina ad Harley e comincia a parlare con lei. La ragazza indossa un abito bianco e ha un coque di fiori tra le mani. Harley ride e batte forte le mani come una bambina. Si alza e corre via, facendo volteggiare nell’aria il suo martello “Cosa sto guardando?”
“La fantasia di un altro”
“Impossibile”
“Come vedere me?”
La guardo socchiudendo gli occhi. Ho una coscienza critica e, in quel momento, mi sta dicendo che riesco a vedere anche le illusioni degli altri “Perché?”
“Perché tu sei speciale”
“MA che risposta del cazzo” mi giro verso di lei e June è sparita. Si sarà offesa
“Ciao” quasi mi spavento. La ragazza che parlava con Harley è di fronte a me e mi sta porgendo un coque di fiori “Posso sedermi qui?”
Mi stringo nelle spalle “Fa come vuoi”
“Io mi chiamo Giulia” ma non mi porge la mano. Ha l’aria ingenua, da bimba capricciosa, con occhi che sembrano cristallo
“Mauro”
“Sai, anche io credevo di essere pazza”
Ecco, un’altra allucinazione non manga. Come Kristal, ma più giovane “Ci manca anche l’illusione pazza”
“Ah, pensi che io sia finta, come la tua amica June. Ma, no, non sono una finta. E neanche la tua amica June è finta”
“Sei finta come June e come la tua amica Harley. Sei un’illusione che a sua volta ha un’illusione” suona folle alla mente di un folle
“Sono vera e posso dimostrartelo” ride Giulia “Chiama l’inserviente”
“Chiamalo tu, ragazza vera”
“Ok” alza la mano e si sbraccia, gridando “Ehi: inserviente! Inserviente!” ma il tipo non si muove
“Come volevasi dimostrare”
“Inserviente! Inserviente! Inserviente!”
“Che diavolo vuoi?” l’inserviente ha risposto
Guardo stupita lei “Sei vera”
“L’ho detto, ma tu non mi credi”
Lei è vera. Oppure l’inserviente è un’altra illusione. Sto diventando paranoico. Ma che dico, sono pazzo. O forse no. Dio che mal di testa.
“Nulla, volevo dimostrare al mio amico che non sono un’illusione”
Lui aggrotta le sopracciglia e scuote la testa. Probabilmente non lo pagheranno abbastanza per sopportare tutto questo “Ok, sei vera. Ma come spieghi che io vedo la tua illusione?”
“Perché non è una vera illusione. Loro sono reali, capisci?”
“No, non capisco”
“Hai subito un grave trauma, per caso?”
“Sì, un incidente d’auto”
“Immaginavi di fare sesso e sei uscito di strada”
“Sì”
“Anche io ho fatto una cosa del genere. Avevo da poco compiuto i sedici anni e stavo immaginando di farmi Luciano Stambelli, della quinta C. Io mi trovavo in cima al trampolino di una piscina. Sì, lo so, è un posto inadatto per avere voglie scopanti. Ma è successo, ho avuto un giramento di testa e sono caduta come una pera. Via, ho colpito la tavola per i tuffi cinque metri più in basso, sono rimbalzata contro il bordo della piscina e poi in acqua. Credevo di essere morta, invece… Quando mi sono svegliata ho visto Trunks che mi faceva una sega con le dita. E’ stato fantastico. Ancora meno quando i medici mi hanno diagnosticato una forma di schizofrenia dovuta all’incidente. Grave trauma cranico, emorragia cerebrale” si tocca un lato della testa “Una specie di ombra tra due emisferi. Ce l’avrai anche tu”
“Quindi, mistero risolto. Siamo due schizofrenici derivati da gravi problemi cerebrali”
“Noi abbiamo la chiave per dividere il nostro Mondo dal loro”
Certo, ci mancavano gli alieni dalla quarta dimensione. Come Buckaroo Banzai. “Credo me ne andrò in camera mia”
“Posso venire anche io?”
“Se dico di no?”
“Che ne diresti se organizzassimo un’orgia?”

Sì, ci mancherebbe che mentre mi sto bombando June, Akane o la stessa Giulia, mi arriva da dietro un missile perforante. No, no, grazie, passo. Però, scopare con una persona in carne ed ossa non sarebbe male, anche se ha 22 anni in meno di me. Una cosa positiva di questo posto è che non ci impediscono di mescolarci sessualmente con la popolazione locale. “Orgia magari no, ma un gioco a due non sarebbe male”
“Tu e June?”
“Io e tu”
Lei mi guarda per un interminabile momento, gli occhi fissi senza nemmeno sbattere le palpebre “Ok”
“Però”
“Non l’ho mai fatto con un vecchio”
“Vecchio? Ho qurantadue anni, bambina”
“Bambina? Ho 19 anni, vecchio” ride

La mia camera ha gli interni bianchi, un'unica finestra che da sul giardino e i mobili dello stesso colore. Giulia entra dentro con l’enfasi di una bambina in un negozio di giocattoli. Il coque di fiori, che non ha mollato un attimo, li adagia sul comodino. Io chiudo la porta, appoggio la fronte al legno bianco e penso mentalmente = Cosa sto facendo?= Mi volto e Giulia è seduta sul letto solo con un paio di mutandine di pizzo azzurro che la copre a malapena la fica. E dei calzettoni bianchi che le danno un aspetto un po’ buffo. Magra, ventre piatto e perfetto, seni piccoli come albicocche
Mi siedo accanto a lei e cerco di non pensare a nulla. Non deve diventare un’orgia. A torso nudo e boxer, seduto a fianco a lei, comincio a muovere le mani, toccandole le spalle e scendendo fino alle sue albicocche “Sarai gentile?”
“Ti tratterò come si deve” croce sul cuore
“Perché io…” mi da una spinta e mi fa sdraiare sul letto. Senza che riesca a protestare, lei estrae e comincia a lavorare di bocca, di gusto “Uh” faccio estasiato
June è seduta dietro Giulia e mi guarda con finto interesse. Ma, ha le gambe aperte e si sta masturbando toccandosi una delle sue grosse tette.
Giulia ce la sta mettendo tutta e lecca come se avessi davanti un gelato. Vengo in un attimo. Lei beve, in parte si lorda il viso, le cola sulle spalle e sulle tette “Ah, eiaculazione precoce”
“Dammi tregua: è un po’ che non mi fanno un pompino”
“Nemmeno le tue amiche?” fa maliziosa “Sapessi Harley che slinguata che mi da alla fica”
Mi alzo fulmineo e l’afferro, sbattendola sul letto. Mi abbasso con la faccia tra le sue gambe e comincio a leccarla. Sa di dolce, fresca gioventù, un afrore che sa di mandarino e menta. Lei, sui gomiti, mi guarda divertita “Abbiamo spettatori”
“June?” mugugno
“Koiji, Miwa, Sayaka, Harley, Naoto..”
“Troppa gente” si bagna a dovere. Mi alzo di colpo e sono sopra di lei, il cazzo semi floscio che brama le sue grandi labbra. Entro dentro di lei con foga. Lei urla ma subito si rilassa abbracciandomi “Non importa se sei al 50%: scopami”
E la scopo. Ci do’ dentro. Ad ogni affondo lui si ritempra e cresce. Sono di nuovo attivo e voglio aprirla in due.


AMICI IMMAGINARI
II° parte

Flash.
Mauro attento!
Sono su una scala di legno, appoggiato ad un muro. Dall’altra parte c’è una ragazza di nome Claudia. Per la sua età, ha delle tette che sembrano angurie e un culo altrettanto appetitoso. Io ho un anno meno di lei e gli ormoni che girano come palline da flipper.
Poco distante da me c’è una bambina che mi fissa incuriosito dalla cima di uno scivolo. Stringe al petto una bambola di pezza.
Claudia si alza su un gomito, mi guarda di sghimbescio. Vedo solo una grossa tetta e parte del suo ventre. Tra le gambe c’è un asciugamano che mi impedisce la sua visione “Ciao” voce calda sensuale
“Ciao.. io” appoggio la mano su qualcosa. Un fulmine, il corpo che viene scosso ad un non so che di volt. Un dannato filo scoperto. Mi sono ritrovato a volare nell’aria,sbattuto di schiena contro un albero e poi giù, di faccia, sul terreno
“Ehilà!” una ragazza bionda coi boccoli e gli occhi grandi. Mi sta scuotendo e mi chiama per nome “Ehi! Sei vivo?”
“Credo si sì”
“Rimani fermo, stanno arrivando i soccorsi”
“Sì, soccorsi”
“Fermo ma sveglio” intima lei dandogli un pizzicotto
“Ahi!”
“Mauro, vero?”
“Sì. E tu?”
“Candy”
“Candy, come il cartone”
Lei ride “Non mi sembri tipo da guardare cartoni per ragazze”
“Colpa di mia madre. Me la faceva sorbire insieme a Remi e Peline story”
“Tu sei più da robot giganti e alieni”
“Jeeg, Mazinga, Daitarn.. Anche se..”
“Anche se?”
“Beuty e Reika sono gran bei pezzi di..”
“Ehi” l’indice sulle labbra “C’è la censura”
Chiudo gli occhi. Li riapro con le sirene dell’ambulanza che mi perforano i timpani “Candy?”
“Ehi! Immobile ragazzo. Hai preso una bella folgorata e hai diverse fratture”
“Dov’è Candy?”
“Chi?”
“Candy, la ragazza che mi ha aiutato”

“WOW! Vecchio!” fa Giulia lasciandosi cadere sul letto a pancia in su “Ci sai fare”
“Sì, non sono ancora sull’orlo del collasso” mi lascio cadere accanto a lei
“Visioni?”
“Le ho ignorate”
“Bravo, anche io”
Le ho viste, quasi tutte, messe attorno a noi, che ci guardavano mentre ci davamo dentro. Sembravano tutte divertite. Solo June aveva un’espressione triste, quasi delusa “Potrei prenderci gusto”
“Chi è Candy?”
“Candy?”
“Ti è scappato quel nome mentre mi stavi sfondando il culo”
“Candy. Un ricordo del passato”
“Ah, non è Candy Candy”
“Sì che lo è”
“Ah, ecco”
“Mi ha salvato la vita. Credo. Quando ero piccolo ho avuto un incidente. Sì, sembra che la sfiga aleggi su di me. Deve essere lì che ho acquisito le mie illusioni”
“Cos’è accaduto?”
“Ho messo la mano su un cavo scoperto e mi sono ritrovato sparato in aria e contro un albero. C’era lei che mi scuoteva e mi teneva sveglio. Niente sesso, se è questo che stai per chiedere”
“E poi?”
“Nulla. Poi sono arrivati i lettighieri e mi hanno portato in ospedale. Avevo visioni di continuo e lì, i miei genitori si sono preoccupati. Sai, la scossa, la botta in testa: per loro dovevo essere impazzito. E mi hanno fatto fare terapie su terapie. Fino a che non sono guarito. O meglio, si pensava che fossi guarito. Ma loro erano sempre lì, nascoste, invisibili. Sono con me da venticinque anni. Credo che Kristal sia l’illusione più vera che abbia mai avuto in tutti questi anni.”
“Fino a che non hai avuto quell’incidente”
“Già”
“E Candy, l’hai più rivista?”
“Qualche volta. E’ molto che non si fa vedere”
“Posso rimanere qui ancora un pochino?”
“Tutto il tempo che vuoi”

Giulia si è ritirata per la notte. Ognuno nella sua stanza, niente sortite notturne. Mi sono addormentato con solo su i boxer.
Apro gli occhi e vedo June seduta sulla sedia che mi osserva sconsolata “Sei irrecuperabile”
“Lo penso anche io”
“Bene, siamo d’accordo su qualcosa allora”
“Tutta la vita a scoparmi con i miei amici immaginari e poi, una in carne ed ossa”
“Ancora non ti è chiara la situazione dopo tutti questi anni: io non sono un’illusione. E nemmeno Kristal”
“E ora mi verrai a dire che Giulia è un'altra illusione della mia mente?”
“Lei è come te. Anche lei materializza le sue fantasie nella realtà. Ma solo chi ha subito un trauma violento è in grado di vederci. Ti ricordi vero? Tu hai visto Harley, che era una sua illusione”
“Per quello che ne so questa che sto vivendo è una gigantesca illusione e io sono ancora in coma all’ospedale. Magari è come Matrix. O Inception”
“Allora continua con questa tua convinzione” dice June alzandosi e spogliandosi. Si sdraia su di me, scivola lentamente, arriva sulla mia bocca, il fiato mescolato al mio. Nuda si muove sopra di me. Il sesso che si tende sotto la stoffa dei boxer “Allora io ti possiedo, mio scettico amico”
Mi estrae il sesso e ci si impala sopra. “Rimani così” sussurra muovendo i fianchi “Fammelo sentire tutto”
Ci do dentro, contraggo, lascio che la sua fica morda il mio uccello. Trattengo, poi esplodo. Lei urla di piacere e crolla di lato. La porta si sta aprendo. Faccio in tempo a girarmi su un fianco dando la schiena ad essa. Il cazzo è già nei boxer “Varoni? Visite per te”
“Visite? Chi?”
“Dice di chiamarsi Kristal”
Chiudo gli occhi e mormoro “Non è possibile”
June, rannicchiata e nuda a terra, mi osserva “Ora voglio vedere come la metti”

Come la devo mettere? Una tizia con il nome della mia fidanzata immaginaria, si è presentata all’ingresso dicendomi di chiamarmi. E’ solo una coincidenza che si chiama Kristal. Poi, se fosse la mia Kristal, gli infermieri non l’avrebbero vista. Quindi…
A cuor leggero entro nella hall e.. “Cazzo” e me la trovo davanti
Colore dei capelli neri e lunghi, occhi azzurri dietro due lenti tonde, gonna a righe orizzontali blu e bianche, fino al ginocchio, sandaletti e calzettoni bianchi alla Candy Candy, golfino rosa su camicetta bianca a bottoni rossi. E’ lei “Ciao, sei difficile da trovare, sai?”
Blocco un infermiere, che conosce il mi stato e gli chiedo “La vedi anche tu?”
“Sì, Mauro, tranquillo.” Si abbassa verso di me “Un bel bocconcino acqua e sapone”
“Grazie Ste” lo saluto. Poi, rivolto alla ragazza “Ciao”
“Ciao. Io sono Kristal”
“Sì, lo so chi sei”
“C’è un posto dove possiamo sederci a chiacchierare?”
“Ti va un caffè?” mi fa strano parlare con una ragazza che assomiglia ad un’allucinazione. L’allucinazione della mia ex ragazza
Il bar dell’istituto è ampio e luminoso, predomina il bianco come al solito. Kristal ordina un cappuccino schiumato. Io un caffè. Ci sediamo vicino ad una vetrata che da verso il parco interno. “Dunque, sei Kristal”
“Quella vera” sorride “Sì, mi sono informata sul perché sei qui. Probabilmente tu non ti ricordi di me. Non mi riferisco alla tua situazione di allucinazione. Io sono la sorella di Claudia. Te la ricordi?”
“Claudia sì” annuisco “Tu, non saprei”
“Il giorno dell’incidente io ero là. Sulla cima di uno scivolo che guardava verso di te”
“Ah” faccio “Ora ricordo. Hai visto tutto allora?”
“Avevo sette anni. Io, mi spaventai molto. Chiese a mia sorella come stavi e lei mi rassicurò che stavi bene e saresti guarito presto. Fortuna che quella ragazza ti ha tenuto sveglio”
“Quale ragazza?”
“Una bionda… Non so, ricordi vaghi. Assomigliava a Candy Candy”
Mi lascia di sasso. Credo che, ero talmente immobile da rivaleggiare con uno sguardo di Medusa “Candy Candy? L’hai vista?”
“Sì. Perché?”
“Ecco, è stata una delle mie prime allucinazioni”
Lei mi guarda e sorride, cerca di capire se la prendo in giro “No, era vera. Altrimenti perché l’avrei vista?”
“Sì” mi passo una mano sulla faccia “Ma, cos’hai fatto in tutti questi anni? E tua sorella? E perché sei venuta a cercarmi?”
“Io e mia sorella ci eravamo trasferiti in America. Lei aveva ottenuto un lavoro di prestigio all’Università di San Francisco. E’ ancora là, felicemente sposata con figli. Io ho vissuto là fino ai 25 anni. Poi siamo dovute tornare per le esequie di mia madre”
“Oh, mi spiace. Cosa è successo?”
“Male brutto”
“Quindi, sei rimasta”
“Sì. Passando nei luoghi della mia infanzia mi sei tornato in mente tu e, ho deciso di cercarti”
“Come mi hai trovato?”
“La ragazza che assomiglia a Candy Candy. Incredibile di come non sia invecchiata di una virgola”
Ancora, pietrificato dallo sguardo di Medusa “Aspetta. Tu sai il motivo per cui sono qui, vero?”
“Soffri di allucinazioni”
“Vedo personaggi dei cartoni animati della mia infanzia in maniera concreta”
“Sì, mi hanno spiegato”
“Ti hanno detto anche che, sono finito qui perché ho subito un incidente?”
“Sì” arrossisce “Uno dei tuoi amici immaginari”
“Ecco. Questo non so spiegarmelo Kristal ma, quell’amica immaginaria non era un personaggio Tv. Può sembrare incredibile, mi prenderai per pazzo..” mi blocco e mi accorgo della stupidità della cosa “Ok.. Dicevo, questa amica immaginaria era uguale in tutto e per tutto a te”
“Sono nei tuoi sogni erotici?”
“Lo so, è imbarazzante ma, non è questo il punto focale”
“E qual è?”
“Il fatto che abbia immaginato una ragazza di nome Kristal uguale a te, senza sapere che Kristal esistesse da un’altra parte in carne ed ossa”
Lei sospira. Ecco, la follia mi ha giocato la mia ultima parte di lucidità “Credo di avere il tuo stesso problema”
“Vedi anche tu imma.. Sì, hai visto Candy Candy”
“Ho visto te”
“Come?”
“Da circa cinque anni io convivo con la tua immaginazione. Questo, in parte, è il motivo per cui ho voluto cercarti”
“Beh, la storia si infittisce”
Ma che cazzo succede?

=Fine prima parte=


VAndal
scritto il
2023-11-22
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