Uomini di stalla

di
genere
gay

Ero chiuso in quella stalla coi due fattori dalla sera prima. Puzzavamo di maschio, di sudore, di seme, di cavallo.
I due fattori erano zio e nipote. Lo zio sulla cinquantina. Il nipote ventenne. Grandi come solo i bovari possono esserlo, forti e quadrati come montagne. Entrambi bellissimi nella loro rispettiva età.
Il vecchio era un toro vero mi aveva montato lentamente con un'asta magnifica larga venosa e sudata.
Mi ero portato un tubo di vaselina che aveva aiutato ogni tipo di penetrazione. Stavo in ginocchio sulla balla di fieno. Dietro, il vecchio il colosso sudato in piedi mi prendeva le cosce e mi tracimava a se', mi faceva sentire le mani grosse e ruvide sul culo e nel buco. Si chinava a farmi sentire la lingua sotto quei baffoni spioventi che mi spazzolavano il buco del culo.
Il giovane stallone osservava lo zio seduto più in alto si una grande balla di fieno. Con un filo di pagina in bocca si menava il cazzo. Io lo giardavo implorando di scendere e mettermelo in bocca.
Lentamente entrambi mi penetravano in culo e in bocca e io gemevo.
Fu a questo punto che in piena notte si aprì cigolando il portellone della stalla. Una notte calda d'estate un odore torrido di maschi.
Entro' il guardiano che sapeva tutto e che aveva sempre voluto avermi ma senza successo. Era un quarantenne forte e tarchiato con gli avambracci di chi si è' rotto le ossa a spaccare legna. Senza accorgermi di cosa stesse succedendo, il guardiano volle darsi il
Cambio col vecchio. Sentii sgusciare fuori dal culo con un risucchio il gran cazzo del vecchio. Ci fu un trambusto, capii che c'era qualcun altro ma volli lasciarmi andare e nono girai. Continuavo a pompare il giovane stallone .
Fu così che venni scopato dal guardiano.
Entrava lentamente largo e devo dire favoloso coi suoi Manoni poggiati sui miei fianchi.
Mi trattava come un cavallo al trotto ripetendo "su bello dai ecco prendi così, e infilava il cazzo con una maestria totale.
scritto il
2016-11-03
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