Ancora al pascolo

di
genere
gay

Durante la settimana che vi ho raccontato nelle mie due precedenti confessioni chiamate "al pascolo", come già ripetutamente detto, ebbi una vera scossa sessuale data dal pastore gigante che inconsapevolmente emanava erotismo e testosterone in ogni cosa che faceva. Mi faceva sentire affamato di lui anche se generalmente io ero e sono un soddisfatto, facevo già - giù alla fattoria - molto buon sesso.
Qui si trattava forse di una carica erotica particolare, il suo misto di odori di toro, il suo corpo statuario incredibile. Pesava forse 110 kg per almeno 1:95, i bicipiti erano larghi carri armati che mi sollevarono varie volte durante le nostre sessioni. La barba era scura come un bosco, i capelli una massa di ricci da provo buono. Sotto i pettorali prominenti senza mai aver visto una palestra, lo stomaco era forte e grande coperto di pelo fino agli slip che contenevano un pacco che sembrava una sacca gonfia anche quando era a riposo.
Una sera gli chiesi se potevo leccarlo tutto dalla testa si piedi prima del bagno che ero solito fargli nella tinozza della baita.
Fu un po' divertito da questo mio desiderio ma dato che poi gli avrei dato quello che lui voleva prima di ogni cosa, accetto'. Si mise in piedi nudo fumare di sudore e di fatica. Iniziai dai piedi che odorava no di cuoio e di erba, continuai sui polpacci sulle cosce e dentro le cosce sotto le grandi palle ero estasiato da quella pioggia di aromi di maschio unico e vero. Sbavavo mentre lui evidentemente eccitato allargava le gambe iniziando una erezione imperiale e lasciandomi leccare il sotto di quegli enormi coglioni fino all'inizio del buco del culo. Nessuno mai gli aveva fatto questo...
Era un cavallo, uno stallone e le mie narici inalavano la sua natura più vera, la mia bocca bagnava ogni centimetro di quel meraviglioso uomo. Allargo' ancora di più le gambe con me sotto di lui come un vitello da latte, affondai la lingua in quel culo enorme e statuario ma subito lui si divincolo' e mi penetrò la bocca con quel cazzo grandioso.
Sto ubriaco di lui e mi lasciavo sbattere la bocca sbavando in terra fiumi di saliva. Mi prendeva la testa e me la muoveva con forza su quell'asta larga che sapeva di piscio e di presborra.
Aveva una forza da far paura ma io di lui non avevo paura mi piaceva da morire.
Mi trascino' sul tavolo in camera che usava per buttarci su giacconi e pantaloni per lavorare. Ero immerso nei suoi odori con il naso sui suoi pantaloni e dietro di me lui che armeggiava col suo burro come un cacciatore armeggia col suo fucile, lo sentivo mentre si imburrava l'asta e le pareti, unica qualche sputo, una piccola imprecazione, un ceffone al filone muscoloso che mi ritrovo..
Quella sera mi chiese persino: sei pronto? Non l'aveva mai fatto.. Sapeva che ero incredibilmente aperto per lui e che il dolore dei primi rapporti ( data la sua grandezza) aveva fatto posto al puro piacere. Si gli risposi.
Entro' piano ma aiutandosi con quelle pale che aveva per mani per allargarmi il culo. Per la prima volta con lui urlai un po'. Era tanto...
Mi intimo' di non urlare e uscì da me. Ero deluso.. Che succedeva?
Da gigante quale era mi giro' a pancia in su e per la prima volta lo facemmo guardandoci in faccia. Da uomo a uomo. Prendendo ognuno la proprio a responsabilità.
Fu in passo avanti per quel gigante buono che doveva soffrire molto per quella sua vita doppia... Di padre e marito stallone e di uomo che scopriva un uomo..
Così fu e fu molto bello
scritto il
2016-09-06
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