Un altro incontro col rumeno
di
Mino Tauro
genere
gay
Il meccanico rumeno massiccio come un lottatore, ho detto nel mio altro resoconto, non era stato all'altezza della sua fisico te imponente, durante il grande match. Ne ero rimasto deluso e glielo dissi. Come tra lottatori, virili e seri lui mi disse che aveva capito a che se ne dispiace a e che avrebbe voluto un'altra possibilità. Gli dissi certamente e aggiunsi che mi piaceva troppo per non tentare un altro incontro di fuoco.
Questo dialogo avvenne una sera fredda in officina con lui che si fumava una sigaretta e io nel mio giubbotto di pelle le mani in tasca e una bolgia di quel toro che mi stava di fronte, le mani nere di olio e benzina, l'odore di maschio, i capelli lisci all'indietro e i baffoni alla Stalin.
I polsi larghi come una bottiglia e ai piedi i suoi scarponi di sicurezza.
Lo invitai da me qualche giorno dopo.
Si presentò docciato e lavato e fu probabilmente una delle sessioni migliori della mia vita. Nessuna pecorina ma posizione missionario con me sdraiato si bordi del letto e lui i.n piedi davanti a me. Le mie coscione sulle due spalle. All'inizio un po' in imbarazzo a trovarmi così come una verginella davanti a quel cavallo. Io che pure di stazza sono come lui.
Bastò uno sguardo per capirci e iniziare senza più remore.
Ed ecco che mi tira a se'. Accarezzandomi le cosce e prendendo mi in mano l'uccello ormai di marmo. Vaselina in quantità ed ecco che inizia a penetrarmi.
E' pulito di fresco ma già emana odore di stallone, un mix che mi ricorda le foglie di platano unite al tabacco e al sudore.
Ha una cappella grande e un cazzo che di allarga alla base non a fungo ma piuttosto piramidale largo magnifico.
Mi mette un dito in bocca e mi penetra lentamente guardandomi negli occhi. Respiro forte e gliene chiedo di più anche se mi fa un po' male. Mi prende il culo sotto con entrambe le mani e spinge il cazzo sempre di più, anche lui ora sta impazzendo e sembra un animale. Gli guardo i pettorali enormi e il tappeto di peli che ha sul petto. Sono inchiodato a lui mentre mi stantuffa. Inizio una lenta sega mentre mi sbatte.
Arriva a chiedermi come va grondando sudore su di me. Gli urlo che e' un dio e questa mia frase lo sprona ancora di più a comportarsi da stallone da monta.
Tutto tuo mi ripete.
Va avanti per un tempo molto lungo. Si sente in gara questa volta. Mi fa venire e poi mi inonda di seme.
Esce da me ancora enorme col filo di sborra che fila.
Mi alzo e sempre seduto sul letto gli abbraccio i fianchi tuffando il naso in quel torso peloso sudato e incridebilmente duro.
Mi bacia le spalle e mi pare un atto inaspettato da un tipo così.
Sebza dire una parola andiamo a sciacquarci in bagno.
Questo dialogo avvenne una sera fredda in officina con lui che si fumava una sigaretta e io nel mio giubbotto di pelle le mani in tasca e una bolgia di quel toro che mi stava di fronte, le mani nere di olio e benzina, l'odore di maschio, i capelli lisci all'indietro e i baffoni alla Stalin.
I polsi larghi come una bottiglia e ai piedi i suoi scarponi di sicurezza.
Lo invitai da me qualche giorno dopo.
Si presentò docciato e lavato e fu probabilmente una delle sessioni migliori della mia vita. Nessuna pecorina ma posizione missionario con me sdraiato si bordi del letto e lui i.n piedi davanti a me. Le mie coscione sulle due spalle. All'inizio un po' in imbarazzo a trovarmi così come una verginella davanti a quel cavallo. Io che pure di stazza sono come lui.
Bastò uno sguardo per capirci e iniziare senza più remore.
Ed ecco che mi tira a se'. Accarezzandomi le cosce e prendendo mi in mano l'uccello ormai di marmo. Vaselina in quantità ed ecco che inizia a penetrarmi.
E' pulito di fresco ma già emana odore di stallone, un mix che mi ricorda le foglie di platano unite al tabacco e al sudore.
Ha una cappella grande e un cazzo che di allarga alla base non a fungo ma piuttosto piramidale largo magnifico.
Mi mette un dito in bocca e mi penetra lentamente guardandomi negli occhi. Respiro forte e gliene chiedo di più anche se mi fa un po' male. Mi prende il culo sotto con entrambe le mani e spinge il cazzo sempre di più, anche lui ora sta impazzendo e sembra un animale. Gli guardo i pettorali enormi e il tappeto di peli che ha sul petto. Sono inchiodato a lui mentre mi stantuffa. Inizio una lenta sega mentre mi sbatte.
Arriva a chiedermi come va grondando sudore su di me. Gli urlo che e' un dio e questa mia frase lo sprona ancora di più a comportarsi da stallone da monta.
Tutto tuo mi ripete.
Va avanti per un tempo molto lungo. Si sente in gara questa volta. Mi fa venire e poi mi inonda di seme.
Esce da me ancora enorme col filo di sborra che fila.
Mi alzo e sempre seduto sul letto gli abbraccio i fianchi tuffando il naso in quel torso peloso sudato e incridebilmente duro.
Mi bacia le spalle e mi pare un atto inaspettato da un tipo così.
Sebza dire una parola andiamo a sciacquarci in bagno.
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