La mia cagna da riporto
di
Chiodino
genere
dominazione
Cap. 3
Note dell'autore:
Più che bella è un tipo, ma...
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La pausa caffè è una abitudine ormai. Quando abbiamo tempo, come oggi, una gran bella abitudine. Io di tempo sapevo di averne, che ne avesse Lizi lo ho capito quando ha spento il suo PC. Vado a fare la doccia, caro, poi vengo e faccio il caffè. Va bene, io mi faccio la barba. Radendomi occhieggio allo specchio il box della doccia ma si vede ben poco attraverso la plastica schizzata dai getti d'acqua. Basta però a farmelo tirare. Sono stato via quattro giorni ed al mio arrivo lei cominciava con le sue cose. Quasi una settimana senza scopare! Quando esce e mi raggiunge le faccio un cenno. Lizi sorride, fa scivolare la vestaglia ed è nel letto. Se lo aspettava ovviamente. Non volete il caffè? Scuoto il capo, del caffè non me ne frega niente. Non adesso almeno. Mi scopro abbandonandomi alle sue carezze sapienti, alle labbra ed alla linguetta saettante. I segni dello sverzino sono scomparsi. … stata l'unica volta che l'ho frustata e mi riprometto di non farlo mai più, ci sono stato male, troppo male. Un conto è sculacciarla, ma frustare una persona no. E' lei ora che si abbandona, accetta con piacere le mie carezze ed i baci, aprendo le gambe per agevolarmi. Sono tua. Tua, sono la tua schiava...l'ho fatta stendere prona e lentamente, molto lentamente spingo il glande nella fichetta già bagnata, come sempre bastano poche carezze. Ti amo sei il mio padrone. Come sempre passa dal tu al voi, e chi se ne frega? Dalle finestre arriva il rumore della strada. Sono steso sopra di lei. I segni della frusta, lo sverzino, non si vedono più, le ripeto soddisfatto. Lizi tace. Non mi è piaciuto essere frustata, dice dopo qualche attimo, anche se solo con lo sverzino. Non poteva essere diversamente. Mi hai disubbidito, dovevo punirti e certo non bastava qualche sculaccione, poi è stato bellissimo. Peccato dovessi partire. Ma perchè agli uomini piace tanto il culetto di noi ragazze? Forse perché è stretto, certo perchè è proibito, a me comunque piace e lo userò anche adesso. No padrone, per piacere, no. Si, bella, altrimenti uso qualcosa di peggio dello sverzino, certamente hai di là scudisci e fruste più dolorose. In effetti ne ha una raccolta impressionante oltre ad un mucchio di aggeggi di cui non ho voluto neppure conoscere l'uso ed il nome Ma almeno mi metta la crema! No tesoro, a me i culetti sono sempre piaciuti “nature”. Te lo allargherò pian piano, vedrai che finirà per piacerti. Mai. Padrone, mai, piuttosto mi metto in caccia e convinco...qui tace e non ci faccio caso più di tanto. Spingo il glande che la dilata lentamente e Lizi si lamenta, almeno un poco. Quando alla fine sono completamente dentro di lei mi trattengo un poco perchè si abitui alla intrusione. Poi la monto fino a svuotarmi. Mi lava accuratamente come le ho insegnato. Io l'ho imparato leggendo un romanzo. Poi usa la bocca per eccitarmi e ci riesce, alla grande. Sta diventando brava con la bocca, veramente brava. Sta anche tentando di imparare a riceverlo in gola, cosa non facile. Più tardi, quando uso di nuovo il suo culetto stretto stretto, non si dibatte, non molto. E' solo la terza, no la quarta volta che me la inculo e sta imparando. Di fatto è lei che mi insegna come fare. Su internet trova suggerimenti per sé e per me e mi ripete come una scolaretta quello che legge. Io lo metto in pratica. Sta cominciando a piacermi Lizi e molto. La godo due volte. Ti si sta allargando. Lo spero Padrone perchè fa male, all'inizio almeno, quando me lo mette dentro. Continuo a non capire perchè a voi maschietti piaccia tanto, ma se a voi piace...siete il mio padrone. Più tardi, per una sciocchezza, si merita una battuta. Le faccio il culetto rosso paonazzo. Sto anch'io imparando e questo me lo sono cercato da solo sul web: come tenere il polso sciolto, se colpire cambiando sempre posto o no, come tenere le dita...si sto imparando bene. Piange ed i lacrimoni scendono copiosi rotolando lungo le gote, ma quando la faccio inginocchiare a terra lo prende in bocca e lo succhia con elaborata sapienza tanto che riesce a farmelo risvegliare. Il desiderio cresce ed al momento giusto la faccio inginocchiare sul letto. Non pensavo di averne ancora la possibilità dopo i numerosi assalti. Godo nella fica ormai elastica, godo nel culetto ancora in rodaggio, godo dopo i lavacri nella bocca esperta. Sogno di goderla nel sonno che coglie entrambi subito dopo.
Dopo cena, ancora a letto ma entrambi sazi di scopare, quasi sazi, del tutto non lo siamo mai. Per me è come una questione di testa, mi dice. E' l'idea di farti godere, di riuscire ad eccitarti ancora, anche se sono stanca, se dietro mi brucia come adesso, se...insomma voglio vederti esausto, voglio vedere fino a che punto arrivate e quanto riesco ad eccitarvi. Non ho mai sentito una donna raccontare di uno come voi, padrone. Farei, continua, anzi farò qualsiasi cosa per voi...persino, per quando ho le mie cose o devo assentarmi...Non prosegue ma a questo punto sono incuriosito. Non è una gran figa Lizi, mi piace però. Col passare del tempo si dimostra sempre più mansueta e soddisfa, ormai, sia pur con qualche protesta, soddisfa dicevo anche la mia esigenza più oltraggiosa per lei: darmi il culo. Dire che la amo è eccessivo ma mi piace scoparla anche se la cosa comincia ad essere un poco monotona.
La stringo tra le braccia e percorro il corpo tiepido che sento sussultare di piacere. Si sarà monotono ma mi piace averla a tiro. Certo sarebbe preferibile fosse più formosa. Più il mio tipo insomma. Direi però che la preferivo quando era meno ubbidiente. Si mi piace averla sempre dattorno. Le sto allargando il sederino, lo ho usato anche oggi mica male e lo userò pure domani. E mi farai anche un pompino. Mi guarda perplessa, ho parlato più forte di quanto volessi ed ha sentito queste ultime parole. Si padrone, certamente.
Più tardi, mezzo appisolato le chiedo cosa intendesse prima col mettersi in caccia. Esita, poi me lo spiega. A voi piaccio, meglio vi piace avere sempre a disposizione...il necessario. Ma le stesse cose temo, anzi sono certa vi annoiano. Come a tavola, vi piace variare. Ho i miei periodi, a volte sono molto occupata col lavoro o per lavoro devo uscire o persino allontanarmi da Milano. Pensavo di procurarvi una donna. Mettermi in caccia, lesbicare e farla diventare una succube, come dite voi, una mia succube che poi deve anche ubbidire e soddisfare anche voi.
Mi prende un mezzo accidente. Sei matta le dico. Perché matta? Sapete bene che di donne ne ho trovate parecchie. Sarà solo un poco più lungo e difficile.
Note dell'autore:
Più che bella è un tipo, ma...
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La pausa caffè è una abitudine ormai. Quando abbiamo tempo, come oggi, una gran bella abitudine. Io di tempo sapevo di averne, che ne avesse Lizi lo ho capito quando ha spento il suo PC. Vado a fare la doccia, caro, poi vengo e faccio il caffè. Va bene, io mi faccio la barba. Radendomi occhieggio allo specchio il box della doccia ma si vede ben poco attraverso la plastica schizzata dai getti d'acqua. Basta però a farmelo tirare. Sono stato via quattro giorni ed al mio arrivo lei cominciava con le sue cose. Quasi una settimana senza scopare! Quando esce e mi raggiunge le faccio un cenno. Lizi sorride, fa scivolare la vestaglia ed è nel letto. Se lo aspettava ovviamente. Non volete il caffè? Scuoto il capo, del caffè non me ne frega niente. Non adesso almeno. Mi scopro abbandonandomi alle sue carezze sapienti, alle labbra ed alla linguetta saettante. I segni dello sverzino sono scomparsi. … stata l'unica volta che l'ho frustata e mi riprometto di non farlo mai più, ci sono stato male, troppo male. Un conto è sculacciarla, ma frustare una persona no. E' lei ora che si abbandona, accetta con piacere le mie carezze ed i baci, aprendo le gambe per agevolarmi. Sono tua. Tua, sono la tua schiava...l'ho fatta stendere prona e lentamente, molto lentamente spingo il glande nella fichetta già bagnata, come sempre bastano poche carezze. Ti amo sei il mio padrone. Come sempre passa dal tu al voi, e chi se ne frega? Dalle finestre arriva il rumore della strada. Sono steso sopra di lei. I segni della frusta, lo sverzino, non si vedono più, le ripeto soddisfatto. Lizi tace. Non mi è piaciuto essere frustata, dice dopo qualche attimo, anche se solo con lo sverzino. Non poteva essere diversamente. Mi hai disubbidito, dovevo punirti e certo non bastava qualche sculaccione, poi è stato bellissimo. Peccato dovessi partire. Ma perchè agli uomini piace tanto il culetto di noi ragazze? Forse perché è stretto, certo perchè è proibito, a me comunque piace e lo userò anche adesso. No padrone, per piacere, no. Si, bella, altrimenti uso qualcosa di peggio dello sverzino, certamente hai di là scudisci e fruste più dolorose. In effetti ne ha una raccolta impressionante oltre ad un mucchio di aggeggi di cui non ho voluto neppure conoscere l'uso ed il nome Ma almeno mi metta la crema! No tesoro, a me i culetti sono sempre piaciuti “nature”. Te lo allargherò pian piano, vedrai che finirà per piacerti. Mai. Padrone, mai, piuttosto mi metto in caccia e convinco...qui tace e non ci faccio caso più di tanto. Spingo il glande che la dilata lentamente e Lizi si lamenta, almeno un poco. Quando alla fine sono completamente dentro di lei mi trattengo un poco perchè si abitui alla intrusione. Poi la monto fino a svuotarmi. Mi lava accuratamente come le ho insegnato. Io l'ho imparato leggendo un romanzo. Poi usa la bocca per eccitarmi e ci riesce, alla grande. Sta diventando brava con la bocca, veramente brava. Sta anche tentando di imparare a riceverlo in gola, cosa non facile. Più tardi, quando uso di nuovo il suo culetto stretto stretto, non si dibatte, non molto. E' solo la terza, no la quarta volta che me la inculo e sta imparando. Di fatto è lei che mi insegna come fare. Su internet trova suggerimenti per sé e per me e mi ripete come una scolaretta quello che legge. Io lo metto in pratica. Sta cominciando a piacermi Lizi e molto. La godo due volte. Ti si sta allargando. Lo spero Padrone perchè fa male, all'inizio almeno, quando me lo mette dentro. Continuo a non capire perchè a voi maschietti piaccia tanto, ma se a voi piace...siete il mio padrone. Più tardi, per una sciocchezza, si merita una battuta. Le faccio il culetto rosso paonazzo. Sto anch'io imparando e questo me lo sono cercato da solo sul web: come tenere il polso sciolto, se colpire cambiando sempre posto o no, come tenere le dita...si sto imparando bene. Piange ed i lacrimoni scendono copiosi rotolando lungo le gote, ma quando la faccio inginocchiare a terra lo prende in bocca e lo succhia con elaborata sapienza tanto che riesce a farmelo risvegliare. Il desiderio cresce ed al momento giusto la faccio inginocchiare sul letto. Non pensavo di averne ancora la possibilità dopo i numerosi assalti. Godo nella fica ormai elastica, godo nel culetto ancora in rodaggio, godo dopo i lavacri nella bocca esperta. Sogno di goderla nel sonno che coglie entrambi subito dopo.
Dopo cena, ancora a letto ma entrambi sazi di scopare, quasi sazi, del tutto non lo siamo mai. Per me è come una questione di testa, mi dice. E' l'idea di farti godere, di riuscire ad eccitarti ancora, anche se sono stanca, se dietro mi brucia come adesso, se...insomma voglio vederti esausto, voglio vedere fino a che punto arrivate e quanto riesco ad eccitarvi. Non ho mai sentito una donna raccontare di uno come voi, padrone. Farei, continua, anzi farò qualsiasi cosa per voi...persino, per quando ho le mie cose o devo assentarmi...Non prosegue ma a questo punto sono incuriosito. Non è una gran figa Lizi, mi piace però. Col passare del tempo si dimostra sempre più mansueta e soddisfa, ormai, sia pur con qualche protesta, soddisfa dicevo anche la mia esigenza più oltraggiosa per lei: darmi il culo. Dire che la amo è eccessivo ma mi piace scoparla anche se la cosa comincia ad essere un poco monotona.
La stringo tra le braccia e percorro il corpo tiepido che sento sussultare di piacere. Si sarà monotono ma mi piace averla a tiro. Certo sarebbe preferibile fosse più formosa. Più il mio tipo insomma. Direi però che la preferivo quando era meno ubbidiente. Si mi piace averla sempre dattorno. Le sto allargando il sederino, lo ho usato anche oggi mica male e lo userò pure domani. E mi farai anche un pompino. Mi guarda perplessa, ho parlato più forte di quanto volessi ed ha sentito queste ultime parole. Si padrone, certamente.
Più tardi, mezzo appisolato le chiedo cosa intendesse prima col mettersi in caccia. Esita, poi me lo spiega. A voi piaccio, meglio vi piace avere sempre a disposizione...il necessario. Ma le stesse cose temo, anzi sono certa vi annoiano. Come a tavola, vi piace variare. Ho i miei periodi, a volte sono molto occupata col lavoro o per lavoro devo uscire o persino allontanarmi da Milano. Pensavo di procurarvi una donna. Mettermi in caccia, lesbicare e farla diventare una succube, come dite voi, una mia succube che poi deve anche ubbidire e soddisfare anche voi.
Mi prende un mezzo accidente. Sei matta le dico. Perché matta? Sapete bene che di donne ne ho trovate parecchie. Sarà solo un poco più lungo e difficile.
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