La prima volta non si dimentica mai 4
di
Chiodino
genere
dominazione
La prima volta non si dimentica 4.
Che sia una delle poche, se non l' unica, quasi l' unica a non averla data via quasi da bambina è risaputo qui tra noi scimmioni delle gabbie. Le altre, ancora vergini ci sono arrivate perché sono cessi assoluti e di carattere odioso oltre che tenute al guinzaglio dai genitori. Un guinzaglio molto corto. Irma ha un viso da cherubino, molto dolce, un corpo che ogni giorno si fa più appetitoso mentre a scuola va molto bene. Per forza, la testa le funziona ottimamente. Me ne sono accorto la prima volta che mi ha chiesto una spiegazione di algebra. Ha capito al volo, ed era un concetto su cui i suoi coetanei hanno sempre difficoltà.
Una strafiga in fieri insomma. Le sarei saltato addosso subito, più di un anno fa ma sono stato prudente. Io ero occupatissimo con l' ultimo esame e la tesi, lei sapevo già fosse famosa per mandare i pretendenti al diavolo, tutti indistintamente. E poi...era decisamente troppo giovane!
E' ancora troppo giovane per chi vive fuori dai gabbioni, noi però ci viviamo...assieme a pantegane, mucchi di spazzatura ed un mare di ragazzini. Quando hanno occupato gli stabili, cinque casermoni già in sfacelo e circondati da un muretto sormontato da pali che tengono la alta rete c' ero pure io se pure per caso. Ci sono ancora adesso dopo quasi cinque anni. Son riuscito a finire l' università...sgomitando però. Altrove però i pochi soldi che avevamo, mamma buonanima ed io non sarebbero bastati.
Ci siamo arrangiati facendo anche debiti e debiti ho fatto io negli ultimi due anni. Ho bisogno di soldi, quelli non scherzano, se non pago entro la data...diciamo che sono guai.
Deve restare vergine ancora un poco, poi vedremo.
Le sto insegnando tutto, quello che serve, che le servirà, che servirà a me. Strano, non mi sento poi quel gran bastardo che sono diventato. Mi serviranno parecchi soldi tra non molto e li guadagnerà lei.
Basta, arriva da un momento all' altro e devo far trovare il bagno e la camera in ordine. La ha sorpresa tenessi così casa mia. E' stato un caso ed ora voglio tenere il punto, pattino sul ghiaccio sottile e tutto fa. Poi la doccia insieme, un succhiotto al cazzo le solite carezze che la fanno salire di giri, poi di la, le allargo ancora un poco il culo. Poco, non deve sembrare troppo largo ma neppure voglio glie lo sbreghino.
Entra sorridendo felice per un bel voto, mi spiega. Sta perdendo le ritrosie iniziali, dice che mi ama, dice che farà qualsiasi cosa per me...e lo spero.
Il cazzo si fa strada, entra senza le difficoltà dei primi giorni, delle prime volte e lei ovviamente ne soffre meno.
Poi mi lava e mi fa un pompino almeno discreto...poi, stesa a gambe aperte accetta le carezze che la fanno guaire di piacere. Vorrebbe farmi un altro pompino ma dobbiamo parlare, le spiego...
E' stato un altro passo avanti molto importante. Allibita ed incredula.
Le ho contato un mucchio di balle. Devo scappare altrimenti mi ammazzano...speravo di ottenere dei soldi dalla assicurazione di papà...ma...Mi ammazzano sul serio...si una alternativa la hanno proposta ma rifiuto persino di parlargliene...poi dico qualcosa ed abbocca. E' lei ad offrirsi ad insistere di passare con loro alcuni giorni, di darsi loro come una puttana, “ti amo, posso farlo benissimo, per te che amo da morire. Caro, caro, caro, sarei un verme se non lo facessi!”
Dopo una lunghissima discussione fingo di accettare molto a malincuore.
Vacanze di Pasqua. Dom mi accompagna fino ad una piazzetta, in tram, poi sediamo per qualche momento su una panchina. Mi sembra di avere addosso gli occhi del mondo intero anche se passa relativamente poca gente che oltretutto bada ai fatti suoi. Indosso i miei vestiti normali, niente trucco. Non ti hanno detto quanti saranno? Scuote il capo Non voglio tu vada, scappiamo, insieme, forse non ci troveranno e comunque se la prenderanno con me, ti lasceranno in pace te. Scuoto il capo. No amore. Ci prenderebbero ed è con te che se la prenderebbero sopratutto. Sono decisa, devo farlo. Devo assolutamente farlo. Poi una macchina si ferma, ne scende un uomo che mi fa cenno di salire. Io mi alzo e bacio sulla bocca Dom, il mio uomo. Con passo deciso mi avvio.
Hanno fatto in modo di non farmi capire dove andassimo ne il tempo passato in viaggio. Mi hanno svegliata, ma ero ancora intontita, facendomi salire dalla rimessa ad un piano superiore, poi una dottoressa, una ginecologa mi ha visitata, a fondo, prelevato il sangue “per gli esami del caso,” ha detto
-Care lettrici e cari lettori. Quanto sopra è frutto in parte piccola o grande che sia, della mia fantasia ma non solo della mia di fantasia. Mi piace scrivere quindi scrivo. Da qualche anno però, non sempre ma spesso, uno spunto mi viene da lettori e lettrici che per ragioni che neppure indago, mi danno appunto degli spunti. Spunti che spesso mi raccontano loro sogni ma altrettanto spesso, anzi più frequentemente, quasi sempre sopratutto se provenienti da una delle nostre dolci compagne, dicono essere fatti loro accaduti...od accaduti ad altri od altre e venuti a loro conoscenza e già modificati il necessario per rendere irriconoscibili gli attori o le attrici dei fatti stessi. A mia volta modifico ed ambiento il tutto diversamente. Vero o falso che sia il fatto, sogno, fantasia o realtà, non so e non potrò mai sapere. Internet consente un anonimato perfetto. In molti anni non c' è mai stato nessun problema.
I controllori del sito potranno ricevere e reindirizzarmi anonimi i vostri scritti, lo spero almeno. Provateci.
Che sia una delle poche, se non l' unica, quasi l' unica a non averla data via quasi da bambina è risaputo qui tra noi scimmioni delle gabbie. Le altre, ancora vergini ci sono arrivate perché sono cessi assoluti e di carattere odioso oltre che tenute al guinzaglio dai genitori. Un guinzaglio molto corto. Irma ha un viso da cherubino, molto dolce, un corpo che ogni giorno si fa più appetitoso mentre a scuola va molto bene. Per forza, la testa le funziona ottimamente. Me ne sono accorto la prima volta che mi ha chiesto una spiegazione di algebra. Ha capito al volo, ed era un concetto su cui i suoi coetanei hanno sempre difficoltà.
Una strafiga in fieri insomma. Le sarei saltato addosso subito, più di un anno fa ma sono stato prudente. Io ero occupatissimo con l' ultimo esame e la tesi, lei sapevo già fosse famosa per mandare i pretendenti al diavolo, tutti indistintamente. E poi...era decisamente troppo giovane!
E' ancora troppo giovane per chi vive fuori dai gabbioni, noi però ci viviamo...assieme a pantegane, mucchi di spazzatura ed un mare di ragazzini. Quando hanno occupato gli stabili, cinque casermoni già in sfacelo e circondati da un muretto sormontato da pali che tengono la alta rete c' ero pure io se pure per caso. Ci sono ancora adesso dopo quasi cinque anni. Son riuscito a finire l' università...sgomitando però. Altrove però i pochi soldi che avevamo, mamma buonanima ed io non sarebbero bastati.
Ci siamo arrangiati facendo anche debiti e debiti ho fatto io negli ultimi due anni. Ho bisogno di soldi, quelli non scherzano, se non pago entro la data...diciamo che sono guai.
Deve restare vergine ancora un poco, poi vedremo.
Le sto insegnando tutto, quello che serve, che le servirà, che servirà a me. Strano, non mi sento poi quel gran bastardo che sono diventato. Mi serviranno parecchi soldi tra non molto e li guadagnerà lei.
Basta, arriva da un momento all' altro e devo far trovare il bagno e la camera in ordine. La ha sorpresa tenessi così casa mia. E' stato un caso ed ora voglio tenere il punto, pattino sul ghiaccio sottile e tutto fa. Poi la doccia insieme, un succhiotto al cazzo le solite carezze che la fanno salire di giri, poi di la, le allargo ancora un poco il culo. Poco, non deve sembrare troppo largo ma neppure voglio glie lo sbreghino.
Entra sorridendo felice per un bel voto, mi spiega. Sta perdendo le ritrosie iniziali, dice che mi ama, dice che farà qualsiasi cosa per me...e lo spero.
Il cazzo si fa strada, entra senza le difficoltà dei primi giorni, delle prime volte e lei ovviamente ne soffre meno.
Poi mi lava e mi fa un pompino almeno discreto...poi, stesa a gambe aperte accetta le carezze che la fanno guaire di piacere. Vorrebbe farmi un altro pompino ma dobbiamo parlare, le spiego...
E' stato un altro passo avanti molto importante. Allibita ed incredula.
Le ho contato un mucchio di balle. Devo scappare altrimenti mi ammazzano...speravo di ottenere dei soldi dalla assicurazione di papà...ma...Mi ammazzano sul serio...si una alternativa la hanno proposta ma rifiuto persino di parlargliene...poi dico qualcosa ed abbocca. E' lei ad offrirsi ad insistere di passare con loro alcuni giorni, di darsi loro come una puttana, “ti amo, posso farlo benissimo, per te che amo da morire. Caro, caro, caro, sarei un verme se non lo facessi!”
Dopo una lunghissima discussione fingo di accettare molto a malincuore.
Vacanze di Pasqua. Dom mi accompagna fino ad una piazzetta, in tram, poi sediamo per qualche momento su una panchina. Mi sembra di avere addosso gli occhi del mondo intero anche se passa relativamente poca gente che oltretutto bada ai fatti suoi. Indosso i miei vestiti normali, niente trucco. Non ti hanno detto quanti saranno? Scuote il capo Non voglio tu vada, scappiamo, insieme, forse non ci troveranno e comunque se la prenderanno con me, ti lasceranno in pace te. Scuoto il capo. No amore. Ci prenderebbero ed è con te che se la prenderebbero sopratutto. Sono decisa, devo farlo. Devo assolutamente farlo. Poi una macchina si ferma, ne scende un uomo che mi fa cenno di salire. Io mi alzo e bacio sulla bocca Dom, il mio uomo. Con passo deciso mi avvio.
Hanno fatto in modo di non farmi capire dove andassimo ne il tempo passato in viaggio. Mi hanno svegliata, ma ero ancora intontita, facendomi salire dalla rimessa ad un piano superiore, poi una dottoressa, una ginecologa mi ha visitata, a fondo, prelevato il sangue “per gli esami del caso,” ha detto
-Care lettrici e cari lettori. Quanto sopra è frutto in parte piccola o grande che sia, della mia fantasia ma non solo della mia di fantasia. Mi piace scrivere quindi scrivo. Da qualche anno però, non sempre ma spesso, uno spunto mi viene da lettori e lettrici che per ragioni che neppure indago, mi danno appunto degli spunti. Spunti che spesso mi raccontano loro sogni ma altrettanto spesso, anzi più frequentemente, quasi sempre sopratutto se provenienti da una delle nostre dolci compagne, dicono essere fatti loro accaduti...od accaduti ad altri od altre e venuti a loro conoscenza e già modificati il necessario per rendere irriconoscibili gli attori o le attrici dei fatti stessi. A mia volta modifico ed ambiento il tutto diversamente. Vero o falso che sia il fatto, sogno, fantasia o realtà, non so e non potrò mai sapere. Internet consente un anonimato perfetto. In molti anni non c' è mai stato nessun problema.
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