Essere donne
di
PAOLA
genere
incesti
Sentirsi donne, ma essere nate di sesso diverso, nascere in una famiglia meravigliosa, con una madre fantastica, un padre accondiscendente e una sorella complice, si credo di avere avuto un'infanzia soddisfacente.
Nasco, per uno scherzo della natura maschietto, ma sin da piccola, forse per i capelli a boccoli, o per il mio minuto fisico, mia madre ha capito che qualcosa non funzionava nel verso giusto, poi crescendo ne ebbe la prova.
Fù alle medie che che potè notare la vera differenza da mè e dai miei compagni, dai miei cugini, loro tutti bene o male maschiacci, intenti prima in giochi maschi, e io sempre a giocare con le femmine, poi a tutti a pensare ai motorini, e io ai vestiti delle mie cugine o di mia sorella e alle loro scarpe, ai trucchi, i miei compagni le prime erezioni, e le prime seghe, io nulla.
Un giorno mentre mi asciugavo, mia madre entrò in bagno, e mi ossevò da nuda, e si rese conto che avevo un pene microscopico, e allora allarmata mi portò da uno specialista, il quale diagnosticò, che si avevo un pene piccolo, ma che non era detto che col tempo non si sviluppasse, di certo, le disse: signora, non diventerà un gran pene, se lo scordi, suo figlio avrà, una dotazione appena sufficiente per fecondare, mi ricordo le sue parole ancora oggi, ma continuò, credo che il problema sia un altro, gli atteggiamenti di suo figlio, avrà visto anche lei, sono femminili, e dal poco che vedo, è più una ragazza che un ragazzo, lo aveva capito, eccome, da tempo se ne era resa conto, ma la cosa non la scandalizzò.
Una volta a casa andammo nella sua camera, e cominciò a farmi domande, pertinenti alla scuola, ai giochi a chi frequentavo, e inevitabilmente passammo al sesso, e io le dissi che quando eravamo tutti nudi a scuola dopo le doccie, io si, guardavo i miei compagni, e li vedevo toccarsi il pene, e che anzi, a qualche mio compagno, avevo fatto delle seghe, e che anzi, a uno in particolare avevo fatto dei pompini, mi aveva insegnato lui a farli, eravamo a casa sua per studiare, e spesso mi faceva indossare biancheria di sua sorella.
Non disse nulla, passarono alcune settimane, dove mi portò più volte da una psicologa, la quale sentenzio, la mia sessualità, FEMMINA, fino al midollo, anche se io non capivo cosa stesse succedendo, anzi era normale per mè atteggiarmi a bimba, vidi la preoccupazione di mia madre scemare, sino a tranquillizzarsi.
Mia sorella, che sino ad allora non si era interessata di nulla, e che anzi, dormendo in stanze diverse, mai ci siamo viste nude, cominciò a girare per casa in intimo, e lo stesso succedeva con mia madre, spesso la trovavo in bagno nuda, o con il solo reggiseno, e mi invitava ad assistere al suo bagno quotidiano, cosa che facevo volentieri, e parlavamo di seso ed altro, e alla domanda, cosa mi sarebbe piaciuto, le risposi, sai mamma, mi piacerebbe avere le tettine come mia sorella, e da grande farmi fare quello che papà ti fa tutte le sere, capi, e chiamò mia sorella, la quale, dopo il racconto di mamma, si spogliò, e mi fece ammirare le sue meravigliose tette, aveva una quarta, belle sode, e poi me le fece toccare, intanto osservavano il mio pene, che non ebbe nessuna reazione.
Il giorno dopo, al ritorno da scuola, sulmio letto trovai, una serie di reggiseni e slip, colorati e no, delle collant, e delle scarpe da signorina, con tacchetto già accentuato, appesi una seri di vestiti, uno più bello dell'altro, non capivo, ad un tratto mia madre apparve alle mie spalle e mi abbracciò, e mi disse: vedi piccolo. da oggi sarai la nostra piccola, tranne che a scuola, per il restante tempo sarai una femmuccia, ti insegneremo ad essere una donna, crescendo imparerai ad esserlo, ti aiuteremo con il trucco ecc, e poi ti consiglieremo per quanto si tratta di uomini, mi girai e l'abbracciai.
Da quel giorno iniziai la mia vera vita, lascia crescere i capelli, i pochi peli che avevo, grazie alla nostra estetista sparirono, e col tempo uscii anche di casa, prima con loro e poi sola, e col passare degli anni crebbi.
Parlavo con loro di tutto, eravamo tre donne, e il povero papà, si trovava a gestire tre femmine, impazziva, mai una volta aveva ragione nelle discussioni.
Verso i 18 anni, cominciai ad avere attrazione per i ragazzi, e mi ricordo, un pomeriggio, mentre stavo pensando ad uno di loro in particolare, mi sentii qualcosa muoversi in mezzo alle gambe, e sollevata la gonna, e scostato gli slip, notai il mio pene, sino ad allora minuscolo, crescere, rimasi stupita, e me lo toccai duro per la prima volta, poco dopo, averlo manipolato, si bagnò alla punta, corsi da mia madre, che nel frattempo stava discutendo con mio padre in sala, entrai di corsa, e mostrai loro il mio pene, mia madre ne fù colpita, vedendomi agitata, mi abbracciò e mi tranquillizzò, mi aiutò a spogliarmi, e una volta stesa sul divano mi tolse le mutandine, e poi con delicatezza, cominciò a muovere la sua mano su e giù, poi di colpo lo scapellò, provocandomi un forte dolore, emisi un urlo, ma subito lei mi zittì, e delicatamente, me lo baciò.
All'inizio era una serie di baci, poi visto che finalmente il mio pene cresceva, prese tra le labbra la mia cappella, rossa, e poi lentamente lo infilò tutto in bocca, e mi ricordai di quando di nascosto lo vedevo fare a mio padre, così dopo alcuni minuti, sentii un'irrefrenabile stimolo venirmi da sotto, e sentii un liquido salire, salire, e poi emisi un getto forte, da procurarmi dolore ai testicoli, e vidi zampillare un liquido biancastro dal mio pene, e subito dopo un altro, e lo vidi schizzare nella sua bocca, poi finito , lei inghiottì tutto e mi ripulì per bene con la sua lingua, e poi mi baciò in bocca.
Mi disse: sei diventata uomo, o almeno, hai eiaculato come fa un maschio. ma di uomo hai poco, e mi sorrise, continuò: vedi un uomo ha tra le gambe un atrezzo leggermente più grande del tuo, e rivolgendosi a mio padre lo pregò di denudarsi, in un attimo rimase nudo, e potei ammirare dal vero cosa fosse un vero cazzo di un adulto, era un palo di 30 cm, duro e svettante, largo come il mio pugno, mammi mi mise al fianco di mio padre, e mi fece notare la differenza, il mio sembrava un clitoride sviluppato di una figa al confronto, allora feci una cosa che meravigliò tutti e due, mi inginocchiai e lo afferrai, e me lo infilai in bocca, e cominciai a succhiarlo, a baciarlo, a leccarlo , poco dopo mia madre mi staccò, e mi accompagnò in camera sua, fece accomodare papà, e insieme cominciammo a spompinarlo, mi disse: ti insegnerò a far godere tuo padre, poi a far godere mè, e tua sorella, tu lo preparerai alla mia monta tutte le sere, e poi papà ti farà donna, non potevo crederci, era il mio sogno, e la baciai con le lacrime agli occhi, poi mia madre si stese, e afferrai il cazzo di papà, e lo aiutai ad infilarlo nella mamma, e assistetti alla monta immaginandomi, quando sarebbe toccato a mè.
Ps a presto con il seguito.
Nasco, per uno scherzo della natura maschietto, ma sin da piccola, forse per i capelli a boccoli, o per il mio minuto fisico, mia madre ha capito che qualcosa non funzionava nel verso giusto, poi crescendo ne ebbe la prova.
Fù alle medie che che potè notare la vera differenza da mè e dai miei compagni, dai miei cugini, loro tutti bene o male maschiacci, intenti prima in giochi maschi, e io sempre a giocare con le femmine, poi a tutti a pensare ai motorini, e io ai vestiti delle mie cugine o di mia sorella e alle loro scarpe, ai trucchi, i miei compagni le prime erezioni, e le prime seghe, io nulla.
Un giorno mentre mi asciugavo, mia madre entrò in bagno, e mi ossevò da nuda, e si rese conto che avevo un pene microscopico, e allora allarmata mi portò da uno specialista, il quale diagnosticò, che si avevo un pene piccolo, ma che non era detto che col tempo non si sviluppasse, di certo, le disse: signora, non diventerà un gran pene, se lo scordi, suo figlio avrà, una dotazione appena sufficiente per fecondare, mi ricordo le sue parole ancora oggi, ma continuò, credo che il problema sia un altro, gli atteggiamenti di suo figlio, avrà visto anche lei, sono femminili, e dal poco che vedo, è più una ragazza che un ragazzo, lo aveva capito, eccome, da tempo se ne era resa conto, ma la cosa non la scandalizzò.
Una volta a casa andammo nella sua camera, e cominciò a farmi domande, pertinenti alla scuola, ai giochi a chi frequentavo, e inevitabilmente passammo al sesso, e io le dissi che quando eravamo tutti nudi a scuola dopo le doccie, io si, guardavo i miei compagni, e li vedevo toccarsi il pene, e che anzi, a qualche mio compagno, avevo fatto delle seghe, e che anzi, a uno in particolare avevo fatto dei pompini, mi aveva insegnato lui a farli, eravamo a casa sua per studiare, e spesso mi faceva indossare biancheria di sua sorella.
Non disse nulla, passarono alcune settimane, dove mi portò più volte da una psicologa, la quale sentenzio, la mia sessualità, FEMMINA, fino al midollo, anche se io non capivo cosa stesse succedendo, anzi era normale per mè atteggiarmi a bimba, vidi la preoccupazione di mia madre scemare, sino a tranquillizzarsi.
Mia sorella, che sino ad allora non si era interessata di nulla, e che anzi, dormendo in stanze diverse, mai ci siamo viste nude, cominciò a girare per casa in intimo, e lo stesso succedeva con mia madre, spesso la trovavo in bagno nuda, o con il solo reggiseno, e mi invitava ad assistere al suo bagno quotidiano, cosa che facevo volentieri, e parlavamo di seso ed altro, e alla domanda, cosa mi sarebbe piaciuto, le risposi, sai mamma, mi piacerebbe avere le tettine come mia sorella, e da grande farmi fare quello che papà ti fa tutte le sere, capi, e chiamò mia sorella, la quale, dopo il racconto di mamma, si spogliò, e mi fece ammirare le sue meravigliose tette, aveva una quarta, belle sode, e poi me le fece toccare, intanto osservavano il mio pene, che non ebbe nessuna reazione.
Il giorno dopo, al ritorno da scuola, sulmio letto trovai, una serie di reggiseni e slip, colorati e no, delle collant, e delle scarpe da signorina, con tacchetto già accentuato, appesi una seri di vestiti, uno più bello dell'altro, non capivo, ad un tratto mia madre apparve alle mie spalle e mi abbracciò, e mi disse: vedi piccolo. da oggi sarai la nostra piccola, tranne che a scuola, per il restante tempo sarai una femmuccia, ti insegneremo ad essere una donna, crescendo imparerai ad esserlo, ti aiuteremo con il trucco ecc, e poi ti consiglieremo per quanto si tratta di uomini, mi girai e l'abbracciai.
Da quel giorno iniziai la mia vera vita, lascia crescere i capelli, i pochi peli che avevo, grazie alla nostra estetista sparirono, e col tempo uscii anche di casa, prima con loro e poi sola, e col passare degli anni crebbi.
Parlavo con loro di tutto, eravamo tre donne, e il povero papà, si trovava a gestire tre femmine, impazziva, mai una volta aveva ragione nelle discussioni.
Verso i 18 anni, cominciai ad avere attrazione per i ragazzi, e mi ricordo, un pomeriggio, mentre stavo pensando ad uno di loro in particolare, mi sentii qualcosa muoversi in mezzo alle gambe, e sollevata la gonna, e scostato gli slip, notai il mio pene, sino ad allora minuscolo, crescere, rimasi stupita, e me lo toccai duro per la prima volta, poco dopo, averlo manipolato, si bagnò alla punta, corsi da mia madre, che nel frattempo stava discutendo con mio padre in sala, entrai di corsa, e mostrai loro il mio pene, mia madre ne fù colpita, vedendomi agitata, mi abbracciò e mi tranquillizzò, mi aiutò a spogliarmi, e una volta stesa sul divano mi tolse le mutandine, e poi con delicatezza, cominciò a muovere la sua mano su e giù, poi di colpo lo scapellò, provocandomi un forte dolore, emisi un urlo, ma subito lei mi zittì, e delicatamente, me lo baciò.
All'inizio era una serie di baci, poi visto che finalmente il mio pene cresceva, prese tra le labbra la mia cappella, rossa, e poi lentamente lo infilò tutto in bocca, e mi ricordai di quando di nascosto lo vedevo fare a mio padre, così dopo alcuni minuti, sentii un'irrefrenabile stimolo venirmi da sotto, e sentii un liquido salire, salire, e poi emisi un getto forte, da procurarmi dolore ai testicoli, e vidi zampillare un liquido biancastro dal mio pene, e subito dopo un altro, e lo vidi schizzare nella sua bocca, poi finito , lei inghiottì tutto e mi ripulì per bene con la sua lingua, e poi mi baciò in bocca.
Mi disse: sei diventata uomo, o almeno, hai eiaculato come fa un maschio. ma di uomo hai poco, e mi sorrise, continuò: vedi un uomo ha tra le gambe un atrezzo leggermente più grande del tuo, e rivolgendosi a mio padre lo pregò di denudarsi, in un attimo rimase nudo, e potei ammirare dal vero cosa fosse un vero cazzo di un adulto, era un palo di 30 cm, duro e svettante, largo come il mio pugno, mammi mi mise al fianco di mio padre, e mi fece notare la differenza, il mio sembrava un clitoride sviluppato di una figa al confronto, allora feci una cosa che meravigliò tutti e due, mi inginocchiai e lo afferrai, e me lo infilai in bocca, e cominciai a succhiarlo, a baciarlo, a leccarlo , poco dopo mia madre mi staccò, e mi accompagnò in camera sua, fece accomodare papà, e insieme cominciammo a spompinarlo, mi disse: ti insegnerò a far godere tuo padre, poi a far godere mè, e tua sorella, tu lo preparerai alla mia monta tutte le sere, e poi papà ti farà donna, non potevo crederci, era il mio sogno, e la baciai con le lacrime agli occhi, poi mia madre si stese, e afferrai il cazzo di papà, e lo aiutai ad infilarlo nella mamma, e assistetti alla monta immaginandomi, quando sarebbe toccato a mè.
Ps a presto con il seguito.
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