Le mamme 2
di
tato
genere
incesti
Intanto mi scuso per tutti gli errori ortografici, che avete trovato nel mio racconto precedente, e vorrei , se siete d'accordo, continuare il mio racconto.
Ora che ero stata sverginata dalla mamma, mi sembrava pazzesco poter vivere la mia nuova vita da femminuccia, senza dovermi nascondere, restando vestita da ragazza, e con la possibilità, di avere a disposizione mia madre, di li a poco, avrei potuto godere del suo corpo, avrei avuto l'insegnante per eccellenza, la donna per qui mi sono segata per anni.
e così il giorno dopo mamma mi fese svegliare presto, e mi accompagnò dal suo parrucchiere, un negozio pazzesco, al centro, dove oltre al parrucchiere c'era di tutto, centro estetista, unghie ecc, e cominciai la sessione ceretta, a dire il vero, non ho mai avuto molti peli, ma fù ugualmente un'esperienza dolorosa, mi misero tutta nuda su di un lettino riscaldato, e a turno, due donne, carine, si alternavano nella mia depilazione, arrivate alle parti intime, ridacchiando dissero a mia madre, signora, dobbiamo depilare sua figlia anche qui, o vuole qualcosa di particolare, mia madre disse di procedere, e maneggiando con perizia il mio pisellino, cominciarono a strappare i peletti, portandomi chiaramente a un'erezione, poi mi girarono, e messami a pecorella, si occuparono del mio buchino, e del resto.
Mi trovai così, con il pene durissimo, e l'ano che si contraeva dal piacere, visto che il giorno prima, mamma mi aveva infilato 20 centimetri di cazzo di gomma, e forse se ne erano accorte, da come cominciavo a bagnarmi, tanto che poco dopo le manovre attorno al mio buchino, cominciai a rilasciare dal mio pene lunghi filamenti biancastri, accortesi, le due stronze, cominciarono a stimolarmi i testicoli, e a toccare il pene, ad un tratto, sborrai, e tutte e trè, videro il getto di sborra, seguito dal secondo e dal terzo, complimenti disse una rivolta a mia madre, la bambina è venuta.
Poi ripulitami, passai, indossando solo una vestaglietta cortissima, ai capelli, avevo capelli color marrone, lunghini, e così, il parrucchiere di mia madre si sbizzarrì, e mi fece uno di quei bellissimi tagli un po' pazzi, scalati ai lati, che mi dava il senso di sbarazzina, e poi passarono alle unghie, sia dei piedini che delle mani, e mentre mi spostavano i piedi per laccarmi le unghie, inevitabilmente fuoriusciva il mio pene, così, da farlo vedere a tutto il negozio, e le signore presenti, ridacchiavano indicandomi, ed io ero veramente a disagio, tanto che il propretario se ne accorse, e avvicinatosi mi disse, tranquilla, vedi quelle due donne che ti stanno guardando? ebbene i loro mariti sono amanti da anni, vivono in appartamenti attigui, e alla notte i due maschi dormono insieme, e loro scopano con chi capita.
Poi finito tutto il lavoro, mi ammirai nuda allo specchio, ero bellissima, corpo liscio, unghie laccate, pettinatura da favola, e mia madre disse, bene infilati i pantaloni, e la maglietta, nient'altro che andiamo a fare spese, e così andammo in un negozio di intimo, dove denudatami, provai una moltitudine di capi, e con il consiglio della mamma, scelsi i miei capi, alcuni molto stringati, alcuni più comodi, visto che avevo in mezzo alle gambe qualcosa, scelsi capi adatti, poi fù il momento delle calze, parecchie collant, di molti colori e pesantezza, e poi autoreggenti, e infine da reggicalze .Era ormai quasi l'una, e decidemmo di andare a casa a pranzare, poi il pomeriggio lo avremmo passato a acquistare abiti ecc, e così andammo a casa, dove mamma mi disse di mettermi intimo femminile, e scelse un'abitino suo, molto bello, a tubino, di maglia così da potersi adattare al mio fisico più minuto del suo, anche se forse era una taglia a differirci, e una volta pronta, pranzammo.
A metà pranzo cominciò, vedi, ora tu hai deciso di cambiare, sei e vuoi essere una donna, per noi problemi non ce ne sono, e poi viviamo in una città, dove quasi non ci si conosce, tu da oggi, vivrai, uscirai, e ti comporterai da figlia, troveremo un nome femminile, e poi inizieremo con l'anagrafe, visto che si può metterti un nome femminile, quindi, tutti i maschietti che incontrerai, con qui andrai a letto, mi raccomando, attenzione, e portali tranquillamente a casa, la casa è grande e potrai fare quello che desideri, poi andremo all'università, e cambieremo sede, e sarai una nuova studentessa, parlerò io con i rettori.
Poi verso le quattro, andammo a completare gli acquisti, quindi provai una moltitudine di vestiti, gonne, camicette, jeans, e mi feci un bel guardaroba, ma la cosa che mi eccitava, era lo sguardo delle commesse, all'inizio, nascosi il pene tra le coscie, e quindi, sembravo una ragazza, la mamma mi aveva dato delle protesi da mettermi per far figurare una terza di seno, e poi col tempo, indossavo intimo trasparente verdino tenue, tolsi il mio pene da quella posizione scomoda e lo misi tranquillamante in vista, e sotto il pizzo, sembrava mini.
Rimase di stucco, poi passato l'imbarazzo del momento, furono ancora più professionali, capirono forse cosa portarmi, e cambiarono genere, mi vestirono, come una ragazza sbarazzina, e non mancarono, a turno, di sfregare casualmente il mio pene, portandomi inevitabilmente all'erezione, tanto, che l'ultimo abitino che provai, fece ridere tutti, mamma compresa, visto che era molto aderente, e spiccava bene in vista il rigonfiamento del mio cazzo duro, cosa imbarazzante.
Concluso in quel negozio, andammo per le scarpe, io ho sempre avuto il piedino 38, e quindi non fù difficile trovare molti modelli, provai con tacco 12, tacco 10, ballerine, sandali e altro, era fantastico camminare avanti e indietro su questi tacchi, mi eccitavo sempre più, il mio pene stretto tra le gambe mi faceva impazzire, feci fatica a non farlo uscire.
Poi fù la volta dei trucchi, del rossetto ecc, mia madre, quando le dissi che non ero in grado di truccarmi, mi disse che non era un problema, e che lei mi avrebbe insegnato, e che comunque, in questa profumeria, due volte la settimana facevano dei corsi per inesperte, e mi iscrisse, erano le sette, ero esausta e felice, andammo a casa.
Una volta a casa mamma mi aiutò a spostare tutti i miei vestiti da maschio, e a riporre tutti gli indumenti le scarpe ecc, e poi nel mio bagno a sistemare tutti i trucchi e i profumi, poi mi disse, ora fatti una doccia, e troverai cosa indossare sul tuo letto, poi raggiungimi in camera mia.
Così feci, mi lavai, e una volta in camera, indossai reggicalze calze slip e reggiseno, e poi mi recai da lei, entrai in camera sua, e la trovai sul letto, indossava un babydoll, legato sotto il seno, trasparentissimo, vedevo il suo seno, con i capezzoli eretti, le sue aureole enormi, poi osservai le sue coscie, ben tornite, lucide, e intravedevo la sua fighina, senza un pelo, alla mia vista, scostò le gambe, e le aprì per spostarsi, mostrandomi la sua figa, sembrava un'ostrica, ben chiusa, con le grandi labbra a serrare il suo tesoro, e sotto appena appena si intravedevano le grandi labbra, era stupenda, mi stesi vicino a lei, la baciai, e comincia a toccarle il seno, al contatto delle mie labbra, si indurirono ancor di più, e lei cominciò ad ansimare, buttò indietro la testa, e chiuse gli occhi, e io cominciai a leccare e succhiare i capezzoli, tanto da provocarle un potente orgasmo, che le scosse tutto il corpo, bagnadola notevolmente in mezzo alle coscie.
Poi scesi sul ventre, e lentamente, al monte di venere, dove ad un certo punto lei aprì le gambe e mi mostrò la fonte dei miei desideri passati e futuri, la ammirai per un attimo, e poi scostai con le dita, e la aprii, fù impagabile, vederla aprirsi, vedere i suoi filamenti di godimento, e vedere all'interno il rosa della sua figa, abbracciai le sue coscie, e mi tuffai tra esse, e cominciai a leccare.
Al momento del contatto ebbe un sussulto, ed emise un urletto, e io cominciai a leccare e succhiare, e poco dopo a bere tutto il suo nettare, godeva come mai avevo visto, e pensato, ad un tratto emise una serie di urli e sborrò come se fosse un uomo, per poi smorzarsi quasi svenuta.
Preoccupata le chiesi s stava bene, e lei aprendo gli occhi mi sorrise e disse, mai stata meglio, e mi baciò, poi mi toccò i seni, e scostato il reggiseno contraccambiò il mio gesto, era bellissimo, poi scese e scostate le mutandine, si infilò il mio cazzo direttamente in gola, mi ritornava alla mante le notti che la spiavo con mio padre, e prima di essere scopata o inculata, lei si metteva in bocca il cazzo di papà, e credetemi, erano trenta centimetri di verga, e guardandolo negli occhi, se lo infilava piano piano tutto in gola, sino ai testicoli, poi con la lingua li leccava, facendolo sborrare direttamente in gola.
Cominciò a farmi un lento pompino, il mio pene era decisamente molto più piccolo di quello di papà, e riusciva a prendere in bocca anche i miei testicoli, era pazzesco, mi muovevo come se la stessi scopando, e infine sborrai le innondai la bocca, succhiò e bevve tutto, per poi baciarmi, e disse, impara mio tesoro, devi bere tutta la sborra del tuo uomo, non rifiutarti mai, a loro piace, e fa di noi delle vere troie.
Poi dopo ana mezzoretta di coccole, mi ritrovai con il cazzo ancora durissimo, e mamma disse, vieni bambina, ora proverai la figa della mamma, entrerai da dove ti ho partorita, affonderai il tuo cazzo dove sei stata concepita, dove papà mette il suo cazzo tutte le sere che è a casa, vieni mia gioia, e io come in trans mi posizionai su di lei, lei con gentilezza afferrò il mio pene e lo diresse all'entrata della sua figa, e poi sollevò le gambe, e mi disse, affonda mia bambina, sfondami, e con decisione scivolai in lei.
Fù pazzesco, era la prima volta che scopava una donna, mia madre poi, era pazzesco, era caldissima, scivolosa, e sentivo il mio cazzo stretto tra le sue pareti il cazzo diventava sempre più grande, e io godevo, lei ansimava ed a un tratto mi disse, resisti amore, tra poco vengo, e verremo insieme, e cosìnfù, pochi minuti dopo mi disse, sfondami, vieni riempimi di sborra, siii, e venni, urlai a mia volta, sentii quasi dolore quando schizzai, la sborra uscì come sotto pressione, e venni come mai nella mia vita, ero venuta in mia madre, l'avevo riempita.
Ero morta, mi lasciai ricadere al suo fianco, e ci abbracciammo, e ci addormentammo sino al mattino, senza cenare, io e lei abbracciate, e al mattino, ricevemmo la telefonata di papà, e sentii la mamma parlare e dire, si tesoro, è stata meravigliosa, si tanti vestiti, vedrai e che intimo, e poi mi ha scopata, è bravissima sai?, si tesoro ti aspettiamo, anzi non vediamo l'ora che ti unisci a noi, e appese, si voltò e mi disse, bene tesoro, domani sera papà arriva, e prepareremo una cena fantastica, e poi andremo tutti e trè nel lettone, e finalmente avrai il tuo primo vero uomo, la guardai, e dissi, papà mi scoperà, d'avvero, avevo le lacrime agli occhi, si amore sarà il nostro uomo, e noi le sue donne, ora forza alziamoci e andiamo a fare spese pazze.
Aspetto con trepidazione l'arrivo di papà, a presto.
Ora che ero stata sverginata dalla mamma, mi sembrava pazzesco poter vivere la mia nuova vita da femminuccia, senza dovermi nascondere, restando vestita da ragazza, e con la possibilità, di avere a disposizione mia madre, di li a poco, avrei potuto godere del suo corpo, avrei avuto l'insegnante per eccellenza, la donna per qui mi sono segata per anni.
e così il giorno dopo mamma mi fese svegliare presto, e mi accompagnò dal suo parrucchiere, un negozio pazzesco, al centro, dove oltre al parrucchiere c'era di tutto, centro estetista, unghie ecc, e cominciai la sessione ceretta, a dire il vero, non ho mai avuto molti peli, ma fù ugualmente un'esperienza dolorosa, mi misero tutta nuda su di un lettino riscaldato, e a turno, due donne, carine, si alternavano nella mia depilazione, arrivate alle parti intime, ridacchiando dissero a mia madre, signora, dobbiamo depilare sua figlia anche qui, o vuole qualcosa di particolare, mia madre disse di procedere, e maneggiando con perizia il mio pisellino, cominciarono a strappare i peletti, portandomi chiaramente a un'erezione, poi mi girarono, e messami a pecorella, si occuparono del mio buchino, e del resto.
Mi trovai così, con il pene durissimo, e l'ano che si contraeva dal piacere, visto che il giorno prima, mamma mi aveva infilato 20 centimetri di cazzo di gomma, e forse se ne erano accorte, da come cominciavo a bagnarmi, tanto che poco dopo le manovre attorno al mio buchino, cominciai a rilasciare dal mio pene lunghi filamenti biancastri, accortesi, le due stronze, cominciarono a stimolarmi i testicoli, e a toccare il pene, ad un tratto, sborrai, e tutte e trè, videro il getto di sborra, seguito dal secondo e dal terzo, complimenti disse una rivolta a mia madre, la bambina è venuta.
Poi ripulitami, passai, indossando solo una vestaglietta cortissima, ai capelli, avevo capelli color marrone, lunghini, e così, il parrucchiere di mia madre si sbizzarrì, e mi fece uno di quei bellissimi tagli un po' pazzi, scalati ai lati, che mi dava il senso di sbarazzina, e poi passarono alle unghie, sia dei piedini che delle mani, e mentre mi spostavano i piedi per laccarmi le unghie, inevitabilmente fuoriusciva il mio pene, così, da farlo vedere a tutto il negozio, e le signore presenti, ridacchiavano indicandomi, ed io ero veramente a disagio, tanto che il propretario se ne accorse, e avvicinatosi mi disse, tranquilla, vedi quelle due donne che ti stanno guardando? ebbene i loro mariti sono amanti da anni, vivono in appartamenti attigui, e alla notte i due maschi dormono insieme, e loro scopano con chi capita.
Poi finito tutto il lavoro, mi ammirai nuda allo specchio, ero bellissima, corpo liscio, unghie laccate, pettinatura da favola, e mia madre disse, bene infilati i pantaloni, e la maglietta, nient'altro che andiamo a fare spese, e così andammo in un negozio di intimo, dove denudatami, provai una moltitudine di capi, e con il consiglio della mamma, scelsi i miei capi, alcuni molto stringati, alcuni più comodi, visto che avevo in mezzo alle gambe qualcosa, scelsi capi adatti, poi fù il momento delle calze, parecchie collant, di molti colori e pesantezza, e poi autoreggenti, e infine da reggicalze .Era ormai quasi l'una, e decidemmo di andare a casa a pranzare, poi il pomeriggio lo avremmo passato a acquistare abiti ecc, e così andammo a casa, dove mamma mi disse di mettermi intimo femminile, e scelse un'abitino suo, molto bello, a tubino, di maglia così da potersi adattare al mio fisico più minuto del suo, anche se forse era una taglia a differirci, e una volta pronta, pranzammo.
A metà pranzo cominciò, vedi, ora tu hai deciso di cambiare, sei e vuoi essere una donna, per noi problemi non ce ne sono, e poi viviamo in una città, dove quasi non ci si conosce, tu da oggi, vivrai, uscirai, e ti comporterai da figlia, troveremo un nome femminile, e poi inizieremo con l'anagrafe, visto che si può metterti un nome femminile, quindi, tutti i maschietti che incontrerai, con qui andrai a letto, mi raccomando, attenzione, e portali tranquillamente a casa, la casa è grande e potrai fare quello che desideri, poi andremo all'università, e cambieremo sede, e sarai una nuova studentessa, parlerò io con i rettori.
Poi verso le quattro, andammo a completare gli acquisti, quindi provai una moltitudine di vestiti, gonne, camicette, jeans, e mi feci un bel guardaroba, ma la cosa che mi eccitava, era lo sguardo delle commesse, all'inizio, nascosi il pene tra le coscie, e quindi, sembravo una ragazza, la mamma mi aveva dato delle protesi da mettermi per far figurare una terza di seno, e poi col tempo, indossavo intimo trasparente verdino tenue, tolsi il mio pene da quella posizione scomoda e lo misi tranquillamante in vista, e sotto il pizzo, sembrava mini.
Rimase di stucco, poi passato l'imbarazzo del momento, furono ancora più professionali, capirono forse cosa portarmi, e cambiarono genere, mi vestirono, come una ragazza sbarazzina, e non mancarono, a turno, di sfregare casualmente il mio pene, portandomi inevitabilmente all'erezione, tanto, che l'ultimo abitino che provai, fece ridere tutti, mamma compresa, visto che era molto aderente, e spiccava bene in vista il rigonfiamento del mio cazzo duro, cosa imbarazzante.
Concluso in quel negozio, andammo per le scarpe, io ho sempre avuto il piedino 38, e quindi non fù difficile trovare molti modelli, provai con tacco 12, tacco 10, ballerine, sandali e altro, era fantastico camminare avanti e indietro su questi tacchi, mi eccitavo sempre più, il mio pene stretto tra le gambe mi faceva impazzire, feci fatica a non farlo uscire.
Poi fù la volta dei trucchi, del rossetto ecc, mia madre, quando le dissi che non ero in grado di truccarmi, mi disse che non era un problema, e che lei mi avrebbe insegnato, e che comunque, in questa profumeria, due volte la settimana facevano dei corsi per inesperte, e mi iscrisse, erano le sette, ero esausta e felice, andammo a casa.
Una volta a casa mamma mi aiutò a spostare tutti i miei vestiti da maschio, e a riporre tutti gli indumenti le scarpe ecc, e poi nel mio bagno a sistemare tutti i trucchi e i profumi, poi mi disse, ora fatti una doccia, e troverai cosa indossare sul tuo letto, poi raggiungimi in camera mia.
Così feci, mi lavai, e una volta in camera, indossai reggicalze calze slip e reggiseno, e poi mi recai da lei, entrai in camera sua, e la trovai sul letto, indossava un babydoll, legato sotto il seno, trasparentissimo, vedevo il suo seno, con i capezzoli eretti, le sue aureole enormi, poi osservai le sue coscie, ben tornite, lucide, e intravedevo la sua fighina, senza un pelo, alla mia vista, scostò le gambe, e le aprì per spostarsi, mostrandomi la sua figa, sembrava un'ostrica, ben chiusa, con le grandi labbra a serrare il suo tesoro, e sotto appena appena si intravedevano le grandi labbra, era stupenda, mi stesi vicino a lei, la baciai, e comincia a toccarle il seno, al contatto delle mie labbra, si indurirono ancor di più, e lei cominciò ad ansimare, buttò indietro la testa, e chiuse gli occhi, e io cominciai a leccare e succhiare i capezzoli, tanto da provocarle un potente orgasmo, che le scosse tutto il corpo, bagnadola notevolmente in mezzo alle coscie.
Poi scesi sul ventre, e lentamente, al monte di venere, dove ad un certo punto lei aprì le gambe e mi mostrò la fonte dei miei desideri passati e futuri, la ammirai per un attimo, e poi scostai con le dita, e la aprii, fù impagabile, vederla aprirsi, vedere i suoi filamenti di godimento, e vedere all'interno il rosa della sua figa, abbracciai le sue coscie, e mi tuffai tra esse, e cominciai a leccare.
Al momento del contatto ebbe un sussulto, ed emise un urletto, e io cominciai a leccare e succhiare, e poco dopo a bere tutto il suo nettare, godeva come mai avevo visto, e pensato, ad un tratto emise una serie di urli e sborrò come se fosse un uomo, per poi smorzarsi quasi svenuta.
Preoccupata le chiesi s stava bene, e lei aprendo gli occhi mi sorrise e disse, mai stata meglio, e mi baciò, poi mi toccò i seni, e scostato il reggiseno contraccambiò il mio gesto, era bellissimo, poi scese e scostate le mutandine, si infilò il mio cazzo direttamente in gola, mi ritornava alla mante le notti che la spiavo con mio padre, e prima di essere scopata o inculata, lei si metteva in bocca il cazzo di papà, e credetemi, erano trenta centimetri di verga, e guardandolo negli occhi, se lo infilava piano piano tutto in gola, sino ai testicoli, poi con la lingua li leccava, facendolo sborrare direttamente in gola.
Cominciò a farmi un lento pompino, il mio pene era decisamente molto più piccolo di quello di papà, e riusciva a prendere in bocca anche i miei testicoli, era pazzesco, mi muovevo come se la stessi scopando, e infine sborrai le innondai la bocca, succhiò e bevve tutto, per poi baciarmi, e disse, impara mio tesoro, devi bere tutta la sborra del tuo uomo, non rifiutarti mai, a loro piace, e fa di noi delle vere troie.
Poi dopo ana mezzoretta di coccole, mi ritrovai con il cazzo ancora durissimo, e mamma disse, vieni bambina, ora proverai la figa della mamma, entrerai da dove ti ho partorita, affonderai il tuo cazzo dove sei stata concepita, dove papà mette il suo cazzo tutte le sere che è a casa, vieni mia gioia, e io come in trans mi posizionai su di lei, lei con gentilezza afferrò il mio pene e lo diresse all'entrata della sua figa, e poi sollevò le gambe, e mi disse, affonda mia bambina, sfondami, e con decisione scivolai in lei.
Fù pazzesco, era la prima volta che scopava una donna, mia madre poi, era pazzesco, era caldissima, scivolosa, e sentivo il mio cazzo stretto tra le sue pareti il cazzo diventava sempre più grande, e io godevo, lei ansimava ed a un tratto mi disse, resisti amore, tra poco vengo, e verremo insieme, e cosìnfù, pochi minuti dopo mi disse, sfondami, vieni riempimi di sborra, siii, e venni, urlai a mia volta, sentii quasi dolore quando schizzai, la sborra uscì come sotto pressione, e venni come mai nella mia vita, ero venuta in mia madre, l'avevo riempita.
Ero morta, mi lasciai ricadere al suo fianco, e ci abbracciammo, e ci addormentammo sino al mattino, senza cenare, io e lei abbracciate, e al mattino, ricevemmo la telefonata di papà, e sentii la mamma parlare e dire, si tesoro, è stata meravigliosa, si tanti vestiti, vedrai e che intimo, e poi mi ha scopata, è bravissima sai?, si tesoro ti aspettiamo, anzi non vediamo l'ora che ti unisci a noi, e appese, si voltò e mi disse, bene tesoro, domani sera papà arriva, e prepareremo una cena fantastica, e poi andremo tutti e trè nel lettone, e finalmente avrai il tuo primo vero uomo, la guardai, e dissi, papà mi scoperà, d'avvero, avevo le lacrime agli occhi, si amore sarà il nostro uomo, e noi le sue donne, ora forza alziamoci e andiamo a fare spese pazze.
Aspetto con trepidazione l'arrivo di papà, a presto.
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