Saffiche emozioni (cap.2 di 3)
di
Diagoras
genere
saffico
Dopo qualche minuto, improvvisamente lei accese la luce sul suo comodino.
" Senti Vivi, fra noi non ci sono segreti e credo che tu mi possa capire. Sono nervosa e agitata, arrabbiata e delusa da questa crociera. Se non mi scarico un pò, sto male. Non voglio metterti in imbarazzo, lo sai, ma ho una gran voglia
di toccarmi. Vado in bagno, così non ti dò fastidio; ma ho una voglia pazzesca di masturbarmi" mi disse Monica, tutto d'un fiato.
Il suo nervosismo e la sua agitazione erano veramente comici e mi facevano venire una gran voglia di ridere.
" Moni, non devi sentirti in imbarazzo con me. Anche io mi masturbo quando mi capitano periodi come questo, quando non riesco a fare del sesso per molto tempo. Non c'è niente di strano. Se vuoi farlo, fallo tranquillamente. E senza chiuderti in bagno. Fallo qui, sul letto, e senza alcuna vergogna " .
Monica mi fissava, senza parole.
Ora era veramente imbarazzata, sicuramente pentita di avermi svelato i suoi più nascosti desideri.
Io le volevo bene, era la mia migliore amica, e mi dispiaceva vederla in quello stato.
Fu per questa ragione che le proposi: " Anzi, facciamo così. Facciamolo tutte e due, una accanto all'altra. Senza pudori e senza vergogne. Un po’ di autoerotismo farà bene anche a me, aiutandomi a rendere meno gravosa questa forzata astinenza... " .
Restammo un attimo in silenzio, io aspettando la sua decisione, lei valutando la mia proposta.
Divertendomi come una matta per il suo imbarazzo, aggiunsi: " Naturalmente, visto che sei tu quella più arrapata... tocca a te iniziare... " .
Cercavo di mostrarmi seria, ma la sua espressione era veramente comica.
Non sapeva proprio più come uscirne, spiazzata dalla mia inattesa reazione.
Alla fine Monica prese la sua decisione.
" Va bene, adesso spengo la luce e....." .
" No, no. Lasciala accesa. Sarà più eccitante per entrambe... " le dissi, implacabile come il caldo estivo.
Monica valutò ancora per un attimo la situazione, poi, seduta sul letto, si sfilò rapidamente l’impalpabile camicia da notte che indossava, restando nuda davanti a me.
" Non sono stata mai così imbarazzata, Vivi " fece Monica, ora però un pò più tranquilla.
La guardavo, e vedevo il suo corpo perfetto ed abbronzato.
Era un corpo che conoscevo bene, avendola vista nuda in innumerevoli occasioni. Eppure, non potei fare a meno di apprezzare ancora una volta le sue forme decisamente invidiabili.
Monica si sdraiò restando immobile, gli occhi al soffitto della cabina.
" Dai Moni ! Non eri così eccitata poco fa ? " la spronai (fui proprio tremenda quella sera, lo ammetto).
Monica sospirò lievemente e poi si portò una mano al seno.
Iniziò a carezzarsi lentamente, sfiorando con le dita il capezzolo che, avevo notato con una punta di interesse, si era già inturgidito.
Anche l’altra mano aveva iniziato a massaggiare il seno, ed in breve la mia amica era già partita verso la meta del suo piacere.
Ansimava piano, con gli occhi chiusi, godendosi il contatto delle sue mani.
Avevo sempre pensato che le mani di Monica fossero belle ed affascinanti: sia quando lavorava al computer, in ufficio, sia a mensa, quando erano impegnate con coltello e forchetta, avevo sempre notato l'estrema eleganza dei suoi gesti, dei suoi movimenti aggraziati.
Nelle nostre confidenze intime, Monica mi aveva raccontato più di una volta come provasse un intenso piacere nel toccare i suoi ragazzi, gli uomini con i quali aveva avuto una storia; e come il suo piacere fosse stato acuito dalle reazioni che le sue perfette mani avevano scatenato in loro, di come fossero letteralmente esplosi sotto le sue sapienti carezze.
Ora vedevo le sue mani, dalle dita lunghe ed affusolate, con le unghie perfettamente curate e smaltate di un vivido rosso, percorrere frenetiche il suo splendido corpo, teso e vibrante alla ricerca del piacere.
Le sue dita scendevano impazienti dal seno alla pancia, e poi all'interno delle cosce, per quindi risalire lente e suadenti lungo il corpo, fino al collo e ai capelli; e ancora, si soffermavano sulle umide labbra dischiuse, per essere leccate dalla lingua con evoluzioni di straordinaria sensualità.
Monica mi stava offrendo uno spettacolo di un erotismo così intenso e raffinato da togliermi il respiro.
Dalle reazioni del mio corpo intuivo che era giunto il momento anche per me di iniziare.
Non resistevo più: quella scena così sensuale che si svolgeva davanti ai miei occhi, e quei movimenti così stimolanti ed erotici mi avevano rapidamente catturata ed eccitata.
Mi spogliai in un attimo, restando anch’io completamente nuda, e, sdraiata al fianco di Monica, mi presi le tette tra le mani.
La situazione mi aveva eccitato più di quanto avessi mai immaginato: sentivo i capezzoli fremere sotto le dita, e, dopo poche decine di secondi, la mia mano destra già scendeva, accarezzando il ventre piatto.
Mi portai l’altra mano alla bocca e iniziai a succhiarmi un dito; ad occhi chiusi, immaginai che nella mia bocca ci fosse un cazzo da leccare e da assaporare, ma subito quel pensiero fu sostituito dall'idea di succhiare un dito della mano di Monica, di leccarle la mano bagnata dei suoi dolci umori...
Sorpresa per quell’improvviso pensiero aprii gli occhi e mi voltai a guardarla.
Vidi che Monica era già più avanti: una mano sempre a tormentarsi il seno, l'altra che sfiorava la fica depilata, le gambe piegate ed aperte.
Ora lei gemeva e si agitava, preda di una eccitazione incontrollabile.
Adesso anche lei aveva voltato il viso e mi guardava; nel suo sguardo torbido ed ambiguo mi sembrò di leggere un qualcosa che si stava lentamente affacciando anche nella mia mente.
Tutte e due avevamo ormai le mani sulle nostre fiche bollenti.
Mi toccavo con dita esperte nel lago che mi si era formato tra le cosce, e sentivo l'onda del piacere salire dentro di me, piacere ingigantito dal vedere il corpo di Monica, splendido e nudo, adagiato accanto a me, un corpo accaldato ed erotico, fremente e desiderabile.
I nostri occhi si incontrarono, e quel contatto di sguardi valse più di mille parole.
Monica si girò verso di me e, in un attimo, le nostre labbra si cercarono, le bocche si unirono e le lingue si abbracciarono avide.
Fu un bacio pieno di passione e di desiderio, come una fiamma accostata alla miccia di una bomba pronta per esplodere.
- continua -
diagorasrodos@libero.it
" Senti Vivi, fra noi non ci sono segreti e credo che tu mi possa capire. Sono nervosa e agitata, arrabbiata e delusa da questa crociera. Se non mi scarico un pò, sto male. Non voglio metterti in imbarazzo, lo sai, ma ho una gran voglia
di toccarmi. Vado in bagno, così non ti dò fastidio; ma ho una voglia pazzesca di masturbarmi" mi disse Monica, tutto d'un fiato.
Il suo nervosismo e la sua agitazione erano veramente comici e mi facevano venire una gran voglia di ridere.
" Moni, non devi sentirti in imbarazzo con me. Anche io mi masturbo quando mi capitano periodi come questo, quando non riesco a fare del sesso per molto tempo. Non c'è niente di strano. Se vuoi farlo, fallo tranquillamente. E senza chiuderti in bagno. Fallo qui, sul letto, e senza alcuna vergogna " .
Monica mi fissava, senza parole.
Ora era veramente imbarazzata, sicuramente pentita di avermi svelato i suoi più nascosti desideri.
Io le volevo bene, era la mia migliore amica, e mi dispiaceva vederla in quello stato.
Fu per questa ragione che le proposi: " Anzi, facciamo così. Facciamolo tutte e due, una accanto all'altra. Senza pudori e senza vergogne. Un po’ di autoerotismo farà bene anche a me, aiutandomi a rendere meno gravosa questa forzata astinenza... " .
Restammo un attimo in silenzio, io aspettando la sua decisione, lei valutando la mia proposta.
Divertendomi come una matta per il suo imbarazzo, aggiunsi: " Naturalmente, visto che sei tu quella più arrapata... tocca a te iniziare... " .
Cercavo di mostrarmi seria, ma la sua espressione era veramente comica.
Non sapeva proprio più come uscirne, spiazzata dalla mia inattesa reazione.
Alla fine Monica prese la sua decisione.
" Va bene, adesso spengo la luce e....." .
" No, no. Lasciala accesa. Sarà più eccitante per entrambe... " le dissi, implacabile come il caldo estivo.
Monica valutò ancora per un attimo la situazione, poi, seduta sul letto, si sfilò rapidamente l’impalpabile camicia da notte che indossava, restando nuda davanti a me.
" Non sono stata mai così imbarazzata, Vivi " fece Monica, ora però un pò più tranquilla.
La guardavo, e vedevo il suo corpo perfetto ed abbronzato.
Era un corpo che conoscevo bene, avendola vista nuda in innumerevoli occasioni. Eppure, non potei fare a meno di apprezzare ancora una volta le sue forme decisamente invidiabili.
Monica si sdraiò restando immobile, gli occhi al soffitto della cabina.
" Dai Moni ! Non eri così eccitata poco fa ? " la spronai (fui proprio tremenda quella sera, lo ammetto).
Monica sospirò lievemente e poi si portò una mano al seno.
Iniziò a carezzarsi lentamente, sfiorando con le dita il capezzolo che, avevo notato con una punta di interesse, si era già inturgidito.
Anche l’altra mano aveva iniziato a massaggiare il seno, ed in breve la mia amica era già partita verso la meta del suo piacere.
Ansimava piano, con gli occhi chiusi, godendosi il contatto delle sue mani.
Avevo sempre pensato che le mani di Monica fossero belle ed affascinanti: sia quando lavorava al computer, in ufficio, sia a mensa, quando erano impegnate con coltello e forchetta, avevo sempre notato l'estrema eleganza dei suoi gesti, dei suoi movimenti aggraziati.
Nelle nostre confidenze intime, Monica mi aveva raccontato più di una volta come provasse un intenso piacere nel toccare i suoi ragazzi, gli uomini con i quali aveva avuto una storia; e come il suo piacere fosse stato acuito dalle reazioni che le sue perfette mani avevano scatenato in loro, di come fossero letteralmente esplosi sotto le sue sapienti carezze.
Ora vedevo le sue mani, dalle dita lunghe ed affusolate, con le unghie perfettamente curate e smaltate di un vivido rosso, percorrere frenetiche il suo splendido corpo, teso e vibrante alla ricerca del piacere.
Le sue dita scendevano impazienti dal seno alla pancia, e poi all'interno delle cosce, per quindi risalire lente e suadenti lungo il corpo, fino al collo e ai capelli; e ancora, si soffermavano sulle umide labbra dischiuse, per essere leccate dalla lingua con evoluzioni di straordinaria sensualità.
Monica mi stava offrendo uno spettacolo di un erotismo così intenso e raffinato da togliermi il respiro.
Dalle reazioni del mio corpo intuivo che era giunto il momento anche per me di iniziare.
Non resistevo più: quella scena così sensuale che si svolgeva davanti ai miei occhi, e quei movimenti così stimolanti ed erotici mi avevano rapidamente catturata ed eccitata.
Mi spogliai in un attimo, restando anch’io completamente nuda, e, sdraiata al fianco di Monica, mi presi le tette tra le mani.
La situazione mi aveva eccitato più di quanto avessi mai immaginato: sentivo i capezzoli fremere sotto le dita, e, dopo poche decine di secondi, la mia mano destra già scendeva, accarezzando il ventre piatto.
Mi portai l’altra mano alla bocca e iniziai a succhiarmi un dito; ad occhi chiusi, immaginai che nella mia bocca ci fosse un cazzo da leccare e da assaporare, ma subito quel pensiero fu sostituito dall'idea di succhiare un dito della mano di Monica, di leccarle la mano bagnata dei suoi dolci umori...
Sorpresa per quell’improvviso pensiero aprii gli occhi e mi voltai a guardarla.
Vidi che Monica era già più avanti: una mano sempre a tormentarsi il seno, l'altra che sfiorava la fica depilata, le gambe piegate ed aperte.
Ora lei gemeva e si agitava, preda di una eccitazione incontrollabile.
Adesso anche lei aveva voltato il viso e mi guardava; nel suo sguardo torbido ed ambiguo mi sembrò di leggere un qualcosa che si stava lentamente affacciando anche nella mia mente.
Tutte e due avevamo ormai le mani sulle nostre fiche bollenti.
Mi toccavo con dita esperte nel lago che mi si era formato tra le cosce, e sentivo l'onda del piacere salire dentro di me, piacere ingigantito dal vedere il corpo di Monica, splendido e nudo, adagiato accanto a me, un corpo accaldato ed erotico, fremente e desiderabile.
I nostri occhi si incontrarono, e quel contatto di sguardi valse più di mille parole.
Monica si girò verso di me e, in un attimo, le nostre labbra si cercarono, le bocche si unirono e le lingue si abbracciarono avide.
Fu un bacio pieno di passione e di desiderio, come una fiamma accostata alla miccia di una bomba pronta per esplodere.
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