Miss Nora - Che cambiamenti

di
genere
dominazione

Dove abbiamo lasciato Nora? Un incontro fortuito con il suo amico Franco sì, ma che non ci dice niente di quello che sta succedendo nella sua vita. Allora cerchiamo di tirare le fila.

Lavora ancora a Milano, ormai si è più che ambientata, anche i colleghi più temibili con il tempo hanno imparato ad apprezzarla, lei stessa alla fine non è per niente pentita di aver scelto circa un anno prima di accettare il cambio di sede. Niente amore nella sua vita, sta benissimo da sola. Il sesso, quello c’è sempre. Qualche incontro fugace ogni tanto, non le mancano i contatti online su siti di incontri e Milano è una città dove ci si può fare i fatti propri, molto diversa dalla città natale di Nora dove il provincialismo spinge a evitare qualunque tipo di pettegolezzo.
Il BDSM ha subito una forte virata. Da quando Ste è uscito dalla sua vita non è più riuscita a sottomettersi a nessun altro. Ci ha anche provato a cercare un altro Dom ma nessuno sembrava più all’altezza o abbastanza degno di ricevere in dono la sua sottomissione. Ha comunque continuato a frequentare gli stessi siti, con la curiosità che la caratterizza da sempre ha iniziato a tessere legami con persone di varia natura, sub, slave, trans, travestiti, sisssy. Un universo variopinto di persone con le loro voglie più o meno nascoste, ognuna di esse è una piccola isola da esplorare per Nora. Il rapporto anche in queste community e sfavorevole per gli uomini (poche donne), per cui Nora si è trovata a tessere una fitta rete di connessioni. Spinta da un nuovo crescente desiderio si è ritrovata a muovere i primi passi nella dominazione, in prima persona. Non le piace essere chiamata Mistress o Padrona, la sua dominazione esce dai canoni e dai cliché, non riesce a rimanere distaccata e impassibile, si lascia coinvolgere profondamente dalle sessioni, la sua natura rimane la stessa e niente le dà più piacere del dare piacere, anche quando dovrebbe pensare solo a riceverlo. Ma la dinamica della dominazione le piace, può decidere, guidare, stuzzicare, giocare. I contatti partono sempre online, sono tantissime le chat che deve gestire, poche arrivano a concretizzarsi in un incontro conoscitivo e poi forse in qualcosa di più concreto.

Domenica mattina, può svegliarsi con calma, Luglio è esploso e Nora fa il conto alla rovescia verso le ferie, sempre Settembre, ancora troppo lontane.
Arriva un WhatsApp. Afferra il telefono mentre aspetta che la sua tazzina si riempia di caffè. Un sorriso spunta immediatamente sulle labbra.
“Franco!”
Un video fatto con la nuova go pro, montata sulla moto. Sente la voce di Franco allegra “Dai Nora, rimango fino a fine agosto, ho chiesto di nuovo il sidecar all’amico, ci facciamo un po’ di curve e saliamo su su, ti faccio vedere una vista sul lago che non ti immagini!”
Nora ride e scuote la testa. Aziona il messaggio vocale: “No Franco, Nora è come Paganini, non ripete! Io ti seguo in macchina, va bene? Ahahaha”
Prende il suo caffè e si siede al pc. Apre fetlife e trova diverse nuove notifiche. Clicca velocemente per scorrere i messaggi.
“Sono solo una merda al suo cospetto mia Dea! So essere uno schiavo fedele, posso rimanere in adorazione per ore, molto masochista, spero voglia diventare la mia Padrona?” Nora storce il naso e cancella il messaggio.
Gli altri sono più o meno dello stesso tenore. Mentre cancella l’ultimo riceve una nuova notifica.
Clicca sul messaggio appena arrivato.“Miss Eleonora ho letto con attenzione il suo profilo, trovo molto interessante le sue modalità. Le sue foto sono davvero stupende, spero di non risultare sfacciato ma lei ha davvero un corpo magnifico, quello che più mi attrae. Mi affascinano molto anche i racconti delle sue sessioni, lei ha un modo di dominare molto delicato ma allo stesso tempo deciso. Io purtroppo vengo da una esperienza non molto positiva che mi ha devastato, volevo uscire del tutto da questo ambiente ma vedere che esistono anche dominatrici come lei mi fa pensare di rivedere la mia decisione. Da qualche giorno continuo a tornare sulla sua pagina cercando le parole da scriverle, senza trovare il coraggio di farlo. Oggi riesco finalmente. Lei crede ci possa essere qualcosa che potrei fare per renderla felice, Miss?”. Nora legge con attenzione il lungo messaggio, non capita spesso di riceverne di così corposi e personali. Il nome è FranzKafka. La frase finale, l’atteggiamento con il quale si pone la spingono a rispondere. Da uno sguardo alle poche foto, un fisico asciutto ma ben segnato, niente volgarità, solo foto fino all’addome e una di schiena dove risaltano i glutei ben torniti. Nora riflette e poi decide che il ragazzo si è meritato una risposta.
“Ciao Franz, vedo che sei online. Mi ha fatto piacere leggere il tuo messaggio. Raccontami un po’ di questa brutta esperienza. E diamoci del tu, ci stiamo solo conoscendo, ci sarà tempo per le etichette”. Gli scambi di messaggi su fetlife posso essere lunghi, Nora si alza per andare a fare la doccia. Ritorna dopo dieci minuti. Trova come si aspettava il lungo messaggio di Franz.
“Miss la ringrazio… anzi TI ringrazio per l’attenzione. Davvero non mi aspettavo che mi avresti risposto in maniera così gentile e veloce. Io vengo da un lungo periodo non proprio felice, cominciato più di un anno fa, una storia finita male, malissimo, ancora mi fa male ripensarci. Sono finito poi a cercare su internet informazioni e notizie sulla dominazione in generale, ho scoperto con mio stupore di essere molto attratto da donne dominanti. Ho avuto alcune esperienze molto leggere e che mi hanno dato davvero tanta soddisfazione, il fatto di sentirmi controllato mi dava un senso di pace interiore, mi faceva anche dimenticare il grande dolore che avevo dentro. Quindi ho cercato delle donne sempre più estreme fino a quando sono finito con la Mistress che mi ha dominato fino al mese scorso. Devo essere sincero, con lei è stato un inferno, mi ha fatto e fatto fare di tutto… i nostri incontri erano sempre molto violenti, sentivo il suo disprezzo in ogni sguardo e in ogni parola eppure non riuscivo a staccarmi da lei. Non voglio scendere nei dettagli, mi perdoni Miss ma ancora mi vergogno delle cose che ho fatto… Alla fine sono scappato dalle sue grinfie, voleva cominciare una procedura farmacologica per femminilizzarmi del tutto… Ho avuto credo un ultimo barlume di razionalità e sono scappato. Si trovava nella mia città natale, ho accettato un cambio di lavoro pur di allontanarmi il più possibile e sono arrivato qui a Milano. Mi ha lasciato dei messaggi in segreteria carichi di odio e rabbia. Sono stato costretto a cambiare anche numero. Mi sembra tutto un incubo ripensarci… Ti chiedo scusa per il messaggio così lungo, spero davvero di non averti annoiato.”
Nora legge con le sopracciglia aggrottate le righe del messaggio. Non è la prima volta che legge racconti davvero pesanti su Mistress che superano il limite da SSC e di qualunque etica. Si appresa a rispondere al messaggio, ha in mente tanto da dire, sarà un messaggio lungo. “Franz… mi dispiace per quello che hai passat” Il telefono comincia a squillare. Sul display il nome di Francesca. Nora guarda il cellulare con aria interrogativa. Risponde.
“Ciao Franca!”
“Nora tesoro! Io sto arrivando, sarò in stazione in orario, il treno arriva proprio alle 9.20 come ti avevo detto”
Nora ha un brivido lungo la schiena. Guarda l’orologio, le 8.50.
“Ah benissimo, io sono proprio in procinto di uscire di casa… eh… ci metto proprio pochissimo… sono proprio vicina vicina…” mentre parla si è già tolta accappatoio e sta saltellando nuda per casa per recuperare i vestiti e sistemarsi il meglio possibile. L’estate le da il grande vantaggio di non dover asciugare i capelli, più lunghi, di nuovo folti e ricci che le toccano appena le spalle. Afferra la borsetta e schizza fuori di casa.

Il treno è puntualissimo e Nora entra in stazione giusto in tempo per sentire l’annuncio dell’arrivo. Dal treno scendono in pochi viaggiatori, Francesca si riconosce perché sta già parlando ancora prima di scendere si sbraccia vedendo l’amica in lontananza. Nora sorride a rivederla, sono tanti mesi che non si abbracciano. Le corre incontro e riesce a zittirla solo stingendola forte. Rimangono così per qualche istante, Nora aspira profondamente il profumo inconfondibile della sua amica chiacchierina.
Si stacca per prima giusto in tempo per vedere gli occhi arrossati e umidi di Francesca. Incredibile, è zitta.
“Francy, quanto mi mancava guardarti in faccia” Nora le sorride, cerca di sdrammatizzare. Ecco l’amica prende fiato e riparte di slancio.
“Nora tesoro, i capelli sono uno splendore! Non tagliarli più, ti stavano benissimo ma così non c’è proprio paragone!! Ma sai che c’è gente che paga cifre incredibili per avere dei capelli così folti e mossi come i tuoi, mamma mia come sono morbidi ma come li asciughi d’estate? Sai che ho avuto un vicino in treno che mi ha letteralmente ossessionata con una musica fortissima che veniva dalle sue cuffiette, ma io dico? La gente vuole diventare sorda? Ma poi sopratutto non pensi a chi hai a fianco? Non si è minimamente preoccupato di me… che screanzato!” Nora annuisce, sorride e cammina tenendo l’amica per mano, portandola verso i parcheggi e verso la macchina, la sua voce le riempie il cuore di gioia.

Dopo una giornata in giro con Francesca, finalmente arrivano a casa, cucinano velocemente e si rilassano sul divano. Hanno parlato tanto (forse non proprio in parti uguali…) visitato vari negozi visto che sono appena iniziati i saldi. Francesca è ritornata stracarica di ninnoli orientali e crimine e incensi e unguenti. Nora, sotto gli occhi sbalorditi dell’amica, ha comprato diversi completi intimi molto audaci (Francesca insisteva che le misure non le sembravano adatte, ha dovuto lottare parecchio per non misurarle… ma Nora sa che non sono per sè) e anche un nuovo body estremamente sexy.
Finalmente sul divano, Nora afferra il portatile e dopo lo sblocco ritrova il suo messaggio appena iniziato e lasciato così. Si rammarica di non aver almeno scritto un messaggio veloce spiegando la fretta. Ancora qualche sentimento da sub la sovrasta ogni tanto, per questo non si sente di farsi definire Padrona o Mistress, lei non lo è, è uno speciale unico mix di forze e desideri contrastanti e si piace così, con buona pace dei puristi, dei maniaci della binarietà e di chi pensa gli switch siano solo dei furbi opportunisti.
Riprende a scrivere il suo messaggio, sa per certo che Franz è un ragazzo paziente e non se la sarà presa per il tempo che ha dovuto attendere per la risposta. Al momento ha dimenticato tutto quello che voleva scrivergli, ma le serve solo il modo di riprendere il discorso, il ragazzo le piace molto, c’è qualcosa nel suo modo di fare che la attrae in maniera magnetica.

“Mi devi dire il tuo numero preferito… farò un gioco particolare e mi serve un numero, possibilmente oltre il 5 e sotto il 15”
“Il 7 Miss”
“Perfetto. Sei sicuro di non avere domande?”
“No Miss, davvero. Mi affido completamente a te, ho piena fiducia. Sono sicura che saprai fare il meglio per me. Non so come spiegartelo, ma nonostante la brutta esperienza non riesco a non fidarmi di te. So che sembra stranissimo ma è così. Dopo tutte queste settimane di chiacchiere e confidenze mi sembra di conoscerti da molto più tempo.”
“Anche per me è lo stesso Franz…”
“Miss se me lo permette vorrei dirle il mio nome, posso anche farle vedere il mio viso, mi fido davvero completamente e non sarebbe un problema per me”
“No Franz. Questa è una cosa che non cambio mai. La privacy deve essere rispettata. Stiamo parlando su una chat su un cellulare. Un guasto al telefono, un furto, uno smarrimento e il tuo volto sarebbe fra le mie foto. Non voglio mettere a repentaglio la tua sicurezza, è una responsabilità che non voglio. Per la serenità di entrambi quindi è meglio così. Tanto ci vediamo stasera. Hai preparato tutto? I tappi per le orecchie?”
“Tutto come mi hai chiesto Miss. Ho seguito una scaletta e ho fatto il check di ogni punto.”
“Ahahah, sei proprio un precisino Franz, ma va bene, quindi tutto prontissimo. Bene. Spero che ci divertiremo entrambi”
“Per me sarà bellissimo Miss, anche solo stare vicino a te per me è una enorme emozione… Sarò impeccabile, farò di tutto per non deluderti”
“Ne sono sicura Franz… A stasera allora. Ciao”
“A dopo Miss”

Nora trova l’uscio di casa aperto. Entra e trova la penombra che aveva chiesto. I suoi tacchi risuonano nella stanza, il passo è lento e misurato, il tempo di abituare gli occhi alla poca luce. Si trova in mezzo al soggiorno. Eccolo, lo vede. Come aveva richiesto è nudo, il cappuccio in testa gli lascia libera solo la bocca. Inginocchiato a terra, tiene le mani davanti a sé a sostenere un collare con catena, attende paziente un suo gesto. Nora si avvicina lenta. Appoggia la borsa per terra. Posa una mano sul suo capo, accarezza il lattice lucido, il cappuccio circonda completamente la testa. La mano di Nora arriva al mento libero del ragazzo, segue il disegno delle labbra e poi con due dita entra nella sua bocca. Lui le accoglie docile, le succhia piano. Lei indugia in quella calda umidità. Nora afferra il collare, lui può finalmente abbassare le mani sulle gambe. Sistema il collare al collo del giovane, aggancia la catena e lo tira a sé. Il ragazzo accenna ad alzarsi ma Nora lo ferma spingendogli giù la testa. Lui capisce e la segue a quattro zampe. Nora afferra la borsa e comincia a tirarlo a sè. Solo i tacchi di Nora risuonano nella stanza, lo guida verso la camera da letto. Franz la segue docilmente, completamente isolato dal resto, cieco e sordo, solo il collare e il guinzaglio lo legano a lei.

Arrivati in camera Nora osserva l’ambiente. Una camera spoglia e essenziale, si capisce che si è trasferito da pochissimo, mancano ancora tutte le personalizzazioni. Qualche scatolone è presente negli angoli ma in generale la stanza è molto ordinata. La testiera del letto è in ferro battuto, Nora se ne rallegra, potrà legarlo per bene. L’aria condizionata è accesa, forse un po’ troppo forte visto che il ragazzo è completamente nudo. Nora individua il telecomando e alza leggermente la temperatura. Il ragazzo rimane accucciato a terra in attesa di mute istruzioni. Lei accende la luce, lo osserva, non ha ancora avuto modo di vederlo in piedi ma sembra alto, più di lei. Le spalle larghe e ben disegnate, il torso quasi glabro così come le gambe, il suo sesso è adagiato sul grembo, non ancora completamente eretto. Le mani sono posate sulle cosce, belle mani, grandi e affusolate. Le piace, trova nel suo corpo qualcosa di rassicurante, non sa perché.
Afferra le corde dalla borsa e comincia a prepararle, ne ha solo tre, dovrà legare insieme le mani e poi le gambe singolarmente. Dispone le corde sul letto. Passa vicino a Franz che annusa l’aria forse colpito appena dal suo profumo. Nora afferra il guinzaglio, lo tira su prendendolo sotto un braccio, per fargli capire che lo vuole in piedi. Obbedisce immediatamente ed è nudo, dritto, in piedi di fronte a lei. Nonostante i tacchi la sovrasta, Nora sorride soddisfatta, le piacciono gli uomini più alti, soprattutto se deve dominarli, trova la situazione molto più intrigante. Nora inizia l’ispezione, poggia entrambe le mani sulla testa con delicatezza ma decisa, passa i pollici agli angoli delle labbra, sul mento, le dita si infilano tra il collare e la pelle, verifica che non sia troppo stretto, apre le mani e le poggia sul petto, accarezza i pettorali e le spalle e poi scende lungo le braccia fino alle mani, risale fino alle ascelle e poi riaccende lungo i fianchi. Lo fa girare percorre con le mani l’ampia schiena fino ai glutei, indugiando sulle fossette alla base della schiena, infila una mano fra le natiche trova la base del plug che aveva richiesto, lo tira appena in fuori e poi lo fa rientrare, sente l’uomo ansimare appena. Lo fa girare di nuovo verso di sé, osserva il suo cazzo, ormai è turgido ed eretto, si posiziona al suo fianco, lo abbraccia con una mano e con l’altra accarezza lieve lo scroto, lo afferra con dolcezza e stringe con decisione, sente il fiato di lui rompersi, la bocca si schiude. Nora molla la presa e afferra invece il cazzo alla base, è caldo e turgido, lo accarezza per tutta la lunghezza fino alla punta, scopre il glande trovandolo umido e lucido, una goccia cristallina lo impreziosisce, Nora sparge la goccia su tutta la superficie. L’uomo cerca di mantenere il respiro ad una frequenza normale. Nora comincia a masturbarlo più velocemente, osserva la sua mano andare su e giù lungo l’asta rigida, il movimento la ipnotizza, aumenta ancora, l’uomo geme sommessamente, sa che non può venire fino a quando lei gli darà il segnale. Si piega leggermente su sé stesso, cerca di sottrarsi alla sua mano per non correre il rischio di lasciarsi andare ma Nora non gli da scampo, insiste ancora, sa che ancora è molto lontano, rallenta fino quasi a fermarsi, lo stringe alla base, lo osserva in preda a piccoli spasmi mentre il respiro di Franz si normalizza. Nora afferra una delle corde, si posiziona davanti a lui e gli prende le mani, le unisce e le lega fra loro. Lo guida sul letto e lo fa distendere, si posiziona a cavallo del suo petto e lega le mani alla testiera del letto. Lo lascia così esposto, inerme, vulnerabile eppure sente il suo respiro placido e sereno. Scivola addosso a lui, avvicina le labbra alle sue, non arriva a sfiorarle ma sente il suo respiro accelerare impercettibilmente. Lecca le sue labbra lentamente, lui sa che non deve reagire, si lascia leccare. Nora afferra fra i denti il suo labbro inferiore, lo succhia e poi lo addenta più stretto, fino a sentire un flebile gemito. Trattiene per un po’ e poi lo lascia andare.
Scende e sistema le gambe, aperte, legate ai piedi del letto, controlla la misura, vuole che possa giusto piegare le ginocchia ma non che possa strattonare troppo. Esegue tutto con calma, una volta terminato rimane a osservarlo per un po’. Comincia a spogliarsi, quel poco movimento è bastato a farla accaldare. Rimane in slip e reggiseno, toglie anche le scarpe e si dirige verso la sua borsa; sistema sul comodino le forbici di sicurezza, un paio di guanti in lattice neri, un lubrificante in gel e un vibratore anale sottile. Avvicina al bordo del letto la sedia che lui gli ha fatto trovare in camera. Ora è pronta, osserva il corpo disteso del giovane, il respiro è regolare, il suo cazzo è adagiato sul pube, già eretto. Nora sistema un cuscino sotto il bacino e gli fa piegare le ginocchia per assumere una posa ginecologica, toglie il plug con facilità, infila i guanti, versa una goccia generosa di lubrificante su indice e medio e senza indugio punta all’ano dell’uomo, testa la morbidezza e nota una notevole cedevolezza, si insinua decisa e non trova alcuna resistenza, le due dita scivolano dentro la cavità calda senza alcuna difficoltà. Nora fuoriesce e rientra più volte gustandosi l’elasticità sorprendente del suo ano. Si pianta a fondo e mentre cerca piano la prostata afferra con l’altra mano la base del suo cazzo rigido. Sollevandolo dall’addome si stacca dal rigagnolo appiccicaticcio che si era appena formato sulla punta, lasciando un lungo filo luccicante. Le due dita iniziano a stimolare dolcemente, un movimento ondulatorio costante, contemporaneamente comincia a stimolare l’asta con lunghe carezze leggere, senza stringere. Sente il cazzo duro e teso sotto le sue mani, la stimolazione leggera e il massaggio stanno sortendo l’effetto desiderato, l’uomo comincia ad agitarsi, a mugolare piano. Nora ferma la mano alla base del cazzo, stringe e sente pulsare le grosse vene. Lo osserva nella sua tensione estrema, l’addome si contrae come a voler contenere l’orgasmo. Nora sorride compiaciuta.
Toglie le dita da dentro, afferra il vibratore anale e lo accende, fa scivolare una goccia di lubrificante. Lo infila con cautela, scivola dentro senza difficoltà, aumenta la potenza e inizia a scoparlo. Franz geme e sospira, Nora si rende conto che le piace particolarmente il modo che ha di gemere, vuole sentirlo di più, vuole sentirlo urlare e supplicarla. In questi momenti si rende conto di quanto le piaccia dominare, quando ha il piacere fra le sue mani e può decidere come, quando, quanto e sé far godere.
Lascia il vibratore dentro e si concentra sul suo cazzo. Prende a stimolarlo con entrambe le mani, alternandole in un movimento continuo ed energico dall’alto verso il basso, sempre nella stessa direzione, tirando la pelle in giù. Franz sbuffa forte e stringe le labbra, scuote la testa, si tira sulle braccia e si agita. Nora sente che è vicino, sa che non può dirle niente, nessuna parola se non la safeword nel caso gli servisse, ma sa che non la userà. Il respiro aumenta così come le contrazioni dell’addome. Nora insiste ancora un po’, aumenta ancora di più, pochi secondi e poi stacca completamente le mani. Lo osserva, il suo cazzo svetta in preda a spasmi, la frustrazione è tangibile, Franz continua a gemere e sbuffare, la testa piantata nel cuscino. Pochi secondi di tregua e Nora riafferra il cazzo e ricomincia, lo porta quasi subito al limite con movimenti veloci e altrettanto velocemente si stacca da lui una seconda volta, lasciandolo completamente privo di stimolazione, il ragazzo emette un suono molto simile ad un pianto ma cerca di trattenersi come può, i denti serrati, tutti i muscoli tesi. Nora continua ad osservarlo, si sente eccitata e completamente coinvolta. Attacca per una terza volta, questa volta vuole portarlo vicinissimo al limite, vuole sentirlo implorare, vuole riuscirci perché vuole avere una ragione per usare il frustino sul suo bel culo. Afferra di nuovo il cazzo e riprende a masturbarlo sempre più forte, Franz cerca di spostarsi ma Nora non gli dà tregua, continua più forte, ormai lo sente urlare ma non cede, no non implora, non parla, non pronuncia la safeword. Nora lo lascia di nuovo, tuto il suo corpo è in tensione, completamente imperlato di sudore, dal cazzo continua a colare liquido trasparente.
Nora si alza. Lo lascia in camera da solo, va verso la cucina a prendere dell’acqua e due bicchieri, fa tutto con calma e lentezza. Vuole dargli il tempo di recuperare. Torna in camera e posa i bicchieri sul comodino. Franz è disteso placido, il suo respiro è tornato normale. Nora intinge un dito nell’acqua e gli bagna le labbra, vede la sua lingua leccare la freschezza. Ripete lo stesso gesto per alcune volte. Si perde un attimo ad osservare quelle labbra, così ben disegnate e carnose.
“Beh, è arrivato il momento del mio giochino… Quindi ti piace il 7 Franz. Bene…” Nora parla fra sé e sé, sa che l’uomo non può sentirla. Si lubrifica per bene le mani. Afferra il cazzo ancora teso, lo accarezza piano.
“Cominciamo allora” Inizia a masturbarlo velocissimamente.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Conta piano, sette secondi, incurante dei movimenti disperati di Franz. Conta mentalmente dieci secondi, non gli lascia il tempo di riprendersi e poi lo afferra di nuovo e ricomincia.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Franz urla e si agita sotto i movimenti veloci di Nora. Finito di contare si stacca di nuovo. Aggiunge altro lubrificante. Franz ansima forte.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Nora va sempre più veloce con le mani, sempre più lenta con il conteggio. Franz si agita sempre più in preda alla disperazione.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” La calma di Nora è quasi glaciale, deve arrivare alla fine, il gioco prevede sette secondi per sette volte. Nei pochi secondi di pausa Franz produce un suono lungo, un lamento sommesso e implorante.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Franz spinge con tutta la sua forza il bacino verso l’alto, in un disperato tentativo di sottrarsi a quella tortura, sente di non poter più andare oltre, l’urgenza dell’orgasmo è impellente ma non vuole deludere Miss Eleonora, digrigna i denti e scuote la testa con forza.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Nora si stacca di nuovo, questa volta afferra il capezzolo sinistro e lo gira con decisione. Fra i lamenti Franz riesce a sorridere, è il segnale che stava aspettando.
“Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.” Nora molla di scatto il cazzo di Franz, con un lungo gemito l’uomo finalmente si lascia sovrastare dall’orgasmo, il suo sperma cola piano lungo l’asta, frequenti fiotti ma senza schizzare, scivola e si deposita alla base dell’addome. Nora è inebriata dalla vista e dall’udito, sentirlo godere le provoca un piacere immenso, lo vede in preda agli spasmi finalmente felice, soprattutto per aver soddisfatto i desideri della Miss. Nora allunga la mano verso la piccola pozza di sperma che si è depositata, intinge un dito e lo porta alle labbra di lui che lo accoglie e lo pulisce diligentemente. Nora lo osserva a bocca aperta. Non resiste, si avvicina alle sue labbra e lo bacia con passione. Sente uno strano brivido pervaderla.

“Sei stato davvero splendido Franz… Uno spettacolo incredibile, una forza di volontà… Non credo di avere mai avuto una sessione così bella e coinvolgente.” Nora gli parla pur sapendo che lui ancora non la può sentire. Ripulisce il suo pube. Slega le gambe e massaggia i segni lasciati dalle corde. Si sistema al suo fianco, prima di slegare le mani inizia a slacciare il cappuccio, è molto stretto, gli libera le orecchie e trovati i tappi glieli leva. L’uomo è ancora in uno stato rilassato, sfinito, distrutto. Nora continua a sollevare il cappuccio. Gli parla piano con tono dolce e carezzevole.
“Franz, sei stato davvero splendido… Non credevo saresti riuscito a resistere e invece mi hai davvero stupita”
Franz si irrigidisce, tira su di scatto. Il respiro gli si ferma per un attimo.
“Toglimi il cappuccio svelta”
Nora sente un brivido, le mani si bloccano.
“Toglimi il cappuccio ti ho detto! Toglimelo!”
Nora sente la testa girare. Sfila tremante il cappuccio e guarda per la prima volta negli occhi Franz. Ma non è la prima volta che vede quegli occhi.
“Cazzo… Nora!”
“Oh… Simone…”
scritto il
2017-07-14
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