Ascolta la mia voce

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genere
etero

“Adesso lasciati andare, molla ogni freno, fatti trasportare dall’orgasmo… così… brava…bravissima…”. La donna si lascia travolgere dagli spasmi dell’orgasmo, tutto il suo corpo si irrigidisce, freme e trema in preda ai brividi. Un sommesso e lungo gemito esce dalle sue labbra, il corpo piano piano si ammorbidisce sotto le spinte dell’uomo che la sta possedendo e che viene dentro di lei dopo qualche istante.
Si alza, si allontana dal letto ed esce dalla stanza lasciandoli soli.
Accende lo smartphone per verificare i nuovi messaggi. Preferisce sempre tenerlo completamente spento, non deve avere nessun tipo di distrazioni durante le sessioni. Ci sono dei messaggi da parte dell’ultima coppia contattata, sono ancora in fase conoscitiva ma già a un buon punto, forse riusciranno a risolvere a breve. Sfoglia velocemente le foto ricevute, rapidi sguardi per memorizzare quel corpo di donna.
Si avvia verso la sua auto. Anche per oggi si può ritenere soddisfatto. Appena sale in macchina arrivano i messaggi della coppia appena lasciata.
“Grazie… è stato davvero speciale e indimenticabile, non credo di essere mai riuscita a raggiungere un livello così alto di eccitazione. Grazie davvero”.
Lancia il cellulare sul sedile del passeggero e mette in moto. Lo sguardo perso fra le luci del traffico, la mente già proiettata al prossimo incontro, alla prossima coppia. Ripensa alle foto ricevute, lei non sembra esattamente il suo tipo. Sa di non avere “un tipo” ma la donna in questione è parecchio esile, molto segnata in viso, il costato in evidenza e il seno troppo piccolo e vuoto. Ha una bella figa però, labbra morbide e rigonfie, stonano quasi su quel corpo così magro, sono una piacevole sorpresa per lo sguardo. Le grandi labbra riescono a coprire per bene la figa, appare solo una lunga e rosea ferita, depilata con cura e umida.
Il marito potrebbe essere un ostacolo, dalle conversazioni intercorse non è sembrato particolarmente favorevole e ha posto molte domande cariche di dubbi e sarcasmo. Ma lo sa, riuscirà a convincerlo, ne sono capitati altri con lo stesso atteggiamento, si sono tutti dovuti ricredere. D’altronde se arrivano a contattare lui, vuol dire che qualcosa che non funziona nel rapporto c’è e lui ormai sa come farla funzionare, è un esperto in questo e si è costruito senza sforzi una discreta fama.

Arriva il giorno e arriva l’ora dell’incontro. Si sente elettrizzato, ogni volta è un po’ come la prima volta e ogni volta è nuova esperienza che si accumula per lui. Si presenta nella hall del hotel all’ora prestabilita: tardo pomeriggio, c’è meno via vai, meno possibilità di incontrare persone conosciute per strada, lui ha sempre un occhio di riguardo per la privacy delle sue coppie. Si siede su una poltrona, vista ingresso per poter individuarli subito. Non deve attendere molto, eccoli entrare. Lei è molto più minuta con i vestiti addosso, l’atteggiamento generale è di donna scialba e poco curata, i capelli presentano una vistosa ricrescita, sono lisci e smorti, il viso e gli occhi non riescono a celare l’agitazione e l’ansia. Il marito è alto, ben piazzato, spalle molto larghe e una discreta pancetta, ha uno sguardo molto determinato e sicuro, o almeno così sembra da una prima impressione. Si dirigono alla reception come da disposizioni. Ricevono la chiave e salgono in ascensore. Gli da il tempo di arrivare alla camera e di prepararsi come ha richiesto. Passano dieci minuti, il tempo necessario per le poche indicazioni. Si alza dalla poltrona e sale in ascensore. Raggiunge la stanza 317 al terzo piano. Bussa quattro volte. La porta si apre e lui si infila dentro richiudendola subito alle sue spalle.
Trova l’ambiente in penombra, si addentra nella camera, arriva al letto dove distesa e nuda la donna lo attende, una benda le copre gli occhi. Il marito è in piedi poco davanti a lui, gli da le spalle. La penombra non permette di individuare con esattezza i lineamenti.
“Mettiti di sbieco, la testa da questa parte del letto”. La sua voce è ferma e risuona in tutta la stanza. Loro sanno che non possono parlare, devono solo eseguire. La donna si dispone come richiesto. Lui si inginocchia al lato del letto e avvicina le labbra al suo orecchio, così che le parole scivolino meglio dentro di lei, fin nel profondo.
“Adesso ascolta la mia voce, solo la mia voce. Non ci sarà altro che dovrà distrarti. Sei qui per me e per lui. Noi siamo qui per te”. La donna respira profondamente, il suo esile petto si solleva e si abbassa ad un ritmo innaturale, le sue parole toccano corde che pensava oramai inaccessibili.
“Voglio che apri le gambe, tuo marito è dall’altra parte del letto, mostragli la tua figa, allargala con le mani, spalancala per lui”. La donna esegue docile, apre le gambe e mostra oscenamente il suo sesso al suo uomo.
“Adesso toccati, accarezzati, piano e dolcemente, senza fretta, senza ansie… abbiamo tempo, lo sai”. La sua voce è sempre più bassa e profonda, la donna sospira lievemente ad ogni sua parola. Comincia ad accarezzarsi come richiesto, le dita scorrono lievi sulla sua fessura aperta, percorre i contorni delle labbra con delicatezza, sale fino al clitoride, lo sfiora appena e i brividi la fanno tremare, il respiro si blocca per un attimo e poi riprende con più forza . Continua a toccarsi con le dita tremolanti e desiderose.
“Sei bravissima… sei stupenda. Tuo marito si sta masturbando, lo vedo toccarsi il cazzo, lo stai facendo eccitare, sei davvero bravissima, continua così, piano e delicata, fagli vedere come si tocca una donna, così… splendida”. La donna continua, incitata dalle sue parole, aumenta leggermente il ritmo, non può verificare con lo sguardo quello che lui dice ma si affida fiduciosa. Le dita indugiano sul centro del piacere, le fa scivolare per tutta la lunghezza, con lascivia e insistenza. Geme sommessamente.
“Non voglio che vieni ora… non ora. Sei bravissima ma non andare oltre, fermati appena senti che l’orgasmo è vicino, voglio osservarti bene mentre il piacere ti colora le guance, il tuo seno che si solleva piano, il respiro che accelera, voglio registrare ogni momento, voglio assaporare il tuo piacere… brava, così, rallenta”. Fa un cenno all’uomo dall’altra parte del letto che immediatamente si spoglia del tutto mostrando il suo membro perfettamente eretto. Si inginocchia nel letto fra le gambe della moglie e rimane in attesa di disposizioni.
“Adesso tuo marito inizierà a baciarti piano l’interno coscia, il suo fiato solletica la tua pelle, lo senti com’è lieve il suo respiro su di te? Tu continua piano a toccarti, con le tue splendide dita… solo tu sai come ti piace, facci vedere come ti piace, sei semplicemente bravissima”. Il marito inizia a baciare lievemente l’interno coscia della moglie, con una mano si sostiene e con l’altra si masturba piano. Le dita della moglie si muovono vicino al suo viso mentre lui continua a ricoprire di baci quella zona così sensibile.
“Adesso con entrambe le mani apri la tua figa e offrila a tuo marito. Così, bravissima, lui la leccherà piano, assaporerà il gusto del tuo piacere… eccolo, arriva, sta per posare la sua lingua sulla tua figa, accoglilo”. La donna si inarca per l’improvviso contatto con quella lingua, geme forte e si morde le labbra a trattenere il piacere che si espande su tutto il corpo. L’uomo prende a leccarla avidamente ma lentamente, profonde e lunghe lappate, gli occhi socchiusi nell’estasi. Succhia leggero le labbra e poi le lascia andare per poi ricominciare. La donna si contorce perché è forte quella stimolazione e non riesce a sopportare il picco di piacere.
“Quanto è bravo eh? Senti con che passione ti lecca e ti fa sentire che sei sua. Sul suo volto c’è estasi e piacere, il suo volto affonda fra le tue cosce per soddisfarti… per soddisfare te. Scava e sonda ogni piega, assapora ogni goccia del tuo piacere liquido”. I sospiri dei due amanti ormai riempiono la stanza, la voce dell’uomo è un sussurro nell’orecchio di lei.
“Adesso voltati, mettiti a quattro zampe… brava. Senti come è umida la tua figa, è calda, è pronta, aspetta solo di essere presa. Senti il cazzo di tuo marito, sentilo come struscia piano per tutta la lunghezza fra le tue natiche, sul tuo sesso. Sei pronta? Eccolo che entra”. La donna emette un grido sommesso nel momento in cui il marito la penetra. Il volto dello sconosciuto è sempre di fianco al suo, le sussurra nell’orecchio, la scalda da dentro.
“Abbandonati, gemi, urla se vuoi, non trattenerti… Non trattenere più, fammi vedere il tuo orgasmo, fammelo vedere qui sul tuo volto, fammelo sentire, lasciati andare, così, sì così… brava… sei bellissima… stupenda”. La donna geme e viene sotto le forti spinte, la bocca aperta, il volto trasformato da una smorfia di piacere e godimento. Il marito spinge con forza e passione, la mascella serrata per lo sforzo e per il piacere, la testa buttata indietro, gli occhi chiusi, un verso gutturale prolungato.
Nella penombra l’uomo allunga una mano alla sua patta, afferra piano e strizza più volte il suo cazzo moscio e inerte, insensibile; si alza e si allontana un po’ per osservare ancora quei volti, per cogliere quell’espressione così vera di piacere, per assaporare quel godimento fisico che a lui è precluso.
Esce piano dalla stanza, chiude senza far rumore la porta e risale in ascensore. Riaccende il cellulare, scorre fra i messaggi di posta per cercare quello che lo possa collegare con la prossima coppia. Ogni volta che termina una sessione la smania di trovare una nuova coppia lo assale prepotentemente. Perché solo dando piacere a quelle coppie insoddisfatte può dimenticare per un attimo, per il tempo di una sessione, il piacere che non gli riuscirà mai di provare.
scritto il
2017-05-25
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