G e G

di
genere
etero

“Allora? Come è andata? Avete scopato?”
“Hey, ma sei ancora sveglia?”
“Certo che sì, ti stavo aspettando, anzi, pensavo avresti fatto molto più tardi, è solo mezzanotte. Dai cambiati in fretta, voglio che mi racconti tutto quanto!”
Le voci delle due ragazze sono trattenute in bisbigli concitati per evitare di svegliare i genitori che dormono.
Giulia si cambia in fretta e furia cercando di limitare al minimo i rumori, nel buio si sente solo il fruscio degli abiti che scivolano via dal suo corpo.
“Hai fatto? Dai vieni qui dentro il mio letto per un po’”
“Eccomi, arrivo”
Giulia si infila dentro il piumone della sorella, si stringe al suo fianco e si lascia coccolare dal tepore. Si abbracciano e si infilano completamente sotto le coperte, Giada accende il cellulare e la sua luce accecante illumina i loro volti donandogli strane espressioni. Così raggomitolate e chiuse dentro quel letto è come se un po’ tornassero all’origine della loro vita: hanno condiviso lo stesso utero per quasi otto mesi, gemelle identiche e inseparabili ma dai caratteri molto diversi, quasi opposti.
“Dai, racconta? Com’è? Sa scopare bene?”
“Oh dai, non essere così volgare… Abbiamo fatto sesso sì, ma lo sai, è la mia seconda esperienza, che ne so se sa scopare bene… ”
“Beh, insomma dai, sei venuta? È riuscito a farti godere?”
“Boh… non saprei… no, no, non sono venuta, ma mi è piaciuto sì. È stato molto tenero e attento. Tanti preliminari, mi ha anche baciata laggiù, quello mi è piaciuto un sacco!”
“Ah sì, è bello quello sì, anche Marco era bravissimo… ma ti ha infilato la lingua dentro? O solo bacini leggeri?”
“No ma che dici Giada??? Certo, solo dei baci, oddio con la lingua non so se mi piace…”
“Lascia perdere… ti piace, ti piace! E come ce l’ha il cazzo? È grande?”
“Oh dai, ma perché mi fai queste domande? Sì, comunque sì, è grande, più grande di quello di Carlo, molto di più, caspita, quando l’ho visto tutto dritto mi sono spaventata, non pensavo proprio ci potesse entrare… Ho provato anche a prenderglielo in bocca, ma non sono riuscita a metterne molto dentro, giusto la punta. Ce lo ha proprio grosso… Però è stato delicato, mi ha chiesto se era la prima volta, gli ho detto di no, che avevo già fatto con il mio ragazzo quando avevo diciassette anni. Ma lui è stato comunque delicato, è entrato piano piano mentre continuava a baciarmi… e alla fine è entrato tutto quanto, è stato stranissimo sentirmi così piena, con Carlo non mi sono mai sentita così piena”
“Oh cazzo! Deve essere davvero bello grosso, come quello di Giacomo? Te lo ricordi? Te lo avevo fatto vedere… aspetta forse ho una foto qui nel cellulare… eccolo! Così grosso? Guarda il rapporto con la mia mano…”
“Giada… quello suo è più grosso e anche più lungo…” Giulia guarda con attenzione la foto e la sua mano, confermando con un deciso movimento del capo.
“Scherzi? Allora non mi è mai capitato uno così grosso… wow… e davvero non sei venuta?”
“No, ma mi è piaciuto davvero molto… è durato anche parecchio sai? Ho guardato l’orologio due volte, sono stata là sotto almeno venticinque minuti!”
“Oh dai Giulia, ma mentre quello ti scopa tu stai a guardare l’ora!! ahahah!!”. Giada cerca di non soffocare dalle risate tappandosi da sola la bocca per non fare troppo rumore.
“Eh senti… cosa devo dirti, piacevole è stato piacevole, ma a un certo punto mi sono venute le paranoie che si stesse facendo troppo tardi, poi papà lo senti!”
“E vi rivedrete presto?”
“Non lo so, domani forse… oh cavolo! dovevo mandargli un messaggino appena arrivata a casa, per tranquillizzarlo”. Giulia afferra il cellulare e digita velocemente un messaggino di scusa. La sorella le strappa via di mano il cellulare.
“Hey che fai?”
“Dai, fammi giocare un po’, voglio parlarci io… fammelo fare Giuly dai…”. Giada la guarda con sguardo implorante.
“Ma che vuoi fare esattamente?”. Giulia conosce già la risposta e guarda la sorella con aria severa, ma con un sorriso.
“Dai, lo sai… lo voglio provare anche io… me lo lasci provare sorellina?”. Non aspetta neanche la risposta, digita velocemente sullo schermo per completare la frase iniziata dalla sorella.

Giulia: Ciao Marco, scusa se non ti ho scritto subito, sono arrivata già da un po’ e sono già a letto, al sicuro. È stato bellissimo stasera… non vedo davvero l’ora di essere di nuovo fra le tue braccia e di averti ancora dentro di me, vediamoci al più presto. Domani stesso? Che dici?
“Ma che cosa scrivi?? Sei scema? Mi fai sembrare una assatanata!”
“Senti, voglio provarlo il prima possibile, mi hai fatto venire una voglia solo descrivendomelo… così vedrai che abbocca all’amo!”
Il cellulare vibra e si illumina fra le mani di Giada.
“Eccolo! Che ti avevo detto…”. Legge velocemente e con aria soddisfatta gira lo schermo verso la sorella. Le lascia il tempo di leggere e sgranare gli occhi, poi riprende a digitare.

Marco: Piccola, sono contento che sei a casa al calduccio, cominciavo a preoccuparmi. Anche io non vedo davvero l’ora di rivederti. Domani, anzi oggi, dovrei avere casa libera. Ti va di venire da me, o ti sembra troppo sfacciato da parte mia?
Giulia: È perfetto! Dimmi solo l’ora e sarò da te…
Marco: Possiamo vederci alle 7, dopo la palestra… oh non vedo l’ora piccola.
Giulia: Anche io… mi raccomando, non stancarti troppo in palestra, lascia un po’ di energia anche per me… Buonanotte.
Marco: Per te ho sempre energie di riserva… Buonanotte mio tesoro…
“Eeewww, quanto è sdolcinato!”
“Ma dai smettila, è un amore… ti prego non rovinarmi tutto però, mi piace davvero questo ragazzo”
“Stai tranquilla, non rovino niente… sarò la tua gemella perfetta! Anzi, lo sono già, no?”

Giulia: Allora? Sei arrivata?
Giada: Sì, ho appena parcheggiato, dici che sarà già rientrato?
Giulia: Sì, mi ha scritto poco fa, stava entrando in doccia… Giada… ti prego, non andare troppo oltre, ok? Non vorrei davvero che mi rovinassi questa storia…
Giada: Hey, tranquilla! Non potrei mai farti una cosa simile, lo sai!
Giulia: Sì, ma stai anche attenta a non farti scoprire… se lo scoprisse, non so proprio come potrebbe reagire… oddio, mi sono già pentita di averti dato il permesso… Ti prego Giada, ti prego…
Giada: GIULIA! Stai calma, rilassati, respira… andrà tutto bene… fidati di me. Adesso non mi scrivere più, mandagli un messaggio e digli che sono arrivata… noi ci sentiamo più tardi.
Giulia:… va bene… a dopo…

Giada chiude la chiamata e sospira. Sa benissimo che un passo falso potrebbe farla scoprire, loro due sono troppo diverse, quasi agli antipodi, sopratutto per il modo di rapportarsi con l’altro sesso. Sa benissimo che questa differenza è ciò che più spaventa la sua sorellina. Ma proprio perché sono così diverse non vede l’ora di provare il nuovo ragazzo di sua sorella, è una cosa che la eccita moltissimo.
Arriva al portone e citofona. Come risposta sente solo scattare l’apri-porta. Sale a piedi al terzo piano. Arriva al suo pianerottolo proprio mentre lui fa capolino dalla porta. Lo osserva di sfuggita in viso, un bel ragazzo moro, capelli mossi che scendono appena sulla nuca. Giada gli sorride un po’ timida, cerca di calarsi come può nella parte che meno le si addice.

“Ciao…”
“Ciao piccola, vieni dentro… sono uscito dalla doccia al volo, sono mezzo nudo.” La attira verso di sé, dentro l’uscio, e la stringe fra le braccia. Giada sente il calore del suo corpo e il forte profumo che sale dalla sua pelle. Solo un telo stretto ai fianchi, il loro abbraccio le fa percepire chiaramente il suo cazzo, reattivo sotto il tessuto di spugna. Vince la tentazione di allungare subito la mano e si lascia baciare e stringere. Non è proprio il suo modo di fare ma decide di tenere un profilo basso per evitare gaffe.
Marco si stacca dalle sue labbra per scendere sul suo collo “Hai un profumo fantastico oggi piccola…” glielo sussurra sulla pelle provocandole brividi diffusi. Giada si stacca e lo guarda negli occhi.
“Ti lascio finire la doccia?” La domanda sale con un tono di sospensione.
“Oppure?…” Marco la guarda curioso.
“Oppure te ne fai un’altra dopo!” Giada afferra il telo che copre le sue gambe e lo apre. Osserva soddisfatta il membro che guizza fuori impettito, non riesce a trattenere un sorriso di vittoria, la sorella glielo aveva descritto davvero bene.
“Ah, non vuoi perdere tempo oggi? Ma almeno mettiti comoda… ” Marco le sbottona il soprabito mentre la mano di Giada viene attirata inesorabilmente dal suo cazzo, lo afferra e inizia a massaggiarlo. In poco tempo si trova in reggiseno seduta sul divano, Marco ai suoi piedi, completamente nudo, che armeggia con la cerniera di uno dei lunghi stivali in pelle. Appoggia piano l’altro sul suo petto, il tacco sottile si incastona fra i suoi addominali. Marco si ferma e la guarda negli occhi. Giada ricambia lo sguardo senza cenno di timidezza.
“Ehm… piccola… oggi ti sento più audace… più… intraprendente…”
“Ti da fastidio?”, gli chiede inclinando il capo.
“No, assolutamente… anzi… ti trovo molto eccitante… davvero molto…” Libera finalmente il piede dalla calzatura e lo prende fra le mani, lo massaggia nonostante la presenza della calza velata che lo ricopre. Giada spinge quel piede sul suo braccio, lo percorre su fino alla spalla e poi arriva al suo viso, cerca la sua bocca e fa forza. Lui senza opporre resistenza apre le labbra e lascia entrare l’alluce laccato e imprigionato dal nylon. Lo avvolge con la lingua, lo succhia avidamente mente Giada continua a infilarsi dentro la sua bocca, infila quasi tutte le dita e il piccolo avampiede; mentre l’uomo mugola di piacere negli occhi di lei brilla lo sguardo del potere.
“Toglimi l’altro stivale!”
L’uomo obbedisce e velocemente libera anche l’altro piede, lo prende subito in bocca senza indugio, lo succhia devotamente socchiudendo gli occhi per il piacere e respirando rumorosamente dalle narici. Giada lo osserva, il suo cazzo è ormai in tiro, lucido e gonfio, vorrebbe prenderlo in bocca ma vince la voglia di giocare come piace a lei.
“Basta così! Mi sono stancata…” Sposta il piede dal suo viso, si solleva in piedi e tira giù gli slip sotto lo sguardo adorante del giovane, nudo e inginocchiato ai suoi piedi. Fa penzolare il piccolo pezzo di stoffa sopra la sua testa, lui tende il volto verso quel feticcio. Dopo un breve gioco di tira e molla glielo lascia cadere sul volto. L’uomo lo afferra e annusa profondamente il suo premio.
“Adesso vieni qui, ieri i bacini mi sono piaciuti… ma oggi vorrei un po’ più di impegno” Giada si sistema di nuovo sul divano, solleva la gonna, distende la gamba destra e la appoggia sulla spalla di lui esponendo oscenamente il suo sesso all’uomo. Il suo sguardo si accende alla vista delle labbra rosee aperte e umide, gonfie e profumate, prende a baciare la lunga gamba, arrivando fino all’elastico delle autoreggenti e sfiorando finalmente la pelle nuda e liscia. Giada spinge il bacino in avanti per invogliarlo ulteriormente, l’uomo osserva da vicino quel fiore aperto e ne lecca via alcune gocce. Queste prime gocce non fanno che aumentare il desiderio in lui, si butta sulla figa con impeto, Giada lo sente infilarsi con la lingua fra le sue pieghe per raccogliere ogni stilla dei suoi umori. La lingua esegue dei giri insistenti e va a sbattere quasi ritmicamente sul clitoride, ogni colpo è più deciso del precedente, ogni colpo è un passo più in là verso l’orgasmo che si fa sempre più ingombrante fra le viscere. Giada si contorce, stringe le scure ciocche di capelli fra le dita, muove il suo bacino sulla sua bocca, sempre più veloce, ansima e geme fino a quando non sente esplodere quel piacere caldo sul suo viso. Lui la guarda mentre gode, aspetta che si quieti, aspetta che i suoi occhi si riaprano verso di lui.
Giada lo guarda, ancora in estasi, gli accarezza il viso delicatamente. Lui la guarda sorridente e soddisfatto, una mano afferra l’imponente erezione.
“E ora cosa desidera la mia signora? Oggi mi vuoi comandare a bacchetta? Mi piace moltissimo questo tuo lato, peccato me lo abbia tenuto nascosto fino ad oggi…”.
“Ah… per oggi credo vada bene così… vieni qui vicino a me”, gli fa un gesto con la mano sul divano, al suo fianco. L’uomo obbedisce. La mano di lei si impossessa del suo cazzo, prende a maneggiarlo, lo stringe fra le dita per saggiarne la consistenza, accarezza lieve lo scroto gonfio e teso. Si solleva e si posiziona a cavalcioni per impalarsi sul suo membro, lo sente farsi spazio con prepotenza dentro di lei, trattiene per un attimo il respiro fino a quando non si siede sulle sue gambe sentendo tutta la sua lunghezza dentro la sua figa.
“Oh… piccola… ieri avremmo dovuto provare questa posizione… molto meglio…”
“Sì… molto meglio…” Giada comincia a scoparlo, le mani di lui vanno ai suoi seni, li libera dalle coppe del reggiseno, stimola con decisione i capezzoli piccoli e rosa, stringe il seno polposo fra le dita, lo morde delicatamente, lo succhia. Lei continua a cavalcare il suo cazzo, ansima stringendosi alle sue spalle. Marco afferra entrambe le natiche e prende a sbatterla forte, la sente urlare di piacere, la sente godere sul suo cazzo e stringendola a sé viene dentro di lei.

Passano il resto della serata con una pizza e un film super romantico. Giada cerca di contenere i pensieri perversi che vorrebbe ancora attuare su quello splendido corpo, sente già di essere andata troppo oltre non vuole che l’uomo si insospettisca troppo; è riuscita a giustificare questa sessione piccante con un libro che ha letto di recente. Marco sembra essersela bevuta ma le ha chiesto di leggerne altri dello stesso genere.

“Ci sentiamo domani” Giada lo bacia teneramente, sono di nuovo sull’uscio.
“E no… ricordati il messaggio appena arrivi a casa piccola… non farmi stare in pensiero!”
“Certo… certo… a parte quello intendevo. Buonanotte”
“Buonanotte piccola”

Marco chiude la porta e prende il cellulare dalla tasca. Digita velocemente sulla tastiera.

Hey Andre, ti ricordi quella serata di un paio di mesi fa, quelle due gemelle bionde bellissime? Posso dirti che sono una meglio dell’altra! E se vuoi sapere come distinguerle, beh, ho trovato un neo che può essere molto utile! 😉
scritto il
2017-05-29
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