Anastasia, pelle di luna (cap.6 di 9)
di
Diagoras
genere
saffico
Avviso ai lettori: questo racconto ha, come filo conduttore, il genere "saffico", ma presenta situazioni che avrebbero consentito la sua collocazione anche nei generi "orge", "trio" e "etero".
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- Paolo, sei uno stronzo. Sei veramente un grande stronzo ! - gli sibilò velenosa.- No, gli stronzi sono due ! - aggiunsi io, guardando furiosa Luca.I ragazzi, sorpresi dalla nostra improvvisa reazione, smisero di ridere all’istante. Nessuno parlava, ed il silenzio era carico di tensione ed elettricità.Fu Paolo a fare il primo passo per riportare la calma.- Dai Vittoria… scherzavamo… era per farci due risate. Se avessimo immaginato di scatenare la vostra gelosia… -Così dicendo, si accostò a Vittoria e la baciò sulle labbra.Vidi Vittoria restare dapprima rigida ed immobile, apparentemente insensibile al tentativo di riconciliazione del suo ragazzo.Dopo qualche secondo, però, la vidi posare una mano sulla nuca di Paolo e rispondere al suo bacio. Mi girai verso Luca, ancora arrabbiata, e subito sentii le sue labbra sulle mie: la sua lingua mi cercava insistente, ed io socchiusi la bocca. Ci baciammo intensamente per alcuni lunghi momenti.Quando mi staccai da lui, notai che la maglietta di Vittoria era salita fino a scoprirle i seni, e che la mano di Paolo la carezzava gentilmente.Era meglio andare via, tornare in camera nostra, prima che fosse troppo tardi, e che la situazione si facesse imbarazzante per tutti…Ma Luca stava già cercando di sfilarmi la maglietta. Io volevo fermarlo, impedirgli di spogliarmi davanti a Paolo e Vittoria, portarlo in camera nostra e, solo allora, iniziare a fare l’amore con lui. Volevo…La maglietta che indossavo venne via e quando le sue labbra si posarono su uno dei miei capezzoli, non riuscii più a pensare a nulla.Mi resi conto che stava per accadere un qualcosa di assolutamente inatteso.Forse l’indomani me ne sarei pentita, ma in quel momento non avevo più la lucidità per ragionare con freddezza sulle conseguenze che quella nottata avrebbe di sicuro provocate.Paolo stava spogliando velocemente Vittoria; la ragazza in breve tempo fu completamente nuda, bella, sensuale ed abbronzata come non l’avevo mai vista. Anche Luca mi aveva denudata, togliendomi per ultimo il minuscolo perizoma rosso che indossavo.I due ragazzi ci stavano baciando e leccando il seno, mentre anche loro si liberavano affannosamente degli abiti.Era successo tutto così improvvisamente, così inaspettatamente: ma ora eravamo tutti e quattro nudi, lì, su quel grande letto matrimoniale.Fu Luca ad andare a spegnere la luce, lasciando che la camera venisse illuminata solamente dal chiarore che proveniva dalla finestra aperta.E gli eventi che accaddero quella notte furono l’ennesima sorpresa di quella indimenticabile vacanza a Corfù.Paolo si era sdraiato sul letto, a gambe aperte, e Vittoria si era inginocchiata di fronte a lui.Ovviamente era la prima volta che mi capitava di vedere il membro di Paolo: era grande e lungo, duro ed eccitato, teso e palpitante.La mano di Vittoria, dalle lunghe unghie perfettamente curate, lo impugnava alla base e la sua bocca lo succhiava con evidente desiderio.Dopo avermi baciato il seno e leccato i capezzoli a lungo, anche Luca si sdraiò, proprio a fianco dell’amico, e mi invitò a prenderglielo in bocca; mi misi nella stessa posizione di Vittoria, e presi a far scorrere la lingua sul suo glande congestionato.Ogni volta che piegavo la testa di lato vedevo Vittoria, a poche decine di centimetri da me, impegnata a lavorare con la bocca il pene di Paolo: era bravissima, ed alternava la lingua alle labbra in maniera esperta e deliziosa.Anche lei mi guardava, traendo piacere, come era anche per me, da quella provocante ed erotica visione.I due ragazzi sospiravano, sempre più eccitati, sicuramente anche loro godendo della vista di quella straordinaria doppia fellatio.E quando udii le parole di Luca, fui contentissima di notare come i nostri desideri coincidessero alla perfezione, che quello che lui voleva in quel momento, combaciava esattamente con quello che desideravo anche io.- Succhialo a Paolo, dai, Sara… aiuta Vittoria… prima lo fate a lui, e poi pensate a me… dai… leccatelo in due… -Vittoria aveva, ovviamente, sentito anche lei le parole di Luca. La guardai e lei mi restituì lo sguardo. Per avere Anastasia, fino a poco prima, avremmo sicuramente litigato, ma ora…- Sì, vieni Sara. Aiutami a leccarlo… facciamolo venire insieme… -Le parole di Vittoria cancellarono definitivamente ogni mia residua inibizione.Eccitata come non mai, dimentica di tutto, preda di una frenesia sessuale sconosciuta, lasciai il pene di Luca, e accostai il viso al cazzo di Paolo. Vittoria lo stava leccando in punta, ed io presi a far scorrere la lingua lungo l’intera asta, scendendo fino ai testicoli rigonfi di sperma. Sentii sotto la mia lingua il suo sapore, simile a quello di Luca, eppure così diverso ed eccitante, e assaporai anche il gusto della saliva di Vittoria, che lo aveva interamente bagnato.Risalii verso la punta, e accostai la mia lingua a quella di Vittoria, sulla larga cappella di Paolo. Ero scossa da brividi di intenso piacere, e mi sentivo la fica fradicia e disperatamente bisognosa di attenzioni.Appoggiai la mia mano su quella di Vittoria, che lo impugnava, e, con una leggera pressione, spostai il cazzo di Paolo più direttamente verso la mia bocca.Aprii le labbra e l’ingoiai quasi fino in fondo.Presi a succhiarlo con lunghi affondi, così stimolata da quella situazione da aver perso ormai letteralmente la testa.Quando me lo sfilai dalla bocca, fu Vittoria a proseguire immediatamente il fantastico pompino che stavamo facendo. Sentivamo Paolo sospirare ed ansimare con sempre maggior eccitazione.Continuammo così, a lungo, alternando le nostre labbra e le nostre lingue su quel cazzo superbo, torturandolo delicatamente, rallentando quando ci accorgevamo che stava per venire, lambendolo lievemente per ritardare al massimo la sua eiaculazione.Le nostre lingue si sfioravano continuamente, si incontravano sulla sua cappella, si intrecciavano lungo l’asta svettante; quel contatto con la lingua di Vittoria mi piaceva da morire, rendeva il tutto ancora più eroticamente sconvolgente, ancora più straordinario e morboso.Vidi Luca che guardava eccitato quello spettacolo così erotico; notai interessata che con la mano si masturbava, che si accarezzava il pene lentamente, tenendosi pronto per quando fosse toccato a lui essere deliziato dalle nostre fameliche labbra.La mia bocca incollata lungo il membro pulsante di Paolo, sentii l’orgasmo salire irrefrenabile dentro di lui: anche Vittoria se ne accorse, e si sfilò il cazzo dalla bocca, appoggiando le labbra alla cappella violacea.Misi la mia bocca accanto alla sua e con le mani continuammo a masturbarlo lentamente, completando l’opera che le nostre bocche avevano iniziato.Con un grido soffocato di piacere, Paolo venne.I suoi potenti schizzi di sperma proruppero caldi e densi, depositandosi sui nostri visi e sulle nostre labbra bollenti. Continuammo a leccarlo ancora per un pò, ripulendolo del suo seme, e poi, eccitate e vogliose, ci gettammo sul cazzo di Luca.Con le bocche e le mani ancora bagnate dallo sperma di Paolo, leccammo, succhiammo e masturbammo il cazzo di Luca, quel cazzo che io conoscevo così bene; ora lo condividevo con un’altra, ma la cosa, anziché infastidirmi, mi piaceva in maniera incredibile.E quando anche Luca venne, esplodendo tutto il suo orgasmo così a lungo trattenuto, altri getti di sperma caldo ci investirono, rinnovando in me e Vittoria momenti di piacere impossibili a descriversi.Ci rialzammo dal cazzo di Luca, restando entrambe in ginocchio sul letto. Guardai Vittoria: la mia rabbia per lei era svanita, e il nostro esserci messe in competizione per Anastasia sembrava non essere mai accaduto. E capivo di volerla, sentivo di aver sempre desiderato di fare del sesso con Vittoria, anche se non me ne ero mai resa conto fino in fondo.Nei suoi occhi lessi le mie stesse sensazioni, i miei stessi turbamenti.Una di fronte all’altra, i nostri corpi nudi resi ancora più invitanti dall’eccitazione, Vittoria ed io ci abbracciammo, e le nostre bocche si unirono, le nostre labbra entrarono in contatto e le nostre lingue si avvilupparono appassionate in un bacio lesbico di una intensità dirompente.Le posai le mani sui seni, stringendole i duri capezzoli; sentivo in bocca il suo alito tiepido, il suo meraviglioso profumo di donna mischiato al sapore dello sperma dei nostri due ragazzi.La mia percezione di lei era, in quegli istanti, totale e sconcertante.Anastasia era stata il sogno proibito di qualche ora, una fantasia irrealizzabile creata dalla mia mente: Vittoria, invece, era la realtà, dolce e meravigliosa.- Brave ragazze ! Fateci divertire ancora un pò… mentre ci riprendiamo… siete stupende così… -Le parole di Luca mi giunsero da molto lontano, presa com’ero dal contatto con il corpo di Vittoria.La sua mano era scesa fra le mie gambe e, sempre baciandoci appassionatamente, sentii le sue dita accarezzarmi gentilmente la fica, inondata dei miei umori.Persi completamente la cognizione del tempo e dello spazio, abbandonandomi al tocco sapiente della sua mano.Le succhiavo un capezzolo quando le sue dita mi penetrarono, iniziando a masturbarmi con grande esperienza, come solo una donna sa fare.In piena estasi erotica, venni irrefrenabilmente nella sua mano.Poi Vittoria, dopo un ultimo bacio, si sdraiò davanti a me, divaricò le gambe e si allargò con le mani la fica fremente e bagnatissima, aspettando ansiosa la mia lingua.- continua -diagorasrodos@libero.it
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- Paolo, sei uno stronzo. Sei veramente un grande stronzo ! - gli sibilò velenosa.- No, gli stronzi sono due ! - aggiunsi io, guardando furiosa Luca.I ragazzi, sorpresi dalla nostra improvvisa reazione, smisero di ridere all’istante. Nessuno parlava, ed il silenzio era carico di tensione ed elettricità.Fu Paolo a fare il primo passo per riportare la calma.- Dai Vittoria… scherzavamo… era per farci due risate. Se avessimo immaginato di scatenare la vostra gelosia… -Così dicendo, si accostò a Vittoria e la baciò sulle labbra.Vidi Vittoria restare dapprima rigida ed immobile, apparentemente insensibile al tentativo di riconciliazione del suo ragazzo.Dopo qualche secondo, però, la vidi posare una mano sulla nuca di Paolo e rispondere al suo bacio. Mi girai verso Luca, ancora arrabbiata, e subito sentii le sue labbra sulle mie: la sua lingua mi cercava insistente, ed io socchiusi la bocca. Ci baciammo intensamente per alcuni lunghi momenti.Quando mi staccai da lui, notai che la maglietta di Vittoria era salita fino a scoprirle i seni, e che la mano di Paolo la carezzava gentilmente.Era meglio andare via, tornare in camera nostra, prima che fosse troppo tardi, e che la situazione si facesse imbarazzante per tutti…Ma Luca stava già cercando di sfilarmi la maglietta. Io volevo fermarlo, impedirgli di spogliarmi davanti a Paolo e Vittoria, portarlo in camera nostra e, solo allora, iniziare a fare l’amore con lui. Volevo…La maglietta che indossavo venne via e quando le sue labbra si posarono su uno dei miei capezzoli, non riuscii più a pensare a nulla.Mi resi conto che stava per accadere un qualcosa di assolutamente inatteso.Forse l’indomani me ne sarei pentita, ma in quel momento non avevo più la lucidità per ragionare con freddezza sulle conseguenze che quella nottata avrebbe di sicuro provocate.Paolo stava spogliando velocemente Vittoria; la ragazza in breve tempo fu completamente nuda, bella, sensuale ed abbronzata come non l’avevo mai vista. Anche Luca mi aveva denudata, togliendomi per ultimo il minuscolo perizoma rosso che indossavo.I due ragazzi ci stavano baciando e leccando il seno, mentre anche loro si liberavano affannosamente degli abiti.Era successo tutto così improvvisamente, così inaspettatamente: ma ora eravamo tutti e quattro nudi, lì, su quel grande letto matrimoniale.Fu Luca ad andare a spegnere la luce, lasciando che la camera venisse illuminata solamente dal chiarore che proveniva dalla finestra aperta.E gli eventi che accaddero quella notte furono l’ennesima sorpresa di quella indimenticabile vacanza a Corfù.Paolo si era sdraiato sul letto, a gambe aperte, e Vittoria si era inginocchiata di fronte a lui.Ovviamente era la prima volta che mi capitava di vedere il membro di Paolo: era grande e lungo, duro ed eccitato, teso e palpitante.La mano di Vittoria, dalle lunghe unghie perfettamente curate, lo impugnava alla base e la sua bocca lo succhiava con evidente desiderio.Dopo avermi baciato il seno e leccato i capezzoli a lungo, anche Luca si sdraiò, proprio a fianco dell’amico, e mi invitò a prenderglielo in bocca; mi misi nella stessa posizione di Vittoria, e presi a far scorrere la lingua sul suo glande congestionato.Ogni volta che piegavo la testa di lato vedevo Vittoria, a poche decine di centimetri da me, impegnata a lavorare con la bocca il pene di Paolo: era bravissima, ed alternava la lingua alle labbra in maniera esperta e deliziosa.Anche lei mi guardava, traendo piacere, come era anche per me, da quella provocante ed erotica visione.I due ragazzi sospiravano, sempre più eccitati, sicuramente anche loro godendo della vista di quella straordinaria doppia fellatio.E quando udii le parole di Luca, fui contentissima di notare come i nostri desideri coincidessero alla perfezione, che quello che lui voleva in quel momento, combaciava esattamente con quello che desideravo anche io.- Succhialo a Paolo, dai, Sara… aiuta Vittoria… prima lo fate a lui, e poi pensate a me… dai… leccatelo in due… -Vittoria aveva, ovviamente, sentito anche lei le parole di Luca. La guardai e lei mi restituì lo sguardo. Per avere Anastasia, fino a poco prima, avremmo sicuramente litigato, ma ora…- Sì, vieni Sara. Aiutami a leccarlo… facciamolo venire insieme… -Le parole di Vittoria cancellarono definitivamente ogni mia residua inibizione.Eccitata come non mai, dimentica di tutto, preda di una frenesia sessuale sconosciuta, lasciai il pene di Luca, e accostai il viso al cazzo di Paolo. Vittoria lo stava leccando in punta, ed io presi a far scorrere la lingua lungo l’intera asta, scendendo fino ai testicoli rigonfi di sperma. Sentii sotto la mia lingua il suo sapore, simile a quello di Luca, eppure così diverso ed eccitante, e assaporai anche il gusto della saliva di Vittoria, che lo aveva interamente bagnato.Risalii verso la punta, e accostai la mia lingua a quella di Vittoria, sulla larga cappella di Paolo. Ero scossa da brividi di intenso piacere, e mi sentivo la fica fradicia e disperatamente bisognosa di attenzioni.Appoggiai la mia mano su quella di Vittoria, che lo impugnava, e, con una leggera pressione, spostai il cazzo di Paolo più direttamente verso la mia bocca.Aprii le labbra e l’ingoiai quasi fino in fondo.Presi a succhiarlo con lunghi affondi, così stimolata da quella situazione da aver perso ormai letteralmente la testa.Quando me lo sfilai dalla bocca, fu Vittoria a proseguire immediatamente il fantastico pompino che stavamo facendo. Sentivamo Paolo sospirare ed ansimare con sempre maggior eccitazione.Continuammo così, a lungo, alternando le nostre labbra e le nostre lingue su quel cazzo superbo, torturandolo delicatamente, rallentando quando ci accorgevamo che stava per venire, lambendolo lievemente per ritardare al massimo la sua eiaculazione.Le nostre lingue si sfioravano continuamente, si incontravano sulla sua cappella, si intrecciavano lungo l’asta svettante; quel contatto con la lingua di Vittoria mi piaceva da morire, rendeva il tutto ancora più eroticamente sconvolgente, ancora più straordinario e morboso.Vidi Luca che guardava eccitato quello spettacolo così erotico; notai interessata che con la mano si masturbava, che si accarezzava il pene lentamente, tenendosi pronto per quando fosse toccato a lui essere deliziato dalle nostre fameliche labbra.La mia bocca incollata lungo il membro pulsante di Paolo, sentii l’orgasmo salire irrefrenabile dentro di lui: anche Vittoria se ne accorse, e si sfilò il cazzo dalla bocca, appoggiando le labbra alla cappella violacea.Misi la mia bocca accanto alla sua e con le mani continuammo a masturbarlo lentamente, completando l’opera che le nostre bocche avevano iniziato.Con un grido soffocato di piacere, Paolo venne.I suoi potenti schizzi di sperma proruppero caldi e densi, depositandosi sui nostri visi e sulle nostre labbra bollenti. Continuammo a leccarlo ancora per un pò, ripulendolo del suo seme, e poi, eccitate e vogliose, ci gettammo sul cazzo di Luca.Con le bocche e le mani ancora bagnate dallo sperma di Paolo, leccammo, succhiammo e masturbammo il cazzo di Luca, quel cazzo che io conoscevo così bene; ora lo condividevo con un’altra, ma la cosa, anziché infastidirmi, mi piaceva in maniera incredibile.E quando anche Luca venne, esplodendo tutto il suo orgasmo così a lungo trattenuto, altri getti di sperma caldo ci investirono, rinnovando in me e Vittoria momenti di piacere impossibili a descriversi.Ci rialzammo dal cazzo di Luca, restando entrambe in ginocchio sul letto. Guardai Vittoria: la mia rabbia per lei era svanita, e il nostro esserci messe in competizione per Anastasia sembrava non essere mai accaduto. E capivo di volerla, sentivo di aver sempre desiderato di fare del sesso con Vittoria, anche se non me ne ero mai resa conto fino in fondo.Nei suoi occhi lessi le mie stesse sensazioni, i miei stessi turbamenti.Una di fronte all’altra, i nostri corpi nudi resi ancora più invitanti dall’eccitazione, Vittoria ed io ci abbracciammo, e le nostre bocche si unirono, le nostre labbra entrarono in contatto e le nostre lingue si avvilupparono appassionate in un bacio lesbico di una intensità dirompente.Le posai le mani sui seni, stringendole i duri capezzoli; sentivo in bocca il suo alito tiepido, il suo meraviglioso profumo di donna mischiato al sapore dello sperma dei nostri due ragazzi.La mia percezione di lei era, in quegli istanti, totale e sconcertante.Anastasia era stata il sogno proibito di qualche ora, una fantasia irrealizzabile creata dalla mia mente: Vittoria, invece, era la realtà, dolce e meravigliosa.- Brave ragazze ! Fateci divertire ancora un pò… mentre ci riprendiamo… siete stupende così… -Le parole di Luca mi giunsero da molto lontano, presa com’ero dal contatto con il corpo di Vittoria.La sua mano era scesa fra le mie gambe e, sempre baciandoci appassionatamente, sentii le sue dita accarezzarmi gentilmente la fica, inondata dei miei umori.Persi completamente la cognizione del tempo e dello spazio, abbandonandomi al tocco sapiente della sua mano.Le succhiavo un capezzolo quando le sue dita mi penetrarono, iniziando a masturbarmi con grande esperienza, come solo una donna sa fare.In piena estasi erotica, venni irrefrenabilmente nella sua mano.Poi Vittoria, dopo un ultimo bacio, si sdraiò davanti a me, divaricò le gambe e si allargò con le mani la fica fremente e bagnatissima, aspettando ansiosa la mia lingua.- continua -diagorasrodos@libero.it
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