Mia figlia
di
Cuck 2014
genere
incesti
Come può una madre descrivere il mondo in cui si sente precipitata nel momento in cui,distesa sul divano ,con gli occhi socchiusi e le cosce aperte,è cosciente del fatto che le dita che le accarezzano le parti intime e la lingua che le sta dando piacere,non sono quelli di suo marito ma quelli di sua figlia.
I fremiti del corpo,ed il turbinio della mente,le fanno perdere ogni cognizione di tempo ed ogni contatto con la realtà che la circonda.
Come un animale in preda a spasmi di dolore,si contrae,sussulta,grida,incita,si distende,si rilassa,cade!
E urla,urla di piacere mentre le mani smaniosamente spingono dentro di se il setoso oggetto che la sta trascinando in un piacere perverso e indefinibile.
Non era preparata a quanto le stava accadendo e dunque,giacendo senza mutandine ma completamente vestita,era immersa in un bagno di sudore che inzuppava la camicetta e la gonna imperlandole il viso e la fronte.
Le sue stesse grida e gli umori e gli odori che sente sgorgare dalle eccitate e umide profondità del suo fremente corpo,le risvegliano pensieri mai espressi e le impongono risposte a domande mai fatte.
Sente la lingua della figlia incunearsi tra le scivolose pieghe del suo sesso e la sente scavare...scavare come a voler riconquistare con la guizzante punta,la cervice uterina dalla quale pareva non essersi mai allontanata.
I suoni ed i risucchi di quel perverso ed appassionato e rumoroso tentativo di conquista,giungevano rapidi e schioccanti come scudisciate ai suoi orecchi e sovrapponendosi ai suoi incontenibili ansimi di godimento,ne provocavano una maggiore confusione mentale e al tempo stesso,la tormentavano con la inquietante domanda che le ronzava nella mente sin dall'istante in cui,come un'automa,aveva scostato le sue dita dalla vulva che si stava accarezzando per lasciare spazio alla improvvisa intrusione di sua figlia:
-Chi ha insegnato queste cose alla mia bambina......perché non sono stata io che sono sua madre ed ho lasciato che altri l'accompagnassero nel meraviglioso mondo in cui mi sta trascinando lei in questo momento?-
Naturalmente,quella domanda non poteva avere una risposta plausibile e razionale giacché lei,sua madre,infarcita di un'educazione rigorosamente cattolica,non avrebbe mai potuto esplorare un simile mondo se non vi ci fosse stata proiettata da un evento tanto inatteso quanto scioccante.
La figlia,completamente estranea al turbinio di pensieri che sconvolgevano sua madre,continuava a leccarla e maggiore era il senso di piacere che percepiva da quel pulsante corpo oramai totalmente alla sua mercé,più aumentava il suo desiderio di farla godere come non le era mai successo.
Con la lingua le profanava un'intimità non avvezza a quelle carezze e con le labbra le succhiava la piccola clitoride oramai gonfia e dura come un bottoncino che di tanto in tanto mordeva strappando dalle serrate labbra della mamma,strozzati "gridi" di dolore.
Con una mano le carezzava i seni e le massaggiava i turgidi capezzoli mentre con l'altra,indugiava nervosa tra le proprie cosce sciogliendosi lei stessa in un lago di piacere.
segue
I fremiti del corpo,ed il turbinio della mente,le fanno perdere ogni cognizione di tempo ed ogni contatto con la realtà che la circonda.
Come un animale in preda a spasmi di dolore,si contrae,sussulta,grida,incita,si distende,si rilassa,cade!
E urla,urla di piacere mentre le mani smaniosamente spingono dentro di se il setoso oggetto che la sta trascinando in un piacere perverso e indefinibile.
Non era preparata a quanto le stava accadendo e dunque,giacendo senza mutandine ma completamente vestita,era immersa in un bagno di sudore che inzuppava la camicetta e la gonna imperlandole il viso e la fronte.
Le sue stesse grida e gli umori e gli odori che sente sgorgare dalle eccitate e umide profondità del suo fremente corpo,le risvegliano pensieri mai espressi e le impongono risposte a domande mai fatte.
Sente la lingua della figlia incunearsi tra le scivolose pieghe del suo sesso e la sente scavare...scavare come a voler riconquistare con la guizzante punta,la cervice uterina dalla quale pareva non essersi mai allontanata.
I suoni ed i risucchi di quel perverso ed appassionato e rumoroso tentativo di conquista,giungevano rapidi e schioccanti come scudisciate ai suoi orecchi e sovrapponendosi ai suoi incontenibili ansimi di godimento,ne provocavano una maggiore confusione mentale e al tempo stesso,la tormentavano con la inquietante domanda che le ronzava nella mente sin dall'istante in cui,come un'automa,aveva scostato le sue dita dalla vulva che si stava accarezzando per lasciare spazio alla improvvisa intrusione di sua figlia:
-Chi ha insegnato queste cose alla mia bambina......perché non sono stata io che sono sua madre ed ho lasciato che altri l'accompagnassero nel meraviglioso mondo in cui mi sta trascinando lei in questo momento?-
Naturalmente,quella domanda non poteva avere una risposta plausibile e razionale giacché lei,sua madre,infarcita di un'educazione rigorosamente cattolica,non avrebbe mai potuto esplorare un simile mondo se non vi ci fosse stata proiettata da un evento tanto inatteso quanto scioccante.
La figlia,completamente estranea al turbinio di pensieri che sconvolgevano sua madre,continuava a leccarla e maggiore era il senso di piacere che percepiva da quel pulsante corpo oramai totalmente alla sua mercé,più aumentava il suo desiderio di farla godere come non le era mai successo.
Con la lingua le profanava un'intimità non avvezza a quelle carezze e con le labbra le succhiava la piccola clitoride oramai gonfia e dura come un bottoncino che di tanto in tanto mordeva strappando dalle serrate labbra della mamma,strozzati "gridi" di dolore.
Con una mano le carezzava i seni e le massaggiava i turgidi capezzoli mentre con l'altra,indugiava nervosa tra le proprie cosce sciogliendosi lei stessa in un lago di piacere.
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